martedì 24 maggio 2011

La piramide di Maslow

Notizie essenziali su questo strumento di analisi psicologica:

“In psicologia il bisogno è la mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere della persona.

Questa spinta non è necessariamente una motivazione sufficiente per agire, d'altro canto esistono pulsioni ad agire che non trovano la loro origine in uno stato di carenza. Il bisogno in senso psicologico non è sovrapponibile sempre a quello psicofisiologico (come ad esempio nei casi di dipendenza psicologica da stupefacente che non danno dipendenza fisica).

ra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow concepì il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) e la divulgò nel libro Motivation and Personality del 1954.

Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo. Questa scala è internazionalmente conosciuta come "La piramide di Maslow". I livelli di bisogno concepiti sono:

  1. Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
  2. Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
  3. Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
  4. Bisogni di stima, di prestigio, di successo
  5. Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

Successivamente sono giunte critiche a questa scala di identificazione, perché semplificherebbe in maniera drastica i reali bisogni dell'uomo e, soprattutto, il loro livello di "importanza". La scala sarebbe perciò più corretta in termini prettamente funzionali alla semplice sopravvivenza dell'individuo che in termini di affermazione sociale. Si tratterebbe perciò di bisogni di tipo psicofisiologico, più che psicologico in senso stretto. Altre critiche vertevano sul fatto che la successione dei livelli potrebbe non corrispondere ad uno stato oggettivo condivisibile per tutti i soggetti. Inoltre, una scala di bisogni essenziali che considera la realizzazione affettiva e la sessualità come bisogni tra i meno essenziali, nega l'evidenza che l'essere umano stesso si costituisce proprio in conseguenza della pratica della sessualità.

Lo stesso Maslow nel libro Toward a Psychology of Being del 1968 aggiungerà alcuni livelli che aveva inizialmente ignorato.

Il bisogno nel comportamento

A Henry Murray, invece, va il merito nel 1938 di aver chiarito la specificità del bisogno in chiave psicologica. Murray, infatti, mise in correlazione per primo la psicologia della motivazione con una tassonomia dei bisogni, grazie all'analisi di un gruppo di studenti di Harvard(descritta in "Exploration in Personality" del 1938, in cui è elencata, appunto, una lista di bisogni umani fondamentali). La teoria da lui postulata divergeva completamente dalle tesi precedentemente proposte, che ipotizzavano l'esistenza di istinti, pulsioni e motivazioni universali. Per Murray il bisogno è istintivo.

Il bisogno è oramai studiato funzionalmente come un elemento che attiva e dirige il comportamento, i due concetti di bisogno e motivazione sono visti in modo complementare.

Agnes Heller e la teoria dei bisogni

Agnes Heller fornisce un approccio prevalentemente filosofico ed etico ai bisogni, il quale si inquadra nella tradizione marxista, mediata tramite György Lukács. Nel suo punto di vista, i bisogni sono intesi come il terreno di scontro tra la soggettività ed il potere.”(Wikipedia)

4 commenti:

  1. Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi. EPICURO

    Anche Epicuro cataloga i bisogni che se soddisfatti procurano serenità:

    1) Bisogni naturali e necessari, come ad esempio bere acqua per dissetarsi: questi soddisfano interamente poiché essendo limitati possono essere completamente colmati.

    2) Bisogni naturali ma non necessari: come ad esempio per dissetarsi bere vino, certo non avrò più sete ma desidererò bere vini sempre più raffinati e quindi il bisogno rimarrà in parte insoddisfatto.

    3)Bisogni né naturali né necessari, come ad esempio il desiderio di gloria e di ricchezze: questi non sono naturali, non hanno limite e quindi non potranno mai essere soddisfatti.

    Epicuro non indica quali debbano essere i bisogni naturali e necessari da soddisfare poiché è demandato alla ragione dell'uomo stabilire quali per lui siano i bisogni essenziali, naturali da soddisfare.

    Epicuro paragona la vita ad un banchetto, dal quale si può essere scacciati all'improvviso. Il convitato saggio non si abbuffa, non attende le portate più raffinate, ma sa accontentarsi di quello che ha avuto ed è pronto ad andarsene appena sarà il momento, senza alcun rimorso.

    Importante è quindi l'amicizia, intesa come reciproca solidarietà tra coloro che cercano insieme la serena felicità.

    Per quanto riguarda la società egli riconosce l'utilità delle leggi, che vanno rispettate poiché calpestandole rimarrebbe il timore di un castigo che turberebbe la serenità per sempre.

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  2. Grazie a tre sono andato a dare una sbirciatina al significato dell'epicureismo!

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  3. Mooolto interessante questo post e il commento di Daniela. La mente umana è una intricata ragnatela di bisogni e paranoie, di illusioni e di paure.
    Un saluto

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  4. Berlusconi riuscirà MAI a sfamare la sua sete di POTERE??

    NO DI CERTO.

    Possono essere soddisfatti solo i bisogni naturali e necessari.

    Lui però crede che la sua sete di potere sia naturale e necessaria...e lì crolla la possibilità di portare a fine il suo pensiero.

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.