lunedì 1 aprile 2013

POVERI CRISTI - BALASSO


Il Grande e Geniale Natalino Balasso.
Magari per smetterla di pensare eurocentrico, o italocentrico, o regionecentrico, o comunecentrico, o frazioncinacentrico, famigliacentrico, monocentrico.

Impegolati nell'inutile, svuotati di umanità, stupidi idioti che non capiscono che ci sono grandi problemi da risolvere TUTTI ASSIEME.

Fissati su se stessi, idioti, perduti, senza scopo e senza Futuro.

Eppure c'è chi lotta per mangiare una mezza patata al giorno, oppure per avere un mezzo bicchiere di acqua buona da bere.

P.S. per i non conoscitori di Balasso e del suo genio, avviso che in mano ha il MITICO FATPHONE.

venerdì 29 marzo 2013

LA CACCA DEI CONTADINI - GIORGIO GABER




E' la cacca dei contadini.
Tutto lì. La cacca dei contadini.
Me l'ha spiegato Fortini.


A lui piacciono queste storie, e anche a me.

In Russia, durante la rivoluzione, i contadini entravano nei palazzi dello Zar e defecavano nei suoi preziosissimi vasi: un gesto di spregio, di disprezzo, di distruzione.


Bello, stupendo!
Sì, ma perché bello?


Perché la distruzione, la cacca dei contadini, è importante, se ha un senso storico, se c'è qualcuno che la raccoglie.

E in quel momento c'era un Lenin che la raccoglieva... non la merda... il suo significato.

Adesso, io non dico che uno deve vedere se c'è Lenin prima di (defecare), ma intanto noi non siamo contadini, non c'è la rivoluzione e non si sa dove cagare!

Sui Brion Vega, potrebbe essere un'idea è, quelli bianchi, più bidè, però...
Non importa.


Un gesto di distruzione ha sempre un suo fascino perché, bene o male, rompe con le convenzioni.

E anche se lo sbagli, non ti senti mai piccolo.
Non ho mai trovato nessuno che si vergogni del suo operare.

È nelle piccole cose, nel muovere una mano, nell'essere scoperti da un amico in un gesto poco simpatico, una piccola stonatura che magari nessuno ha notato...


Ecco, queste inezie ci possono riempire di rimorso e ci possono fare arrossire fino all'inverosimile.

GIORGIO GABER

Intanto, nel mondo dei re, degli Imperatori, dei Vescovi e dei Potenti, il mondo degli attuali Zar ma travestiti da democratici, gli U.S.A., ai contadini è possibile portare via il latte, i pascoli, l'acqua e dal 23 aprile 2012 anche ficcare le mani nei conti bancari, una legge che ovviamente prende corpo dal 9/11.
 

venerdì 1 febbraio 2013

COME TI PEGGIORO IL CLIMA

Un ringraziamento all'ottimo Massimiliano Rupalti e al lavoro di traduzione per questo video.

 

Questo post segue il pensiero degli ultimi due: LA FOLLIA UMANAIL CLIMA STA PEGGIORANDO TROPPO VELOCEMENTE.

Il petrolio convenzionale sta finendo, lo sanno soprattutto le compagnie petrolifere. Lo sappiamo anche noi consumatori perchè, visto che con il petrolio si ottiene quasi tutto (energia, trasporti, trasformazioni industriali), vediamo calare il nostro reddito, ogni giorno ci misuriamo con aumenti, di tutto.

Il petrolio convenzionale, assieme alle altre fonti fossili che emettiamo in atmosfera dalla data standard del 1750, inquina l'aria. La inquina di brutto, perchè BRUCIAMO ALBERI INESISTENTI, ovvero non siamo a bilancio zero come quando bruci un albero esistente e riporti in atmosfera il biossido di carbonio che l'albero stesso ha provveduto a catturare.

L'aria inquinata fa male. Molto male.L'agenzia Europea per l'ambiente (Eea) LO DICE A CHIARE LETTERE.

Il pensiero dell'Agenzia Europea per l'Ambiente è chiaro:
"L’Europa non ha imparato nulla dalle catastrofi ambientali e sanitarie del passato. Non solo, non ha fatto niente per impedire che i suoi cittadini smettessero di fidarsi di lei".

Lo dice nel suo nuovo monumentale Rapporto denominato "IL COSTO DELL'AVER IGNORATO I SEGNALI DI PERICOLO".:
“C’è stato un collasso della fiducia non solo nelle istituzioni, ma anche nelle grandi compagnie”.

Che, secondo lo studio Eea, in alcuni campi sono arrivate "a corrompere o minare la regolamentazione comunitaria, manipolare la ricerca e pressare i governi “per il proprio beneficio finanziario”.

Un tono duro e inusuale quello dell’Agenzia.
Parola d’ordine?

Allerta, soprattutto considerate le avvisaglie che ci si ostina a ignorare, e i costi che ci si avvia a sostenere. 

Inclusi quelli dovuti all’inquinamento atmosferico, vera e propria piaga che, anche in questo 2013, ANNO EUROPEO DELL'ARIA, porterà il mezzo miliardo di cittadini Ue a sborsare 250 euro a testa. E altri 250mila a morire prematuramente. 

Il principio di precauzione sacrificato al profitto.
Ecco le prime parole del Rapporto citato:
“C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui viviamo oggi” .
Se si fosse seguito il “principio di precauzione”, si sarebbero potuti evitare enormi danni ambientali e la perdita di migliaia di vite umane.
Noi europei (italiani ancora di più) abbiamo spesso seguito, nel bene e nel male, ciò che fanno oltre oceano, come se fossero "i migliori".
Vediamo di seguirli anche adesso, e soprattutto quando i loro errori scatenano effetti precisi DA EVITARE.
Come l'aumento dei gas serra causato dall'estrazione di petrolio da scisti.
Il petrolio convenzionale sta finendo, ripeto, e quindi il mondo B.A.U. monotematicamente puntato sulal crescita, pensa a quello di scisti, anche con il nucleare.
Ma il petrolio convenzionale HA GIA' CAUSATO DANNI AL CLIMA, riscaldando l'atmosfera che si progette dallo spazio.
URGE FRENARE L'USO DI FONTI FOSSILI.
URGE SPINGERE VERSO LE RINNOVABILI che possono creare UN ECCELLENTE NUOVO PERCATO DI GREE ECONOMY, quello si in crescita.
URGE CAPIRE CHE fino ad oggi, i Paesi ricchi HANNO SPRECATO MANGIATO E SPORCATO.
E adesso basta, adesso pensiamo a uno stile di vita ETICO, senza eccessi, senza forzature e soprattutto SENZA DISUGUAGLIANZE, la base vera profonda del Cambiamento Climatico.

mercoledì 30 gennaio 2013

IL CLIMA STA PEGGIORANDO TROPPO VELOCEMENTE



Lo dice Nicholas Stern sul "TheGuardian" del 26 gennaio 2013,  quando afferma "Mi sono sbagliato sul cambiamento climatico - è molto, molto peggio".

Lord Stern, autore di un Rapporto sui cambiamenti climatici commissionato dal governo britannico nel 2006, poi diventato il testo di riferimento per i politici e gli attivisti verdi, dice ora, nel 2013, di aver sottovalutato i rischi, e che avrebbe dovuto essere più "schietto" rispetto alla minaccia rappresentata per l'economia di un aumento delle temperature globali.

In un'intervista al Forum economico mondiale di Davos, Stern, che ora è un osservatore imparziale (crossbench peer), ha detto: "Se guardo al passato (2006 ndr) mi rendo conto di aver sottovalutato i rischi che corre il Pianeta e l'atmosfera che lo circonda, visto che sembrano assorbire meno carbonio di quanto ci si aspettasse, mentre le emissioni sono in aumento piuttosto significativo. Alcuni effetti stanno sopravenendo più velocemente di quanto si pensasse allora."

Il rapporto Stern, pubblicato nel 2006, ha indicato una probabilità del 75% che le temperature mondiali avrebbero potuto aumentare da 2 a 3 gradi al di sopra della media di lungo periodo, mentre ora ritiene che siamo "sulla buona strada per avere un aumento di quattro gradi". Se avessi saputo che la situazione si sarebbe evoluta in queso modo precipitoso, dice, "Credo che sarei stato un po' più diretto. Sarei stato molto più agguerrito nell'avvisare il forte rischio di un aumento di quattro o cinque gradi."

Ha detto che alcuni paesi, tra cui la Cina, avevano iniziato a cogliere la gravità dei rischi, ma i governi devono ora agire con forza per spostare le loro economie verso un minore consumo di energia e tecnologie più sostenibili in termini ambientali.

"Questo fatto è così potenzialmente pericoloso che dobbiamo agire con forza. O vogliamo giocare alla roulette russa con uno o due proiettili? Si tratta di rischi esistenziali per molte persone."
Stern sostiene il Climate Change Act del Regno Unito, un atto che impegna il governo britannico a ambiziosi
obiettivi di riduzione del carbonio. Ma ha anche chiesto di aumentare gli investimenti nella green economy sostenendo che ha un tasso di crescita "emozionante".

David Cameron ha costruito in gran parte delle sue credenziali ambientali prima delle elezioni del 2010, con il viaggio verso l'Artico per evidenziare il suo impegno alla lotta contro il riscaldamento globale. Ma l'impegno della coalizione alle politiche verdi è stato recentemente messo in discussione, tra lo scetticismo dei conservatori sui benefici dell'energia eolica, e il crescere dell'entusiasmo del cancelliere per lo sfruttamento delle riserve di gas shale
della Gran Bretagna.

Stern è concorde con il commento di Jim Yong Kim, il nuovo presidente della Banca Mondiale, sempre a Davos, che ha dato un grave monito sul rischio di conflitti per le risorse naturali che seguiranno l'accadimento della previsione di un aumento di quattro gradi al di sopra della media storica
globale.

"Ci saranno combattimenti alimentari e per l'acqua in tutto il mondo", ha detto Kim, che si è impegnato a far diventare prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici durante il suo mandato di cinque anni.

Kim ha detto che è necessario intervenire per creare un mercato del carbonio, eliminare le sovvenzioni ai combustibili fossili e far diventare green le cento più grandi megalopoli del mondo che sono responsabili dal 60 al 70% delle emissioni globali.

Ha aggiunto che la siccità del 2012 negli Stati Uniti, che ha spinto in alto il prezzo del grano e del mais, aveva portato ancora più miseria ai poveri del mondo. Per la prima volta, il presidente della Banca Mondiale ha ammesso che la causa delle condizioni meteorologiche estreme da cambiamento climatico è da attribuirsi all'uomo. "Quegli eventi meteo sono lì a ricordare alla loro gente di iniziare a unire i puntini. Se lo dimenticheranno io sono qui a ricordarglielo".

"Dobbiamo trovare dei modi di favorire la crescita economica che non impattino sul clima. La buona notizia è che ci sono".
Kim ha detto che non ci potrà essere soluzione al cambiamento climatico senza il coinvolgimento del settore privato e ha esortato le imprese a cogliere l'opportunità di fare profitti.  "Ci sono molte opportunità di fare un sacco di soldi nella costruzione delle tecnologie che riducano gli effetti dei cambiamenti climatici".


Tutto questo da parte di fonti autorevoli (Governo Britannico e Banca Mondiale) di sicuro non facenti parte dei Verdi. O dei vegani.

Eppure i negazionisti o semplicemente degli idioti dicono che il riscaldamento globale è TUTTO NATURALE, perchè leggono in rete su blog o pseudo finti siti scientifici (studiare non sempre basta SERVE capire e addirittura, udite udite, spirito critico) che stiamo andando verso l'era glaciale. Oppure non escono all'aperto a godersi un gennaio CALDO.

Teoricamente è vero che siamo in un'era interglaciale, ma trattasi di ere geologiche con tempi che non sono comparabili alla vita umana. E, nell'era interglaciale in cui siamo, stiamo forzando il clima in una direzione SCONOSCIUTA. O meglio, ci stiamo scaldando e questo significa, meno acqua, meno aria, meno cibo...altro che pugnette da Iphone o tablet, o seccature da facebook...
 



sabato 26 gennaio 2013

Quale rinnovamento?


L’uomo non sta mai fermo, o lo sta troppo. È così: sta nella sua natura. Nel suo continuo e laborioso agire, o nell’ozio e nel disinteresse delle masse, trova compimento la volontà nefasta volta ad un rinnovamento che stia al passo coi tempi, che annichilisca sempre più chi vorrebbe un progresso benevolo  e che arricchisca di violenza, di soprusi e coercizione il pianeta che, affidata la sua sopravvivenza alla resilienza, dispensa sempre più catastrofi nel disinteresse generale delle masse suddette, che si nutrono di sensazionalismi di un minuto per poi rifiondarsi nell’oblio a cui la vita cosiddetta moderna ci costringe. Non passa un giorno senza che vi sia una promessa, la rassicurazione di un cambiamento, di un rinnovamento, subito seguita da notizie di cronaca nera o di incidenti terribili, di fazioni politiche che si dileggiano, sempre avendo sulla bocca la promessa di un rinnovamento; perciò io chiedo: quale rinnovamento?

Quello dei partiti, sempre gli stessi, che cambiano il nome o la grafica, il disegnino;
dei nuovi capi politici che ora sono antipolitica, ora politica, poi ti cacciano e non vogliono un contraddittorio e ti vietano di volerlo;
quello dei siparietti, fintamente diversi;
dei posti di lavoro, moderni lager, campi di concentramento dove ti devi solo concentrare sul lavoro e mandare giù rospi;
del “meglio avere un lavoro”, anche se ti ammala e ti fa vivere come una bestia;
quello della disoccupazione, che stritola sempre più la classe sociale più debole ed esposta al flagello di una classe dirigente che non vuole far nulla per provvedere;
quello di programmi TV, sempre fedeli a se stessi, alla linea, alla menzogna, a tutto fuorché alla realtà,  fuorché ai problemi veri;
quello dello spread, della nuova economia globale che calpesta la dignità dell’uomo e della natura, che calpesta il semplice buon senso;
quello dell’odio, dell’oblio del dolore, della negazione dei cambiamenti climatici e, quando ormai innegabili, dell’ignorarli e occuparsi di altro;
quello della guerra, della costruzione di armi, dell’inquinamento;
quello dell’ignoranza, della pigrizia, dell’indifferenza, che impedisce un’evoluzione sana;
dell’ignoranza che ti fa impigrire, poi la pigrizia ti rende indifferente, e l’indifferenza lascia il campo libero al rinnovamento delle politiche nefaste che ci getteranno sempre più nell’ignoranza, che ci impoveriranno;
dell’austerity?

Quale rinnovamento?
Di una classe dominante che nega la possibilità di un futuro a miliardi di persone;
di un sistema che impernia il suo sviluppo su carta straccia;
dell’intolleranza;
dell’impossibilità di vivere senza violenza, senza scontri, senza ansie di guerre e crimini di ogni genere;
del proliferare di mentalità deviate, che vedono nell’altro il proprio nemico;
del “ti fotto prima io”;
della vita malsana che si continua a fare;
quello dell’antropocentrismo, che da centinaia di anni sta devastando ogni cosa, ed acquista sempre maggior forza;
il rinnovamento di un essere umano che si crede al centro dell’Universo e per questo si sente in diritto di farne ciò che vuole, anche di sopraffare i propri simili, danneggiare irreparabilmente vita e ambiente;
rinnovamento della violenza; intolleranza; stupidità; tecnologia; guerra; inganno; corsa alla sopraffazione; autodistruzione;
del pensare stupidamente, ma con modernità;
del farsi abbindolare con superbia;
dell’odiare chi non si fa abbindolare;
del continuare a praticare stili di vita che hanno un costo insostenibile sia per la collettività umana che per la resilienza ambientale?
Quale?

Al momento non vedo nessun altro tipo di rinnovamento se non quello delle qualità, delle azioni, dei sentimenti sopra scritti, del perpetuarsi di quest’antropocentrismo che ci attanaglia, e del quale siamo tutti responsabili, nessuno si senta escluso.

giovedì 24 gennaio 2013

LA FOLLIA UMANA




Ci sono molti motivi per arrivare a definire folli gli umani.

Qui ne ho scritto per almeno due anni. Ci stiamo creando le condizioni per la nostra estinzione, ma non rapidamente, con dolore, con sofferenza e trascinando con noi le altre creature di questo Pianeta.

Un treno impazzito che si schianterà.

Gli argomenti scientifici a sostegno della tesi di SMETTERE IL PARADIGMA DELLA CRESCITA INFINITA che mal si accompagna ai principi termodinamici del sistema Terra, sono tanti, tantissimi, ma assolutamente inascoltati.

Sono anche tanti coloro che ascoltano ma non possono fare nulla, perchè non hanno potere se non di votare, sempre che il voto sia ancora un modo per esprimere la democrazia. Oppure ascoltano approvano, differenziano, comprano bio, evitano scatole e imballaggi, hanno il Fotovoltaico o l'eolico, hanno una casa clima, un orto, permacultura e magari un'auto elettrica e non sono fissati per moda e viaggi oltreoceano.

Ma sono colibrì, sono soli, non vedo massa critica, anzi è difficile che uno sia tutte le cose citate sopra, di solito una o due al massimo tre.

Vivere in una zona urbanizzata già ti rende meno resiliente, perchè dipendente dalle forniture di servizi, acqua, energia.

Immaginare una scomparsa titale dei succitati servizi è impossibile, tuttavia potrebbero esserci costi in aumento (per ora energia, poi cibo, e a seguire l'acqua), forniture saltabeccanti, riduzione di scelta.

Molti di noi devono cavarsela già da soli adesso perchè già adesso mancano servizi che dovrebbero essere pubblici, come i trasporti. Molti di noi devono avere l'auto per andare a lavorare, non possono farne a meno. E l'auto è la cosa più tassata che ci sia in Italia. Se potessi non usarla risparmierei tantissimo, e non solo denaro e inquinamento, ma vita, perchè le strade sono molto cariche e molto pericolose.

Un Mondo che si aspetta la riduzione della quantità di petrolio (ma non tratta dell'aumento di inquinamento e di riscaldamento globale dovuto all'uso sfrenato dei fossili, diciamo che lo rimanda alle future generazioni che ci ringrazieranno), un Mondo che sa che il plateau di raccolta del petrolio è stato raggiunto nel 2005, e che quindi i prezzi aumentano anche se le richieste si riducono, un Mondo B.A.U. che non discosta dalla sua fissa esponenziale come reagirà?

Ovviamente a questa carenza di FOSSILE, l'unica fonte di energia che ci permette questo stile di vita, questo spreco continuo, questa alta produzione agricola e di allevamenti (prego chi è animalista o permaculturista di rispamiare peana a queste forme GREEN, sfondano una porta aperta, e inoltre io sto faticosamente cercando, e non so nemmeno se ci riesco, di parlare a livello globale, perchè il riscaldamento climatico è globale e i danni anche, e nessuna forma locale potrà sopperire, HIC SUNT LEONES non esiste più), occorre rimediare.

Improvvisamente l'Australia, hot come non mai, diventa esportatrice di carbone per la famelica Cina. La Cina, famelica come sempre,  compra a mani basse sul mercato anche i cereali, così da noi aumentano i prezzi (la quantità di "cose" su questo Pianeta è un numero FINITO, checchè ne dicano quelli che biascicano di finanza ed esponenzializzano numeri presenti solo nelle loro teste bacate).

Cala la quantità di petrolio che serve per la "crescita" anche di cibo, ecco che in Canada trovano una risposta GENIALE:


I giacimenti di scisti bituminose del canada sono i più grandi del mondo. Le risorse si trovano nelle provincia di Alberta e in particolare si parla dei depositi di Athabasca, Peace River e Cold Lake, costituiti da una miscela di bitume semisolida, miscelato con sabbia silicea, minerali argillosi, e acqua.

Secondo il Dipartimento U.S. government’s Energy Information Administration, il Canada "controlla la terza, in ordine di grandezza, quantità di riserve accertate nel mondo, dopo l'Arabia Saudita e Venezuela.
In Canada i livelli di riserva di petrolio, stagnanti o in lieve calo dal 2003, sono aumentati di un ordine di grandezza dopo che le sabbie bituminose sono state considerate tecnicamente ed economicamente recuperabili. Le sabbie bituminose rappresentano oggi circa 170 miliardi di barili, ovvero il 98% delle riserve petrolifere del Canada."

Sotto 54.000 miglia quadrate di foreste e torbiere, si distendono le sabbie bituminose che sono state stimate come se fossero petrolio convenzionale.

Ma lo sfruttamento delle sabbie bituminose ha un costo ambientale significativo.

Il governo di Ottawa non intende tuttavia trattare pubblicamente dell'inquinamento da idrocarburi dovuto alle sabbie bituminose. Nel 2009 il governo canadese ha ammesso di aver deliberatamente escluso i dati che indicavano un aumento del 20% dell'inquinamento annuale dell'industria petrolifera canadese causato dalla lavorazione dei giacimenti di sabbie bituminose, nel Report sui cambiamenti climatici che era tenuto a presentare alle Nazioni Unite. Un report di 567 pagine.

A parte l'abbruttimento del paesaggio,  in Alberta le sabbie bituminose sono una delle principali cause di inquinamento atmosferico in Canada. Il catrame delle sabbie bituminose è una delle quattro sostanze inquinanti che emettono più COV (composti organici volatili), un pesante contaminante dell'aria, assieme alla pioggia acida.

A questa già pesante fedina penale da inquinamento, si potrebbe presto includere il nucleare, visto che Toshiba sta sviluppando dei "mini" reattori nucleari da utilizzare per estrarre le sabbie bituminose canadesi, con inizio della produzione al 2020.

Perché usare l'energia nucleare? Si stima che circa il 90% delle sabbie bituminose dell'Alberta sono troppo al di sotto della superficie per utilizzare miniere a cielo aperto. inoltre creare combustibili liquidi dalle sabbie bituminose richiede moltissima energia per l'iniezione di vapore e la successiva raffinazione. L'estrazione delle sabbie bituminose necessita di un uso intensivo di acqua, la perforazione di un pozzo consuma quasi 7000 metri cubi di acqua ogni anno, e la produzione di un gallone di petrolio richiede 35 litri d'acqua.

Il nuovo reattore mini Toshiba produrrà solo 10.000 - 50.000 kilowatt di potenza, ovvero circa il 5% della potenza di un normale reattore nucleare, come da fonti aziendali, e con quella potenza genererà vapore da pompare nel sottosuolo. Toshiba prevede di costruire il contenitore del reattore nucleare come la metropolitana, con una struttura di assorbimento dei terremoti.

Oltre ai terremoti potenziali, il reattore sepolto dovrà fare i conti con temperature a - 40° sotto zero in inverno e più 30° in estate.

Toshiba non è l'unica azienda asiatica che lavora in Alberta per l'estrazione di sabbie petrolifere. L'anno scorso la cinese CNOOC Ltd. ha speso 15,1 miliardi dollari per acquistare le sabbie della compagnia  Nexen Inc., ma l'affare è stato controverso. Di conseguenza, Wenran Jiang, senior fellow presso il Pacific Asia Foundation del Canada e consulente senior per l'Energia per l'Alberta ha osservato, "Intuiscono (le compagnie canadesi e il governo canadese ndr) che i progetti di sabbie bituminose sono troppo estesi in fase di pre-investimento del capitale e dopo richiedono troppo tempo per raggiungere il mercato."

Ma Ottawa non si scoraggia sul futuro del petrolio da sabbia bituminosa. La Canadian Energy Research Institute stima che l'occupazione canadese a seguito di nuovi investimenti nelle sabbie petrolifere è destinato a crescere da 75.000 nel 2010 a 905.000 nel 2035 e che l'evoluzione complessiva delle sabbie bituminose contribuirà a portare 2100 miliardi dollari per l'economia canadese nel corso dei prossimi 25 anni.

Se è saggio punteggiare di reattori nucleari il remoto paesaggio nord del Canada, deve essere ancora discusso, ma con il governo conservatore Harper e le cifre di cui sopra, sembra probabile che i mini reattori del Great White Nord siano un probabile affare fatto.