venerdì 20 maggio 2011

IL CLAVICEMBALO BEN TEMPERATO - PRELUDIO N. 1



(Pablo Picasso, Ritratto di Ambroise Vollard, 1910, Museo Pushkin, Mosca)
Luigi Morsello

Ho cercato a lungo una descrizione-trattazione dell’opera ed ho trovato questa in un blog, al seguente URL: http://lemievaligie.splinder.com/

Il blog titola “Le mie valigie” ed appartiene ad Elena 66, non ci sono altri dati.

Ecco come scrive “Lo zotico”, pseudonimo di chi sa chi.

Il Clavicembalo ben Temperato. Ma di cosa si tratta in realtà? Conoscendo il contenuto dei due libri, devo dire che Bach, in quanto ad assegnare titoli alle proprie opere, non era il massimo. Infatti, leggendo questo titolo mi vien da pensare ad un clavicembalo in acciaio raddolcito; oppure ad un clavicembalo che suona particolarmente bene in un clima mediterraneo; o forse ad un clavicembalo dai tasti acuminati; forse è uno strumento il cui suono viene ben attutito? Niente di tutto questo!

Innanzitutto si tratta di due libri scritti in due momenti differenti della vita del "Vecchio" Bach: il primo libro riporta la data del 1722, mentre il secondo è del 1744. Tutta l'opera, con diversi obiettivi, segue un'architettura ben determinata.

Consta di due libri. Ciascun libro riporta 12 coppie di preludi e fughe. Ogni coppia di composizioni è in rapporto dialettico secondo principi tecnici diversi (o almeno questo come prima idea):

  • Il Preludio, più basato sullo sviluppo degli accordi;
  • La Fuga, maggiormente basata sul rapporto delle linee melodiche.

Ciascuna coppia di preludio e fuga è scritta sia nella Tonalità Maggiore che nella Tonalità Minore. Con questa struttura l'opera segue tutta la scala cromatica fino al suo completamento.
Cerchiamo di capire che aria tirava nella casa di Johann Sebastian. Egli faceva musica all'organo in chiesa, con il cembalo la faceva a casa, provava con cantori e strumentisti, componeva per tutti gli strumenti e dava lezioni private di musica. In questo ambiente è chiaro che anche i figli divennero inclini alla musica. Proprio per loro nacque in Bach l'idea primordiale del Clavicembalo Ben Temperato, ovvero per esercitarli a suonare in tutte le tonalità.

Ora però dobbiamo tenere presente l'evoluzione che gli strumenti a tastiera stanno avendo all'epoca e, con essa, il problema dell'accordatura. Un problema che si poneva perché essa non era così immediatamente "aggiustabile" come negli strumenti ad arco o a fiato. Che vuol dire questo? Sommariamente posso accennare solo al fatto che nel nostro sistema musicale, per questioni legate ai rapporti tra le frequenze, due “stessi” suoni (esempio DO# e REb) in realtà non coincidono. Ora il problema oggi ci sembra di poco conto, ma all'epoca di Bach, quando i suoni si trascinavano questa differenza, a seconda della tonalità utilizzata dal compositore, bisognava accordare tutti gli strumenti. Dopo numerosi passi intermedi, fu trovata, alla fine del XVII secolo, la soluzione di compromesso ancor oggi in vigore: la suddivisione dell'ottava (DO – DO) in dodici parti uguali. Si trattava del cosiddetto "temperamento equabile", nel quale tutti gli intervalli naturali, ad eccezione dell'ottava, si discostano un poco dagli intervalli naturali, mantenendo però tra i suoni una distanza che è indipendente dalla tonalità nella quale ci si trova. Solo a quel punto si poté far uso di tutte le tonalità e passare dall'una all'altra qualsiasi. L'abbandono dell'accordatura naturale fu certo una perdita spiacevole, ma enormemente maggiori furono i vantaggi che ne derivarono alla musica (con questo sistema DO# e REb coincidono).

L'evoluzione dell'idea primordiale di Bach era quello di dimostrare che suonando su una tastiera che utilizzasse un'accordatura di tipo equabile, ovvero fosse "ben temperata", si potesse passare da una tonalità all'altra in maniera indipendente.
In questa opera Bach, oltre ad essere un grande maestro, prima per i suoi figli, poi per gli allievi privati, mostra a tutti il genere "imitativo" in tutto il suo splendore In Bach il gioco delle proposte e delle risposte passa per tutti i gradi dell'espressione, da concitata a gaia, ora meditativa ora estrosa, poi burlesca dopo pomposa, con infinite sfumature, e con un senso di vita ampio e vigoroso che nasce da una concezione profondamente poetico-architettonica dei suoni e dei loro rapporti di ombra e di luce, di vuoto e di pieno, di orizzontalità dei disegni melodici e di verticalità delle ripercussioni acute o gravi.
Vorrei consigliare a tutti l'ascolto del Clavicembalo ben Temperato... ehm... chiedo scusa per lo sbaglio. In effetti il titolo dell'opera è "Dos Wohl temperirte Clavier", quindi dovrei dire: Vorrei consigliare a tutti l'ascolto della Tastiera ben Temperata, un'opera d'arte unica nella storia e ricca di particolarità e di "argomenti".

Voglio citare solo dei piccoli particolari che sono nascosti all'interno del primo Preludio e Fuga in DO Maggiore (quello che possiamo ascoltare inizialmente in questo media) del I libro al fine di generare un po' di curiosità su ciò che Bach ha lasciato all'umanità:
- La linea melodica formata all'inizio dalle sole note acute di ogni battuta del Preludio richiama palesemente il soggetto della fuga.

- La celebre Ave Maria altro non è che questo Preludio su cui Gounod ha solo poggiato la linea melodica con le parole.

- La relazione tra la musica di Bach e la numerologia è ormai un elemento assodato. Secondo la ghematria, il nome BACH assume il valore di 14 (B = 2 ; A = 1 ; C = 3 ; H = 8). Ebbene, nella prima fuga indovinate un po' quante sono le note che formano il soggetto? Avete indovinato: BRAVI. Sono proprio 14.

- Sempre nella prima fuga le entrate del soggetto sono ben 24, dunque un'allusione nascosta e significativa al circolo delle 24 tonalità che sarà percorso nel Clavicem... ehm... Tastiera Ben Temperata.

Il prezioso manoscritto, da oltre cento anni, si trova nella Deutsche Staatsbibliothek e, che per quella pazza mania di far valere la proprietà degli uomini anche sulle opere d'arte, la prima pagina è deturpata, al centro, da un timbro ovale che ne rivendica la proprietà: "Ex Bibl. Regia Berolin"

Il marchio va a rovinare una delle più belle pagine di altruismo e poesia che mi sia mai capitato di leggere. Questa pagina, redatta da Bach in bella scrittura e ornata con graziosi arabeschi, porta il titolo:

"Dos Wohl temperirte Clavier, oder Preludia, una Fugen durch alle Tone und Semitonia, So wohl tertiam majorem oder Ut Re Mi anlangend, als auch tertiam minorem oder Re Mi Fa betreffend. Zum Nutzen und Gebrauch der Lehr-begierìgen Musicalischen Jugend, als auch derer in dieserà studio schon habil seyenden besonderem ZeitVertrteìb auffgesetzel und verfertiget von Johann Sebastian Bach p. t.: HochF. Anhalt-Cothenischen Capel-Meistern und Directore derer CammerMusiquen. Anno 1722."

"La tastiera ben temperata, ovvero preludi e fughe in tutti i toni e semitoni, comprendenti sia la terza maggiore, ossia Ut Re Mi, che la terza minore, ossia Re Mi Fa, per il profitto e l'uso della gioventù musicale desiderosa d'apprendere, come pure per particolare diletto di coloro che sono già abili in quest'arte, compilato e portato a termine da Johann Sebastian Bach, attualmente maestro di cappella e direttore delle musiche di camera di Sua Altezza il Principe di Anhalt-Còthen. Anno 1722."

Non tutto è chiaro, almeno per me che non ho studiato musica, ma l’ascolto del preludio n. 1, quello sulla cui linea melodica poggia l’Ave Maria di Gounod, compensa qualsiasi carenza, perché la musica non la si capisce, la si sente.

Non la si deve capire ma sentire.

Per sentire non intendo riferirmi all’ascolto fisico della musica, che è cosa diversa dal sentire la musica.

E per essere iniziati a sentirla occorre iniziare da quella più orecchiabile.

Viene raccontato di Arturo Toscanini un aneddoto, questo.

Al termine di un concerto negli U.S.A. una spettatrice avvicinò il Maestro manifestandogli il proprio entusiasmo e dolendosi del fatto che di musica non ci capiva niente.
Toscanini portò la signora in un ridotto del teatro dove c’era un pianoforte ed eseguì l’aria ‘La donna è mobile’ dal Trovatore di Giuseppe Verdi.

Poi chiese alla donna di canticchiare la melodia anche senza conoscerne le parole e quando la 'fan ante litteram' ci riuscì con sua grande meraviglia e gioia il Maestro le disse che appunto la musica non va capita ma 'sentita' e per ‘sentire’ la musica occorreva iniziare da quella più orecchiabile.

Come il Preludio n. 1 dal Clavicembalo ben Temperato di Johann Sebastian Bach, che può essere ascoltato dal seguente video.

Può darsi che qualcuno voglia descrivere ciò che ha provato all’ascolto: lo faccia, anche in modo a-tecnico, non si scoraggi, come non mi scoraggio io.

5 commenti:

  1. Aggiungo che la singolarità di questa preziosa esecuzione di Glenn Gould sta nel fatto che le note non sono legate le une e alle altre che seguono, ma 'staccate', in esecuzione combinata della tastiera e della pedaliera che accentua la sordina. Sulla tastiera il tasto viene subito rilasciato prima di passare a quello successivo nella sequenza esecutiva.

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  2. AH! Che bellezza leggere queste cose. Sarebbe da divulgare nelle scuole. E pensare che chi lo ha scritto dice pure di non aver studiato musica: la trovo una cosa stupenda.

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  3. Tempo fa sostenni una discussione con una blogger che ammirava un giovane pianista che si chiama Giovanni Allevi, che io detestavo e detesto tuttora. Perché? Perché non si cimentava con i classici del pianoforte, sui quali ci sono confronti inarrivabili con esecutori eccezionali come Artur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Artur Schnabel, tanto per citarne un paio del passato remoto e prossimo. Troppo facile. Inoltre, si esibiva in composizioni sue e solo sue sul filone della musica pianistica minimalista, composizioni che definire scialbe era poco.
    Perché mi accaloravo tanto? Alla domanda risposi perché io volevo far partecipe gli altri del bello, del sublime che c'è nell'universo della musica classica,sconosciuta ai più. La spiegazione non bastò, i rapporti si interruppero definitivamente.

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  4. Di Allevi ho i suoi primi due lavori, per gli altri ci rinuncio volentieri. Li trovo mediocri, forse per lo stesso tuo motivo; in pratica credo che non esprimano una creatività originale e ricca.

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.