Ovvero l'esaurimento e la dissipazione delle risorse naturali da cui tutto dipende, anche la loro stessa fottuta economia, i loro debiti finanziari, le loro connessioni telefoniche e informatiche.
Spesso, messi al muro, dicono che SE NE DEVE OCCUPARE LA POLITICA, per poi immergersi nuovamente in grafici e previsioni da palle di vetro.
E' un limite di chi ha una formazione solo economica: dimenticano dove vivono (L'AMBIENTE) pur rendendosi conto che l'economia proviene dall'input delle risorse naturali, ma non riescono a capirne l'aspetto "termodinamico" ovvero, per esempio, se conviene o meno estrarre ancora petrolio o gas naturale o costruire un petrolio finto spendendo e inquinando di più, senza badare al controllo del bilancio (passivo o attivo?) di queste scelte. L'EROEI.
Adesso la politica è al suo punto più basso: Lega ridicola, Grillo che urla, IDV e Vendola schierati a sinistra e il resto nascosto dietro alla SOLUZIONE MONTI con continue occhiate alle previsioni di presunta vittoria elettorale se casomai ci fossero le elezioni. In mezzo noi, "gente comune" a non capire, disinformati, rappresi in una ragnatela di eccesso di informazioni (ovvero zero informazioni).
La SOLUZIONE MONTI è la SOLUZIONE TECNICA, ovvero l'ultimo baluardo del B.A.U., perchè la tecnica non può andare oltre le soluzioni meramente tecniche (strumenti tecnologici, leggi, atti, regolamenti, innovazioni tecniche), ma tutto ciò è impossibile che duri e che riesca nel suo intento.
Monti potrebbe anche salvare l'Italia, come sistema paese, ma dubito che salverà tutti gli italiani, anzi.
I problemi tecnici non possono risolvere i problemi sociali o etici.
Dovrebbe farlo la POLITICA.
Dovrebbe farlo la POLITICA.
Che invece è diventata un rumore di fondo della crisi economico finanziaria.
Durban era politica.
Anche in Europa sanno che il B.A.U. non va bene, ci sono molti documenti provenienti dalla Agenzia Europea per l'Ambiente che lo dicono, anche se poi valgono solo come opinione degli autori (mai un italiano tra loro, siamo impegnati in altro evidentemente).
In tutto il Mondo sono impegnati in altro.
Negli U.S.A. sono impegnati in una campagna politica dove vengono dette sciocchezze che nemmeno la Lega più becera e gretta riuscirebbe a enucleare, e lì sono ricchi ma si lamentano della crisi (come noi europei) e intanto vivono bene, mica sono alla fame.
La Cina, il paese di Mezzo, un tempo capace di raccontare storie di profonda umanità e comprensione del creato, oggi è una macchina che si mangia tutto e ibridizza tutto, un pac man che tra breve uscirà dai confini per sopravvivere. Un popolo che si allarga orizzontale, senza profondità. Una macchia d'olio. Dove già mangiano rettili scorpioni e bacarozzi.
Io spero di morire prima della conquista cinese, in quanto morendo avrò la certezza di sfuggire a questo vuoto della politica, dell'etica e della ragione. E ai serpenti, scorpioni e bacarozzi fritti.
Sembra che noi umani vogliamo la nostra estinzione e anche in un modo doloroso. Servirebbero grosse coercizioni normative concordate a livello globale e informare che i ricchi (i Paesi ricchi) dovranno rinunciare a qualche "presunta conquista". Non si può fermare il riscaldamento globale, l'inquinamento e l'eccesso demografico mantenendo fermi i vantaggi di aver mangiato risorse più del dovuto.
Agli economisti ricordo che spostare "geograficamente" il problema (riduzione di costi di maniodopera per esempio) è una solenne sciocchezza: siamo tutti nella stessa stanza, respiriamo la stessa aria e beviamo la stessa acqua.
Un fumetto degli anni ottanta mostrava noi umani come una sperimentazione "virtuale" di alieni superintelligenti. Gli stessi alieni dopo averci visto all'opera han deciso che l'esperimento era fallito.
Il fumetto si conludeva su un umano che diceva meravigliato:
"Oddio le stelle si stanno spegnendo...".
Cara Daniela, il tempo del "si salvi chi vuole" sta esaurendosi velocemente per lasciare il posto al "si salvi chi può".
RispondiEliminaLa vicenda della discarica di Malagrotta in Lazio è tragicamente emblematica.
Altro che stare dietro ai deliri dei finanzieri, non quelli in divisa grigioverde certamente.
Se sto interpretando giustamente i sintomi che vedo intorno a me, è il collasso psicologico dei gruppi di persone che sta avvenendo con intensità esponenziale.
Da una parte produrrà il cambiamento inevitabile e necessario, verso una società più smaterializzata, equa e armonica, ma il prezzo da pagare sarà più volte quello necessario, e non sarà computabile in termini di puro e semplice denaro.
Come ho già detto precedentemente, il tempo delle insulse crociere deve finire e finirà per intrinseca natura autodistruttiva.
Ora è tempo di immonda via crucis, ma terminerà pure questa e ci sarà una resurrezione, finalmente liberata dalla morchia di superstizioni d'ogni genere.
C'è una cosa che deve crescere in modo iperesponenziale:
Il coraggio.
Non sto a firmarmi, nel dire ciò che ho detto, mi sento un totale Nessuno.
La mia firma è comunque criptata nello stile delle mie frasi.
Coraggio, Daniela, bruciamolo tutto prima di pentircene, se lo terremo da parte, dopo non servirà più a nulla.
Sai che parola è uscita per autorizzare il commento?
RispondiEliminaSPERPE
Cosa dovremmo BRUCIARE TUTTO?
RispondiEliminaIl coraggio?
Sperpe?
Pensa se usciva SERPE dopo tutto quel parlare di serpenti fritti cinesi...
Sì, usare il coraggio come un lanciafiamme contro la siepe di rovi che sta soffocando tutto.E i rovi sono queste abitudini compulsive che coltiviamo da mezzo secolo ormai.
RispondiEliminaPossiamo continuare a buttare nel cesso chilometri di carta igienica?
A che scopo oltretutto, quando accanto alla tazza luccica il bidè da due o tre generazioni?
Noi, milioni di Nessuno, siamo i soli che possiamo produrre il cambiamento.
I Tizi Cai e Semproni che troneggiano nelle varie stanze del potere non salveranno nessuno. Neanche loro.
Mi son sempre domandata perchè usassimo l'acqua potabile per scaricare le deiezioni...
EliminaE ho anche notato delle sottili differenze sui diversi WC europei.
I francesi fanno scorrere una timida lavatina, quasi inutile (ventanni fa perlomeno, adesso si sono aggiornati).
I greci proibivano l'immissione di carta igienica a causa delle ristrettezza di diametro dei tubi impossibilitati al suo scorrimento.
I tedeschi sollevano la "fatica" a tua analisi prima di reimmergerla nel fiume di acqua.
I giapponesi dicono che è sciocco usare l'acqua potabile. Anche io lo dico ma non ho alternative se non a limitare l'uso della carta e dell'acqua con lo sciacquone doppio.
Anche da qui si scopre che gli umani si meritano lo spegnimento delle stelle.
Perchè l'aqua potabile costa troppo poco rispetto a quello che vale.
RispondiEliminaImmagina se fossimo costretti a riempire lo sciacquone con l'acqua minerale come cambierebbero in fretta alcune abitudini quotidiane.
Tutta la vicenda dei referendum sulla questione dell'acqua pubblica o privata, non ha mostrato abbastanza la differenza tra costo e prezzo e tra valore pecuniario e valore biofisico del liquido per antonomasia.
Buttare letteralmente nel cesso duecento o più litri al giorno pro capite di acqua potabile, è una ricetta infallibile per contribuire al collasso di un paese densamente abitato come il nostro.Oltretutto bisogna considerate tutto l'armamentario per depurare i liquami.
Si può ridurre lo spreco, con piccoli cambiamenti delle abitudini, ed arrivare ad usare solo un quinto dei litri al giorno pro capite.
Senza perdere gli immensi vantaggi dell'acqua potabile e corrente.
Si può fare subito, senza investimenti grandiosi e con immediato risultato.
Sempre tenendo a mente che l'acqua potabile è una piccola parte dell'acqua dolce che sperperiamo.
Alla stessa maniera si possono fare dei cambiamenti decisivi nell'uso dell'energia, delle risorse minerarie, della superficie del territorio.
Ma le ricette alla maniera di questi cuochi da caserma o da collegio sono quanto di più inutile e anzi dannoso per fornire pranzi e cene dignitosi per tutti.
Voglio proprio vedere che cosa cucineranno sui loro fumosi fornelli per riuscire a risolvere l'incancrenita questione del trasporto "su gomma" tanto per fare un esempio di fresca attualità.
Mi sembra di vedere una protesta degli accenditori di lampioni a gas illuminante, quando cominciò a prendere il sopravvento l'illuminazione elettrica.
Non che l'illuminazione elettrica abbia portato solo vantaggi, ma se usata con giudizio, i vantaggi possono essere enormi rispetto agli inconvenienti.
Quante persone si possono trasportare con 35 milioni di automobili?
140 milioni.Quanti sono gli Italiani?
Meno di 70.
Facendo due conti sul retro d'una busta parteno da questi due numeri, si arriva con un pò di perspicacia a capire che siamo fuori rotta di parecchio.
Questi tecnici sul ponte di comando sanno tutto dei sistemi tecnologici del barcone.
Ma pare che di burrasche affrontate con ciurme prese da chiatte fluviali sappiano solo per sentito dire.
Chi sono io per firmarmi?
Nessuno, se non uno dei milioni di Casalinghi di Nichelino o Operaie della nichelatura sas.
Tu che leggi, hai trovato qualcosa che è valsa almeno il tempo della lettura?
Se sì magari uscirò dall'anonimato.
Se no, smetterò di sprecare risorse per lamentarmi inutilmente.
Ciao.
Salve Daniela; vengo al suo blog tramite Effetto Cassandra del prof. Bardi; lo stò spulciano proprio adesso...A quanto pare dovremmo situarci nella stessa barca, e cioè quella degli "ecofascisti"...Complimenti...Posso chiederle l'amicizia facebook?
RispondiEliminaEh sì, tutti quelli che non accettano l'idea di partecipare allegramente alla civiltà distruttiva de "Gli affari sono affari" sono come minimo ecofascisti, perchè fanno per ogni filo d'erba calpestato fasci e fasci di polemiche.Stessimo tutti recitando a teatro sarebbe un divertimento, ma su questo palco terracqueo il sipario non cala mai, quando si esce è per sempre.
RispondiEliminaPer fortuna ci rimame ancora un pò d'ironia da scialare.
Marco Sclarandis
Ciao Marco.
RispondiEliminaNon smettere di scrivere, le tue parole "spinose perchè penetranti come una spina e con sensazione dolorosa al seguito" aiutano la comprensione a qualcuno, e ad altri fanno partire il rumore di accensione del cervello.
Credo che i posti di lavoro scarseggianti in Italia potrebbero essere immediatamente ricoperti per fare manutenzione del territorio e ripopolare, nonchè creare nuovi data base geograficamente puntati per dare informazioni puntuali a chi decide. Far eseguire monitoraggi, anche sfruttando gli "sfigati" del raccomandato Martone, che magari si sono laureati tardi ma non sono deficienti.
E come dici tu far emergere il trasporto pubblico (un'altra cosa "ecofascista" di cui mi occupo spesso) e così lasciare a casa parte di quei 35 milioni di auto "solitarie" che ogni giorno a rischio vita e sicuro inquinamento percorrono le strade per raggiungere gli scarsi e malpagati posti di lavoro italiani.
Buongiorno a lei Francesco e benvenuto.
RispondiEliminaSe ecofascista è ciò che sono allora lo sono (!).
Sono soprattutto "eco" perchè radice "oikos" di economia ed ecologia (ma lei sicuramente lo saprà).
Fascista non credo.
La barca, come dice lei, è propio una sola, ma siamo in pochi a comprendere questo "dettaglio".
Per quanto attiene Facebook devo deluderla, non rientro nella schiera che si sono iscritti. Anzi a breve farò un club di "quelli_che_nemmeno_ci_pensano_a_iscriversi_al_libro_faccia".
Già internet è linkamente un luogo superficiale, quel luogo poi, FB, è il più superficiale.
Una volta allo "Zoo di 105" (radio105) che distrattamente ascoltavo, Mazzoli disse che "su FB è più facile avere migliaia di fan se si dichiara di essersi tatuati il pisello" piuttosto che dire che, non ricordo l'esatto esempio di Mazzoli, è necessario combattere il GW. O anche cose minori ma sufficientemente più rilevanti dell'esempio del pisello.
Eppure i fan vanno sul pisello, come la signora Longari di mikebuongiorniana memoria.
Quindi benvenuto ancora, e se vuole segua questo piccolo blogghetto che, come vede, va nella direzione ecofascista...
Ma esistono pure gli Ecocomunisti?
RispondiEliminaO si fanno chiamare Ecomunisti per evitare di essere accomunati agli ecologisti affetti da balbuzie? Ma per distinguersi dagli E-comunisti, cioè quelli che praticano il comunismo via e-mail e con l'e-commerce, come fanno quando parlano invece di quando scrivono?
Se esistessero vorrei far parte degli ecomonastici, avendo una profonda attrazione per la frugalità.
Se qualcuno poi vuole comprarmi il diritto d'autore sulla parola "ecomastice", si faccia avanti.
Ma qualcosa mi dice che sia stata già brevettata anche se ancora non è apparsa in nessuno spot televisivo.
Ah, gli econazisti sono una cosa seria, che merita un commento appropriato, ma indubbiamente è un argomento che se toccato susciterebbe un sacco di sorprese.
Marco Sclarandis
"nastsfa" parola d'accesso.
RispondiEliminaComincio a pensare sul serio che stiano provando degli algoritmi semantici.
Ma più probabilmente è solo innocua paranoia.
Marco Sclarandis
Propendo per l'innocua ma simpatica paranoia.
RispondiEliminaSe Francesco torna qui magari lo spiega cosa intende per ecofascisti.