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giovedì 24 gennaio 2013

LA FOLLIA UMANA




Ci sono molti motivi per arrivare a definire folli gli umani.

Qui ne ho scritto per almeno due anni. Ci stiamo creando le condizioni per la nostra estinzione, ma non rapidamente, con dolore, con sofferenza e trascinando con noi le altre creature di questo Pianeta.

Un treno impazzito che si schianterà.

Gli argomenti scientifici a sostegno della tesi di SMETTERE IL PARADIGMA DELLA CRESCITA INFINITA che mal si accompagna ai principi termodinamici del sistema Terra, sono tanti, tantissimi, ma assolutamente inascoltati.

Sono anche tanti coloro che ascoltano ma non possono fare nulla, perchè non hanno potere se non di votare, sempre che il voto sia ancora un modo per esprimere la democrazia. Oppure ascoltano approvano, differenziano, comprano bio, evitano scatole e imballaggi, hanno il Fotovoltaico o l'eolico, hanno una casa clima, un orto, permacultura e magari un'auto elettrica e non sono fissati per moda e viaggi oltreoceano.

Ma sono colibrì, sono soli, non vedo massa critica, anzi è difficile che uno sia tutte le cose citate sopra, di solito una o due al massimo tre.

Vivere in una zona urbanizzata già ti rende meno resiliente, perchè dipendente dalle forniture di servizi, acqua, energia.

Immaginare una scomparsa titale dei succitati servizi è impossibile, tuttavia potrebbero esserci costi in aumento (per ora energia, poi cibo, e a seguire l'acqua), forniture saltabeccanti, riduzione di scelta.

Molti di noi devono cavarsela già da soli adesso perchè già adesso mancano servizi che dovrebbero essere pubblici, come i trasporti. Molti di noi devono avere l'auto per andare a lavorare, non possono farne a meno. E l'auto è la cosa più tassata che ci sia in Italia. Se potessi non usarla risparmierei tantissimo, e non solo denaro e inquinamento, ma vita, perchè le strade sono molto cariche e molto pericolose.

Un Mondo che si aspetta la riduzione della quantità di petrolio (ma non tratta dell'aumento di inquinamento e di riscaldamento globale dovuto all'uso sfrenato dei fossili, diciamo che lo rimanda alle future generazioni che ci ringrazieranno), un Mondo che sa che il plateau di raccolta del petrolio è stato raggiunto nel 2005, e che quindi i prezzi aumentano anche se le richieste si riducono, un Mondo B.A.U. che non discosta dalla sua fissa esponenziale come reagirà?

Ovviamente a questa carenza di FOSSILE, l'unica fonte di energia che ci permette questo stile di vita, questo spreco continuo, questa alta produzione agricola e di allevamenti (prego chi è animalista o permaculturista di rispamiare peana a queste forme GREEN, sfondano una porta aperta, e inoltre io sto faticosamente cercando, e non so nemmeno se ci riesco, di parlare a livello globale, perchè il riscaldamento climatico è globale e i danni anche, e nessuna forma locale potrà sopperire, HIC SUNT LEONES non esiste più), occorre rimediare.

Improvvisamente l'Australia, hot come non mai, diventa esportatrice di carbone per la famelica Cina. La Cina, famelica come sempre,  compra a mani basse sul mercato anche i cereali, così da noi aumentano i prezzi (la quantità di "cose" su questo Pianeta è un numero FINITO, checchè ne dicano quelli che biascicano di finanza ed esponenzializzano numeri presenti solo nelle loro teste bacate).

Cala la quantità di petrolio che serve per la "crescita" anche di cibo, ecco che in Canada trovano una risposta GENIALE:


I giacimenti di scisti bituminose del canada sono i più grandi del mondo. Le risorse si trovano nelle provincia di Alberta e in particolare si parla dei depositi di Athabasca, Peace River e Cold Lake, costituiti da una miscela di bitume semisolida, miscelato con sabbia silicea, minerali argillosi, e acqua.

Secondo il Dipartimento U.S. government’s Energy Information Administration, il Canada "controlla la terza, in ordine di grandezza, quantità di riserve accertate nel mondo, dopo l'Arabia Saudita e Venezuela.
In Canada i livelli di riserva di petrolio, stagnanti o in lieve calo dal 2003, sono aumentati di un ordine di grandezza dopo che le sabbie bituminose sono state considerate tecnicamente ed economicamente recuperabili. Le sabbie bituminose rappresentano oggi circa 170 miliardi di barili, ovvero il 98% delle riserve petrolifere del Canada."

Sotto 54.000 miglia quadrate di foreste e torbiere, si distendono le sabbie bituminose che sono state stimate come se fossero petrolio convenzionale.

Ma lo sfruttamento delle sabbie bituminose ha un costo ambientale significativo.

Il governo di Ottawa non intende tuttavia trattare pubblicamente dell'inquinamento da idrocarburi dovuto alle sabbie bituminose. Nel 2009 il governo canadese ha ammesso di aver deliberatamente escluso i dati che indicavano un aumento del 20% dell'inquinamento annuale dell'industria petrolifera canadese causato dalla lavorazione dei giacimenti di sabbie bituminose, nel Report sui cambiamenti climatici che era tenuto a presentare alle Nazioni Unite. Un report di 567 pagine.

A parte l'abbruttimento del paesaggio,  in Alberta le sabbie bituminose sono una delle principali cause di inquinamento atmosferico in Canada. Il catrame delle sabbie bituminose è una delle quattro sostanze inquinanti che emettono più COV (composti organici volatili), un pesante contaminante dell'aria, assieme alla pioggia acida.

A questa già pesante fedina penale da inquinamento, si potrebbe presto includere il nucleare, visto che Toshiba sta sviluppando dei "mini" reattori nucleari da utilizzare per estrarre le sabbie bituminose canadesi, con inizio della produzione al 2020.

Perché usare l'energia nucleare? Si stima che circa il 90% delle sabbie bituminose dell'Alberta sono troppo al di sotto della superficie per utilizzare miniere a cielo aperto. inoltre creare combustibili liquidi dalle sabbie bituminose richiede moltissima energia per l'iniezione di vapore e la successiva raffinazione. L'estrazione delle sabbie bituminose necessita di un uso intensivo di acqua, la perforazione di un pozzo consuma quasi 7000 metri cubi di acqua ogni anno, e la produzione di un gallone di petrolio richiede 35 litri d'acqua.

Il nuovo reattore mini Toshiba produrrà solo 10.000 - 50.000 kilowatt di potenza, ovvero circa il 5% della potenza di un normale reattore nucleare, come da fonti aziendali, e con quella potenza genererà vapore da pompare nel sottosuolo. Toshiba prevede di costruire il contenitore del reattore nucleare come la metropolitana, con una struttura di assorbimento dei terremoti.

Oltre ai terremoti potenziali, il reattore sepolto dovrà fare i conti con temperature a - 40° sotto zero in inverno e più 30° in estate.

Toshiba non è l'unica azienda asiatica che lavora in Alberta per l'estrazione di sabbie petrolifere. L'anno scorso la cinese CNOOC Ltd. ha speso 15,1 miliardi dollari per acquistare le sabbie della compagnia  Nexen Inc., ma l'affare è stato controverso. Di conseguenza, Wenran Jiang, senior fellow presso il Pacific Asia Foundation del Canada e consulente senior per l'Energia per l'Alberta ha osservato, "Intuiscono (le compagnie canadesi e il governo canadese ndr) che i progetti di sabbie bituminose sono troppo estesi in fase di pre-investimento del capitale e dopo richiedono troppo tempo per raggiungere il mercato."

Ma Ottawa non si scoraggia sul futuro del petrolio da sabbia bituminosa. La Canadian Energy Research Institute stima che l'occupazione canadese a seguito di nuovi investimenti nelle sabbie petrolifere è destinato a crescere da 75.000 nel 2010 a 905.000 nel 2035 e che l'evoluzione complessiva delle sabbie bituminose contribuirà a portare 2100 miliardi dollari per l'economia canadese nel corso dei prossimi 25 anni.

Se è saggio punteggiare di reattori nucleari il remoto paesaggio nord del Canada, deve essere ancora discusso, ma con il governo conservatore Harper e le cifre di cui sopra, sembra probabile che i mini reattori del Great White Nord siano un probabile affare fatto.





giovedì 26 maggio 2011

EPPURE QUALCUNO CHIAMA QUESTO CALDACCIO "BEL TEMPO"


 


Cliccando il titolo arrivate al sito che l'ha riportato.

Si chiama GREENREPORT e consiglio a tutti di mettersi sulla mailing list.
Arrivano quotidiane informazioni generali sull'Italia e il resto del Mondo, e poi in fondo ci sono notizie in dettaglio sulla Toscana, perchè il sito è toscano.

Oggi mi è arrivato un articolo sulla siccità in Europa, in particolare la Francia.

L'articolo cita il giornale francese L'Alsace:
"La siccità in Alsazia potrebbe essere la più grave che si ricordi peggiore di quelle del 2003 e del 1976: in Alsazia sono caduti 78 mm di pioggia dall'inizio dell'anno, cioè un deficit di 100 mm sulla media e 30 mm in meno che nel 2003 o nel 1976".
La siccità sta danneggiando fortemente i campi di mais e grano e mettendo in serie difficoltà gli allevatori di bestiame.
Campi ad agricoltura intensiva, pieni di fitofarmaci che inquinano le falde per far crescere mais che è dato alle mucche che poi mangiamo. Ogni mucca costava nel 200o 9 litri di benzina. E devasta l'ambiente. E non serve alla nostra dieta, ci ammaliamo con la carne in eccesso.
Già a metà maggio oltre un quarto del territorio francese era colpito dalla siccità, ma i dipartimenti interessati erano "solo" 26. Il ministro dell'ecologia, Nathalie Kosciusko-Morizet, nei giorni scorsi ha definito prematura l'idea di stabilire una "tassa-siccità".
Il che signifca che qualcuno sta pensando alla TASSA SICCITA'.
Il problema comincia a riguardare anche le centrali nucleari che consumano molta dell'acqua dolce francese. E non sono solo grano e centrali nucleari ad essere in difficoltà, come ha spiegato Mark Lewis, della Deutsche Bank, «Le temperature elevate e le precipitazioni molto basse in Europa hanno portato a far abbassare il livello delle dighe idroelettriche nel continente».
La sicurezza delle centrali nucleari, se mai fosse esistita, è comunque legata a un clima non secco. Stiamo andando verso la siccità e la Francia con tutte quelle centrali sente per prima l'odore del pericolo.
Gli europei possono "consolarsi" con quanto sta accadendo in Cina, devastata dalla siccità, e dove è annunciata una carenza di elettricità "storica". Secondo il fornitore statale di elettricità della Cina il Paese quest''estate «Dovrà far fronte alla più grave penuria di elettricità della sua storia. Questa penuria colpirà particolarmente Pechino, Tianjin, Shanghai ed altre città straniere», cioè il cuore pulsante ed inquinante dell'inarrestabile crescita cinese.
A quanto pare la siccità sarà l'unica cosa che fermerà i cinesi. Il pianeta avverte.

Ma la siccità non è solo un fenomeno francese: sta colpendo la maggioranza dell'Europa ed il culmine è previsto a giugno.
Secondo il Centre mondial de climatologie des précipitations, alcune regioni dell'Europa centrale hanno registrato un calo delle precipitazioni del 40% tra febbraio ed aprile, con un'umidità inferiore dell'80% alla media del periodo 1951 - 2000.
Nessuna precipitazione che permetta di mettere fine alla siccità è prevista nel mese di maggio».
Maggiori piogge sarebbero necessarie per mantenere la crescita del grano in gran parte della Francia e della Germania».
Il Met Office britannico è preoccupato il sud e l'est resteranno molto secchi e i temporali che potrebbero formarsi nel sud dell'Inghilterra la settimana prossima potrebbero inondare i terreni agricoli duri come la pietra.
Niente pioggia, solo secco. Ma i nostri meteo da strapazzo televisivi li vedi con la boccuccia lamentarsi di qualche BENEVOLISSIMA PIOGGIA come di BRUTTO TEMPO.
Loro non bevono, non mangiano, non si vestono, sono ologrammi.
Loro vanno al mare o a fare shopping, devono dimagrire per indossare i costumi estivi e abbronzarsi per cuccare in discoteca. Il problema di queste persone sono le ascelle depilate, le unghie decorate e i capelli cotonati. Tuttalpiù, giusto per far credere di essere sostenibili, si parla di spiagge per cani.

Daniela




martedì 3 maggio 2011

Verità da Battaglia


Il 28 aprile scorso ad Annozero abbiamo sentito delle affermazioni fatte dal professor Francesco Battaglia, che hanno lasciato me e molti altri a dir poco stupefatti. Le sue affermazioni erano molto lontane dal sentire comune, dunque fino ad allora vevamo sentito solo chiacchiere ed ora finalmente sentivamo uno scienziato vero? Il professore ospite della puntata ha effettivamente validi titoli accademici (anche se solo parzialmente attinenti con l'argomento nucleare e soprattutto radiazioni ed effetti delle stesse), ma era sicuramente in grado di interpretare studi sull'argomento meglio di me e di altri.

Ho provato allora a confrontare le sue affermazioni più inverosimili con i dati di organismi autorevoli ed indipendenti.

Battaglia: Il fotovoltaico e l'eolico sono una colossale frode!
I motivi non li spiega però, dice che li dirà dopo, ma inizia invece ad elencare alcuni modi in cui si può produrre energia.
Battaglia: L'energia si può produrre solo in quattro modi: con l'idroelettrico, bruciando carbone, bruciando gas e con la fissione nucleare. Non ce ne sono altri!
Non ce ne sono altri? Ovviamente tutti sanno che ce ne sono altri, dunque ha detto, alla lettera, una falsità evidentissima (in realtà esistono anche eolico, fotovoltatico, solare a concentrazione, geotermico, energia tratta dal moto ondoso e dalle maree e ce ne sono allo studio altri). Ma passiamogli che volesse intendere 'principalmente', volendo surrettiziamente far passare l'idea che gli altri modi siano marginali, che quelli veri siano solo quelli elencati da lui. Se intendeva questo, ha detto comunque una falsità, perché attualmente in Italia il nucleare non c'è e dunque non andava messo in quell'elenco, se vogliamo considerare l'utilizzo in altri paesi abbiamo consumi percentuali molto diverse in base alle possibilità ed alle scelte fatte da ogni paese. In alcuni stati il nucleare è importante, in altri meno, in molti è assente. In ogni caso, se vogliamo ragionare a livello planetario, stiamo confrontando il nucleare, le cui percentuali vanno diminuendo nel mondo (unica fonte di energia che diminuisce anche in valore assoluto, tra l'altro), con le rinnovabili che sono solo all'inizio (a parte l'idroelettrico che ne è, per ora la componente maggiore) e che si svilupperanno se ci si punterà. Ragionando nella sua maniera, dunque, non si dovrebbero mai sviluppare nuove tecnologie, valutanto che nessuno le utilizza ancora?
Più avanti cerca anche di suggerire che il solare c'è da 40 anni e non si è sviluppato, in verità il solare era effettivamente troppo costoso, ma i suoi costi continuano a diminuire, mentre quelli del nucleare ad aumentare, tanto che era uscito uno studio secondo il quale il sorpasso ci sarebbe già stato nel 2010, poi pare che sia stato in parte smentito, in ogni caso se i costi di una tecnologia continuano a scendere e quelli di un'altra continuano a salire, è solo questione di tempo per il sorpasso. Tantopiù che il nucleare ha dei costi nascosti (i danni ambientali, il deposito definitivo delle scorie a decadimento più lungo, la dismissione delle centrali stesse) che quando vengono conteggiati lo rendono già oggi improponibile proprio per i costi.
Battaglia: Sarebbe possibile sostituire uno solo dei 30 Gw di cui abbiamo bisogno con 10, 100, 1000 Gw prodotti con il fotovoltaico? No! Perché perche il sole non brilla 24 ore su 24!
Se parliamo solo della produzione con fotovoltatico potrebbe anche essere vero, effettivamente quando il sole non c'è, non si può produrre con il fotovoltaico, però questa produzione avviene proprio quando ce n'è più bisogno, cioè di giorno e quando è più caldo (infatti gli unici black out che abbiamo avuto si sono verificati in piena estate, quando l'uso dei condizionatori ha fatto salire eccessivamente il consumo), inoltre esistono sistemi di immagazzinamento dell'energia (anche se c'è perdita) quali accumulatori e trasformazione in altri tipi di energia. Ma sopratutto nessuno parla di utilizzare SOLO il fotovoltaico, tanto più che, per rimanere nel solare, con il solare termico (quello proposto da Rubbia) non c'è questo problema della mancanza di continuità, perché si continua a generare energia anche di notte, grazie al calore accumulato di giorno. 
 
Battaglia: Possiamo sostituire uno solo dei 60 Gw dei momenti di picco con 10, 100, 1000 Gw prodotti con il fotovoltaico? No! Perché perché dobbiamo avere la certezza di avere questa energia proprio quando ci serve.
Direi che valgono le stesse risposte di sopra. I picchi si hanno proprio quando c'è più sole, dunque è proprio l'energia giusta per coprire i picchi. Ma, se ci fossero in altri momenti abbiamo sempre l'immagazzinamento e soprattutto le fonti DEVONO essere diverse, nessuno parla di utilizzare SOLO il solare, né tantomeno solo il fotovoltaico. Il nucleare poi è quanto di meno adatto ci sia per i picchi, dato che produce costantemente la stessa quantità di energia, le variazioni sono molto lente e, per questo motivo, si fa ampio uso di accumulatori per immagazzinare l'energia prodotta in eccesso di notte ed utilizzarla di giorno.

Siamo arrivati alle affermazioni che hanno colpito di più, quelle sulla sicurezza.
Esordisce con una affermazione che, secondo me, non avrebbe neanche bisogno di smentita.

Battaglia: I fatti di Chernobyl e Fukushima dimostrano che il nucleare è la fonte di energia più sicura.
Quando ho sentito questa, non potevo credere che si potesse arrivare a tanto, ma in seguito, andandomi ad informare sul personaggio, ho scoperto che scrive regolarmente su 'Il Giornale' ed allora mi è risultato tutto più chiaro. Sa che lì le può sparare grosse quanto vuole, che tanto i suoi lettori se le bevono sempre, sa anche che a forza di ripeterle (ed hanno i mezzi per ripeterle molto), anche le falsità più incredibili diventano verità, dunque si tratta solo di farsi coraggio all'inizio, poi piano piano passeranno...
Comunque rispondo come se fosse un'affermazione degna di ascolto.
Non mi risulta che sia mai morto nessuno a causa del solare o dell'eolico e già ne abbiamo trovate due più sicure, proprio le prime che mi sono venute in mente. Sarebbe lungo verificare in dettaglio le altre riguardo ai disastri avvenuti, anche perché andrebbero ponderati con l'energia prodotta. Comunque, per quanto riguarda il nucleare, come si fa ad affermare che è la più sicura? Per prima cosa abbiamo un
numero enorme di incidenti (anche se i danni accertati sono questi sempre stati di lieve entità, a parte quei due casi famosi), ma soprattutto va considerato che le radiazioni si protraggono nel tempo e gli effetti si vedono a distanza di anni. È solo con studi epidemiologici che vadano a confrontare l'incidenza di alcune malattie nei pressi di siti che hanno subito perdite, rispetto ad altre che si possono scoprire le conseguenze.
Uno studio tedesco (
KIKK) ha confrontato l'incidenza di tumori in bambini di età inferiore a 5 anni che vivono nei pressi di centrali con bambini della popolazione trovando una differenza significativa. Questo in centrali che funzionavano normalmente, SENZA incidenti.

Battaglia: L'incidente di Chernobyl, negli anni successivi, le eccessive radiazioni[...], cosa ha causato? Bene, nel rapporto dell'UNSCEAR, si può leggere testualmente:' non si è osservata aumento di incidenza di alcuna radiopatologia'.
Il rapporto dell'UNSCEAR è quello che tende maggiormente a minimizzare, ma non dice esattamente quello che afferma Battaglia. Io ho dato una scorsa veloce e ad un certo punto si afferma che a parte 'il drammatico aumento del cancro alla tiroide' tra coloro che sono stati esposti in giovane età ed escludendo l'aumento di leucemie tra i lavoratori non è stato dimostrato con chiarezza un'incremento di leucemie e tumori solidi nella popolazione esposta. "Apart from the dramatic increase in thyroid cancer incidence among those exposed at a young age, and some indication of an increased leukaemia and cataract incidence among the workers, there is no clearly demonstrated increase in the incidence of solid cancers or leukaemia due to radiation in the exposed populations."
Dunque a parte il DRAMMATICO AUMENTO del cancro alla tiroide! Come si fa a trasformare questa affermazione in quello che dice Battaglia? E cioè che non si è osservato l'aumento di alcuna radiopatologia?
Più avanti dice che c'è una tendenza ad attribuire incrementi nelle aliquote di tutti i tipi di cancro nel tempo, come se fossero dovuti all'inciedente di Chernobyl, ma si dovrebbe notare che questi incrementi c'erano stati anche prima in quelle aree. Perdipiù si osserva un generale aumento della mortalità in varie aree dell'ex Unione Sovietica e di questo si dovrebbe tener conto quando si interpretano questi risultati. “There is a tendency to attribute increases in the rates of all cancers over time to the Chernobyl accident, but it should be noted that increases were also observed before the accident in the affected areas. Moreover, a general increase in mortality has been reported in recent decades in most areas of the former Soviet Union, and this must be taken into account when interpreting the results of the accident-related studies”.
A me pare che un po' si rispondano da soli, cercando di camuffare incrementi nell'incidenza che risultano evidenti, col fatto che c'erano stati anche prima dell'incidente. Dunque poiché i danni c'erano anche con le radiazione dovute al funzionamento normale allora i danni causati dall'incidente non sono significativi! Affermano poi che si deve tener conto dell'aumento di mortalità rilevato in varie zone dell'ex Unione Sovietica. Dunque danni più gravi e generalizzati vengono utilizzati per dimostrare il contrario!
Il
rapporto ufficiale ONU che mette insieme al rapporto UNCEAR, OMS, e IAEA parla invece di una stima di morti presunti di 4.000
Ma queste sono le stime più prudenti, quella di Greenpeace parla di 6.000.000 di decessi su scala mondiale nel corso di 70 anni, contando tutti i tipi di tumori riconducibili al disastro! 



Personalmente mi sento di credere maggiormente a Greenpeace sapendo gli ideali da cui sono mossi ed avendo la certezza che a finanziarli siano solo comuni cittadini come me. 
Di Battaglia non so niente, se non il suo curriculum (di tutto rispetto) ed il fatto che ha pubblicato libri con prefazione di Silvio Berlusconi e che scrive regolarmente su 'Il Giornale'.

In generale vorrei ricordare che ci sono stati scienziati che hanno negato e nascosto (finché hanno potuto) i danni del fumo, dell'amianto, l'esistenza del buco nell'ozono e le cause antropiche del riscaldamento terrestre e che in molti casi si è dimostrato che le multinazionali che finanziavano studi tranquillizzanti SAPEVANO come stavano realmente le cose.


 

sabato 30 aprile 2011

Delirio o follia ?

Arrivo un po’ in ritardo: il giovedì sera, come di consueto, c’è Annozero, ma siccome di tanto in tanto ho una serata tra amici in birreria, non volendo rinunciare ad uscire lo registro, alla vecchia maniera, sul VHS. Potrei anche decidere, e qualche volta l’ho fatto, di guardarlo in streaming sul web, ma il videoregistratore mi dà più sicurezza, soprattutto a causa del servizio di banda larga che lascia a desiderare.
Decido di riguardarlo il venerdì seguente, alla sera, con comodo.
Inizio con Beppe Grillo nell’anteprima, incazzato nero, solite cose. Con le quali sono per altro d’accordo. Di Pietro, Travaglio, Bonelli dei Verdi, Lupi, e una new entry, mai visto prima, tale Franco Battaglia, distinto signore che sfodera una pelata simile alla mia…
Mi venisse un colpo!
Questo Battaglia sostiene cose assolutamente straordinarie, e ci ha pure scritto un libro con la prefazione, niente popò di meno che, di Silvio Berlusconi ! … !
«Acciderbolina!» mi son detto «ma B. si è messo pure a scrivere le prefazioni?!?»... Si, lo so che B. ha pure scritto un libro, ma lo avrà scritto veramente lui ?

Il signor Franco Battaglia sostiene che:
«le fonti di energie rinnovabili sono una truffa»
«le scorie radioattive, se adeguatamente trattate, non sono pericolose»
«tutti gli stati che ospitano centrali nucleari, hanno siti di stoccaggio sicuri»
«che a Fukushima non c’è affatto stato un incidente grave»
Ed infine, udite udite,
«nel disastro di Chernobyl ci sono state  zero vittime».

Tutto ciò è uscito dalla sua bocca, mentre la mia rimaneva costantemente spalancata, salvo poi, riformulare un po’ meglio sulle vittime di Chernobyl, dicendo che erano morte “solo” cinquanta persone, ma solo tra i soccorritori che hanno avuto contatto diretto con la parte più contaminata della centrale, ma che tra la popolazione, anche questo lo ha detto veramente «non ci sono state vittime a causa delle radiazioni».
Travaglio se la rideva, mancava solo che lo mandasse a quel paese; Bonelli era indignato, furibondo; Lupi era chiaramente in imbarazzo, e ‘tte credo! Molto bravo, a dissimulare, ma se me ne sono accorto io, spero che anche sti pidiellini che votano B. si siano resi conto (quelli che hanno seguito la trasmissione, e cioè pochi) di cosa sottoscrive Berlusconi: un libro che pretende di essere un saggio, ma che evidentemente è un delirio scritto da…
Franco Battaglia
Ma chi è Franco Battaglia ???

mercoledì 27 aprile 2011

GLI OUTING DEL "PREMIER"


A quanto pare, appena arrivato a Parigi, Sarkosy l'ha cazziato.

Non gli era piaciuta la prima pagina di "PANORAMA" con lui vestito carnascialmente da Napoleone.

Questo deve aver destabilizzato il vecchio rimbambito miliardario che ci trasforma in zimbelli all'estero e che si definisce "premier".

Lui, venditore "DOOR TO DOOR", non sa nulla di come si comporta uno Statista, e sebbene in Europa non ci sia un granchè nemmeno dalle altre parti (Camerun, Sarkozy e Merkel in ordine di valore crescente ma in valore assoluto assolutamente mediocre), lui riesce sempre a fare delle figure di merda spettacolari.

Adesso ha fatto pure incazzare il Bossi.

Bossi (sarebbe l'unico ad avere idee peccato sprecate per uno spazio geografico/mentale così limitato), preoccupato della sua cazzo di Padania e di MILIONI di tunisini che vorranno invaderla a causa del limite posto da Sarkozy, ecco che sta pensando di far saltare il Governo.

Poi non è certo perchè B. ha sempre un sacco di soldi.

B. cede Parmalat alla Francia e gli regala pure Draghi (io non ho capito cosa succederà a me e a quelli come me in queste scelte, perchè nessuno me le spiega) e, dice il bossi, si becca tunisini (tra cui magari suppone di trovare qualche gnocca, unica sua fissa) e pure costi militari per andare a sbombardare in Libia.

E anche un licenziamento di un grosso papavero italiano per far posto a un francese.

Molti dicono Francia Italia 4 - 0, un motivo ci sarà.

Eppure in due non arrivano ai tre metri.

Eppure sono I CAPI.

Sgridato e preso per il culo, il nostro paralitico ultrasettantenne rincoglionito premier, ha creduto di fare lo Statista con il nostro futuro e le nostre vite.

Ha accettato tutto da Sarkozy (basso uguale ma più giovane di ventanni), Schengen, tunisini, Libia, Parmalat, Draghi.

Tutto pur di comparire sorridendo falso su tutti i giornali.


MA HA ANCHE FATTO OUTING.
SUL NUCLEARE.


I SOSPETTI DELLE OPPOSIZIONI ERANO VERI.

Sarkozy, in cambio di un accordo sull'immigrazione e di una posizione comune su Schengen, gli ha chiesto di onorare l'accordo capestro sui reattori francesi Epr e allora Berlusconi ha sputato la verità sul nucleare:

«Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo. La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare. Coaì abbiamo deciso di aspettare "uno o due anni" perché si tranquillizzino. Abbiamo appreso che la tragedia di Fukushima in Giappone ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per far sì che si chiarisca la situazione giapponese e per far sì che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un'opinione pubblica consapevole della necessità di tornare all'energia nucleare».


UN VERO BASTARDO.

MA ANCHE IDIOTA.

ALMENO SPERO.

domenica 20 marzo 2011

Gli “Atomisti”

Ho l’impressione di vivere in un incubo: gli accadimenti, soprattutto degli ultimi 3 anni, sembrano, nella mia povera mente resa vulnerabile e sensibile dal protratto lavorare in condizioni umilianti, il preludio ad una catastrofe; considerando la scarsa attitudine dei potenti  a valutare l’impatto del loro agire in rapporto all’ambiente, otre che alla convivenza civile dei popoli (cosa della quale non potrebbe fregargliene di meno), il 2012 come data della fine del mondo non mi sembra più così astrusa.
La lettera di Celentano scritta al Corriere della Sera, che mi pare abbia avuto poco rilievo sui blog, a me invece è sembrata degna di nota, anche se ancora non ho avuto occasione di approfondire la chiosa finale riguardante Renzi, e che forse potrebbe essere ironica. Mi informerò dopo aver scritto questo post, tanto non è rilevante a questo fine.

La quantità di commenti negativi alla sua lettera al Corriere è rilevante, quanto lo può essere aver chiamato “ipocriti marci” Berlusconi e Casini; ma qual è la novità? La novità, se così si può chiamare, è che non ne ha sbagliata una (a parte quella di Renzi che ancora non conosco); infatti avere una centrale nucleare sul proprio territorio, per quanto si voglia dire, non è paragonabile al fatto di averne una a 250 Km in caso di incidente, e molto rilevante è anche il fatto che si debba ancora andare a votare su un argomento già votato, e che ha sancito l’avversione al nucleare dell’Italia. Feci un post oltre un anno fa, sempre su quest’argomento, ma purtroppo mi trovo a doverne scrivere ancora.
Dove stiamo andando? A parte verso una guerra nel Mediterraneo, voglio dire. Sono piuttosto pessimista: ho smesso di credere che ad un certo punto ci sarà una presa di coscienza da parte di tutti - anche da parte dei potenti - e ci si risveglierà finalmente dall’incubo della guerra/disastro ambientale/violazione dei diritti dell’uomo che, con un piccolo e semplice sforzo da parte di tutti i governi, sarebbe facilmente risolvibile.
Voglio citare un filosofo greco vissuto tra il 4° ed il 3° secolo a.c., Democrito.

Democrito sul mio libro
Questo filosofo, uno dei padri della filosofia “Atomista”(ma guarda il caso! Penso che si stia rigirando nella tomba), mi ha particolarmente colpito, anche se sono all’inizio del mio percorso volto allo studio della filosofia; percorso che ho iniziato con la lettura di un manuale scolastico prestatomi gentilmente da un amico. Gli atomisti avevano sviluppato un pensiero filosofico in un periodo storico chiamato dei presocratici, anche se, Democrito, che faceva parte ormai degli ultimi portatori di quel pensiero, cronologicamente era contemporaneo di Socrate (che fremo per leggere).
Democrito diceva, 2300 anni fa’: «Non devi aver rispetto per gli altri uomini più che per te stesso, ne agir male quando nessuno lo sappia più che quando lo sappiano; ma devi avere per te stesso il massimo rispetto ed imporre alla tua anima questa legge: non fare ciò che non si deve fare». Come dire, almeno per me questo è l’insegnamento, la mancanza di rispetto per gli altri implica la mancanza di rispetto per se stessi, e ciò che non si deve fare è esattamente ciò che arreca danno a qualcuno o a qualcosa, o infrange una legge. «Il bene non sta nel non compiere ingiustizie, ma nel non volerle». In questa frase si mette in risalto la volontà di perseguire il bene al di là delle azioni, che possono essere giuste, ma che senza la volontà precisa di giustizia prima o poi potranno cadere nell’ammettere l’ingiustizia come fine di bene, cosa inequivocabilmente errata. «Una vita cattiva ed insipiente non è un vivere male,ma un lungo morire». Questa frase si commenta da se. È la fase in cui gran parte del popolo italiano è suo malgrado relegato da una politica che sarebbe quasi auspicabile fosse inesistente.
Citando dal manuale di filosofia “la filosofia morale di Democrito fa dell’equilibrio e della misura il supremo ideale della condotta”, come parlare in marziano se lo si rapporta ai giorni nostri.
Il valore dell’Etica è immenso per la Civiltà; in una Civiltà i valori di uguaglianza, rispetto, diritti e doveri da rispettare sono imprescindibili, e credo sia per questo che vengono minimizzati ed elusi con vili sotterfugi in palese violazione etica, come, ad esempio, mantenere un’opinione pubblica male informata ed un livello di scolarizzazione basso.

Questo libro dovrebbe
chiarire il concetto
Mi trovo ancora a dover dissertare sulla parola individualismo, perché se siamo in questa situazione è anche per questo motivo: il falso individualismo. Quello in cui ci vogliono far cadere non è individualismo perché non tiene conto di un’ampia fascia temporale nella quale misurare i vantaggi personali; vantaggi che ci possono essere solamente curando l’aspetto collettivo delle scelte, delle politiche, del vivere.
Bisogna solo far capire a chi ancora non ci è arrivato, che il falso individualismo personale nel quale ci fanno cadere, sta alimentando il degrado socio-culturale che ci porta inevitabilmente ad una perdita di diritti (come  già sta accadendo ad esempio nell’ambito lavorativo); sta alimentando le lobby economiche che, nonostante la crisi, si sono arricchite sempre più; sta alimentando la nostra caduta in condizioni peggiori rispetto a quelle che avremmo avuto perseguendo un ideale di individualismo vero con reali vantaggi personali, fatto di rispetto gli uni per gli atri, fatto di coesione sociale autentica.
Quelli che si lamentano e che non fanno nulla, che non alzano un dito - tanto per usare qualche metafora - per cambiare le cose, è come se mi stessero seduti sui testicoli.

venerdì 15 gennaio 2010

Il nucleare contro il popolo

Le centrali nucleari. Se non ricordo male, in un famoso referendum, nel 1987, era stata rifiutata la partecipazione statale alla costruzione delle centrali, impedendo di fatto che venissero costruite. Di più. La gente si espresse con un'alta percentuale, affinché l'ENEL non potesse partecipare neppure all'estero, alla costruzioni degli impianti in oggetto, chiarendo una volta per tutte che l'Italia non voleva aver nulla a che fare con un rischio certo di contaminazione del territorio senza neppure un reale beneficio energetico. Di cosa voglio parlare?

Voglio parlare del fatto che, contro una legge abrogativa popolare, ignorando quindi la costituzione e la legalità, si vuol mettere mano al portafogli degli Italiani per una millantata soluzione energetica, per di più in segreto. Questa è la notizia che voglio diffondere : Ecodem all'attacco: il governo nasconde i siti nucleari. La risposta: nessuna mappa
leggi l'articolo

Tutto questo accade perché, con le elezioni regionali alle porte, il governo perderebbe inevitabilmente consensi. Ma non è legittimato, per questo, a nasconderci delle notizie cruciali per la vita e lo sviluppo del territorio. Credo che nessuno vorrebbe un impianto così pericoloso vicino a casa propria. Ma io, non vorrei neppure che fosse vicino a casa d'altri, perché non voglio essere complice, in primo luogo di una violazione dei diritti civili, ed in secondo della condanna a subire le conseguenze che comporta l'avere vicino un impianto del genere.

Sono abbastanza sicuro che nessun impianto verrà costruito: sarà solo un elargizione di denaro alla politica in cambio di appalti miliardari. Denaro che, come per la bufala del "ponte sullo stretto", andrà a rimpinguare il portafogli di alcuni politici, di alcuni mafiosi, porterà alle stelle il debito pubblico, ed aumenterà, se non fermiamo questo modo di fare politica, il divario tra ricchi e poveri, portando alla disperazione sempre più gente, gente che ha votato anche per questo esecutivo. Ma sembra possibile, nell'eventualità che si vogliano realmente fare, che "Una mappa dei siti delle centrali nucleari non ci sia ancora" ???

La demagogia della politica, ma, in particolar modo, la demagogia degli ultimi tre esecutivi, con particolare riferimento a quest'ultimo, dove è palese la strizzata d'occhio tra governo e opposizione, sempre meno paludata, ci sta portando a dei livelli di povertà critica intellettuale che ci costerà molto cara. Se non cominciamo a ragionare con la nostra testa, e discriminare imparzialmente ed in buona fede, sull'operato dei nostri dipendenti.

Voglio solo ricordare come, in Spagna, una bugia, una solamente, costò la sconfitta ad Aznar nel 2004. Aznar manipolò la verità sugli attentati di Madrid, incolpando l'ETA (i separatisti baschi), quando invece si sapeva benissimo chi era il reale attentatore: Al Qaeda. In Italia, quanti mentono e continuano, anche dopo essere stati sbugiardati, a sedere sulla loro poltrona?