Un treno impazzito che si schianterà.
Sono anche tanti coloro che ascoltano ma non possono fare nulla, perchè non hanno potere se non di votare, sempre che il voto sia ancora un modo per esprimere la democrazia. Oppure ascoltano approvano, differenziano, comprano bio, evitano scatole e imballaggi, hanno il Fotovoltaico o l'eolico, hanno una casa clima, un orto, permacultura e magari un'auto elettrica e non sono fissati per moda e viaggi oltreoceano.
Ma sono colibrì, sono soli, non vedo massa critica, anzi è difficile che uno sia tutte le cose citate sopra, di solito una o due al massimo tre.
Immaginare una scomparsa titale dei succitati servizi è impossibile, tuttavia potrebbero esserci costi in aumento (per ora energia, poi cibo, e a seguire l'acqua), forniture saltabeccanti, riduzione di scelta.
Molti di noi devono cavarsela già da soli adesso perchè già adesso mancano servizi che dovrebbero essere pubblici, come i trasporti. Molti di noi devono avere l'auto per andare a lavorare, non possono farne a meno. E l'auto è la cosa più tassata che ci sia in Italia. Se potessi non usarla risparmierei tantissimo, e non solo denaro e inquinamento, ma vita, perchè le strade sono molto cariche e molto pericolose.
Un Mondo che si aspetta la riduzione della quantità di petrolio (ma non tratta dell'aumento di inquinamento e di riscaldamento globale dovuto all'uso sfrenato dei fossili, diciamo che lo rimanda alle future generazioni che ci ringrazieranno), un Mondo che sa che il plateau di raccolta del petrolio è stato raggiunto nel 2005, e che quindi i prezzi aumentano anche se le richieste si riducono, un Mondo B.A.U. che non discosta dalla sua fissa esponenziale come reagirà?
Ovviamente a questa carenza di FOSSILE, l'unica fonte di energia che ci permette questo stile di vita, questo spreco continuo, questa alta produzione agricola e di allevamenti (prego chi è animalista o permaculturista di rispamiare peana a queste forme GREEN, sfondano una porta aperta, e inoltre io sto faticosamente cercando, e non so nemmeno se ci riesco, di parlare a livello globale, perchè il riscaldamento climatico è globale e i danni anche, e nessuna forma locale potrà sopperire, HIC SUNT LEONES non esiste più), occorre rimediare.
Cala la quantità di petrolio che serve per la "crescita" anche di cibo, ecco che in Canada trovano una risposta GENIALE:
I giacimenti di scisti bituminose del canada sono i più grandi del mondo. Le
risorse si trovano nelle provincia di Alberta e in particolare si parla dei depositi di Athabasca, Peace River e
Cold Lake, costituiti da una miscela di
bitume semisolida, miscelato con sabbia silicea, minerali argillosi, e acqua.
Secondo il Dipartimento U.S. government’s Energy Information Administration, il Canada "controlla
la terza, in ordine di grandezza, quantità di riserve accertate nel mondo, dopo
l'Arabia Saudita e Venezuela.
In Canada i livelli di riserva di
petrolio, stagnanti o in lieve calo dal 2003, sono aumentati
di un ordine di grandezza dopo che le sabbie bituminose sono state considerate tecnicamente ed economicamente recuperabili. Le
sabbie bituminose rappresentano oggi circa 170 miliardi di barili, ovvero il 98% delle riserve petrolifere del Canada."
Sotto 54.000 miglia quadrate di foreste e torbiere, si distendono le sabbie
bituminose che sono state stimate come se fossero petrolio convenzionale.
Ma lo sfruttamento delle sabbie bituminose ha un costo ambientale significativo.
Il governo di Ottawa non intende tuttavia trattare pubblicamente dell'inquinamento da idrocarburi dovuto alle sabbie bituminose. Nel
2009 il governo canadese ha ammesso di aver deliberatamente escluso i
dati che indicavano un aumento del 20% dell'inquinamento annuale
dell'industria petrolifera canadese causato dalla lavorazione dei giacimenti di sabbie bituminose, nel Report sui cambiamenti climatici che era tenuto a presentare alle Nazioni
Unite. Un report di 567 pagine.
A
parte l'abbruttimento del paesaggio, in Alberta le sabbie bituminose sono una delle principali cause di inquinamento
atmosferico in Canada. Il catrame delle sabbie bituminose è una delle quattro sostanze inquinanti che emettono più COV (composti organici
volatili), un pesante contaminante dell'aria, assieme alla pioggia acida.
A questa già pesante
fedina penale da inquinamento, si potrebbe presto includere il nucleare, visto che
Toshiba sta sviluppando dei "mini" reattori nucleari da utilizzare per
estrarre le sabbie bituminose canadesi, con inizio della produzione al 2020.
Perché usare l'energia nucleare? Si
stima che circa il 90% delle sabbie bituminose dell'Alberta sono
troppo al di sotto della superficie per utilizzare miniere a cielo
aperto. inoltre creare combustibili liquidi dalle sabbie bituminose richiede moltissima energia per l'iniezione di vapore e la successiva raffinazione. L'estrazione delle sabbie bituminose necessita di un uso intensivo di acqua, la perforazione di un pozzo consuma quasi
7000 metri cubi di acqua ogni anno, e la produzione di un gallone di
petrolio richiede 35 litri d'acqua.
Il nuovo
reattore mini Toshiba produrrà solo 10.000 - 50.000 kilowatt di potenza, ovvero circa il 5% della potenza di un normale reattore nucleare, come da fonti aziendali, e con quella potenza genererà vapore da pompare nel
sottosuolo. Toshiba
prevede di costruire il contenitore del reattore nucleare come la metropolitana, con una struttura di assorbimento dei terremoti.
Oltre
ai terremoti potenziali, il reattore sepolto dovrà fare i conti con
temperature a - 40° sotto zero in inverno e più 30° in estate.
Toshiba non è l'unica azienda asiatica che lavora in Alberta per l'estrazione di sabbie petrolifere. L'anno scorso la cinese CNOOC Ltd. ha speso 15,1 miliardi dollari per acquistare le sabbie della compagnia Nexen Inc., ma l'affare è stato controverso. Di
conseguenza, Wenran Jiang, senior fellow presso il Pacific Asia
Foundation del Canada e consulente senior per l'Energia per l'Alberta ha osservato, "Intuiscono (le compagnie canadesi e il governo canadese ndr) che i progetti di sabbie bituminose sono troppo estesi
in fase di pre-investimento del capitale e dopo richiedono troppo tempo per
raggiungere il mercato."
Ma Ottawa non si scoraggia sul futuro del petrolio da sabbia bituminosa. La
Canadian Energy Research Institute stima che l'occupazione canadese a
seguito di nuovi investimenti nelle sabbie petrolifere è destinato a crescere
da 75.000 nel 2010 a 905.000 nel 2035 e che l'evoluzione complessiva delle
sabbie bituminose contribuirà a portare 2100 miliardi dollari per l'economia
canadese nel corso dei prossimi 25 anni.
Se è saggio punteggiare di reattori nucleari il remoto paesaggio nord del Canada, deve essere ancora discusso, ma con il governo conservatore
Harper e le cifre di cui sopra, sembra probabile che i mini reattori del
Great White Nord siano un probabile affare fatto.