Sono il Potere Forte.
Una volta questo potere era concentrato tutto nei paesi arabi adesso sempre più sale verso la Russia, verso l’Artico.
L’articolo “Shell chief warns of era of energy volatility”, comparso il 21 settembre 2011 sul “Financial Times” è una intervista all’AD della Shell, Peter Voser. La Shell, la Exxon, la Bp, la Chevron, la Petrobras, la Total sono enormi multinazionali del fossile. Questo articolo riporta analisi di Voser che prevedono la produzione petrolifera in ribasso.
Voser sostiene: “Serviranno altre quattro Arabie Saudite o dieci mari del Nord per mantenere l’offerta petrolifera al livello attuale (cioè senza previsione di aumenti di produzione) per i prossimi dieci anni (fino al 2021)”. E inoltre dice che “servono altri sei o otto anni per sviluppare altri progetti di petrolio o di gas”. Tipo nell'Arctic Chukchi Sea, ma senza tutte quelle richieste di compensazione finanziaria per i rischi ambientali (veramente seccanti). Quindi “stiamo andando vero un aumento dei prezzi dell’energia”.
Ovvero a breve troveremo non solo carburanti sempre con prezzi più alti, ma anche l’elettricità di casa e il riscaldamento svetteranno. E molti altri prodotti derivati dal petrolio, come fertilizzanti (necessari per produrre cibo) o prodotti chimici (farmaci, utensili e molto altro che stiamo usando in questo momento).
In effetti bruciare il SOLE DELL’ANTICHITA’ (il petrolio) per fare gasolio o benzina affinchè si possa andare a comprare le sigarette mi pare veramente uno spreco inaudito.
L’IEA (International Energy Agency) è l'Agenzia per l'Energia con sede a Parigi che rappresenta i governi occidentali più forti, tra cui il Regno Unito e gli Stati Uniti. In un articolo comparso sul “Guardian” il 15 dicembre 2008, Fatih Birol, capo economista presso l'IEA, ha detto che la produzione di greggio convenzionale potrebbe raggiungere il picco nel 2020, una notizia pessima per un mondo ancora fortemente dipendente dal petrolio. Il picco di fornitura causerà gravi danni economici, sociali e politici per molti anni. a chi è meno preparato. Solo a novembre 2008 l’IEA aveva detto che il picco si raggiungeva nel 2030. Inoltre l’IEA modifica in corsa le previsioni dei tassi di declino dei giacimenti petroliferi mondiali (nel 2007 era al 3,7%, nel 2008 al più probabile 6,7%.). L’articolo cita anche Jeremy Leggett, direttore esecutivo di Solarcentury, una società di energia solare. Leggett dice che l’IEA minimizza la portata del problema a causa delle “esigenze politiche” dei governi a cui appartiene e che il picco del petrolio sarà nel 2013.
Nel 2005 l’IEA negava che ci fosse una minaccia fondamentale per l'economia del petrolio nel mondo.
Il pessimismo della Shell è superiore a quello della IEA.
Se il petrolio come fonte energetica a basso costo e di facile reperibilità comincia a scomparire significa che SIAMO NEL PICCO DEL PETROLIO.
Reperire nuovi campi petroliferi o gasieri significa sottoporre l’Umanità a gravissimi rischi ambientali, in confronto ai quali il Golfo del Messico appare un nulla.
La Shell espone questi dubbi sulla produzione petrolifera e lo fa per parlare ad Obama, ma anche altre compagnie sembrano “accettare” la dura realtà del Picco del Petrolio. Addirittura la Chevron dal 2005.
L’AD Gabrielli della Petrobras spiega nel dicembre 2009 che il mondo ha bisogno di volumi di petrolio equivalenti a una Arabia Saudita ogni due anni per compensare i futuri tassi di declino della produzione mondiale di petrolio.
Christophe de Margerie, amministratore delegato della Total, terzo gruppo petrolifero più grande d'Europa l'energia prevede in una intervista al “Financial Times” del 17 febbraio 2009 che il mondo non sarà più mai in grado di produrre oltre 89 milioni di barili di petrolio al giorno. Nel frattempo vecchi campi nel Mare del Nord scenderà in produzione come l'olio diventa più costoso da produrre. E il mare del Nord è il fornitore dell’Europa.
In mezzo alla tempesta idrocarburica la Exxon, il GIGANTE petrolifero U.S.A. si sta muovendo in direzione Artico. I primi di settembre 2011 la Exxon ha concluso un affare iper miliardario con la russa Rosneft per le trivellazioni nel Circolo Polare Artico.
I russi non sono famosi ambientalisti per cui mentre Putin vuole di nuovo sedere a capo della Arabia Saudita Fredda (finché tiene l’atmosfera alla nostra pressione antropica, poi sarà calda anche la Russia con il Global Warming) si lasciano concessioni di trivellazione in un luogo IPERCRITICO per la vita del Pianeta.
Ai russi interessano i dazi sul greggio che consumeranno su Marte insieme ad attraenti venusiane e allegrissimi gioviani. Sulla solarità dei saturniani ho dei dubbi, am ci faranno sapere i russi e gli americani. Eterni falsi nemici.
E LA DOMANDA DI ENERGIA (l’85% della quale proviene da fonte fossile)?
Quella cresce, anzi, come dicono gli economisti e gli analisti finanziari, quella E’ BELLO CHE CRESCA, COME DEVE CRESCERE LA POPOLAZIONE MONDIALE E I CONSUMI DI CIBO E LE NECESSITA’ DI SERVI.
No scusate volevo dire SERVIZI.
P.S. Il primo link al Financial Times porta sempre a una richiesta di registrazione. Se volete leggere l'articolo basta che copiate il titolo sul motore di ricerca e vi ci porta.
Il post è pesante.
RispondiEliminaMa durerà parecchio perchè devo immergermi nel lavoro.
Aspetto commenti.
Il petrolio STA PER FINIRE.
Immaginatevi di svegliarvi da un giorno all'altro senza petrolio.
Mauro Corona nel 2010, a tale proposito, ha scritto FINE DEL MONDO STORTO.
Brevemente:
Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
Non l'ho letto tutto, l'ho iniziato e mi è sembrato anche troppo ottimistica la sua visione.
Direi che non c'è molto da commentare. Qui, o ci impegnamo tutti e ci rivoltiamo contro questo stato di cose, oppure tra breve saremo fatti.
RispondiEliminaI potentati vari sanno bene quanto la moltitudine stia diventando sempre più inarrestabile e sempre più animata da benedetta irrequietezza.Ne sentono l'odore pepato che esala da vicoli e piazze d0ogni paese
RispondiEliminaE stanno atrezzandosi in tutti i modi per renderla inoffensiva, visto che combatterla apertamente non converrebbe nemmeno a loro.
Ma noi sappiamo che loro sanno di noi, quindi....
Noi Italiani, forse saremo per una volta primi nel mostrare questa epica battaglia.
Marco Sclarandis
Sono di certo cieco ed incosciente, ma a me l'esaurimento del petrolio non preoccupa molto.
RispondiEliminaHo capito le conseguenze, eppure non mi preoccupa.
Di certo ho qualcosa che non va.
Sarà che dalle mie parti l'inverno si può superare anche senza riscaldamento, magari con un maglione in più, sarà che non mi interessa bere l'acqua che arriva dalle Alpi, né mangiare le pere che arrivano dal Cile, né tantomeno i pomodori che arrivano dalla Sicilia. Sarà che la macchina la uso quando serve, ma se avessi la scusa per non poterla usare non sarebbe una tragedia. Sarà che potrei farmi una ragione anche dell'impossibilità di altri spostamenti.
Un po' mi preoccupano le conseguenze sociali che potranno esserci, i disordini, gli sconvolgimenti imprevedibili.
Ma spero anche nella possibilità di adattamenti che potrebbero anche essere positivi.
Mi mancherà internet (ammesso che non sia possibile tenerlo comunque in vita ed accedervi in qualche modo).
Eppure, almeno per ora, non mi sembra la fine, non mi pare una prospettiva così terribile.
È grave?
Infatti,Obbie, fisicamente, ci sono ancora ampi margini di resilienza per la società italiana nel suo complesso.E anche psicologicamente, proprio perchè noi siamo da secoli abituati ad arrangiarci.
RispondiEliminaMa non dobbiamo neanche fidarci troppo di questa nostra capacità affinata in secoli d'invasioni e sconvolgimenti.
E poi ogni catastrofe è relativa.
Per alcuni la semplice perdita del lavoro garantito può essere psicologicamente devastante, per altri accettabile e per altri un passaggio d'abitudini ad un altro.
Per fare un esempio semplice ma illuminante, dieci milioni di veicoli dei trentasei esistenti in Italia sono fisicamente capaci di trasportare quaranta o cinquanta milioni di persone.
Bisogna vedere se di fronte all'emergenza le persone si arroccano nei loro fortini familiari o mettono in comune le proprie risorse.
E ancora ogni giorno si buttano via decine di migliaia di tonnellate, non solo di cibo ma d'ogni sorta di merce ancora utile.
Così, per l'abitudine esecrabile e pluridecennale a questa che io chiamo "maligna cuccagna".
Io continuo a dire che il collasso è in atto.
E' questa situazione "il collasso".
Può solo accelerare o rallentare, ma difficilmente invertire la rotta.
E' simile alla caduta delle monarchie nel secolo scorso.E' un evento intrinsecamente irreversibile come la scomparsa di una specie.
Ora il pericolo credo che derivi da quelli che pur avento capito razionalmente in che situazione ci troviamo, emozionalmente non vogliono ,non possono, non credono o temono di cambiare.
Non è nella materia bruta che s'annida il problema e il pericolo, ma nella materia grigia o ingrigita.
Ne sono sempre più convinto.
Marco Sclarandis
BASTIAN
RispondiEliminaLo so e sono come te. CUPA.
OBBIE
RispondiEliminaIl mio amico sognatore colpisce ancora.
Ho anche detto di te nel blog di Bastian.
Per fortuna insomma che ogni tanto porti un po' di sogno, perchè io non sono affatto sicura di nulla di ciò che tu dici.
Primo perhcè lo fai riferndoti solo a te e alla tua famiglia e per il luogo ove risiedi, ma come ti ha ricordato Marco, TU VIVI IN MEZZO AD ALTRI che possono essere molto diversi da te, soprattutto nell'aspetto emotivo sostanziale di affrontare un collasso dall'interno.
Io sono d'accordo con te, posso mangiare e bere tutto ciò che ho qui a disposizione e starei anche benone, ma avrei problemi ad andare al levoro perchè non posso fare 70 chilomentri ogni giorno in bicicletta.
Ecco su internet mi trovi in disaccordo. SERVIRA' LA RETE ECCCOME.
Servirà per ridurre i costi di lavoro (lo si fa da casa per esempio) servirà per fare pratiche, informarsi, comunicare.
Il crollo delle comunicazioni ha cauato i crolli degli Imperi perchè l'isolamento è nefasto.
MARCO
RispondiEliminaTi ho risposto anche sul post precedente.
CONFERMO:SIAMO DENTRO IL COLLASSO e come gli antichi romani non riusciamo ad accorgerci di cosa sta capitando. Il voler NON VEDERE E' UNA NORMALE REAZIONE PSICOLOGICA.
Ti ricordi di un post dove parlavo di Jerome Bruner e l'ho anche riportato su Cassandra scatenando reazioni a catena.
E sono convinta che il problema sia anche nella materia grigia (dando ragione a Obbie), ma è dura davanti a persone arrabbiate e impaurite riuscire a mantenere la ragione.
Forse si dovrà scappare, lontano soprattutto dalle città.
Ma adesso chi può farlo?
Daniela,intanto,per risollevarti dalla tetraggine,ecco una piccola iridescente perla scovata or ora su un giornale "Cumunista":
RispondiEliminahttp://video.unita.it/media/Paola_Cortellesi_contro_il_bavaglio_3349.html
....Trilulla è sempre di trilusso....e anche trilusso sfrenato.
A proposito, visto che oggi mi sfuggono senza ritegno:
Programma di governo in soli tre punti
"Sfarzo,sforzo sferza.Il primo punto verrà raggiunto aumentando decisamente gli altri due."
Rabbia e paura,ingredienti perfetti per inflaccidire le natiche, e ostacolare sia la lotta che la fuga.
Ma come si sa fin dalla notte dei tempi, e una volta le notti erano davvero buie,basta un battito di ciglia e rabbia e paura possono istantaneamente convertirsi nel loro opposto.
E tanto più abissali erano tanto più possono diventare tremendamente potenti.
Io non credo che si debba scappare dalle città se non altro perchè questo non farebbe che modificare l'attrattore del caos verso un attrattore di un caos ancora più complesso.
Bisognerebbe invece collaborare ancora più fittamente tra genti urbane e genti di campagna, e la Rete può dare un aiuto enorme.
La ggggggggg ancora una g,gente, ha bisogno di relazioni che non siano intrise di un potere intoccabile, non ha bisogno di roba nel senso che Giovanni Verga dava a questa parola.
Tutti lo sappiamo ma facciamo finta di ignorarlo.
Sovente ci bastano una crosta un cencio e una sorsata per godere di uno sguardo e di una carezza.
Invece, ci troviamo reclusi fra mura di roba che abbiamo eretto con le nostre stesse mani.
Ciao.
(dal veneto,"schiavo".............)
Marco Sclarandis
MARCO, condivido tutto.
RispondiEliminaCon il mio amico Obbie si diceva che i nostri nonni o comunuqe progenitori, NON NATI NELL'ABBONDANZA DI ROBA ma almeno in una fitta rete di comunicazioni (senza Rete) tra parenti amici vicini e stranieri visti come novità e non con senso di repellenza, ebbene i nostri nonni TEMEVANO GLI EFFETTI DELL'ABBONDANZA.
Abbiamo bisogno di relazioni, abbiamo bisogno di scambiare parole senso e contenuto.
Abbiamo bisogno di affetto.
Se hai voglia scala all'indietro nel tempo il mio/nostro blog e vedrai che di questo io e anche li altri ne abbiamo sempre parlato.
FELICI DI AVERTI QUI!
Dai miei spasmodici vent'anni:
RispondiEliminaSe noi
Che poco più siamo
Di minuscole sfide
Poste in argine
contro il premere del disordine
Osiamo sperare proprio nel mentre
Abbiamo disposto ogni cosa pronta
Per il regnare della disperazione
Quanto più audace sarà il suo desiderio
Egli
Che dal buio distillò la luce
Lo spazio dal vuoto estorse
Ed all’infinito stazionare
Ordinò d’umiliarsi nel tempo
Troppo affini sono le nostre nature
Per fingere di non volersi conoscere.
Marco Sclarandis
Scusate, ma io vedo sempre uno stesso concetto di fondo nei vostri commenti.
RispondiEliminaMi pare che voi vi sentiate pronti ad affrontare qualunque evento negativo, partendo dal presupposto che "tanto non sarà poi così catastrofico" e che, comunque, "a voi non vi colpirà più di tanto".
La mia domanda è: dato che non si sa cosa potrà accadere, da dove deriva questa vostra certezza?
Bastian contrario,bisogna partire dal fatto incontrovertibile che prima o poi bisogna morire.Poi, che è impossibile prepararsi a tutto, e ancora che, se ciò che si è fatto e si stava facendo e si aveva in mente di fare era, è, e sarebbe pieno di significato per noi e per gli altri, non abbiamo vissuto, stiamo vivendo, e vivremo invano.
RispondiEliminaQuesto per quanto mi riguarda.
Detto questo, siccome tutto ciò è sostanzialmente un'arte, occorrono talento, impegno e determinazione.
E non dimentichiamo che per insondabili ragioni, la fortuna aiuta gli audaci.
Marco Sclarandis.
Cielo, mi mancherà tutto questo.
RispondiEliminaQuando finirà la pacchia, perché nonostante tutto questa è ancora una pacchia, credo che mi mancheranno internet, le serate in birreria, le riunioni tra amici per tentare di cambiare qualcosa nel nostro piccolo... I nostri post, le nostre riflessioni. Le litigate con chi fa il prepotente ma, in realtà, non si rende conto che lo fa con se stesso. Forse sarò tra i primi a soccombere, o forse avrò lo spunto per cavarmela piuttosto bene; ma non m'importa.
I segnali sono chiari, così come è chiara la posizione delle élite nel nascondere il problema ed il rifiuto di affrontarlo nell'unica maniera possibile: smettere di rincorrere una crescita continua ed insostenibile.
Solo quando ci si troverà nella situazione peggiore si potrà sapere come si reagirà.
Per ora possiamo solo cercare di prepararci mentalmente al distacco.
I limiti quando sono insuperabili, si possono aggirare, ma ci vuole genialità al posto dell'ottusa stupidità infoiata di inutile rigore.
RispondiEliminaRoby bulgaro, ti propongo un esempio
geometrico abbastanza semplice, costruire nello spazio tridimensionale euclideo sei o più solidi regolari.(o platonici)
Ciò è impossibile.Lo sappiamo da millenni.
Credo lo sia per Dio stesso.
Però rinunciando ad un pò di regolarità si possono in compenso costruire i solidi archimedei, e con una rinuncia ulteriore, i poliedri di Johnson e ottenere così degli spazi chiusi piuttosto interessanti sebbene un tantino sbilenchi.
110 involucri diversi, invece dei 5 che l'intransigente regola della regolarità assoluta imporrebbe.
Quella che tu chiami pacchia, io l'ho soprannominata da tempo:"Maligna cuccagna" e consiste in una selva soffocante e invadente di pacchianate e gingilli di cui ci rempiamo le vite dal mattino alla sera.
Certamente, per molti il "mentale distacco" sarà un dolore abissale, ma esistono pochi anestetici e potenzialmente letali.
Uno è il razzismo, e ancora il tecnologismo il populismo, lo scientismo e tanti altri "ismi" che abbiamo già visto conducono al cataclisma.
Ciao, Marco Sclarandis.
Un abbraccio a tutti...non vi ho dimenticati!
RispondiElimina@BASTIAN
RispondiEliminaSai un po' di "stupida" incoscienza e folle audacità" aiuta nei momenti di crisi.
Io sono cupa perchè, per lavoro, vedo numeri e numeri poco confortanti.
Ma l'homo sapiens ha capacità di rinascita incredibili. Pensa a Olduvai, ovvero la catastrofe più nera da immaginare dopo la sbornia idrocarburica (copio Marco Sclarandis), ebbene anche lì ci siamo come specie, anche se regreedita al ruolo di cacciatore e raccoglitore.
Se uno singolo sente di potergliela fare è un buon indizio di Forza Interiore e di Speranza.
Servono in questo monmento perchè la lucida e sofferta coscienza che tu, io e altri abbiamo deve servire a dire "ragazzi stiamo attenti NON sta andando bene" oppure "ragazzi a breve tante cose che diamo per scontate non ci saranno più, cadranno alla velocità della luce!".
Ecco, la poesia e la coscienza dei limiti potrebbe essere un mix per farci tirare avanti e magari riprendere la sana abitudine di comunicare tra vicini NON VIRTUALI.
@MARCO
RispondiEliminaMi puoi spiegare la differenza tra spazi EUCLIDEI spazi ARCHIMEDEI e spazi di JOHNSON???
@ROBY
RispondiEliminaLa pacchia forse sarà ricomnciare ad ascoltare le persone che ci stanno più vicine, piuttosto vche questo BENGODI eccessivamente sbilanciato sull'Occidente.
Chi poco ha poco rischierà.
Chi ha solo e sempre combattuto per una borsa firmata o un paio di scarpe avrà maggiori difficoltà di chi deve già fin da ora occuparsi di salvare la ghirba.
Recuperare ciò che SERVE VERAMENTE sarebbe già una strategia intelligente da fare ADESSO.
Accumulare ROBA serve a poco quando manca carburante o cibo.
Accrescere la conoscenza serve un po' di più e magari riuscire a comunicare con il prossimo.
L'elite secondo te cosa farà se i lacchè di cui si circondano scapperà a salvare la propria personale ghirba?
@ALDO
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te.
So che ci leggi e so che sei parco.
Daniela, non ho detto "Spazi di Johnson", ma "Poliedri di Johnson" e se vai a quella voce vedi delle coloratissime scatole sfaccettate che appunto quel tale Johnson ha classificato con ben precisi criteri geometrici.
RispondiEliminaPer una strana coincidenza sono 92 come 92 sono gli elementi chimici naturali, quindi esclusi quelli transuranici.
Per restare in tema di compagnie petrolifere,il petrolio e il metano, potranno (potrebbero) essere presto sostituiti in gran parte per i trasporti, con riorganizzazioni e la trazione elettrica, tranne che nell'aeronautica, e anche nellla produzione d'energia,ma per tutta la chimica idrocarburica no.Per questo, che si stanno affannando a trivellare squarciare e in definitiva devastare territori ancora integri.
Ma tutto questo "Pippo" che si chiami Baudo o Temistocle non lo sa.O fa finta di non saperlo.
Ciao Marco Sclarandis.
@Marco
RispondiEliminaSi è vero dei poliedri, ma nella fretta ho fatto spaziare tutto da Euclide ad Archimede passando per mister Johnson ;)
Voleremo di meno (il che mi lascia indifferente), ma se si dovessero adesso organizzare e utilizzare il petrolio per usi meni grezzi fors epotremmo anche salvare la chimica idrocarburica?
Oppure siamo già a FTM(fuori tempo massimo)?
Allora mi piacerebbe avere ARCHIMEDE PITAGORICO, quello di Topolino e Pippo (che non sa mai nulla) e chidergli auto su cuscini d'aria.
Come ben saprai le strade e le gomme vengono dagli idrocarburi, sarebbe meglio risparmiarli per usi migliori (elettronica e medicina).
Continuo a non capire perchè sia impossibile costruire nello spazio tridimensionale euclideo sei o più solidi regolari.(o platonici).
I miei ricordi di matematica e geometria sono fermi al Liceo. Pleistocene.
AIUTO...
;)
A proposito di solidi platonici,per via dell'impossibilità di accostare più di cinque angoli identici che appartengano a dei poligoni regolari .
RispondiEliminaA parole è un pò complicato da spiegare, ma con del cartoncino diventa un gioco da ragazzi.
Siglando e zufolando, non credo che siamo in assoluto FTM (fuori tempo massimo).
Semmai stiamo diventando PDR (pessimi debitori recidivi)in termini di impronta ecologica.
En passant, ti annuncio la creazione della nuova unità di misura l'OUZ, ovvero:
Ombra Umana Zenitale.
Che ha il valore unificato di un quarto di metro quadrato.
Per darti un'idea delle sue applicazioni, un o una "OUZ" porta alla massima densità che può raggiungere una manifestazione planetaria di piazza.
Ammettendo di stipare la gente anche su delle zattere, esssendo la superficie della terra di 510 milioni di chilometri quadri si arriva alla ragguardevole cifra di duemilioni quarantamila miliardi di manifestanti.
Ci sarebbero innumerevoli ambiti d'applicazione, ma lascio alla fantasia dei lettori l'onere e il diletto di trovarle.
Ciao, Marco Sclarandis.
Grazie,ottimo articolo,condivido nel blog.
RispondiEliminaGrazie Informazione!
RispondiEliminaProbabilmente il trucco sarebbe prendere atto della realtà, e comportarsi di conseguenza. Abolire gli Stati, i governi, i confini, e decidere che, da domani in poi, a riscuotere tasse, rilasciare passaporti, costruire ponti e ospedali, curare l'ordine pubblico e tutto il resto siano banche, compagnie petrolifere, e le varie multinazionali ipertrofiche.
RispondiEliminaA quel punto starebbe a loro curare *davvero* i loro interessi. Perché i cervelloni che siedono nei vari CdA non potranno non rendersi conto, prima o poi, che per essere i numeri uno della società, è opportuno che *ci sia* una società. Avere la Ferrari è una figata se hai una strada su cui appoggiarla, della benza da mettere nel serbatoio, e un meccanico che ogni tanto si sporca le manine per mettertela a posto. E tutte le loro merci devono essere costruite, acquistate, utilizzate e scartate, se se ne vuole tirarci su dei soldi.
In un mondo di gente impaurita, che tira la cinghia e torna alle bacche, alle radici e alle playstation di legno, e i soldi rimasti se li brucia per tenersi al caldo, sarà difficile per loro continuare a ingrassare. Quindi dovranno resettare il cervello e cominciare a ragionare con una prospettiva che vada oltre il budget dell'anno successivo, se vogliono conservare i loro privilegi.
Mettiamola così: questa volta toccherà all'avidità, che di certo è l'asset umano che ha meglio funzionato negli ultimi secoli (sono molto Dawkinsiano, lo so) il salvarci.
Quindi siamo in una botte di ferro. ;-)
Potrebbe essere, ma non riesco a immaginare una società così fredda come quella da te descritta se non nei peggiori incubi da fantascienza, un luogo oscuro dove AMORE e AMICIZIA sono parole sconosciute, dove quella parte ASSENTE di ognuno di noi (quella NON FISICA) sembra sparire e dissolversi. Una società così non creerà arte o persone simpatiche come te, non credi?
RispondiEliminaP.S. Ci sono persone in giro che dicono che Dawkins abbia contribuito, con il suo eccesso di scientismo ateo, all'aumento di idioti anti evoluzionisti...ne sai qualcosa?
La mia non è una speranza. E' una uranda profezia. Ma non c'è da preoccuparsi, a volte mi sbaglio. Specie se c'è di mezzo una scommessa con soldi. ;-)
RispondiEliminaDi Dawkins, dopo essermi letto i libri (tranne l'ultimo, bellissimo, che è qui che mi occhieggia dal tavolo) mi sto guardando alcuni programmi TV disponibili su YouTube.
E posso dire che se c'è in giro qualcuno che riesce a usare Dawkins per tirarci fuori spunti creazionisti, allora altro che Maya. Siamo alla frutta. Il passo successivo è leggere nelle boccacce di Einstein la conferma delle teorie aristoteliche...
P.S. Grazie per la "persona simpatica". La prendo in termini medici: "Simpatica: Fa capo a reazioni come: broncodilatazione, vasocostrizione, tachicardia, costrizione degli sfinteri, contrazione della muscolatura delle vie spermatiche." Mi sembra torni tutto.
Non ti facevo così...urandesco...
RispondiEliminaAdesso capisco perchè quando vado alla Feltrinelli succedono sempre due cose:
1) non trovo il libro che cerco e devo chiedere aiuto alle commesse;
29 le commesse gentilissime vanno a ravanare nei bassifondi per trovare l'ultima preziosa copia...che non c'è QUASI MAI...
ADESSO SO IL PERCHE'.
SEI PASSATO TU CON LA TUA STATION WAGON...
AAARGH...
Ok appena posso (circa nel 2015/16) mi guardo qualche video di DAWKINS su TUTUBO.
Carina quella di Einstein e Aristotele.
URKA adesso che ho detto CARINA mi romperai gli zebedei come per averti SCIAGUARATAMENTE dato della PERSONA SIMPATICA???
Insomma non ti conosco fisicamente, solo virtualmente e posso dire che mi trasmetti positività. E ironica intelligenza.
Non posso fare la DIDEROTTA DALAMBERTA senza i tuoi saporiti e geniali spunti...
Se oltre a essere positivo mi sei anche BRONCODILATATORIO, meno male, pensavo che usare il wicks vaporub fosse l'unica soluzione...
BUON ANNO 2013, e visto che c'è la crisi BUONA BEFANA, felice carnevale, buona Pasqua e pasquetta, 25 aprile e primo maggio, festa della repubblica, 15 agosto, santi e morti, santo patrono e prossime feste natalizie...oltre a buon compleanno e buon onomastico e TANTI AUGURI se dovessi avessi un minimo malanno stagionale.
PANT...
;)
Mia cara G.A.M.I.-One, la tua tessera è più che rinnovata anche per il 2013!
RispondiEliminaNon smettere mai di diderotdalambertare, ti imploro. E se per caso dovessimo scoprire di servirci dallo stesso Feltrinelli, prometto che comincerò ad andarci in bicicletta. O magari, di comprare i regali di Natale un po' prima del 24 sera.
P.S. Ma in famiglia hanno già cominciato a chiamarti DiDa?
BELLO...DiDa...di Daniela diderotta dalamberta disecante dannata...dirò al MIO AMORE...
RispondiEliminapufff....meno male che ho ancora la tessera G.A.M.I....derivante da una tua decisione del 31 luglio scorso per fanciulle Graziose di Aspetto e Massicce di Intelletto (G.A.M.I.), Avverse alla Chirurgia Plastica ma Favorevoli ai Pink Floyd e al Cioccolato (A.C.P.F.P.F.C.).
grassie...