mercoledì 14 settembre 2011

LA TEORIA DI OLDUVAI



«Il collasso, se e quando si ripresenterà, questa volta sarà globale. Non è più possibile che collassi una nazione sola. La civilizzazione mondiale si disgregherà nel suo complesso. I competitori che si evolvono allo stesso modo, collassano in modo simile.»
Joseph A. Tainter, 1988

Dopo aver letto questa affermazione di Tainter, mi sono chiesta se fosse il caso di rimembrare la Teoria di Olduvai.
Direi di si.
E' come se fossimo su una zattera, e stesse arrivando una tempesta strepitosa, ma, anzichè studiare una forma di difesa, non siamo nemmeno allertati.
Anzi, stiamo bisticciando sulla Moneta, o sui raid Libici, o su altre amenità, di cui il Pianeta non sentirà la mancanza.
La Gola di Olduvai non c'entra nulla con la Teoria di Olduvai.
E' solo un pretesto. La Gola di Olduvai è un sito archeologico nella pianura del Serengeti orientale, nel nord della Tanzania. E' una Gola molto ripida per circa 50 chilometri di lunghezza e 295 metri di profondità. I depositi fossili mostrano una ricca fauna, resti di ominidi e i più antichi utensili terrestri, in pietra, datati da 2.100.000 a 15.000 anni fa. E' stata definita la CULLA DELL'UMANITA', il luogo dove ebbe origine la razza umana. Il luogo più antico.
Il nome di questo sito archeologico è stato utilizzato per dare il nome alla Teoria che dice che la civiltà industriale crollerà e l'umanità dovra tornare, in rapido declino, all'età della pietra.

Ma già il Medioevo sarebbe una tortura tremenda, soprattutto per noi viziati occidentali, che usiamo l'energia elettrica per fare tutto, anche per lavarsi i denti.
Chi è interessato basta che clicci sul titolo del post e si trova il lavoro di un ingegnere elettronico statunitense del 200o. Lui si chiama Richard C. Duncan e fece una convegno a Reno, Nevada, il 13 novembre 2000. Con dati fino al 1999. E' direttore dell'istituto per l'Energia e scrive per il Picco del Petrolio (peak oil).
Brevemente la Teoria di Olduvai afferma che l'aspettativa di vita della Civiltà Industriale è di circa 100 anni, dal 1930 al 2030. La legge di Ackerman (1932) la definisce come E = energia/popolazione.
La Civiltà Industriale nasce quando la produzione pro-capite di energia raggiunge il 30% del suo valore medio, e termina quando cade al medesimo valore, facendo una curva, come nel disegno sotto il titolo.
La teoria ha cinque postulati:
1) La crescita esponenziale della produzione mondiale di energia finisce nel 1970;
2) Gli USA anticipano la Teoria di Olduvai (crescita dal 1954 al 1979, stagnazione dal 1979 al 2008, declino fino al 2030);
3) Il declino della Civiltà Industriale inizierà verso il 2008 - 2012;
4) Abbassamenti di tensione e black out sono indicatori e anticipatori del declino;
5) La popolazione mondiale si ridurrà con l'arrivo dell'anno "E" ovvero quando si tornerà al valore corrispondente al 30% del valore medio della produzione pro-capite di energia.
Il postulato 1 è già stato verificato (R. Duncan, 2005-2006, The Olduvai Theory: energy,, population, and industrial civilization. The social contract, Winter, XVI, pagg. 136/139).
La curva del declino americano si può vedere nel grafico finale. Per dedurre tale curva sono stati tenuti presenti i dati sull'energia e le serie di previsioni sul Picco del Petrolio, il rallentamento della produzione mondiale di petrolio e l'accelerazione della produzione mondiale di carbone. Sono previsioni del 2007, ma possiamo dire nel settembre del 2011 che sta avvenendo.
I cali di tensione e i blackout sono avvenuti e avvengono continuamente. Basta mettere nel motore di ricerca "blackouts" e "electricity". Hanno iniziato negli U.S.A. nel 2003, Nordest.
Il postulato 5 attende il test.



E per concludere una frase di Fred Hoyle del 1964:

"Si è detto spesso che, se la specie umana non riuscirà a farcela qui sulla Terra, qualche altra specie porterà avanti la corsa. Questa frase non è corretta se si parla di sviluppo dell'intelligenza. Si parla di requisiti fisici. Infatti a breve avremo come specie esaurito i prerequisiti fisici per quanto riguarda questo pianeta. Un avolta esauriti il carbone, il petrolio, i giacimenti ad alta concentrazione di metalli, nessuna specie per quanto competente potrà compiere la lunga scalata dalle condizioni primitive a una tecnologia di alto livello. Quest'arma ha un solo colpo in canna. Se falliamo, questo sistema planetario fallisce, per quanto riguarda l'intelligenza. Lo stesso avverrà per altri sistemi planetari. Su ciascuno di essi ci sarà una e una sola possibilità.

Fred Hoyle, come Asimov, era uno scienziato e autore di fantascienza.
Adesso non ci sono più scienziati che scrivono di fantascienza, infatti la fantascienza non esiste più.
Ci sono i saggi degli ingegneri elettronici come Duncan (che scrive di questa teoria dal 2000).

21 commenti:

  1. Ciao Daniela, articolo interessante che mi riservo di leggere più approfonditamente. Grazie per i commenti sul blog del bonobo.

    Passavo di qui per confermarti che si, i sindacati tedeschi se ci sei iscritto e se scioperi ti danno un sostegno economico. Precisamente quanto e per quanto non lo so. Per ora ho rimendiato solo questa info ma è già qualcosa.

    saluti.

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  2. Ciao Bonobo.
    Perlomeno non è una leggenda metropolitana. Se riesci e quando hai tempo saresti in grado di dire anche per quanto e come i sindacati tedeschi sostengono i loro iscritti?
    E' palese che così uno sciopera più convinto e senza troppi mal di pancia, e magari a lungo sennò uno sciopero una tantum serve solo a far risparmiare denaro ai datori di lavoro, pubblici e privati (Obbie lo spiegò bene nel post dello sciopero).

    Spero che tu iresca a trovare il tempo di leggere la Teoria di Olduvai.
    Ricorda quella dalla rana bollita...

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  3. Anche 1984 di Orwell era un libro di fantascienza...ed oggi non è più!
    ;(

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  4. Ciao Alba.
    Duncan però non scrive di fantascienza, questo è il dramma.
    E grazie di aver ricordato Orwell.

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  5. Ciao Alba, anche tu qua!!! :-)))

    Bel posticino, accogliente.

    saluti.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Estremamente interessante. Al tempo stesso, non posso fare a meno di raggelare, di fronte ad una previsione così "ottimista".

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  8. Si può scender da gorilla
    giù diretti verso orango
    poi ancora dritti al cane
    cavalcando al gatto e al topo
    fino al rospo rotolando
    abbassarsi fino a mosca
    rantolando verso abisso
    regno dell'ameba e virus
    e raggiunto il capolinea
    diventar lercia poltiglia
    ed è un attimo davvero

    risalire su dal fango
    su su verso rango umano
    noi sappiamo con mistero
    c'è voluta una pazienza
    e di leoni e eoni forza
    non scordarlo figlio mio.

    Marco Sclarandis

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  9. Mai smettere di battere il chiodo, l'argomento si esaurirà con la nostra fine.
    Mi piace la poesia di Marco, appena capito in libreria vedo se trovo il tuo volume.

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  10. @Bonobo
    Grazie per i complimenti sull'accoglienza. E' la cosa a cui tenimo di più. Anche con opinioni differenti si può si deve e non si rinuncia a comunicare.
    certo manca la visione chimoco fisica della persona, tante cose se dette assumono un sapore diverso, ma almeno possiamo comunicare.

    ASPETTO LA TUA LETTURA DEL POST.
    E I COMMENTI.

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  11. @BASTIAN
    Come dire che in quanto a "neritudine" ti hanno superato???
    O tu sospetti anche visioni peggiori???
    Pensa che questi sono scienziati, hanno milioni di dati a loro disposizione, generazioni previsioni con simulazioni attraverso modelli...
    EPPURE...

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  12. @MARCO SCLARANDIS

    Grazie della intensa poesia a memento di quanto sia difficile COSTRUIRE.

    Concordo con la dicitura di poesie carmeopatiche, perlomeno mi sento meno sola!

    Torna a visitarci!

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  13. @ROBY
    E il post?????
    SOLO IL CHIODO????
    ;)

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  14. Il futuro che ci aspetta non sarà roseo, ormai ce lo dicono in tutte le salse. Forse si potrebbe ancora fare qualcosa, correggere il tiro, correre ai ripari, ma, nonostante il mio ottimismo ad ogni costo, sento che non sarà così, che tutto questo finirà.
    Spero che rimanga qualcosa di quello che abbiamo costruito, che la nuova società che nascerà dopo la nostra sarà migliore. Avrà meno risorse a disposizione, dovrà gestirle meglio, magari procederà in maniera meno caotica, sara meno materiale, spero che farà tesoro dei nostri errori, anzi ne sono quasi certo.

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  15. Carissimo Fratellone OTTIMISTA, Hoyle PESSIMISTA ha detto il contrario di quello che dici tu (e nemmeno eri nato quando l'ha detto), ovvero che abbiamo solo un colpo in canna poi c'è la caduta. Per questo sistema solare.

    Io e te, scherzando, spesso ci diciamo che siamo osservati dagli UFO.
    In effetti mi hanno appena telefonato che stanno imparando moltissimo.
    A COME NON FARE.

    (o ci metto un po' di ironia o mi sento male).

    Tornando alle risposte serie, nel modello dei "limiti dello sviluppo" (1970 - Club di Roma) avevano dato delle soluzioni correttive a partire dal 1982 e poi dal 2000.
    In quel caso gli scenari possono dare dei risultati che si stabilizzano:
    il 9 - utilizzo più efficiente delle risorse naturali dal 2000
    meglio ancora il 10 perchè le soluzioni del partono dal 1982.

    TROPPO TARDI. Adesso sembrerebbe che si posso solo SPOSTARE il collasso un po' più in là.

    (vedi la descrizione degli scenari qui:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo)

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  16. Questa è inedita.

    Nobiliteremo il truciolato
    l'alluminio anodizzato
    masoniti e steatiti
    l'anziana bakelite
    i neonati nanofatti
    neanche ancora battezzati
    non verranno lasciati fuori
    naturalmente i manufatti
    purchè trattattati al plasma
    o dal volgare ittriogranato laser

    verrà considerato in causa
    l'untuoso ma onesto teflon
    basta che non attacchi briga
    con i mastelli di moplen
    stiano tranquille le persiane
    le sdraio le cerate in pivicì
    che cinguettano preoccupate
    istigate dalle betonelle
    dai parquet in laminato

    le maniglie di latta pressofusa
    la lamiera zincata fosfatata
    il cemento precompresso
    le poltiglie e le fanghiglie
    che indurite diventano graniglie
    sedute e garitte idrosanitarie
    talvolta inglobanti foto e perle
    nonchè slogan e conchiglie
    a tutte daremo un feudo
    un titolo una livrea

    le cianfrusaglie varie
    indocinesi magrebinpolacche
    brianzole o di diverse scuole
    avranno casato e stemma
    e se ci sarà il dilemma
    tra marchesati contee e ducati
    indagheremo genealogia ed araldica
    sia delle lacche alchidiche
    che di quelle poliuretaniche
    pur di non diseredarle

    faremo un gran reame
    ricco di possedimenti
    dove i regali di natale
    delle nozze per le lauree
    sfoggeranno col massimo splendore
    in un maniero termoplastico
    dal ponte levatoio in perspex satinato
    i merletti inossidabili le grate in abiesse
    il fossato in profilo estruso
    e anche le madonne in miniatura
    rischiarate dal tremulo elettrico lumino

    saranno se non regine
    ivi almeno sovrane fatte
    o d'esse cognate zie o cugine
    no le similpergamene
    le ultime cene impresse
    sulle magliette in terital
    sui vassoi e spillette
    le veneri in botticelle
    sorridenti a gioconde facce
    si dovranno accontentare
    di ammuffire nelle segrete .

    Ciao, Marco (Sclarandis)

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  17. La vedrei piuttosto come un'era che si chiude. Non ho molto da aggiungere al post, in quanto è di per se esaustivo; riguardo al fatto che non ce la possiamo cavare in maniera indolore non c'è assolutamente da obbiettare nulla.
    Riguardo al "Rapporto sui limiti della crescita" (non dello "sviluppo", come ben fa notare l'articolo di Wikipedia), mi fa sorridere, anche se amaramente, il punto due subito all'inizio dell'articolo, dove dice che si dovrebbero soddisfare le necessità di ciascuna persona, ed allo stesso tempo che ciascun individuo possa realizzare il suo potenziale umano: ahimè credo che si sia arrivati a questo punto proprio perché il potenziale umano ci ha portati, includendovi anche la sopraffazione dei più deboli, facendo di loro, della loro debolezza, strumento di arricchimento; altroché soddisfare le necessità! Noi, inteso come l'occidente, la parte opulenta del mondo, se n'è ben guardata, anzi, proprio su quello, come ben sappiamo, ci ha costruito il suo punto di forza.
    Non recederà mai, l'élite, dal suo potere.
    Dovremo istituire una task force, prelevare tutti i banchieri e finanzieri del mondo, farli sparire in un abisso senza fondo; per un po' ci sarebbe scompiglio, qualcuno che vorrebbe succedere agli scomparsi, ma quando si noterebbe che scompaiono a loro volta si comincerebbe a ragionare su come redistribuire le ricchezze, di come non calpestare i diritti in casa d'altri ed in casa propria, e, finalmente, di come vivere col necessario, tutti. Impossibile; utopia; sogno ad occhi aperti su una tastiera.

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  18. @MARCO
    Accidenti, pure la gentilezza di una inedita.
    Non è facile fare musicalità con il truciolato, l'alluminio, la bachelite e il teflon...ma tu ci riesci!
    Ho anche dovuto cercare cosa sia l'ittrio granato...alluminio ittrio granato e laser a stato solido...io poi che sono assolutamente impreparata in chimica...(chissà perchè volgare).
    Ma è la percezione di un POST fine dei fossili visto in chiave medievale con fossati e reami che mi rende un po' raggelata.
    Si, useremo tutto quello che ci rimane, non si butterà via nulla e ci riprenderemo una vita a senso LOCALE.
    Magari torneremo al baratto, ma mi sembra una visione quasi bella.
    Grazie!

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  19. @ROBY
    Vedo che anche tu sogni di liberarti della finanza e delle sue manipolazioni che credimi, colpiscono anche chi sta dalla nostra parte...

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  20. Daniela, grazie per questo bellissimo post sulla Teoria di Olduvai. Farei un monumento a te e a lui. Io, lo sai, penso che l'unica strada percorribile che ci è rimasta (ora che i ponti della sostenibilità ce li siamo irrimediabilmente giocati) sia quella di insistere, divulgare, diffondere, coinvolgere, stimolare, e poi daccapo insistere, divulgare, eccetera. Perché se è vero che la nostra è una specie intelligente (e non solo tecnologicamente avanzata), forse a furia di soffiare, la scintilla potrà ancora diventare fiamma. Se invece siamo solo i figli ricchi e decerebrati di una coppia ricca (mamma Gaia e babbo Principio di Causalità), allora è giusto che ci schiantiamo con la nostra fuoriserie, che ci hanno regalato senza alcun merito da parte nostra.

    E questo, tra l'altro, lo dico anche a Fred (Hoyle): non sono tanto sicuro che non possa esserci un'altra specie altrettanto intelligente di noi, dopo di noi. Se la misura dell'intelligenza è riprodursi ed espandersi a macchia d'olio, salvo poi estinguersi quando le risorse dell'organismo ospite si esauriscono, credo che anche virus, muffe e batteri potranno fare un'eccellente figura.

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  21. Ciao After, immagino che LUI sia l'ingegner R.C. Duncan. Riferirò.
    E convengo con te: L'UNICA STRADA E' ROMPERE LE SCATOLE E CONTINUARE A DIFFONDERE, DIVULGARE, PARLARE, TRATTARE...ansimare dalla stanchezza...
    Siamo notoriamente INTELLIGENTI, ma pochissimo saggi. Non è che siamo decerebrati anzi simao iperdotati, questo è il problema. Ma forse tu per decerebrati intendi gli umani che si comportano da lieviti, muffe et similia, ovvero non vedono quello che stiamo combinando e insistono a non capire e ad applicare con sicumera la legge di Ackerman (1932) ovvero E = energia/popolazione.
    Per me Hoyle invece ha ragione (parlo da fissata di fantascienza): le risorse di un pianeta non sono infinite, se le consumiamo tutte noi, dopo ci sarà solo posto per battetri e muffe che tutto si può dire ma non che siano intelligenti. Hai mai visto un batterio dipingere GUERNICA O SUONARE JAZZ ALLA MILES DAVIS????

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