Il titolo prende spunto dall'ultimo "passaparola" di Travaglio.
Pensa se, come succede in America (ad esempio) ci fossero anche da noi, degli agenti provocatori, che travestiti da corruttori vanno a testare l'onestà dei politici! In Parlamento ed al Senato sarebbe il deserto.
È mai possibile che in Italia si debba sempre arrivare ad una situazione limite per reagire? A quanto pare si. I riflessi alle angherie degli italiani sono lenti, anche quando sono manifestamente tali già da prima di essere attuate.
Sul "Fatto Quotidiano" del 27 maggio, c'è un articolo durissimo di Luigi de Magistris. Lui, è molto arrabbiato per questo ultimo (ma solo in ordine di tempo) tentativo di delegittimare il lavoro di magistrati e giornalisti che, con questa legge in fase di approvazione, non potranno più lavorare liberamente. Si tratta dell'ennesima porcata che perfino il capo di stato vorrebbe condivisa tra le parti politiche: ma stiamo scherzando?
Come fa notare Travaglio, una legge porcata, anche se condivisa, non ne attenua certo la incostituzionalità, anzi, semmai la aggrava, perché vuol dire che allora sono tutti d'accordo! Allora siamo veramente in mano ad una manica di faccendieri collusi col crimine!
Bruno Tinti scrive, traendo riferimento dalla vicenda di Antigone e Creonte, a proposito del conflitto che generava il dover disobbedire ad una legge, anche se ingiusta. Scrive che, quel conflitto, è "felice di non doverlo vivere ora, chiamato ad applicare una legge vergognosa, emanata da una classe dirigente arrogante e tremebonda, impegnata in una lotta disperata per l'impunità e la sopravvivenza." E continua "sono felice di essere libero di non rispettare la legge, di poter dire al giudice che mi processerà per aver raccontato ai cittadini i delitti commessi da quelli stessi che vogliono impedirmi di raccontarli, che sì, è vero, ho violato la legge di B, di Alfano, di Ghedini, dei tanti volenterosi protettori di capi e sottocapi colti con le mani nel sacco; ma che questa legge è ingiusta."
Ripreso anche cinque giorni fa sul blog di Andrea Sacchini, l'articolo di Tinti, ho poi letto l'articolo intero sul blog Uguale per tutti, e assicuro che ho avuto un brivido lungo la schiena.
Ma è così: per accorgersi di subire un'ingiustizia, dobbiamo arrivare ad esserci immersi con tutta la testa. Fino al collo non basta. Il Popolo Italico ha bisogno di sentirsi mancare l'aria, per reagire. Forse è come dice Travaglio, che in questo caso sia meglio; poiché, facendo in seguito ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'uomo, si arriverebbe ad un annullamento della legge ritenuta lesiva della libertà dell'informazione, e quindi di un diritto fondamentale dell'uomo. Chissà che così la gente finalmente si accorga di che razza di porcate si è macchiato, a ripetizione, questo governo. Il deserto delle buone intenzioni; la giungla dell'individualismo, dell'affarismo che accomuna parlamentari deputati e senatori, che invece di fare il bene del Paese si fanno gli affari loro a nostre spese; senza badare a spese! Ci sono anche persone oneste, ma sono poche per affrontare il malaffare imperante, a quanto pare...
Ma, dico io, se la finissimo di finanziare "missioni di pace", e comperare armamenti ed aerei da guerra (oops: aerei promotori di pace, attraverso l'uso della forza!), non rientreremmo dal debito pubblico in men che non si dica? Invece di attuare soluzioni-farsa sarebbe ora di mandarli tutti chi a casa e chi in galera.
Ricordo un episodio di diversi anni fa, quando un impiegato, commesso di supermercato, venne costretto a licenziarsi (e lui cedette alle pressioni) perché beccato a mangiare qualche acino d'uva, mentre tutt'intorno a sé, i capetti (ir)responsabili facevano man bassa di tutto quel che volevano. Paraculi! Uno di loro, non ha esitato a denunciare il collega per nulla di ché. Una dirigenza rispettabile non avrebbe permesso che fosse penalizzato un ottimo elemento per così poco; anzi avrebbe diffidato il denunciante dal mettere in allarme tutto un apparato dirigenziale per una stupidaggine. Qualche anno dopo anche il denunciante si licenziò in seguito alle pressioni alle quali sono sottoposti tutti i suoi parigrado; ma era in buona compagnia. Questo per dire che si guarda troppo all'apparenza e poco alla sostanza anche nel piccolo di un'azienda privata. E Berlusconi sta trattando così l'Italia intera; il brutto è che l'Italia ci casca puntualmente. Quand'è che capiremo finalmente chi è Berlusconi?