Lea Garofalo scomparve tra il 24 e il 25 novembre 2009 a Milano. Fu rapita, torturata, uccisa e sciolta nell'acido dal suo ex compagno Carlo Cosco, affiliato alla 'ndrangheta.
Lea aveva abbandonato il piano di protezione nel 2006 per stare accanto alla figlia Denise che oggi ha 19 anni. Lea doveva essere protetta perchè era collaboratrice di giustizia. Anche Denise è testimone di giustizia adesso. Davanti alla Prima Corte d'Assise di Milano si è costituita parte civile nel processo che si è aperto a carico di sei imputati coinvolti nell'omicidio della madre. Uno di loro è suo padre.
Perché racconto questo?
Il magistrato ha accettato l'incarico di capo di gabinetto del neo ministro della Giustizia Severino. In vista del cambiamento della composizione della Corte, le difese non hanno dato il consenso a mantenere valide le prove raccolte in dibattimento e adesso tutti i teste del processo Lea Garofalo saranno nuovamente chiamati a deporre presso l’aula della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Milano. Tutti, compresa la giovane e coraggiosa Denise.
Il neo ministro della Giustizia, Paola Severino ha appena scoperto "con sorpresa" che l'arrivo di Filippo Grisolia a capo del suo staff determinerà l'annullamento delle sei udienze svolte a Milano del processo Garofalo.
E' giusto che Grisolia decida di cambiare incarico anche se questo significa l'interruzione dei processi che sta svolgendo?
Il magistrato Grisolia aveva pianificato un'uscita morbida di scena, aveva "sperato" che le parti non si sarebbero opposte alla validazione degli atti. Ma le valutazioni tecniche cadono se di fronte si hanno malavitosi di 'ndrangheta.
Tutti i testimoni, compresa la giovane e coraggiosissima Denise, grazie alla provvidenziale scelta di Severino dovrà tornare in aula, con cappuccio e paravento, a parlare di come suo padre abbia assassinato sua madre.
Ovvio che dal ministero della Giustizia escano forti preoccupazioni soprattutto per il doppio trauma che Denise Cosco sarà costretta a subire, anche se fosse dire solo "confermo".
Fortunatamente la sostituzione di Grisolia con altro magistrato è stata immediata e oggi, primo dicembre, si terrà la prima udienza e, a seguire, quelle successive fino alla conclusione del processo.
Oggi sarà ufficializzato il calendario delle prossime udienze, un calendario fitto che dovrà tenere conto della gravità dei reati contestati ed evitare eventuali scarcerazioni.
Livia Pomodoro, presidente del Tribunale milanese, nel rendere pubblica la notizia con una nota scritta ha dichiarato che “la presidenza si dichiara certa che si farà di tutto per evitare ulteriori sofferenze e disagi alle persone offese”.
Soprattutto alla coraggiosa Denise Cosco.
Una diciannovenne molto, molto diversa dalle sue coetanee.
A Denise dedico un tutto il mio rispetto e la mia stima e anche un abbraccio. Posso solo divulgare la tua storia, Denise.
Spero che la voglia di giustizia sia più forte del dolore e dello scoraggiamento nonchè della idiozia delle burocrazia.
Che nemmeno un ministro può far superare.
Daniela