Lea Garofalo scomparve tra il 24 e il 25 novembre 2009 a Milano. Fu rapita, torturata, uccisa e sciolta nell'acido dal suo ex compagno Carlo Cosco, affiliato alla 'ndrangheta.
Lea aveva abbandonato il piano di protezione nel 2006 per stare accanto alla figlia Denise che oggi ha 19 anni. Lea doveva essere protetta perchè era collaboratrice di giustizia. Anche Denise è testimone di giustizia adesso. Davanti alla Prima Corte d'Assise di Milano si è costituita parte civile nel processo che si è aperto a carico di sei imputati coinvolti nell'omicidio della madre. Uno di loro è suo padre.
Denise Cosco, con coraggio e determinazione si era seduta a testimoniare in aula, tra settembre e ottobre di quest'anno. con il cappuccio di una felpa tirato su e un paravento a proteggerla dagli sguardi dei presenti in aula, e aveva raccontato cosa significasse vedere il proprio padre rinchiuso in carcere per vivere sotto protezione insieme alla madre, entrambe private della loro identità, per poi ritrovarsi, dopo la tragica notte dell'omicidio della madre nel novembre 2009, a stare con la famiglia del padre, con colui che avevo programmato ed eseguito la morte della madre.
Perché racconto questo?
Perché racconto questo?
Perché la Corte d'Assise di Milano è rimasta senza il presidente Grisolia.
Il magistrato ha accettato l'incarico di capo di gabinetto del neo ministro della Giustizia Severino. In vista del cambiamento della composizione della Corte, le difese non hanno dato il consenso a mantenere valide le prove raccolte in dibattimento e adesso tutti i teste del processo Lea Garofalo saranno nuovamente chiamati a deporre presso l’aula della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Milano. Tutti, compresa la giovane e coraggiosa Denise.
Il neo ministro della Giustizia, Paola Severino ha appena scoperto "con sorpresa" che l'arrivo di Filippo Grisolia a capo del suo staff determinerà l'annullamento delle sei udienze svolte a Milano del processo Garofalo.
E' giusto che Grisolia decida di cambiare incarico anche se questo significa l'interruzione dei processi che sta svolgendo?
Il magistrato Grisolia aveva pianificato un'uscita morbida di scena, aveva "sperato" che le parti non si sarebbero opposte alla validazione degli atti. Ma le valutazioni tecniche cadono se di fronte si hanno malavitosi di 'ndrangheta.
Tutti i testimoni, compresa la giovane e coraggiosissima Denise, grazie alla provvidenziale scelta di Severino dovrà tornare in aula, con cappuccio e paravento, a parlare di come suo padre abbia assassinato sua madre.
Ovvio che dal ministero della Giustizia escano forti preoccupazioni soprattutto per il doppio trauma che Denise Cosco sarà costretta a subire, anche se fosse dire solo "confermo".
Fortunatamente la sostituzione di Grisolia con altro magistrato è stata immediata e oggi, primo dicembre, si terrà la prima udienza e, a seguire, quelle successive fino alla conclusione del processo.
Oggi sarà ufficializzato il calendario delle prossime udienze, un calendario fitto che dovrà tenere conto della gravità dei reati contestati ed evitare eventuali scarcerazioni.
Livia Pomodoro, presidente del Tribunale milanese, nel rendere pubblica la notizia con una nota scritta ha dichiarato che “la presidenza si dichiara certa che si farà di tutto per evitare ulteriori sofferenze e disagi alle persone offese”.
Soprattutto alla coraggiosa Denise Cosco.
Una diciannovenne molto, molto diversa dalle sue coetanee.
A Denise dedico un tutto il mio rispetto e la mia stima e anche un abbraccio. Posso solo divulgare la tua storia, Denise.
Spero che la voglia di giustizia sia più forte del dolore e dello scoraggiamento nonchè della idiozia delle burocrazia.
Che nemmeno un ministro può far superare.
Daniela
Il magistrato ha accettato l'incarico di capo di gabinetto del neo ministro della Giustizia Severino. In vista del cambiamento della composizione della Corte, le difese non hanno dato il consenso a mantenere valide le prove raccolte in dibattimento e adesso tutti i teste del processo Lea Garofalo saranno nuovamente chiamati a deporre presso l’aula della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Milano. Tutti, compresa la giovane e coraggiosa Denise.
Il neo ministro della Giustizia, Paola Severino ha appena scoperto "con sorpresa" che l'arrivo di Filippo Grisolia a capo del suo staff determinerà l'annullamento delle sei udienze svolte a Milano del processo Garofalo.
Non lo sapeva?
E' giusto che Grisolia decida di cambiare incarico anche se questo significa l'interruzione dei processi che sta svolgendo?
Il magistrato Grisolia aveva pianificato un'uscita morbida di scena, aveva "sperato" che le parti non si sarebbero opposte alla validazione degli atti. Ma le valutazioni tecniche cadono se di fronte si hanno malavitosi di 'ndrangheta.
Adesso si deve rifare tutto.
Tutti i testimoni, compresa la giovane e coraggiosissima Denise, grazie alla provvidenziale scelta di Severino dovrà tornare in aula, con cappuccio e paravento, a parlare di come suo padre abbia assassinato sua madre.
Ovvio che dal ministero della Giustizia escano forti preoccupazioni soprattutto per il doppio trauma che Denise Cosco sarà costretta a subire, anche se fosse dire solo "confermo".
Fortunatamente la sostituzione di Grisolia con altro magistrato è stata immediata e oggi, primo dicembre, si terrà la prima udienza e, a seguire, quelle successive fino alla conclusione del processo.
Oggi sarà ufficializzato il calendario delle prossime udienze, un calendario fitto che dovrà tenere conto della gravità dei reati contestati ed evitare eventuali scarcerazioni.
Ovvero "ATTENZIONE IL 28 LUGLIO 2012 SCADRANNO I TERMINI DI CUSTODIA DEGLI MPUTATI."
Livia Pomodoro, presidente del Tribunale milanese, nel rendere pubblica la notizia con una nota scritta ha dichiarato che “la presidenza si dichiara certa che si farà di tutto per evitare ulteriori sofferenze e disagi alle persone offese”.
Soprattutto alla coraggiosa Denise Cosco.
Una diciannovenne molto, molto diversa dalle sue coetanee.
A Denise dedico un tutto il mio rispetto e la mia stima e anche un abbraccio. Posso solo divulgare la tua storia, Denise.
Spero che la voglia di giustizia sia più forte del dolore e dello scoraggiamento nonchè della idiozia delle burocrazia.
Che nemmeno un ministro può far superare.
Daniela
Incredibile. Ne ho sentito notizia oggi al tg3 delle 14,20.
RispondiEliminaEcco. Incredibile.
RispondiEliminaInvece è tutto vero.
Ho tentennato molto prima di commentare.
RispondiEliminaPer l'invidia e l'ammirazione verso questa ragazza.
Ho cercato d'immedesimarmi in lei, ma ho dovuto smettere.
Immaginare ed essere non è la stessa cosa alla fine.
Denise Cosco riabilita la parola "Onore".
Che la Fotuna l'aiuti, se veramente la Fortuna ha in simpatia gli audaci.
Marco Sclarandis
Anche io non sapevo che fare, ma dovevo raccontare la storia di questo angelo coraggioso.
RispondiEliminaSpero che oltre al mio ne giungano altri di abbracci a Denise e che lei lo sappia.
E spero che la Fortuna non solo l'aiuti adesso, in questo momento atroce della sua vita, ma sopaattutto dopo, quando dovrà riprendersi e tornare a sorridere.
Mi unisco al tuo abbraccio Daniela!
RispondiEliminaChe situazioni assurde create da leggi pensate per (o fatte passare per ) salvaguardare i diritti degli accusati, ma che, in questi casi in cui l'accusato è molto più potente ed agganciato della vittima, sono storture insopportabili a favore dell'accusato ed a discapito di vittima e testimoni.