…e il sottotitolo sarebbe questo precedente post.
Lo scorso autunno inverno
(2011/2012) in Friuli Venezia Giulia (ma anche in Veneto e in altre regioni del
Nord) ha piovuto pochissimo, quasi nulla. E di conseguenza la neve è sparita.
Sette mesi senza pioggia, un incubo di polvere.
L'immagine sopra è una delle conseguenze della siccità: le alluvioni.
A parte metereologi da strapazzo che insistono a chiamare BEL TEMPO solo un sole accecante, afoso, eccessivo e arido, mi piacerebbe che molti capissero che ANCHE QUESTO ECCESSO DI SOLE è MAL TEMPO.
Il modo per frenare questo disastro globale c'è, si chiama ENERGIE RINNOVABILI (prego chiunque di non chiamarle alternative, è mistificatorio).
Segue ora la traduzione di uno
studio del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) del 27 Ottobre 2011. Una previsione azzeccata. Si noti che in Friuli il rosso è particolarmente acceso.
La causa antropogenica del
cambiamento climatico è uno dei principali fattori dei periodi di siccità
sempre più frequenti del Mediterraneo.
Ecco qui un grafico che mostra le
precipitazioni invernali nella regione
del Mediterraneo per il periodo 1902-2010. Sul sito del NOAA prima linkato si possono vedere ad alta risoluzione.
Le siccità invernali sono sempre
più comuni nella regione del Mediterraneo, e il cambiamento climatico causato
dall'uomo è in parte responsabile, in base a una nuova analisi da parte degli
scienziati del NOAA e del CIRES.
Negli ultimi 20 anni, 10 dei 12
più secchi inverni hanno avuto luogo nelle aree che circondano il Mar
Mediterraneo.
"L'ampiezza e la frequenza
della siccità che si è verificata, è troppo grande per essere spiegata con la
sola variabilità naturale", ha detto Martin Hoerling, Ph.D. del System
Laboratory del NOAA Earth System Research Laboratory a Boulder, Colo. Research
Terra a Boulder, Colorado, autore principale di un articolo pubblicato online
sul “Journal of Climate” questo mese. "Questa non è una notizia
incoraggiante per una regione che sperimenta già stress idrico, in quanto
implica che la variabilità naturale da sola non potrà far tornare il
clima della regione alla normalità."
La regione mediterranea accumula la maggior parte delle sue precipitazioni durante l'inverno, e il team
di Hoerling ha scoperto un modello che mostra la siccità invernale crescente in
un’area che si estende da Gibilterra al Medio Oriente. Gli scienziati hanno
osservato e utilizzato modelli climatici per indagare i diversi possibili
colpevoli; tra questi la variabilità naturale, un modello climatico ciclico
chiamato North Atlantic Oscillation (NAO) e il cambiamento climatico provocato
dai gas serra rilasciati nell'atmosfera a causa dell’uso di combustibili
fossili e di altre attività umane.
Il team ha scoperto che i
cambiamenti climatici da gas serra spiegano circa la metà dell’aumento di
siccità tra il 1902 e il 2010. Ciò significa che altri processi, non
specificamente identificati nell’indagine, hanno anche contribuito ad aumentare
la frequenza della siccità nella regione.
Il team si è trovato d’accordo
sul fatto che l’aumento osservato nella siccità invernale sia correlato alle
proiezioni dei modelli climatici che includono gli aumenti dei noti gas ad
effetto serra. Le osservazioni e le simulazioni del modello mostrano un
improvviso cambiamento di condizioni asciutte nel Mediterraneo a partire dal
1970. L’analisi inizia con l'anno 1902, perché è il primo anno in cui si
ritrovano set di dati registrati sulle precipitazioni.
Qui un’immagine della siccità del
Mediterraneo. Le parti evidenziate in rosso e arancione sono aree del bacino
del Mediterraneo che hanno subito in modo significativo inverni asciutti
durante il periodo 1971-2010 rispetto al
periodo di confronto 1902-2010.
In questa analisi, dalle
modellizzazioni della temperatura della superficie del mare, è emerso che la
causa principale della siccità del
Mediterraneo sia il cambiamento climatico. Negli ultimi decenni, il cambiamento
climatico indotto dai gas serra ha causato un maggiore riscaldamento negli
oceani tropicali rispetto alle altre regioni oceaniche. Questo modello mostra
che ci sono condizioni meteorologiche favorevoli alla siccità in tutto il
Mediterraneo. Gli scienziati hanno osservato che i tempi dei cambiamenti di
temperatura dell’oceano coincidono strettamente con i periodi di siccità.
Il Mediterraneo è da tempo una
zona del pianeta identificata come un "hot spot" per il notevole
impatto dovuto ai cambiamenti climatici negli ultimi decenni di questo secolo,
a causa della scarsità d’acqua nella regione, di una popolazione in rapida
crescita; la modellazione climatica supporta una aumento del rischio di
siccità.
"La domanda riguarda il fatto se questa siccità abbia già
cominciato a verificarsi in inverno, la stagione più importante per le risorse
idriche", ha detto Hoerling. "La risposta è sì.".
Il fenomeno del cambiamento
climatico è globale con un impatto a livello globale sui prezzi dei prodotti
alimentari e sulla sicurezza dell'acqua.
I ricercatori del NOAA si sono
impegnati a monitorare i cambiamenti del clima in molte regioni del mondo. Nel
Mediterraneo la siccità invernale sta emergendo coma UNA NUOVA NORMALITÀ che porterà
a minacciare la sicurezza alimentare. Le lezioni apprese dallo studio del clima
in questa regione del Pianeta possono essere rilevanti anche per gli studi
della regione occidentale costiera degli Stati Uniti, che ha un clima simile a
quello della regione mediterranea dell’Europa e del Nord Africa.
DANIELA
Ci sono anche PREVISIONI al 2030 -2039. Eccole qui.