Uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo, che ha cominciato con più petrolio dell'Arabia Saudita, che ha raggiunto il Picco del Petrolio nel 1970, ma poi tempestivamente ha abbandonato la conversione aurea del denaro, introducendo con l'inganno le sue banconote nel resto del mondo sostenendole con la minaccia della forza, inclusa la possibilità di un attacco nucleare, per poi arrivare alla bancarotta.
MISTERO DUE CHI E'?
La nazione che al momento è la maggior produttrice mondiale di petrolio e che ha raggiunto il Picco del Petrolio circa nel 1987. La sua sclerotica, geriatrica, ideologicamente retrograda e sistematicamente corrotta dirigenza non è stata capace di afferrare l'importanza di questo fatto, e solo tre anni dopo la nazione ha fatto bancarotta e, poco più tardi, si è dissolta politicamente.
IN TUTTO QUESTO IL NEOLIBERISMO HA AVUTO PIENO POTERE DI COLONIZZAZIONE E NOI SIAMO NELLA MITICA EUROPA DALLA MONETA UNICA E DAI MOLTEPLICI CASINI.
TUTTAVIA
TUTTAVIA
Chiunque voi siate e ovunque vi troviate, verosimilmente ne farete esperienza come un processo in tre stadi:
Stadio 1: avete il vostro attuale accesso ai combustibili per trasporto ed ai servizi;
Stadio 2: vedrete severamente limitato il vostro accesso ai combustibili per trasporto ed ai servizi;
Stadio 3: non avrete alcun accesso ai combustibili da trasporto e restrizioni severe alle opzioni di trasporto.
Ci stiamo avvicinando allo stadio due.
Stadio 2: vedrete severamente limitato il vostro accesso ai combustibili per trasporto ed ai servizi;
Stadio 3: non avrete alcun accesso ai combustibili da trasporto e restrizioni severe alle opzioni di trasporto.
Ci stiamo avvicinando allo stadio due.
Un sentito grazie al blog di Ugo Bardi e a Dmitry Orlov.
La prima è facilissima: ovviamente gli Stati Uniti; per rispondere alla seconda invece sono dovuto andare a vedere, anche se qualche dubbio mi era venuto ed è: l'Unione Sovietica.
RispondiEliminaQuello che dici sull'imposizione della moneta, si ricollega a quel punto su cui siamo in disaccordo, riguardo al debito pubblico e la creazione di moneta. Ovviamente quello che dici tu: che uno Stato sovrano può stamparsi moneta ad libidum per le proprie spese e dunque il debito non dovrebbe esistere; vale solo in queste condizioni, se la tua moneta è comunque accettata (o imposta) fuori.
Infatti prova ad immaginare che uno Stato porti alle estreme conseguenze questa strategia e ne stampi a volontà per tutti i suoi cittadini. Essi avrebbero tutto il denaro che vogliono, ma non ci farebbero niente, perché non si produrrebbe niente, a meno che sia possibile spendere quella moneta all'estero. Ovviamente questa è un'esagerazione per capire, ma non è un po' quello che il cosiddetto Occidente sta facendo da tanto tempo nei confronti del resto del mondo? Cioè ha utilizzato molte più risorse (e questo lo sapevamo), proprio perché le ha acquistate con denaro vuoto, cui non corrispondeva il valore ufficiale, non c'era dietro il valore borsistico, per così dire, pari sostanza di beni. Insomma (ed anche questo s'era capito) hanno acquistato enormemente sottocosto.
Tornando al tuo post, forse oltre ad essere a termine le risorse (almeno quelle energetiche fossili, le altre lo saranno a seguire) c'è anche un problema di questo tipo, forse è entrato in campo qualcuno che sta facendo saltare il giochetto ed ora ci dobbiamo rendere conto che vivevamo al di sopra delle nostre possibilità.
Dunque lo stadio tre sarà solo un'ovvia conseguenza...
Grazie ai 900 miliardi di barili di petrolio che ci siamo bevuti in un secolo e mezzo di sbornia energetica, abbiamo potuto anche illuderci che le nostre fatue chiacchere sulle questioni fondamentali dell'esistenza avrebbero potuto essere prorogate ancora per un bel pò.
RispondiEliminaMa ora sono sempre di più quelli che stanno riavendosi da questa idrocarburica sbornia e cominciano a scuotere i restanti ubriachi che prosegono a tracannare come se si trattasse d'acqua fresca.
Il coma etilico, e di qui l'ultima dipartita sono in agguato dovunque, e chi è disposto ad abbassare il gomito magari riuscirà a riprendere i sensi ad un prezzo ragionevole.
Sempre che qualcuno dei beoni più fradici non scateni la rissa generale.
@ Dainela
RispondiEliminanon sono scomparso... sto sempre cercando info sicure sul fatto che i sindacati tedeschi diano aiuti economici a chi sciopera... ve farò sapè...
p.s: non rispondo alle due domande poste dal post perché offendono la mia intelligenza... ovviamente scherzo lo san tutti che sono un semo!!!
ciaooooo
@Obbie
RispondiEliminaLa tua osservazione sul fatto che non si potrebbe stampare moneta all'infinito sarebbe valida se le banconote fossero effettivamente stampate. Dato che adesso il denaro si crea cliccando su una tastiera ed è assolutamente virtuale, anche secondo me è possibile crearlo all'infinito.
Secondo me, poi, in un'economia di mercato come la nostra, non è concepibile l'ipotesi della mancanza di un acquirente, quindi non sarebbe possibile che una nuova moneta non avesse modo di essere utilizzata.
@tutti
Spero mi perdonerete per la seguente spiegazione che non sposta di un millimetro il vostro discorso, ma che serve ad alimentare il mio ego.
Non è vero che il petrolio sta finendo.
Un giacimento di petrolio è diviso sostanzialmente in tre grandi strati. Il primo, quello che sta a galla, è il migliore per qualità: quello, praticamente, è finito ormai ovunque.
Ora stiamo utilizzando quello del secondo strato, che è meno economico da estrarre, non tanto perché stia più in profondità, quanto perché è mischiato ad altri elementi (tipo le sabbie) da cui deve essere separato.
Quando finirà anche questo, di petrolio ne rimarrà ancora tanto, solo che la sua estrazione sarà assolutamente antieconomica: sarà questa la fine del petrolio, poiché sarà la fine della sua estrazione.
La Shell qualche anno or sono annunciò all'improvviso che aveva sopravvalutato le stime dei suoi giacimenti del 25%.
Facendo due più due, si potrebbe sospettare che l'era del petrolio finirà con diversi anni d'anticipo rispetto a quanto ci fanno credere.
@Bastian Contrario
RispondiEliminaScusami se insisto, ma non cambia niente il fatto che sia virtuale. È virtuale, ma il suo valore è reale. Come risponderesti alla mia ipotesi?
Se uno stato stampasse denaro per tutti (o il che fa lo stesso, aprisse di conti virtuali senza fondo) cosa accadrebbe? Di cosa vivrebbero? Sarebbero ricchissimi, ma di cosa?
Ovviamente quando negli altri paesi non accetterebbero più quella moneta...
@Obbie
RispondiEliminaPaolo Barnard: "Il più grande crimine".
Lo puoi scaricare direttamente da Internet.
Lì troverai una interessante spiegazione di cos'è il denaro e quale è il suo valore reale.
Quando l'ho letto, mi sembravano i deliri di un pazzo.
Poi ho chiesto qualche notizia di economia monetaria in giro: forse, proprio un delirio non è.
@Bastian Contrario
RispondiEliminaA me è accaduto un po' il contrario.
Leggendolo mi convinceva, sono rimasto qualche mese a valutare con quell'ottica, ma questo punto a poco a poco non mi è tornato più, pur rimanendo valido pressocché tutto il resto; anche se lui lo fa dipendere in gran parte da questo, ma a me pare che si regga lo stesso, cambiano solo un po' i meccanismi con cui hanno agito e non abbiamo, purtroppo quella scappatoia.
Comunque torno sul punto proprio perché vorrei che riuscissimo a capire realmente come stanno le cose, non convincerci perché ci pare plausibile, o auspicabile.
@Obbie
RispondiEliminaScusa, ma non ti seguo più.
Se ho ben capito, dici che il valore di una moneta è reale. Sono d'accordo, se parliamo delle monete metalliche: il valore di quelle monete è quello del metallo con cui sono fatte.
Per quelle di carta, però il discorso cambia: il valore di una banconota, se non la usi, è zero. La banconota acquista valore solo se è un tramite per acquistare qualcosa che ha un valore materiale.
Sei d'accordo?
@Bastian Contrario
RispondiEliminaCerto, sono d'accordo!
Proprio per questo non mi convince il giochino che si possa stampare (o creare numerini su conti virtuali) all'infinito. Ci deve essere un valore dietro, quel denaro deve rappresentare qualcosa di concreto, altrimenti non vale nulla.
Quella soluzione che sarebbe data agli Stati sovrani di creare denaro per le proprie necessità senza bisogno delle tasse, mi convince poco. O meglio capisco che in piccole dosi si possa fare, ma il modo in cui è rappresentata in quel libro la fa sembrare la soluzione di tutti i problemi economici ed allora non mi convince più. D'altra parte non si sarebbe creato debito negli anni 80 (ed il grosso del nostro debito si è creato in quel decennio), se gli Stati sovrani avessero davvero potuto fare così.
D'altra parte c'è un meccanismo reale in quello che dice ed in questo periodo ne vediamo la realtà: uno Stato sovrano ha maggiore libertà nel garantire il proprio debito (che si crea esattamente nello stasso modo in Stati che possono creare liberamente moneta ed in Stati legati da moneta comune) questo è evidente. I creditori non hanno mai motivo di temere di non riavere indietro il loro denaro, perché è sempre possibile stamparlo, poi si deprezzerà se se ne stampa troppo, ma non ci sono dubbi sul fatto che il debito sarà onorato e proprio perché non ci sono questi dubbi, non c'è richiesta di restituzione e neanche necessità di stampare in più. Questo è evidente in quello che è accaduto all'Argentina (che aveva legato la sua moneta al dollaro) e sta accadendo ora a vari Stati europei. Ma se le cose vanno in questa maniera c'è una volontà dietro di farle andare così, perché si mette avanti la volontà di non far deprezzare l'euro rispetto a quella di evitare il default di alcuni Stati. Evidentemente si vuole proprio questo, per poter compare a poco prezzo i beni reali di quello Stato. In realtà, se si volesse, se non ci fosse dietro questo piano, si potrebbero comunque stampare più euro (o meglio produrre numerini), potrebbero farlo in maniera coordinata tutti gli stati europei. Questo significherebbe deprezzere l'euro, ma in realtà non sarebbe un gran problema visto che forse ora è fin troppo valutato, sembra che si sia gonfiato fino a scoppiare.
Scusami per la lunghezza, ma altrimenti non riuscivo a chiarire e forse non ci sono riuscito neanche ora.
@Obbie
RispondiEliminaChiarissimo. Però ci sono una serie di problemi che non ci fanno comprendere appieno l'argomento.
Primo: da quando il denaro non è più legato all'oro il suo valore è diventato via via sempre più virtuale. Oggi, nell'era elettronica, la sua virtualità è assoluta, tanto è vero che, per esempio, la Bce manda al macero le banconote che le tornano indietro, poiché è più conveniente stamparne ex novo, piuttosto che spendere in vigilanza per tenerle chiuse in un caveau. Questo spiega anche perché il denaro di per sè non vale nulla.
Secondo: se parliamo di debito pubblico, allora prendiamo ad esempio la crisi del '29, quando l'America si riprese perché lo Stato fece investimenti a debito. Questo spiega perché il pareggio di bilancio è una cazzata pazzesca: avrebbe senso solo se lo Stato fosse indebitato con i suoi cittadini ( come era in gran parte negli anni '80); infatti se lo Stato è indebitato di 100 con i suoi cittadini, questi ultimi sono in credito di 100: il saldo finale sarebbe 0, cioè il pareggio, dato che i cittadini sono lo Stato.
Siccome oggi il debito pubblico non è in mano ai suoi cittadini, il pareggio di bilancio significa il loro impoverimento netto, a beneficio di un creditore terzo.
Infatti, il pareggio di bilancio è una delle cose introdotte in finanziaria. Cosa pareggi se il così detto debito pubblico lo paghi alle banche? Se non ci scantiamo, ma in massa voglio dire, anche la fase 3 non è poi così lontana.
RispondiEliminaPropongo uno sciopero ad oltranza: nessuno esca più dalle proprie case per un mese almeno; non si deve acquistare nulla, accendere nessun apparecchio elettrico, neppure per la luce, al massimo si potrà accendere il pc per un'ora al giorno, ora stabilita prima dell'inizio, per coordinarsi e per comunicare eventuali problemi e/o novità. Non si dovrà neppure usare ne telefono cell ne fisso. Se ad un simile sciopero dovessero aderire almeno 10 milioni di persone (meglio se 10 milioni di famiglie), sarebbe un tonfo dell'economia che costringerebbe le parti a giungere a più miti consigli. Dobbiamo comunque imparare a fare gli scioperi di massa ad oltranza, anche a scapito di qualche comodità che per quel periodo ci verrebbe a mancare.
è la banca d'italia che stampa il denaro.
RispondiEliminalo stato lo mette in circolo; da ciò ne deriva il debito pubblico di noi cittadini, verso la banca d'italia.
correggetemi se sgablio
Ma cos'è la Banca d'Italia?
RispondiEliminaE, sopratutto, di chi è?
@Obbie ma anche Bastian
RispondiEliminaLo so che era facile il primo, ma mi pareva facile anche il secondo!
Io sono d'accordo con Bastian come sai. Con gli accordi di Bretton Woods DEL 1971 NIXON eliminò la parità aurea, le monete divennero VIRTUALI ma SOPRATTUTTO CI IMPOSERO IL DOLLARO al posto dell'oro.
Il discorso di Barnard (che anche io sono andata a controllare, e devo dire che è esemplarmente corretto) è semplice: UNO STATO SOVRANO STAMPA LA PROPRIE MONETE DANDO VALORE A CIO' CHE POSSIEDE PER CONSENTIRE SCAMBI EGUALITARI (sennò torniamo alle monete private del medioevo).
Le tasse FANNO solo TORNARE le monete allo Stato.
Con l'euro, moneta privata per eccelenza, siamo nella cacca.
L'indebitamento degli anni 80 è dovuto agli sforzi delgi Stati di impedire che il CAPITALISMO NEOLIBERISTA CON IL DOLLARO IN FRONTE (i mercati azionari, le borse parallele, i giochini virtuali e chi più ne ha più ne metta, massimo profitto con il minimo dlelo sforzo senza MAI guardare nè all'aspetto ecologico nè all'aspetto sociale della giustizia) ci mangiasse vivi.
L'economista Giorgio Ruffolo ha scritto un articolo su "La Repubblica" il 27 agosto 2011 dove dice, tra l'altro:
«La politica dei redditi, cardine di un compromesso storico tra capitalismo e democrazia, nel quale il capitalismo accettava una "normalizzazione" dei profitti e i sindacati dei lavoratori una moderazione delle loro rivendicazioni, è saltata. La diseguaglianza tra redditi di capitale e redditi di lavoro è divenuta mostruosa. Gli effetti depressivi di tale "mutazione" capitalistica sulla domanda sono stati brillantemente evitati grazie a un ricorso massiccio all'indebitamento e al suo continuo rinnovo. L'economista Marc Bloch ha affermato che il capitalismo finanziario era diventato il solo regime economico nel quale i debiti non si pagano mai. La liquidità mondiale della moneta (nelle sue forme più varie) aveva raggiunto per effetto di questa accumulazione debitoria nei riguardi dei posteri, nel 2007, alla vigilia della crisi, un livello stratosferico, superiore di dodici volte a quello del prodotto reale mondiale. Purtroppo però neppure i mercati fanno miracoli. Le onde che si accavallano finiscono per infrangersi sulla riva.»
MI PARE CHIARO.
@ALL'ANONIMO DELLE 15.15 DEL 09/09/2011
RispondiEliminaBell'intervento sulla sbornia idrocarburica.
sarebbe bello che ci fosse anche un nome dietro a un commento così malinconico e rabbioso che condividivo in pieno.
Infatti sono certa che tutti si stanno nascondendo dietro un dito (i media per primi che negano anche l'evidenza) e i pochi che capiscono hanno paura del Futuro.
@BONOBO
RispondiEliminaAh...sei SEMO? ma potevi dirmelo prima...;)
@Bastian petrolifero
RispondiEliminaQuindi il petrolio STA FINENDO.
Da un saggio di Dmitry Orlov:
L'Energy Returned on Energy Invested - EROEI – (Ritorno di energia da energia investita) è passato da un rapporto 100:1 all'alba dell'era del petrolio, quando dei ragazzi dalla schiena forte potevano scavare un pozzo di petrolio con pale e picconi, ad un rapporto di 10:1, ora che la produzione del petrolio richiede piattaforme marine di alta profondità (che a volte esplodono ed avvelenano interi ecosistemi), perforazioni orizzontali e tecniche di fratturazione, recuperi secondari e terziari che utilizzano acqua e iniezioni di azoto, impianti di separazione petrolio/acqua ed ogni sorta di altra complessità tecnica che consuma sempre di più quell'energia che produce. Mentre l'EROEI diminuisce da 10:1 verso 1:1 l'industria del petrolio pare rassomigliare ad una obesa ma affamata balia che succhia voracemente il proprio seno vicino alla culla di un bambino affamato. Ad un certo punto non sarà più possibile economicamente consegnare il gasolio o la benzina ad una stazione di servizio. Quando questo accada è incerto, ma ci sono alcune indicazioni che 3:1 sia il minimo EROEI che l'industria petrolifera richieda in modo da potersi sostenere.
E questo farà il mercato neoliberista finchè DEI VERI POLITICI non si decideranno a ristabilire le regole dove c'è posto per l'ecologia e la giustizia sociale(che non ci sono nemmeno a livello mondiale, avevo sperato in obama ma avevo anche dubbi e ora i dubbi si sono dissolti, è un ABBRONZATO).
...IL PAREGGIO DI BILANCIO E' SOLO UN AIUTO AI NEOLIBERISTI E UNA AUMENTO DI VELOCITA' VERSO IL BARATRO...ma noi abbiamo politici intelligentoni che non solo non capiscono nulla ma pensano anche di doverci spiegare il nulla che stanno facendo...
RispondiElimina@Roby
RispondiEliminaDai link che hai inviato emerge un profondo mutamento della Banca d'Italia che non è più una emanazione dello Stato (anche se a gestirla erano i privati i suoi compiti erano però a favore della collettività) ma ora sembra un luogo che sovrasta lo Stato con poteri autoreferenziali.
Tuttavia nel suo sito c'è scritto:
La Banca d’Italia è la banca centrale della Repubblica italiana ed è parte del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e dell'Eurosistema. E’ un istituto di diritto pubblico.
Ma noi siamo da tempo governati da nullità per cui qualcosa potrebbe essere sfuggita AI GRANDI GENI.
Ai quali per Statuto la Banca d'Italia deve con cui la Banca riferisce annuale al Parlamento e al Governo sulla propria attività (art. 41).
Qui servirebbe un esperto.
Cito un breve saggio di Jan Lundberg, denominato PETROCOLLASSO.
RispondiEliminaDovremo affrontare un impprovviso e brusco futuro oil-free riducendo drasticamente il consumo energetico pro capite. La maggior parte delle persone alfabetizzate ha sentito parlare del "Picco del petrolio" (NDR curva di Hubbert), ma molti di loro sono stati indotti (NDR DAL MODELLO DI HUBBERT a forma di campana) ad credere che ci sarà un lento passaggio alla riduzione dell'offerta di petrolio e di altre fonti fossili.
Questo è un inganno teorico, basato su stime, accurate o meno, delle riserve petrolifere rimaste nel sottosuolo.
Ciò che farà aumentare i prezzi saranno le dinamiche di mercato e i vincoli tecnici e fisici di estrazione del petrolio dalle raffinerie.
Questa regola inflessibile attiverà non solo improvvise carenze paralizzanti, ma si aggiungerà anche l'incapacità dell'industria petrolifera a mantenere un flusso di prodotti a livello sostenuto e per lungo termine.
Uno scenario che io chiamo "petrocollasso'.
Nel 1979 la agenzia "Lundberg Survey" aveva previsto con precisione che un deficit del 9% avrebbe portato i prezzi alle stelle, provocando l'acquisto da allarmismo, e una forma di accaparramento - ciò che il banchiere Matthew Simmons, investitore nel petrolio, chiama una "corsa alle banche energetiche." Quando la prossima crisi di fornitura globale avverrà senza capacità alcuna di correre ai ripari sia da parte dell'industria petrolifera o dei governi, gli effetti socioeconomici saranno rapidi e devastanti.
In quei giorni i negozi di alimentari e gli eventuali orti pubblici saranno ripuliti, mentre i pendolari non saranno in grado di arrivare ai posti di lavoro con le loro auto. Le aziende saranno chiuse, in parte a causa della loro dipendenza dal sistema "just in time" dei tempi di consegna. Non ci sarà alcuna pianificazione alla gestione del collasso fino a che le scorte alimentari locali saranno in grado di soddisfare le esigenze della popolazione.
L'unico modello riconosciuto dall'industria petrolifera è la crescita, resa possibile in passato dalle forniture abbondanti di petrolio e in continuo aumento. Queste fonti sono al collasso nei paesi produttori di petrolio, e la domanda non potrà mai essere soddisfatta dalle sabbie bituminose, dagli oli pesanti, o biocarburanti. L'approvvigionamento di petrolio precipiterà e l'industria non sarà in grado di adattarsi.
Non si può semplicemente ridurre la produzione di petrolio per seguire la curva a campana (NDR campana di Hubbert) di esaurimento. Le raffinerie devono utilizzare le loro capacità produttive al massimo per fornire una serie di prodotti (benzine, distillati, oli combustibili). Questa esigenza rimarrà anche con pozzi meno produttivi e con impianti arrugginiti che comunque richiederanno investimenti sempre crescenti e continue manutenzioni.
Il rapido rallentamento del "business" e dell'occupazione in tutto il mondo a seguito dell'ingorda domanda di petrolio sono caratteristiche del "petrocollasso".
Siamo in una fase iniziale, dove una improvvisa e massiccia crisi dell'offerta sarà inevitabile.
L'auspicato "recupero" senza energia a basso costo e altre risorse strettamente necessarie per una popolazione in crescita non potrà accadere.
E' solo una questione di tempo per il prossimo shock petrolifero, e di conseguenza di crisi della domanda di petrolio e di altri prodotti chiave di consumo.
Questo trasformerà lo stile di vita moderno in stile post-industriale, legato a modelli sociali locali.
Ma appunto @Daniela, se uno Stato sovrano, come tu giustamente riporti: "STAMPA LA PROPRIE MONETE DANDO VALORE A CIO' CHE POSSIEDE PER CONSENTIRE SCAMBI EGUALITARI", non può farlo ad libitum! Ha dei limiti oggettivi cui deve sottostare e questi sono appunto il valore che rappresentano.
RispondiEliminaIl pezzo di Giorgio Ruffolo che riporti lo condivido totalmente ed anzi aggiungerei che mi pare più in linea con la mia prospettiva che con la tua. Per lui il debito non è bello, mi pare che sia un problema, non qualcosa di augurabile. È il male minore? No, io voglio risolvere la contraddizione alla radice, non mettere pezze finché la situazione non è più sostenibile. La diseguaglianza tra redditi di capitale e redditi di lavoro lo posso accettare, ma solo nella direzione opposta a quella attuale, se quelli da capitale diventano ridicolmente bassi, ma meglio ancora se non esistessero proprio, in ogni caso non è accettabile questa situazione in cui la finanza è sempre più importante e domina l'economia creando bolle e facendole esplodere, coinvolgendo con i suoi giochi le vite di tutta la popolazione mondiale. Se tamponiamo facendo debito, finché ci riusciamo spostiamo in avanti il problema, al limite lo scarichiamo sulle generazioni successive, ma non lo risolviamo mai.
Lo Stato non deve tamponare, ma agire sui meccanismi creare regole che risolvano il problema alla radice, rimediare alle storture del mercato non affidarsi alla sua falsamente propagandata capacità di autoregolamentazione. Insomma il contrario esatto del neoliberismo!
@OBBIE
RispondiEliminaRIPORTO QUELLO CHE DICI TU:
Lo Stato non deve tamponare, ma agire sui meccanismi creare regole che risolvano il problema alla radice, rimediare alle storture del mercato non affidarsi alla sua falsamente propagandata capacità di autoregolamentazione.
APPUNTO, lo fa con la moneta SOVRANA e non con l'euro.
E' vero, sembra che Ruffolo dia più retta a quello che pensi tu e non a ciò che penso io.
MA QUESTO E' IL PROBLEMA.
LA COLONIZZAZIONE DELLE MENTI ANCHE DEI PIU' ECCELSI ECONOMISTI da parte dei principi del Neoliberismo.
CHE DICE CHE SE TU FAI MONETA , TU STATO, EMETTI DEFICIT.
No, per nulla.
QUESTO E' IL PRINCIPIO.
Si tratta di DIGERIRLO, e finchè non lo fai non potrai accettare che la moneta sovrana non crea debito.
LA REGOLA NUMERO UNO DELLA MONETA E' IMPORRE LO STESSO METODO DI TRANSAZIONE ALL'INTERNO DI UNO STATO e dare valore ai beni e ai servizi.
Le tasse servono solo a riprendere la moneta pareggiando le disuguaglianze.
PER ME E' CHIARO E NON SOLO PER ME.
IL PROBLEMA, CARO OBBIE è proprio il pensiero che tanti, troppi, hanno di parificare l'emissione di moneta sovrana a un debito pubblico. E anche se fosse mi pare che si stesse meglio con la lira inflazionata e non con l'euro forte.
Lo fa anche Ruffolo pur dicendo la cosa importante per me che è l'essersi accorto DELLA MUTAZIONE CAPITALISTICA.
E pensa sotto gli occhi "esperti" dei geni della sinistra, tipo Prodi (rido).
La mutazione capitalistica è proprio la strategia neoliberista che mai avrebbe potuto partire se non avesse modificato in senso inverso il concetto di moneta sovrana e di debito.
L'imposizione del pareggio di bilancio e delll'euro ci renderà SE POSSIBILE ancora più poveri.
Mentre l'Italia è ricca. Ha la quarta riserva aurifera del mondo e un sacco di ricchezze artistiche. Un tesoretto. Che sarà depredato.
Gli Usa riuscirono a riprendersi dalla grande depressione del '29 solo perché lo Stato inaugurò un imponente piano di investimenti realizzati totalmente a debito.
RispondiEliminaQuando il governo, nel '37, decise di iniziare una ploitica di rientro, spaventato dalla mole imponente del debito pubblico, si innescò una seconda grave crisi economica che lo costrinse a recedere.
Questo episodio storico spiega secondo me bene che se uno Stato crea debito a favore dei suoi cittadini (come è stato per noi fino agli anni '80) il debito è un falso problema, dato che i creditori dello Stato sarebbero i membri medesimi.
Il problema, oggi, è che il debito pubblico non è più in mano a noi: questo è il vero problema del debito.
@Bastian
RispondiEliminaCOMPLETAMENTE D'ACCORDO.
Spero che il mio fratellone Obbie riesca ad avvicinarsi a questo concetto evitando di associare SPESA A DEFICIT con la parola DEBITO PUBBLICO.
E' proprio ciò che hanno instillato i teorici del neoliberismo.
POi sono d'accordo che le cose sono anche più complicate ma il risultato è semplicemente questo: LO STATO CHE EMETTE MONETA SOVRANA NON CREA DEBITO MA STABILISCE IL VALORE DELLO STATO MEDESIMO.
Come se uno a casa propria emettesse moneta per regolamentare i rapporti tra genitori e figli.
Che ne so la chiama TALLERO. Se decide di emettere 10000 talleri quello è il valore della casa con giardino mobili libri suppellettili e servizi (lavare stirare cucinare mettere a posto, ecc.).
Per relazionarsi con l'esterno stabilisce ogni tanto (fluttuante) il rapporto con l'EURO (tasso nominale).
Che ne so 50 TALLERI = 10 euro.
Se per motivi di gestione interna emettesse altra moneta altri 10000 talleri la ricchezza non cambia, cambia solo il metodo di valutazione.
Vorrà dire che dovrà magari variare il rapporto di tasso nominale con le altre monete, ma poi non succede nulla.
LO STATO NON HA UN BILANCIO COME I CITTADINI PERCHE' EMETTE MONETA.
HO RUBATO UN PEZZO DAL BLOG DI ALBA KAN...
RispondiEliminaL’Unione Europea (UE), che non e' Confederazione, non è UNO Stato centralizzato, ne' Federazione, ma un'informe entita’ “mercato-moneta”, e’ senza popoli, senza identita’ né sovranita’, senza milizie proprie e autonome, sta coagulando una regressione oscurantista senza ritorno.
Da principio “l’economia deve dirigere tutto” siamo ora al grido di guerra dei nuovi templari del sacro mercato: "tutto il potere ai banchieri!"
E’ tempo di ricondurli a specificita’ piu' consone alle loro mansioni: amministrare, far di conto, per i piu’ arditi gestire lotterie.
Applicare tassi d'interesse ma non certo dettare leggi e dirigere la vita collettiva.
E' tempo di strappare loro la conduzione élitaria dell'UE e il potere legislativo.
@Bastian contrario, il debito (nella mia ingenua concezione) non è una cosa bella, ma non è neanche il male assoluto, in alcuni casi è utile e magari anche indispensabile. È uno strumento da utilizzare quando serve, ma non bisogna mai dimenticare il suo significato: spostare in avanti il problema, scaricarlo sugli anni (si spera non sulle generazioni) successivi. Tutto qui, per uscire da una crisi può essere utilissimo, poi però bisogna cercare di rientrare, almeno in parte, in ogni occasione in cui si può, è solo una forma di rispetto e di giustizia per chi viene dopo. Ricordo, comunque, che che l'uscita da quella crisi ci fu anche passando per il baratro della seconda guerra mondiale.
RispondiEliminaCi stiamo avvicinando alla catastrofe ad un ritmo veriginoso!
RispondiElimina...questa è la realtà!
Ciao Daniela, un caro saluto
Alba
@Daniela completamente d'accordo con il tuo secondo intervento riguardo al ruolo, a dir poco eccessivo, che hanno le banche sull'unione europea.
RispondiEliminaOttimo il tuo esempio della casa, ne approfitto, proviamo a ragionarci giocandoci un po'.
Immagino che quei 10.000 talleri fossero stati distribuiti tra tutti i componenti della famiglia, diciamo genitori e tre figli. Dunque 5 persone. Immaginiamo più o meno equamente ed immaginiamo anche che questi talleri circolino tra i vari componenti in base ai servizi forniti da ciascuno agli altri (che tristezza però sta famiglia :-( ). Ad un certo punto si ritrovano che hanno tutti 2.000 talleri a testa (ma guarda un po' neanche a farlo apposta). Ma il sovrano (facciamo il papà?) decide di fare una piscina e poiché per farla necessita di 5.000 talleri, ma ne ha solo 2.000 (e poi non vuole spenderli tutti) decide di emetterne appunto altri 5.000, anzi dato che non gli costa niente ne emette 10.000.
Un bel gruzzoletto! Ci viene proprio una bella piscina eh? Uhm, ma ora c'è il problema di scambiare questi talleri con gli euro per pagare la ditta che verrà a farla. Dunque il cambio ora non è più 5 talleri = 1 euro, ma ci vorranno 10 talleri per 1 euro. Uhm mi sa che l'emissione non ha risolto molto il problema, certo ha evitato di mettere le mani in tasca (mi ricorda qualcuno ;-) ) ai suoi sudditi, ma costoro si ritrovano comunque con la metà di quello che avevano. Va beh poco male, qualunque fosse il meccanismo utilizzato sempre avrebbero dovuto contribuire tutti dato che non possedeva tutta la cifra.
Oppure, seconda ipotesi, immaginiamo che riescano a costruirla da soli, devono spendere comunque 2.000 talleri per acquistare i materiali all'esterno (ed a questo punto cosa hanno fatto in pratica hanno ceduto il 20% della propria proprietà), no aspetta allora, prima emettiamo i famosi 10.000 talleri in più, eh meglio no? Ma a questo punto per i materiali ce ne vogliono 4.000! Va beh, ma almeno ora hanno ceduto solo il 20% della loro proprietà...
Va beh, vediamo cosa accade con i rapporti interni, avevano già stabilito che una giornata di lavoro dedicata a lavori in casa, qualunque essi fossero, veniva pagata 20 talleri, ora avendo emesso quegli altri 10.000 talleri come funziona? per fare una cosa giusta dovrebbe pagare ogni giornata 40 talleri, oppure fa finta di niente e continua a pagare 20. Questa è una scelta politica.
Se fa la prima cosa l'aver emesso i 10.000 non ha cambiato niente, ma se non lo fa deve chiedere a tutti di dare una parte dei loro talleri, per poterli poi dare a chi lavora, in base a quanto lavora ciascuno.
Mi pare che non ci sia alcuna magia, che non si crei mai valore dal nulla, che siano sempre strumenti che possono essere utilizzati in maniera diversa e che a seconda di come si utilizzano producono effetti diversi. In alcuni casi, facendo cose apparentemente diverse, si ottengono gli stessi risultati ed allora la scelta è solo legata al rendere più o meno chiaro quello che si sta facendo.
@Obbie
RispondiEliminaScusa, ma non ti seguo più. Mi spieghi perché il cambio ipotetico talleri-euro muta se si emette nuova moneta?
Se non ti è chiaro questo allora capisco tutto.
RispondiEliminaImprovvisamente mi è chiaro perché non ci capivamo.
Se i 10.000 talleri iniziali rappresentavano il valore di tutta la proprietà: "quello è il valore della casa con giardino mobili libri suppellettili e servizi (lavare stirare cucinare mettere a posto, ecc.)"; nel momento in cui ne emetto altri 10.000 il valore di tutta la proprietà è 20.000 talleri, dunque se prima il rapporto euro tallero era 1 a 5 (dunque evidentemente tutta la proprietà valeva 2.000 euro, pochino in effetti, ma era tanto per fare una cifra e ragionarci) dopo l'emissione di altri 10.000 la proprietà continua a valere 2.000 euro (oppure secondo te raddoppia il suo valore?) dunque il rapporto euro tallero diventa 1 a 10.
Mi pare banale.
Ovviamente tutto questo vale applicando logica e aritmetica ad una situazione così semplificata, mi rendo conto che in uno Stato reale le cose sono diverse, ma faccio questo ragionamento per capire quello che c'è sotto. In uno Stato dei vantaggi emettendo nuova moneta ci sarebbero comunque, perché il cambio con l'esterno non si adegua così istantaneamente, per un po' (in un certo senso) li inganniamo, a poco a poco si scivolerà verso il rapporto reale, ma intanto si è goduto di qualche vantaggio. Inoltre chi viene nel nostro paese e continua ancora a cambiare con il vecchio cambio, ci sta portando più valore di quello che ottiene. Insomma vantaggi ci sono, ma sono momentanei, si pagano dopo, anche con il valore (quello reale, quello sottostante: la casa e tutto quanto) vale quanto vale per l'energia: nulla si crea e nulla si distrugge (oddio in questo caso magari distruggersi si). Ma la finanza con alchimie ben può complesse di queste (queste rispetto ad essi sono i primi vagiti di un neonato rispetto alla Divina Commedia) sembra creare valore, moltiplicarlo, finché tutto crolla, si cambiano le fiches e tu ti ritrovi che al posto della casa giardino ecc. hai un bel sacchetto di carta straccia ed un lecca lecca e qualcun'altro ha le tue proprietà.
RispondiElimina@OBBIE
RispondiEliminaIl mio esempio era ...un esempio anche pococ corretto perchè UNO STATO HA BILANCI DIVERSI DALLA FAMIGLIA...
Però era per far capire che comunque il rapporto con l'esterno, come correttamente detto da Bastian, RIMANE LO STESSO... non ho capito perchè devi cambiarlo...devi supporre che la piscina la faccia uno dei figli o il padre o la madre, ma se supponi che tutto debba essere fatto da fuori allora cade tutto...
sempre @ OBBIE
RispondiEliminaScusa e cosa scarichi sulla generazioni future disponendo di moneta sovrana e spendendo a deficit (VISTO? ti ho tolto il "drammma" della parola debito)?
Uno Stato Democratico con elezioni vere del Popolo e con Leggi determinate dal popolo userebbe QUELLA MONETA PER REDISTRIBUIRE RICCHEZZZA, MIGLIORE I SERVIZI ALLA COLLETTIVITa', FAR STUDIARE E LAVORARE TUTTI...dove caspiterina lo vedi IL DEBITO SULLE GENERAZIONI FUTURE???
Ma con una Stato sempre meno democratico come quello italiano gestito dai maggiordomi dei potenti neoliberisti (Prodi) o da assoluti deficienti (Berlusconi), dove tu non eleggi più nessuno dove non hai diritti nè giustizia IL DEBITO ("inventato" dai neoliberisti perchè non esiste) diventa una ottima scusa per maciullare i cervelli delle masse, già viventi in uno stato comatoso di vita "commerciale" senza principi senza informazioni senza amore per il futuro e per il prossimo...
Quello si chè poco raccomandabile per le future generazioni e non certo una liretta svalutata.
RICORDATI SEMPRE CHE L'ITALIA HA LA QUARTA RISERVA AURIFERA DEL MONDO E LE PIU' GRANDI RICCHEZZE ARTISTICHE.
L'Italia venderà tutto o meglio i maggiordomi dei neoliberisti che governano l'Italia venderanno tutto.
Anche i nostri sederi, le nostre pensioni e tanto più i nostri figli.
Per quello NON si deve parlare di DEBITO.
Ma con l'euro quella parola DEBITO è ahinoi estremamente vera perchè lo Stato italiano non emette più moneta, LA DEVE COMPRARE ESATTAMENTE COME OGNI PRIVATO CITTADINO.
@Daniela
RispondiEliminaè vero era un esempio che valeva fino ad un certo punto l'ho detto anch'io, però credo che fosse utile per capire alcuni concetti.
L'esempio di quando è costruito da loro stessi l'ho fatto. Puoi emettere altri talleri e pagare con quelli oppure chiedere a tutti una parte dei propri e pagare con questi. In ogni caso prendi valore dai familiari e lo utilizzi per realizzare una cosa per tutti. Cambia quanto prendi a ciascuno, devi trovare il modo di farlo può equamente, ma comunque prendi valore (valore, non moneta quella te la sei stampata) da tutti, comunque.
Nella seconda parte vedo tanta confusione.
Io cerco di fare un discorso eccessivamente scarno, ridotto all'osso (anche banale se vogliamo) per raggiungere chiarezza e tu me la butti in caciara? Che ti stai berlusconizzando?
:D
Intanto nei miei esempi non c'è mai stato deficit o debito, ho evitato l'argomento volutamente, in maniera da chiarire un punto per volta.
RispondiEliminaAvevo accennato al debito due giorni fa, ma il discorso era diverso. Il debito comunque è sempre un rimandare un pagamento chiunque lo faccia, comunque l'economia rigiri la frittata o i politici la buttino in caciara. Se tu mi presti 10.000 euri (a proposito non è che potresti... :D) io ho un debito con te e te li dovrei ridare, sarebbe giusto che ti li ridia, magari ti chiedo di spostare la data della restituzione, aumento l'interesse (cavolo pure gli interessi vuoi! Bella amica!), ma alla fine te li devo ridare.
Lo Stato non fa debito stampando moneta, su questo siamo d'accordo, ma chi lo dice questo?
Ma lo fa emettendo BTP e similari. Chi li acquista presta il suo denaro allo Stato, lo fa perché gli conviene, perché vuole godere di quell'interesse, mi sembra tutto pulito, niente di strano. Se i BTP li acquistano solo i cittadini di quello Stato non c'è problema. O quasi. Cosa accade in pratica? Ogni anno (o magari prima o dopo a seconda della scadenza) lo stato paga gli interessi (dunque paga), i cittadini (non tutti, solo quelli che hanno quei btp) prendono. Ma lo Stato siamo tutti, dunque tutti (possessori e non possessori di btp! Va beh tutti, si far per dire, diciamo in uno stato ipotetico utopistico...) paghiamo, alcuni riscuotono. Va beh, loro ci avevano messo del loro. Ma se questo debito cresce a dismisura, finisce che la maggior parte di quello che tutti (sempre si fa per dire) paghiamo finisce nelle mani di pochi. Non mi pare questa grande trovata antiliberista, democratica ed anche un po' comunista questo debito.
Mi pare una gran bella fregatura invece!
Ogni anno, immaginando che abbiamo sempre la stessa capacità contributiva, ci ritroviamo di meno per i sevizi, perché dobbiamo pagare questo debito, cioè dobbiamo dare tutti parte di quello che guadagniamo a quei stessi pochi che se la ridono sempre più. Ah beh certo anche loro avranno meno servizi, ma non gli importa tanto, se li pagano privatamente con parte di quello che gli diamo noi.
Poco male se il debito l'abbiamo fatto quest'anno che c'era da superare la crisi, oppure un un momento in cui la Nazione nasce e deve creare le prime infrastrutture, ma poi, se possiamo, se riusciamo, restituiamo parte del debito, in questa maniera l'anno prossimo abbiamo meno interessi da pagare e più per i servizi. Faremo dispiacere qualcuno che si ritroverà con il suo capitale e dovrà trovare altri modi per investirlo? pazienza, problemi suoi.
Se ti obbligano a restituire il debito, adesso, proprio ora che non puoi, perché dietro c'è quello stesso che te li ha prestato che sa che ora non ce la fai e così per poco ti si compra tutto allora è una truffa, quello che stanno facendo ora, appunto, ma in generale restituire il debito non è una bestemmia!
Se invece il debito ce lo trasciniamo per generazioni quelli che vengono dopo si ritrovano a dover pagare sempre quei pochi (cavolo ancora lì sui lettini a bordo piscina a godersela, ma non crepano?), ma per cosa? Boh, nessuno ricorda, il debito lo chiesero i loro antenati, che se la sono un po' goduta avendo più servizi di quelli che hanno pagato, ora invece, i loro discendenti avranno molti meno servizi pagando di più.
Mi ricorda qualcosa.
Insomma io non mi sento tanto grato a Craxi per aver creato debito per illudere gli italiani degli anni '80 che tutto andava a gonfie vele, che ce n'era di più per tutti e per portarsene parte ad Hammamet.
Sia chiaro quello attuale è un momento in cui bisogna creare debito, piuttosto che restituirlo, se c'è un momento in cui è necessario crearlo è questo. Ma se non possiamo (e bisogna vedere se davvero non possiamo, visto il valore sottostante altissimo, concordo) è perché ne abbiamo accumulato troppo in passato, quando invece si poteva ridurre.
RispondiEliminaIl senso del debito è questo, li fai quando hai difficoltà, li restituisci quando stai meglio, vale per i cittadini e vale per gli Stati.
Se li fai anche quando dovresti restituirli poi ti trovi nella situazione attuale in cui avresti bisogno di farne ancora ma pretendono la restituzione ed allora finisci in mano ai cravattari: FMI.
Ed allora addio!
Bye bye...
@OBBIE
RispondiElimina...dopodichè desisterò...
NON C'E' STATO DEBITO CON LA LIRA PERCHE' NON POTEVA ESSERE.
IL SOLE E' GIALLO, IL MARE E' BLU, LO STATO EMETTE MONETA E NON SI CREA DEBITO PUBBLICO A MENO CHE QUALCUNO (tipo i neoliberisti che hanno colonizzato università e organizzazioni politiche e sindacali) NON TI DICA CHE E' COSI'.
ADESSO SI CHE ABBIAMO DEBITO PERCHE' NON EMETTIAMO MONETA. finalmente sono riusciti a darci l'euro.
Aspettiamo l'arrivo dell'AMERO in Nord America (Canada, US e Mexico).
Poi ancora un'altra sovramoneta (magari in Asia).
Poi si compra l'Africa (piena di risorse e ottimo deposito di rifiuti).
Poi si scava fino all'ultima goccia di fossile.
Si inquina, i costi superano gli investimenti...
Poi OLDUVAI...
MA NON CON UNA DISCESA DOLCE...UNA RAPIDA DISCESA AGLI INFERI.
Nel frattempo ci saranno pochissimi ricchi, tanti servi e maggiordomi, molti eserciti, e miliardi di schiavi.
Non c'è stato debito?
RispondiEliminaÈ vero e non avevamo bisogno di respirare, né di bere o mangiare per vivere, eravamo tutti alti due metri, giovani e bellissimi.
Poi è arrivato l'euro e siamo quelli che siamo...
Che significa non c'era debito? Queste sono panzane che ti propinano economisti, che siano neoliberisti, keynesiani o quello che vuoi.
Io non seguo le teorie di alcun economista, proprio perché non mi fido, ragiono con la mia testa, se hai da controbattere al ragionamento fallo, aiutami a capire, o magari prova tu a capire. Ma mi pare che sei tu a credere ciecamente a teorie assolutamente tutte da dimostrare.
Riguardo alla discesa negli inferi concordo.
@TUTTI
RispondiEliminaSONO ARRIVATA A OLDUVAI PERCHE' E' QUELLO CHE CI ASPETTA ALLO STADIO TRE...
@Obbie
RispondiEliminaMi sa che la fai troppo semplice. Innanzi tutto, se calcoli il valore della piscina nel valore totale della casa, il risultato è 15.000 e non 20.000 talleri.
Ballerebbero 5000 talleri, che il padre può distribuire 1000 a testa: lui rimane con 1000 e gli altri con 3000 talleri.
In più, l'esempio della piscina è sbagliato alla radice: la casa è un sistema chiuso, in quanto i suoi membri forniscono tutti i servizi. Quindi, la costruzione di questa ipotetica piscina (un servizio) deve essere fatta da un membro della casa, uno dei figli.
Dato che la famiglia è la stessa, al debito di 5000 del padre, corrisponde il credito di 5000 del figlio: il saldo è 0.
Questo E' IL PRINCIPIO DELLA SOVRANITA' MONETARIA: il debito del padre, corrisponde alla ricchezza del figlio.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminaGrazie ai 900 miliardi di barili di petrolio che ci siamo bevuti in un secolo e mezzo di sbornia energetica, abbiamo potuto anche illuderci che le nostre fatue chiacchere sulle questioni fondamentali dell'esistenza avrebbero potuto essere prorogate ancora per un bel pò.
Ma ora sono sempre di più quelli che stanno riavendosi da questa idrocarburica sbornia e cominciano a scuotere i restanti ubriachi che prosegono a tracannare come se si trattasse d'acqua fresca.
Il coma etilico, e di qui l'ultima dipartita sono in agguato dovunque, e chi è disposto ad abbassare il gomito magari riuscirà a riprendere i sensi ad un prezzo ragionevole.
Sempre che qualcuno dei beoni più fradici non scateni la rissa generale.
09 settembre 2011 15:15
M'ero dimenticato la firma
Marco sclarandis
@MARCO SCLARANDIS
RispondiEliminaGrazie della firma Marco, adesso so di chi è il malinconico e rabbioso commento ...IDROCARBURICO!