sono tra coloro che ha gioito quando lei ha sostituito il suo predecessore ed ho aspettato speranzoso i suoi provvedimenti senza lasciarmi spaventare più di tanto dai sui collegamenti con il mondo bancario.
I suoi provvedimenti non mi sono sembrati così innovativi, né molto diversi da quelli del governo precedente, salvo alcune misure che sembrano puntare realmente all'individuazione dell'evasione, poi ci sono altre misure che sono in arrivo che sembrano interessanti, soprattutto quelle che sembrano voler combattere i privilegi di pochi attualmente sulle spalle di tutti; insomma non mi esprimo ancora con un giudizio negativo, sebbene, per ora, sia assolutamente vero che continuino a pagare sempre gli stessi e che le misure prese finora per allargare il bacino dei paganti siano carezzine, mentre le misure che coinvolgono la stragrande maggioranza di dipendenti e pensionati che ha sempre pagato siano veramente pesanti.
Io sono anche tra coloro che non crede che il debito sia cosa buona, né per i paesi che hanno possibilità di stampare moneta liberamente (aumentando l'inflazione, dunque facendo correre il prezzo delle merci e servizi molto più velocemente degli stipendi e dunque gravando comunque sempre sugli stessi), né per i paesi che, come il nostro, non hanno più questa facoltà.
Sono convinto dunque che il debito non vada aumentato (dunque che si debba raggiungere il pareggio di bilancio) ed anzi che si debba trovare il modo di andare verso l'estinzione di questo debito, magari impiegandoci 50 anni, ma l'obiettivo dovrebbe essere quello, perché con il debito non facciamo altro che regalare denaro sudato a chi semplicemente si ritrovava denaro in più (magari di provenienza meno nobile) ed ha avuto la possibilità di prestarlo allo Stato. Dunque concordiamo anche sul giudizio verso il debito. Credo che il nostro debito abbia un'origine particolarmente negativa dato che è stato creato da politici poco capaci e senza scrupoli che hanno speso non per migliorare il paese, ma per guadagnare il consenso, creando posti inutili a gruppi di persone che garantivano pacchetti di voti, spendendo molto più del dovuto per le opere pubbliche (avendo, per così dire, un ritorno), favorendo in vari modi amici ed amici degli amici. Il debito, creato soprattutto negli anni 80, ha fatto percepire la situazione italiana migliore di quella che era, chiedendo però a chi veniva dopo, cioè a noi ed ai nostri figli e nipoti, di pagare (e con gli interessi!) il benessere di allora.
Insomma penso tutto il male possibile del debito, ma se c'è un momento in cui non ci si dovrebbe preoccupare troppo di esso è proprio questo. È proprio quando c'è una situazione economicamente difficile come quella attuale che si dovrebbe essere un po' meno attenti ai conti ed un po' più al creare le condizioni per la ripresa del paese, è proprio in questi momenti che per aiutare chi è in difficoltà si dovrebbe anche accettare di spendere più di quello che si raccoglie con le tasse. Anche questo poi andrebbe fatto con occhio lungimirante, finanziando ciò che ha ritorni sotto più punti di vista, come mettere in sicurezza il territorio, investire in ricerca, nella scuola, in fonti di energia alternative, evitando di replicare gli errori del passato con le elargizioni di soldi pubblici ai soliti potentati.
Certo avevamo il problema della crescita degli interessi sul debito, del collocamento di nuovi BTP, ma mi chiedo se veramente dobbiamo sottostare così alle 'regole' del mercato. Veramente uno Stato non può fare niente (se vuole ovviamente) per sottrarsi a tutto ciò?
A me, da profano totale di economia, vengono in mente diverse soluzioni, possibile che a professori in materia quali siete voi non vengano in mente?
Provo ad esporne un paio.
Il rischio del default di uno Stato mi pare molto remoto, mi pare una questione tutta finanziaria, non di economia reale, certo che se uno Stato non ha la possibilità di rifinanziare il proprio debito, effettivamente non ha in cassa quanto necessario e la situazione precipita. Ma siamo certi che la stessa finanza che riesce ad inventare per se strumenti tanto inverosimili, non potrebbe per una volta fare, invece, qualcosa di utile alla società? Perché questi BTP dobbiamo per forza venderli a prezzo di mercato? Non si potrebbe fissare un tetto massimo ragionevole (ad esempio 5%) e poi, se non si riescono a collocare al di sotto di quel livello, semplicemente non si vendono sul mercato, ma in casa? Si attribuiscono semplicemente a chi ha liquidità superiore ad un certo livello (diciamo 10.000 €) esattamente a quel 5% che non si vuole superare. Non vedo controindicazioni reali. Se qualcuno ha una liquidità sul proprio conto superiore ad un certo livello, diciamo a 10.000 euro, non ha necessità impellente di quel denaro, inoltre stiamo parlando di trasformare automaticamente in BTP una percentuale piccolissima di questa liquidità, forse inferiore all'1%. Quelli non sarebbero soldi dati per sempre, come quando ci vengono aumentate le tasse, ma si potrebbero vedere (e sono a tutti gli effetti) un investimento molto remunerativo, ad un tasso molto superiore a quello che può rendere quel denaro rimanendo fermo sul conto. Inoltre sarebbe un investimento assolutamente sicuro, perché con questo meccanismo lo Stato non sarebbe soggetto all'aleatorietà del mercato e dunque non potrebbe mai fallire. Inoltre ancora, una misura del genere, credo, rimarrebbe sulla carta piuttosto che essere messa in pratica realmente, perché nel momento in cui venisse fatta una normativa di questo tipo, sono certo che non si supererebbe più quel 5%, dato che il mercato sarebbe rassicurato dall'impossibilità del fallimento e ci ritroveremmo invece che il 5% qualcosa di molto vicino a quel 2% di paesi che appaiono lontani dal rischio di default.
Mettiamo invece che la misura debba essere messa in pratica realmente e proviamo ad immaginare lo scenario peggiore possibile: nel tentativo di collocamento sul mercato si continua superare il 5% e quindi a collocare forzosamente nei conti degli italiani. Intanto non sono del tutto convinto che questo sia negativo, non sono del tutto convinto che sia meglio pagare gli interessi ad investitori prevalentemente esteri come avviene attualmente invece che interni al nostro paese. Comunque immaginiamo che si arrivi a livelli tali per cui le percentuali inizino a farsi sentire e manchi liquidità sul mercato (in altre parole che cittadini che avrebbero bisogno di quel denaro non possano spenderlo perché forzosamente investito in BTP), lo Stato non potrebbe permettere che si possa anche pagare con quei BTP? Cosa avrebbero in meno del denaro comune? Assolutamente nulla, l'uno e l'altro sono garantiti dallo Stato. Avrebbero semmai qualcosa in più, infatti a differenza del denaro comune essi si rivaluterebbero nel tempo.
Insomma mi pare che per i cittadini ci sarebbero solo benefici (e molti) e la politica potrebbe occuparsi di migliorare la vita dei cittadini invece che occuparsi, come fa ormai da molti anni, solo di economia, o meglio di dove prelevare i soldi per andare avanti.
Saprebbe dirmi perché non vengono attuate misure di questo tipo, invece di quelle attuali punitive verso la stragrande maggioranza della popolazione che non ha alcuna colpa della situazione attuale?
(...A parte ovviamente l'essersi fatta governare da chi l'ha fatto finora, ammesso e non concesso che avesse realmente la possibilità di scegliere.)
A meno che invece, lo dico così tanto per dire, come ipotesi limite, questi investitori che ottengono attualmente il 7% e non si accontentano e chiedono di più e vogliono anche affamare il paese, sia in realtà qualcosa di diverso da quello che ci viene riferito normalmente, che non siano singoli, banche, fondi ecc. ma uno spauracchio maneggiato abilmente per spremere ulteriormente popolazioni già spremute oltre il lecito.
Ciao Obbie. Io credo di aver risposto con il post precedente. Finchè si attua il BAU non si arriva da nessuna parte. Inoltre la proposta di "forzare" i conti degli italiani non mi pare allettante. Forse si dovrebbero trovare meccanismi di "precedenza" per gli italiani, con qualche bonus in più, ma forzare non è corretto.
RispondiEliminaIo non ho problemi di sorta nemmeno arrivo a 10.000, ma immagino che molti sui 15.000 o lì intorno, non lì tengano nel conto perchè qualcuno, dall'alto e di Autorità, ne faccia un uso "alternativo " (quello si, non le energie...quelle si devono chiamare rinnovabili).
Sul debito riconosco l'origine anche io negli anni 80 della Milano_da_bere, ma come te allora ero giovanissima e avevo poco potere di modifica, se non votando contro quei governi (come abbiamo fatto).
Con fatica abbiamo raggiunto la maturità al di fuori della meritocrazia, abbiamo ancora qualcosa da dare, magari capacità e professionalità, non il misero conto corrente.
Io ritengo le posizioni di Barnard su debito pubblico abbastanza corrette, ma ritengo anche che adesso non si possa uscire dall'Euro (ovvero tornare alla sovranità monetaria), ma invece, come dici anche tu, spingere verso la MANUTENZIONE del Paese (idrogeologica, architettonica, beni culturali, infrastrutture, pubblica amministrazione e forse altro che non mi viene in mente) e da lì si che si potrebbe parlare di MILIONI DI POSTI DI LAVORO.
E si dovrebbe parlare di ETICA, OVVERO DI giusta remunerazione per giusto lavoro A SECONDA DELLE CAPACITA' E TENDENZE PERSONALI.
Vedere ancora inutili superpagati (calciatori,"star" televisive o mediatiche, raccomandati boiardi di Stato, nullafacenti impiegati nel comparto pubblico e chi più ne ha più ne metta), vedere sempre il marketing diabolico su cose inutili e persone inutili, vedere adesso una "bella" propaganda anti evasori (sono anni che ci sono ma adesso se ne accorgono perhcè forse adesso lasciano la Guardia di Finanza libera di agire?) mi rende triste e furiosa. Triste perchè non credo che durerà tanto (l'affossamento carsico delle belle iniziative in Italia è tipico) e furiosa perhcè io continuo a cercare di fare al meglio il mio lavoro, pagata poco e con tante tasse. Il merito, questo sconosciuto, se lo danno in "memoria" (basta cambiare posto di lavoro e poi sapere "quanto brava io fossi" nel posto precedente dove magari mi avevano mazzato di calci) è del tutto inutile.
Sono strana se parlo di "stipendio o pensione ETICA"?
Onestamente come si riesce a spendere pensioni o stipendi di oltre 30.000 euro al mese?
I bisogni, dice EPICURO, sono abbastanza chiari e semplici. Ma i desideri dell'uomo post industriale sono infiniti, come la supposta e supponente crescita di cui, purtroppo, parlava Monti ieri sera da Fazio, dopo un intervento accorato e intelligente sul VERO PROBLEMA (GW, scarsità di risorse, inquinamento da carbonio) di LUCA MERCALLI.
Sei minuti scarsi alla RESILIENZA di Mercalli, mezzora alla CRESCITA di Monti...
Il nostro mondo civilizzato non è nient'altro che una carnevalata.
RispondiEliminaTu vedi cavalieri, preti, medici, avvocati, sacerdoti, filosofi e altri mille, ma non sono ciò che sembrano, sono solo maschere.
Normalmente sotto quelle maschere non c'è Nulla. Tuttavia industriali, uomini d'affari e speculatori spesso si nascondono dietro tutte quelle maschere.
Schopenhauer
Le pillole di Mercalli sono interessantissime, in gran parte cose che sono già state dette sul nostro blog, ma è molto importante che le possa sentire un pubblico ampio come quello della televisione. Concordo totalmente con quello che dice.
RispondiEliminaIo non parlo né di crescita, né di sviluppo, su questo credo che siamo d'accordo, quello che mi proponevo io con la mia proposta, che è un tentativo magari rozzo (ma di cui non vedo limiti tecnici e mi aspetto magari che qualcuno me li mostri se ce ne sono) per liberarsi dalla dittatura dei mercati, per non dover prendere decisioni perché i mercati lo vogliono; io, come credo tutti, vorrei arrivare al punto che ce ne possiamo sbattere altamente di cosa pensano i mercati ed anzi cominciare a regolamentarli ed a far pagare loro i danni che hanno fatto.
Forse non ho chiarito bene che nessuno toglierebbe niente a nessuno con questa misura, ora ti stanno togliendo qualcosa, anzi molto, in quel modo quello che è tuo rimane tuo. Una piccola parte del tuo conto non è più liquida, ma è diventata titolo di Stato, ciò non toglie che se ti servono quei soldi li puoi spendere comunque (con la seconda misura che dicevo), dunque dov'è il problema? Nessuno ti toglie nulla, ma il paese non deve più regalare il nostro sangue ai mercati, dov'è che fa acqua questa proposta? Solo nei timori che quella piccola percentuale trasformata in titoli pubblici possa svanire con il fallimento dello Stato stesso, ma attuando quel meccanismo lo Stato non potrebbe fallire, esattamente come non può fallire lo Stato a sovranità monetaria, anzi mi pare che questo meccanismo sia anche più solido dello stampare moneta indefinitamente come propone Barnard (o chi per lui).
Vorremo parlare di altro invece che di economia, anzi di tecnica finanziaria, parlare di una società organizzata con altri criteri, con altre priorità, non chiedo di meglio, ma lo scopo della proposta era proprio mettere una pietra sopra a preoccupazioni di questo tipo e potersi, finalmente, occupare di altro.
Questo governo mi fa pensare alla Tepco delle centrali nucleari giapponesi.
RispondiEliminal'importante e rassicurare, visto che nessuna assucurazione rifonderà mai i danni.
Detto ciò accolgo l'invito di Obbie.
O!
Nel più piccolo primo
s'annida in radice
un universo grandioso
lei che è ambasciatrice
ci avverte di metterci
l'animo in pace
non c'è frazione eguagliante
a lei stessa moltiplicata per sè
che dia due per intero
nel piano più semplice
ritagliato da distesa infinita
terna di punti equilatera
messere apotema ci avvisa
lui metà di radice di tre
secondo dei primi infiniti
non sarà mai generato
da semplice rapporto fra interi
nel nodo mirabile
che stringe lo spazio
tra due parallele
fino a farne pentagono
il terzo dei primi e dei dispari
ci mostra il connubio
fra il cinque e l'aurea sezione
Così senza trucco nè inganno
con sotterranee propaggini
i primi sfidano l'umana ragione
restia a contemplare l'irrazionale
i primi sono figli divini a umani donati
chè noi si possa accoppiarli
e farne trascendenti rapporti
labirinti inviolabili gorghi splendenti
ghirigori trine e ricami impalpabili
incommensurabili mete e percorsi
tesi fra spazi indicibili
duetrecinquesette
undicitrediciediciassette
e poi gl’infiniti seguenti
occhieggianti e furtivi
nella ressa dei numeri interi
nella folla dei vocianti composti
nascosti con astuzia di spia
voi numeri primi siete perfetti
come candidi gigli dagli stami dorati
puri come atomi ultraterreni.
Marco Sclarandis
...da profano mi chiedo e vi chiedo: ma siamo sicuri che la sovranità monetaria voglia dire "stampare moneta indefinitamente"? Può essere che alle radici ci debba stare comunque una gestione "sana" dell'economia, del debito pubblico e del sistema di imposte?
RispondiEliminaAnch'io, sempre da profano, la penso così.
RispondiEliminaAlcuni economisti (di scuola keynesiana se non sbaglio) la pensano diversamente, almeno banalizzando un po' le loro posizioni.
Però il ragionamento (mi riferisco a quello che fa Barnard su 'Il più grande crimine'), ma questo punto specifico lo trovi anche qui:
Perché l’Unione Monetaria Europea ci sta distruggendo, bisogna ammettere che ha un riscontro in quanto sta accadendo negli ultimi anni.
Dunque volevo dire, dato che sono convinto che il debito sia un male e che sia un posporre i problemi (aggravandoli) al futuro, che se la soluzione fosse quella e se si vuole affermare che tutto il male è dato dall'essere nell'euro, se ci fosse la volontà politica di risolvere il problema, si potrebbero comunque trovare artifici equivalenti.
Io non vorrei invece artifici economici che pospongono e nascondono la realtà delle cose, al limite possono essere utili per superare un momento difficile, ma in generale non vi si dovrebbe ricorrere e la gestione della cosa pubblica dovrebbe essere sana.
Ieri questo blog ha ricevuto 137 visite e il post ha suscitato sei commenti di cui due soli esterni alla conduzione del blog.
RispondiEliminaC'è da chiedersi quale sia stata l'origine di tale disparità tra visite attive e passive.
Ieri il mio commento era volutamente impertinente nel senso di non pertinente all'argomento, anche se solo in apparenza.
Oggi mi viene da dire che per liberarsi da una dittatura bisogna prima essersi convinti di preferire la libertà alla schiavitù e l'onestà al crimine.
Senza questa convinzione qualsiasi liberazione diventa pia illusione, come quella del tossicodipendente che decida di smettere appena dopo la prossima dose.
Questa faccenda del debito, se vista come un tragico vizio, può essere affrontata e riportata a limiti sopportabili.
Giusto per chiosare, ieri s'è malinconicamente dimesso un sottosegretario del governo in carica, per una faccenda di un debito non saldato al momento opportuno.
Chissà se farà primavera o è solo un tepore estemporaneo di un lungo inverno.
Marco Sclarandis
Ieri pomeriggio ho fatto due commenti su due post attinenti a questo argomento in siti piuttosto frequentati:
RispondiEliminahttp://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9654&mode=&order=0&thold=0
e
http://www.byoblu.com/post/2012/01/10/Dove-ci-infilano-le-banane.aspx
mettendo anche il link a questo post; probabilmente diversi frequentatori di questi blog si sono affacciati, ma solo uno di essi ha lasciato un commento.
Riguardo alla dipendenza dal male concordo.
L'uomo si adatta facilmente anche a situazioni scomode, poi fa l'abitudine alle sue condizioni, ci si affeziona ed è difficile smuoverlo da quelle condizioni anche prospettandone di migliori. Insomma dopo un po' a molti fa piacere il teporino della merda su cui si accoccola. Si aggiunga che in questo caso i molti che se ne avvantaggiano (chi riceve appalti gonfiati incrementando impropriamente la spesa pubblica, i politici che ricevono di rimando mazzette e/o sostegno nella loro 'carriera'ecc.) non si sono solo adattati, ma hanno creato, alimentato, coltivato, rinnovato, difeso con i denti la situazione patologica su cui prosperano.
Riguardo alle 'malinconiche' dimissioni spero che sia una primavera, ma ci credo poco, questo governo ha regole sue, la sua principale legittimazione viene dall'autorevolezza, dunque non sono tollerabili cose che per i politici, purtroppo, da noi, sono considerate normali.
Ciao. Sul fatto che il debito monetario possa o meno essere sopportato dalle future generazioni non so, forse le ipotesi keynesiane non sono poi così farlocche (ma non sono esperta), a me l'attenzione sulla finanza sembra autoreferenziale.
RispondiEliminaDi una cosa sono sicura: forse possiamo vivere di debito pubblico ma non di debito ecologico.
Parlare di moneta, che è solo uno strumento, riuscirà a far capire che comunque le RISORSE NATURALI sono quelle che usiamo anche per fare moneta, che sfruttiamo per migliorare la nostra vita (e non di tutta l'Umanità ma solo in parte) e che dissipiamo perchè non sono TUTTE RINNOVABILI, perlomeno nei tempi di vita umana?
Di pari passo, anzi oramai non tanto più reciprocamente (magari), aumentano le pressioni sull'ambiente come inquinamenti e rifiuti e mancano di continuo le risposte politiche (molti scienziati parlano inascoltati da tempo).
L'economia è un sottoinsieme dell'ecologia, il Pianeta è un sistema chiuso, le leggi della termodinamica non le ferma nessuno.
Economia, monete, e crescita. E magari qualcuno vede ancora positivamente LA CRESCITA DEMOGRAFICA.
SUGGERISCO QUESTA LETTURA.
Avevo immaginato che doveva essere andata come tu ora mi comfermi.
RispondiEliminaUn altro aspetto della dittatura dei mercati che genera la tirannia del debito è il legame tra questo e la compulsiva necessità della crescita.
Questo governo per ora senza infamia e con il loden insiste con questa parola apotropaica, ma che è in realtà densa di maligno significato.
E' proprio questa crescita pesantemente materica che induce al debito ed è proprio il debito che spinge alla crescita chi si impegna nel vano tentativo di saldarlo.
Il collasso in atto sta cominciando però a produrre antidoti di rinascimento.
Ne vedo uno nella chiusura del blog "Informazione Scorretta" per riaprire con diverso intento.
Ieri in miliardi di giacigli
sognavano altrettante anime inquiete
sentendosi una volta effimere falene
e l'altra balene giganti e inermi
nel mezzo anche insignificanti bruchi
e fuchi anonimi d'alveari immensi
l'incubo da cui destarsi invece
fu d'essere solo fuochi fatui
al posto di artifici pirotecnici
oggi da svegli quegli stessi
animi indaffarati persi tra congegni
bramano estasi con socchiusi occhi
sto imparando dalle mie palpebre
a non temere tenebre e fulgore
domani con il crepuscolo
mi sporgerò sul gorgo
tremendo nel suo ruggito
da domatore mi tufferò nel sonno.
Marco Sclarandis
Purtroppo Informazione Scorretta e la Capretta hanno chiuso....ma perlomeno lo seguo twitterando...
RispondiEliminaCiao Obbie,
RispondiEliminaripudiare il debito è possibile eccome, se lo ha fatto l'Ecuador e qualcun altro...lo possono fare tutti.
Sostituire il parassita con il "parassitato" sarebbe ancora più impossibile come c'insegna "la fattoria degli animali" di G. Orwell!
;)
(rispondo al tuo commento nel mio blog)
Complimenti per il blog e buon lavoro!
Alba
NIENTE SALVATAGGI PER IL PIANETA
RispondiEliminaArticolo di George Monbiot tradotto e riportato ora dal sito "Come Don chisciotte"
"Le banche le salvano in una giornata. Ma anche solo per pensare di salvare il pianeta ci vogliono decenni.
Lord Stern ha calcolato che sistemare il cambiamento climatico costerebbe circa l'1% del PIL mondiale, mentre restare fermi e lasciare che ci colpisca costa tra il 5 ed il 20%. L'uno per cento del PIL equivale, al momento, a 630 miliardi di dollari. Nel marzo del 2009, Bloomberg ha rivelato che la FED [Banca Centrale degli USA, ndt] ha destinato 7,77 trilioni di dollari alle banche. Si tratta solo di un contributo del governo: eppure tale somma equivale a 12 volte il costo annuale del cambiamento climatico globale. Aggiungendo i finanziamenti degli altri paesi la cifra si moltiplica di molto.
Trovate il seguito sul sito d'origine
Una volta si attribuivano al castigo divino mali e sciagure.
Ora possiamo vantarci che la potenza dei castighi umani che riusciamo ad infliggerci è quasi diventata sovrumana.
Ora mi viene in mente come una folgorazione un paradosso.
Forse noi umani siamo insanabilmente masochisti, con una residua traccia di sadismo.
Dovremmo comportarci allora come dei sadici, facendo opere meritorie.
Così il sadico, facendo bene soffrirebbe, e il masochista, ricevendolo, pure.
Ma essendo il sadico e il masochista la stessa persona, propria causa della disparità tra sadismo e masochismo dovrebbe godere al massimo possibile.
Ho la sensazione che il mio ragionamento sia simile a quelli di molta gente che fa parte della dirigenza politica, finanziaria, economica ed ecclesiastica, ma è una sensazione.
Se qualcuno può aiutarmi nella risoluzione del rovello, offro una bordata d'ingiurie e a richiesta una ripassata di botte da orbi.
Marco Sclarandis
Molto illuminante l'articolo che ci segnali, Marco.
EliminaAltra frase presa da quell'articolo:
"Nessun legislatore, per quanto ne so, è ancora stato capace di spiegare perché ci si può permettere di destinare 7,7 trilioni di dollari alle banche, mentre non è possibile investire cifre molto più basse in nuove tecnologie e risparmio energetico."
Già perché?
Se si riconosce che chi controlla i vari governi non sono le popolazioni (c'è ancora qualcuno che ci crede?), ma quell'1% che possiede gran parte delle ricchezze e che preda le risorse della terra per i propri affari, non è così sorprendente. Forse non sono così coalizzati (lo sono quando si tratta di impedire che le popolazioni si autodeterminino, lo sono per mantenere l'attuale ordinamento e per renderlo ancora più conforme ai loro interessi, ma non per tutto), sono al contrario in competizione tra di loro, se qualcuno di loro molla un po' la presa potrebbe subentrare un'altro, predano tutto, perché quello che non preda l'uno lo preda l'altro; è come nella la pesca dove converrebbe a tutti diminuire i ritmi, perché se non si da' il tempo alla fauna di riprodursi e crescere a sufficienza diminuisce per tutti e si rischia l'estinzione per tutti, ma sebbene tutti lo sappiano continuano, perché se diminuisce uno, comunque incrementa la pesca un altro (o magari neanche avverrebbe, ma è quello che tutti immaginano) e se non arriva dall'alto qualcuno che impone una regolamentazione continuano a distruggere il piatto in cui mangiano.
Ai predoni del pianeta però chi potrebbe imporre delle regole, dato che sono loro stessi che, per interposta persona, dettano le regole?
Dunque magari c'è anche il masochismo ed il sadismo in ognuno di noi (con enormi differenze individuali), ma questi comportamenti non riguardano dinamiche individuali, sono dati dal risultato imprevedibile, incontrollabile ed irrazionale che emerge in un sistema complesso.
Molto divertente comunque la soluzione che proponi :D.
...Marco...mi è venuto il mal di testa sulla doppia sofferenza dei doppio dell'animo umano (sadomasochista)...cosa è un triplo salto mortale all'indietro carpiato sul volo d'angelo con una banana in mano?
RispondiElimina;)
Ma come, Daniela! Dopo anni ed anni di minchiante prive di senso, di buon senso, di logica da scuola elementare propinateci dai figuri sopra elencati, ti viene il mal di testa per questo mio arzigolo da azzeccagarbugli?
RispondiEliminaAllora è proprio la fine!
Che Dio abbia misericordia di tutti noi..............sempre che se ne ricordi.
Marco Sclarandis
Sarà per il fuori uso a causa delle succitate minchiate...bisogna riattivare...presto....presto...o i cigni neri ci cagheranno intesta...
RispondiElimina;)))
@Daniela:
RispondiEliminafatto!
tanto e l'ho anche sul mio.
non avevo fatto caso alla data del tuo.
ciao.