mercoledì 20 aprile 2011

1945 -2011 TUTTO UGUALE



"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo.
Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza,venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori.
Mimo abile e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."
Elsa Morante
Si riferiva a Benito Mussolini, anno: 1945.

7 commenti:

  1. Il testo che ho POSTATO è un testo AMMODERNATO che gira in rete.
    QUI si trova l'originale, che secondo me è ANCHE PIU' PREGNANTE...

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  2. Veramente sconfortante.
    Molto triste che in quasi un secolo gli italiani siano cambiati così poco (e quel poco in peggio).
    Gli stessi difetti, la stessa cecità procurata dal viziaccio della furbizia dei fessi. In definitiva l'essere rimasti sempre sudditi.
    Gli italiani non sono ancora diventati cittadini, non sono ancora consapevoli dei diritti e dei doveri che conseguono dal loro appartenere ad uno stato democratico, il loro rapporto con il potere continua ad essere quello primitivo di chi è sottomesso e cerca di ingraziarsi il potente, di accondiscenderlo per ottenerne vantaggi e per non rischiare soprusi.
    Dopo la seconda guerra mondiale c'è stata una minoranza di italiani che aveva fatto questo passaggio, che aveva combattuto per creare uno stato libero, veramente democratico, che ha ridato dignità al nostro paese, che ci ha lasciato un'ottima costituzione, ma questo processo è stato fermato per volontà esterne ed interne.
    A poco a poco sono stati rimossi i comitati di liberazione nazionale ed è stata rimessa (o lasciata) la stessa classe dirigente che c'era prima. Un altro grande difetto italiano è quello di perdonare molto facilmente i potenti ed essere inflessibili con chi non lo è.
    Un po' di memoria storica ci aiuterebbe ad evitare di commettere gli stessi errori, ma credo che non sia un caso neanche il fatto che a scuola difficilmente si studia quella parte e non è un caso che sia così controverso come sono andate le cose.

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  3. IL MAL GOVERNO DELLA CAPATIO BENEVOLENTIAE...
    oppure come la casa a sua insaputa di Scajola
    EXCUSATIO NON PETITA INCULATIO GARANTITA...

    dai padri latini solo una elengante forma verbale e nessuna, nessunissima memoria di qualche interesse per i tempi moderni...

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  4. L'avevo già letto tempo fa', ma è bene rinfrescarlo ogni tanto. Il guitto di Arcore, comunque e per quanto mi riguarda, mi continua ad apparire come un burattino mosso da altri moooolto più scaltri di lui, e che badano mooolto bene a rimanere nell'ombra. Fin'ora, a dire questa cosa, ho sentito solo Aldo Busi...

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  5. Carissimo Roby, veramente qui sia io che obbie l'abbiamo detto spesso che l'ITALIA E' ETERODIRETTA...

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  6. 1. Se vogliamo vivere liberi dobbiamo VOTARE.
    2. Il voto - solo per i partiti, no movimenti.
    I partiti con il programma concreta. PDL non e un partito.
    3. Attenzione per i lider dei partiti. Il figlio di Bossi non ha fatto nulla per essere un esempio per gli italiani, nemmeno per fare la politica al livello nazionale.
    4. Ruby e i giochi del Berlusconi: lasciamolo nella sua casa del grande fratello: Mediaset. Basta cosi.

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  7. PER ANONIMO:
    1: sono d'accordo
    2: parzialmente d'accordo. La Lega è nata come movimento per esempio, e così ancora si professa, ma è a tutti gli effetti un partito.
    3: non capisco cosa tu voglia dire, posso solo osservare che in Democrazia il leaderato non si eredita, ma si dovrebbe guadagnare con la fatica e lo studio e ciò non sembra per il "figlio di Bossi".
    4: anche qui non capisco bene, ma posso solo osservare che la vita falsa ed autoreferenziale della televisione ha colpito le menti più fragili di questo paese che sono convinte che un primo ministro possa fare ciò che vuole.
    NON E' VERO.
    Lo dice la Costituzione, un rappresentante della PARTE PUBBLICA (sia dai livelli alti fino a quelli più bassi e semplici) NON PUO' E NON DEVE avere comportamenti denigratori per la sua funzione anche perchè rappresenta una intera Nazione.
    Se vuole fare il vecchio ricco miliardario lo può fare ma senza rappresentarmi.

    MA E' STATA PROPRIO LA TELEVISIONE AD APPIATTIRE IL DIBATTITO POLITICO E RIDURRE IL LINGUAGGIO POLITICO A QUELLO CHE FUORIESCE DA TRASMISSIONI SGRADEVOLI QUALE "Il grande fratello" e "Porta a Porta".

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.