lunedì 5 settembre 2011

SCIOPERO GENERALE 6 SETTEMBRE 2011


Eccomi lì, come il fumetto messo sopra, da sola a scioperare.

Tutto da sola.

Rimango a casa, non vado a lavorare, esco armata di bandiera rossa e fischietto, prendo il treno e raggiungo il comizio.

Se non vengo fermata prima da qualche solerte personaggio della pubblica sicurezza (vigile urbano, POLFER, polizia, carabiniere...) che si chiederà perchè faccio tutto questo da sola.

Perchè dove lavoro io non si sa NULLA e NULLA è STATO ORGANIZZATO!

Non siamo tanti, ma nemmeno pochi e facciamo parte dei dipendenti pubblici STRAMALTRATTATI E VITUPERATI da quei politici che dopo la riforma Bassanini del 1997, piano piano, cripticamente, lavorando sotto come le patate, si sono ripresi tutto in mano, anche le scelte squisitamente tecniche, quelle da lasciar fare a chi ne ha la professionalità.

Il problema è che, chi ne ha la professionalità, magari non si fa prendere in giro da scelte insensate con effetti terribili nel tempo e nello spazio che loro, i politici, non sanno valutare, ma che soprattutto non gli importa di valutare.

Tanto che gli frega, nessun politico ha mai pagato per una legge fatta male o non fatta, per una circolare insensata, per una raccomandazione sotto gli occhi di tutti.

Dove lavoro io non ci sono nemmeno cartelli di alcun sindacato, nulla di nulla.

Tra noi colleghi siamo però tutti d'accordo che questo del 6 settembre sarebbe uno sciopero da fare, non di quelli da venerdì pomeriggio.

Ma siamo soli, dimenticati.

E sono certa che non siamo gli unici, questa disinformazia è fatta apposta. Anche in rete è difficile capire cosa succede, solo oggi ho scoperto le manifestazioni nella mia regione.

In televisione e radio e giornali se ne parla poco di questo sciopero, meglio parlare di quello dei calciatori.

MA I SINDACATI ESISTONO ANCORA?

Alla fine non starò a casa perchè non si sta a casa a dipingere o fare shopping durante le giornate di sciopero, a questo punto andrò a lavorare perchè ho spese e mutuo da pagare, ma sarò molto triste, mi sentirò sola e con le ali sempre più tagliate.

Dedico questo mio gemito ai sindacati inesistenti, a quelli che amano più della loro vita stessa LA CONCERTAZIONE, che a quanto pare nella Finanziaria 2011 si sta trasformando in una eliminazione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Grazie a tutti voi, ho lo stipendio bloccato, nessun rispetto, nessuna informazione e la pensione la vedrò con il binocolo a quasi 70 anni.

E siccome a quell'età magari sarà VERAMENTE rimbambita, forse mi faranno direttore...

Oppure integrerò la pensione miserrima leggendo i Tarocchi per strada...

19 commenti:

  1. Cara mia, benvenuta nel XXIesimo secolo, dovremo si fare i tarocchi se vogliamo mantenere certi stili di vita, cioè mangiare e avere un tetto :-(

    RispondiElimina
  2. I sindacati il diritto allo sciopero se lo sono tolti da soli, quando hanno accettato la precarizzazione del lavoro.
    Un precario non sciopera se non in casi estremi, dato che sa benissimo che se scioperasse lo lascerebbero a casa alla scadenza del contratto.
    Una politica geniale, non è vero?
    Legarsi da soli le mani...

    RispondiElimina
  3. Io lavoro da 15 anni come co.co.pro (inizialmente co.co.co ma fa lo stesso). Ufficialmente non ho mai scioperato, non so neanche come si faccia a scioperare ufficialmente. Alcune volte ho partecipato, per così dire, di nascosto: ho preso un giorno di 'ferie' nel giorno dello sciopero; tanto per me, all'atto pratico, non cambia niente, i giorni in cui non lavoro non mi vengono pagati, punto, che siano ferie, festività nazionali, malattia, permessi, fine settimana è la stessa cosa. Né si è mai parlato seriamente con i colleghi di scioperare ufficialmente, qualche anno fa almeno ci si poneva il problema, ora sembra qualcosa che proprio non ci riguarda, lo sciopero riguarda i lavoratori di vecchio tipo, quelli assunti, noi siamo un'altra cosa. Siamo a metà tra i lavoratori dipendenti ed i liberi professionisti, nel senso che sottostiamo ad orari e gerarchie come i dipendenti, ma non abbiamo tutele come chi lavora in proprio, prendiamo il meglio da entrambe le categorie insomma.
    Domani non sciopererò, mi sento vicino a chi lo fa, ma se mi prendo un giorno di ferie cosa cambia? Non vengo neanche conteggiato tra gli aderenti allo sciopero, dunque è perfettamente inutile.
    In realtà ho forti dubbi anche sull'utilità in generale di uno sciopero fatto così. Il senso dello sciopero dovrebbe essere quello di un braccio di ferro con i datori di lavoro, storicamente è stato questo: ti dimostro che senza di me non guadagni, accetta le mie condizioni, o almeno parte di esse, altrimenti ci rimettiamo tutti e due, ma io sono così disperato che sono disposto a rimetterci.
    Ma uno sciopero mentre le aziende (almeno in generale) hanno difficoltà a vendere i prodotti e servizi, in cui lo Stato vorrebbe tagliare ancora più servizi, non è che finisce per essere un toccasana per tutti loro? Un po' di risparmio per le aziende, per lo Stato e via così, domani sarà come ieri. Non c'è nessun braccio di ferro, i lavoratori ci rimettono, i datori di lavoro (almeno in generale) no, né tanto meno ci rimette in qualche maniera il governo.
    Forse siamo in una fase in cui anche questo glorioso ed importantissimo strumento non ha più senso. Magari ce l'avrebbe se fosse fatto ad oltranza, se le aziende si dovessero fermare a causa dello sciopero. Ma chi avrebbe la forza di fare una cosa del genere? e poi visto che l'interlocutore è il governo a cui non importa niente dei lavoratori, ma poco anche delle aziende (a parte quelle, per così dire 'di famiglia'), forse non servirebbe neanche una cosa del genere, che sarebbe però una batosta per molti.
    Uno sciopero che metterebbe veramente in crisi sarebbe quello degli acquisti, magari anche mirato, ma è tabù anche parlarne. Probabilmente per un sindacalista sarebbe un reato, almeno civile proclamare uno sciopero del genere. Siamo in una situazione pazzescamente anomala, in cui il presidente del consiglio ha sue aziende, che favorisce in ogni modo, ancora più anomala perché riguardano l'informazione ed utilizza questa posizione di forza senza farsi scrupolo alcuno, allora se la guerra è guerra trasformiamo questo suo punto di forza in debolezza. Scioperiamo contro le sue aziende. Proviamo ad immaginare un dirigente sindacale che proclama uno sciopero di questo tipo: boicottate in tutti i modi le sue aziende, non guardate le sue TV, non acquistate i suoi quotidiani e settimanali, né i libri delle sue case editrici, non sottoscrivete assicurazioni con le sue compagnie ecc.
    La ritenete una cosa immaginabile?
    Secondo me rischierebbe incriminazioni gravissime, delle cause civili pazzesche.
    Insomma siamo liberi di lottare, ma solo nei modi che non fanno realmente danno, in modi, per così dire, simbolici, ma se si tratta di lottare realmente allora non si può fare.

    RispondiElimina
  4. @Dionisio
    Anico mio, io lo sapevo già dove ero per quello mi tocca pensare come se tornassi al Medioevo...

    RispondiElimina
  5. @Bastian
    I Sindacati hanno perso credibilità quanto hanno ACCETTATO LA CONCERTAZIONE.
    Poi è stata una rapida e scoscesa discesa agli inferi. I precari? Leggiti il preciso e doloroso commento del mio amico Obbie.

    RispondiElimina
  6. @Obbie
    hai detto tanto di te oggi con questo post, deve essere un argomento pesante per te e come potrebbe NON esserlo.
    TU DICI:
    Il senso dello sciopero dovrebbe essere quello di un braccio di ferro con i datori di lavoro, storicamente è stato questo: ti dimostro che senza di me non guadagni, accetta le mie condizioni, o almeno parte di esse, altrimenti ci rimettiamo tutti e due.

    In Italia potevano da sempre , da prima dei precari, scioperare solo i "lavoratori protetti" dai sindacati (per numero di iscrizioni e di tessere) quali metalmeccanici, chimici e pubblici.

    miei genitori che lavoravano nel buco nero del turismo non hanno MAI POTUTO fare un giorno di sciopero. PENA OSTRACISMO PRIMA E LICENZIAMENTO DOPO.

    Adesso con la precarizzazione aggravata da questa ultima manovra SIAMO TUTTI NEL BUCO NERO, turimo, pubblici, metalmeccanici, commercio, e tutto ciò nella suprema indifferenza di istituzioni, sindacati (che sebbene stavolta abbiano scelto il martedì e non il solito venerdì non hanno proposto nulla di veramente significativo, come spiega bene il fratellone Obbie) e altre istituzioni.

    Speriamo che non succedano incidenti perchè la rabbia è veramente tanta, tantissima e aspetta solo l'innesco per esplodere.

    ma PIPPO PIPPO NON LO SA....

    RispondiElimina
  7. @Daniela
    Letto. Un'analisi precisa e puntuale della situazione dei precari.
    Avendo vissuto anch'io il precariato, so benissimo cosa significhi sapere che i tuoi diritti ci sono solo sulla carta.

    RispondiElimina
  8. Ciao Dani, Bonobo, Bastian, ciao Obbie, la tua storia già me l'avevi accennata e sono d'accordo che si debba andare nella direzione di restituire la dignità a qualsiasi figura professionale, parificando i diritti verso l'alto, ma soprattutto facendoli valere e rispettare questi diritti. La lotta sindacale si è affievolita a causa dell'errore di fondo che è stato quello di dare per scontati i diritti ottenuti con anni di impegno per la loro conquista.
    Domani mattina ore 8:45 sarò in CGIL, partenza corteo ore 9:30 da piazza Travaglio a piazza Trento Trieste via Viale Cavour, a Ferrara: ci saranno migliaia di persone, faremo sentire anche il nostro peso ché, se ci sono dei diritti nel lavoro, anche se molti sono divenuti labili o mal esercitati e traditi a causa di sbagli abnormi avvenuti nel corso degli anni, se ci sono ancora alcuni diritti lo dobbiamo alle lotte sindacali, durante le quali sono anche stati pagati tributi di sangue. Quei pochi diritti ancora presenti sul lavoro sarebbero assenti senza quelle lotte operaie, perché dall'alto non è mai calato nulla che non fosse prevaricazione e sfruttamento della persona; proprio ciò che sta ricominciando a succedere già da diversi anni e che trova la sua espressione nelle politiche attuali, contrastate veramente da pochi, e tra quei pochi c'è CGIL.
    In piazza a Ferrara, domani, ci sarò anche io: hasta la victoria siempre!

    RispondiElimina
  9. @Roby
    Sono con voi, spero che lo sciopero riesca e che partecipi un numero grandissimo di lavoratori in tutta Italia. Sono completamente d'accordo con le tue considerazioni: che se ci sono ancora alcuni diritti lo dobbiamo alle lotte sindacali ed anche che dall'alto non è mai calato nulla che non fosse prevaricazione e sfruttamento della persona.
    Io volevo solo rappresentare la mia situazione che immagino simile a quella, purtroppo, di un numero sempre maggiore di lavoratori. Poi io sono anche fortunato, nonostante il tipo di contratto, lavoro in maniera continuativa, ma per tanti altri non è così e per loro sarebbe ancora più diffile partecipare. In questo modo siamo entrati in un circolo vizioso per cui le persone hanno sempre meno diritti e proprio per questo hanno più difficoltà a difenderli e coloro che possono farlo sono sempre di meno.
    Credo che se ne uscirà quando la pazienza di tutti finirà, quando la rabbia sarà troppa ed allora non sarà un pranzo di gala.

    RispondiElimina
  10. @Roby
    Rappresentaci tutti Roberto!
    Io volevo esserci per non sentirmi così sola, ma non è stato possibile, qui nemmeno se ne parla.
    Qualcuno deve aver convinto che se i lavoratori dipendenti sono tutti di altissimo livello professionale (lauree specialistiche scientifiche e tecniche) questi possono SENTIRSI DIVERSI DALL'OPERAIO.

    Che gravissimo errore di valutazione da gente che ha studiato tanto...

    RispondiElimina
  11. @Bastian.
    Perfetto. Alzi al mano chi non ha avuto o ha tuttora un precario in famiglia...nessuno?
    Ecco, questo è da medaglia d'oro dei sindacati che oggi, SANTI NUMI, riusciranno anche a presentarsi DISUNITI...
    Poi ha ragione il mio amico Obbie: uno sciopero DEVE ESSERE DURO UNITO E TANTO.
    Uno sciopero degli acquisti suggerisce Obbie? Lo stimao facendo anche contro al nostra volontà e ciò accadrà sempre più spesso.

    @TUTTI Ma vi siete accorti di quanto si sia alzato i costo dei carburanti?
    E che la FIAT (fabbrica italiana automobili Toronto) ha chiuso l'unica ditta italiana che costruiva CORRIERE e AUTOBUS?
    Pensate a quello che c'è sotto, un bel dialogo Sacconi e Marchionne che conclude con il fatto che i trasporti pubblici in Italia saranno sempr meno per cui minore sarà la necessità di mezzi per attuarlo.
    Alla faccia della sostenibilità...

    RispondiElimina
  12. A parte che bisognerebbe essere uniti come non mai in questi momenti, nel mio post di oggi mi chiedo: oggi si sciopera. Benissimo, era ora. Ma se come sempre il governo sarà sordo, cosa si fa domani?

    RispondiElimina
  13. @Bastian
    Si aspetta che arrivi l'onda di rabbia non più comprimibile e a quel punto sarà difficile CAPIRE, COMPRENDERE E TRATTARE.

    Gli scoppi di ira europei (Francia, Grecia, Gran Bretagna, Spagna) più o meno veri, più o meno etero diretti finora hanno solo provocato qualche danno alla classe media.

    Gli ALTRI, gli INTOCCABILI, continuano tramite i loro servi politici a proseguire sulla strada della esclusione della democrazia con democrazie apparenti.

    Ma siccome è difficile da capire oppure è troppo grande da digerire si fa finta di niente.

    RispondiElimina
  14. Salve ragazzi, volevo dire la mia sugli scioperi generali all'italiana.

    lo sciopero generle per me si fa ad oltranza finché non ottieni ciò che vuoi. Non è uno strumento da usare una tantum. In Francia, ad esempio, quando i camionisti scioperano bloccano il paese, allora si che discutono seriamente i loro contratti di lavoro. Io ho semsso di esaltarmi per le finte proteste. Soprattutto se sono fatte e proposte da chi in questi hanni ha venduto i lavoratori, come la cgil, che è uguale agli altri due sindacati farsa. Dov'era la cgil quando la fiom ha subito il ricatto di Marchionne? Dove'era quando è stata approvata la legge Biagi? Guardiamo i fatti. Quanti governi hanno mandato a casa gli italiani con i loro scioperi farsa? Zero. Tutti ad esaltarsi perché la Camusso ha cantato bella cao. Embè io ho sentito pure la Bindi cantare Bella Ciao. Il loro riferimento a certi credo e simboli della sinistra equivalgono alle manfrine dei partiti arraffoni di voti cattolici. Loro cantano bella ciao e poi se ne fanno un baffo del precariato, i leader dei partiti cattolici predicano e parano di famiglia e poi alle spalle magari di famiglie ne hanno due o tre... hanno fatto perdere il senso delle cose. Nulla ha più un significato reale ma solo di propaganda a scopi elettorali. Siamo in perenne campagna elettorale.

    Io dico, facciamo sciopero generale dei consumi e vedrai che qualcosa inizierà a cambiare, in meno di un mese!!! Un giornata di sciopero danneggia solo i lavoratori perché non è una grossa perdita per i padroni. Un mese di sciopero generale, invece... ma la risposta di solito quale è: e ma sai, devo arrivare a fine mese, ho una famiglia ecc ecc ecc. Va bene, non c'è problema, ma allora non venitemi a raccontare che si vuole cambiare il sistema!!!

    Preferiamo passare qualche mese di indigenza o tutta la vita da schiavi?

    In fondo anche Frank Zappa diceva:
    "Senza deviazione dalla norma, il progresso non è possibile."

    La morale è, come vogliamo cambiare un sistema che è fatto per tutelare chi lo ha creato, sempre, rispettando le sue norme?

    RispondiElimina
  15. @bonobo
    LA TUA CONCLUSIONE E' LA SINTESI PERFETTA.


    Facciamo sciopero generale dei consumi e vedrai che qualcosa inizierà a cambiare, in meno di un mese!!! Un giornata di sciopero danneggia solo i lavoratori perché non è una grossa perdita per i padroni.

    Io lo faccio da tempo lo SCIOPERO dei consumi, non compro nulla che non mi serva e possibilmente solo se fatto il più vicino possibile.

    Io e mio marito stiamo riorganizzando la nostra nutrizione perchè, se adesso siamo abbastanza giovani forti e sani e potremmo perseguire una alimentazione schifida, tale eventualità non potremmo farla da anziani. Forse potremmo arrivare mal preparati alla vecchiaia, ma appunto cambiando modo di nutrirsi si cambia in modo STRUTTURALE.

    In Italia è meglio non aver a che fare non solo con i sindacati e i politici ma anche con la sanità o gli enti locali o la giustizia o la scuola.

    Siamo talmente abituati a essere trattati male che nemmeno esercitiamo più la nostra potestà di cittadini.

    Ecco ognuno di noi potrebbe partire da questi due punti:
    1) sciopero dei consumi
    2) esercizio della potestà da cittadino.

    Saremmo già più avanti.

    Tu invece dimmi se è vero che in Germania i sindacati possono tenere duro anche per mesi gli scioperi perchè danno contributi ai loro iscritti o è un mito?

    RispondiElimina
  16. Sai che mi prendi alla sprovvista? Ora mi informo, perché la cosa un giorno se lavorerò qui dovrà interessarmi...

    Di certo posso dirti che fanno battaglie sacrosante come il guadgnao minimo orario a cui non si può andare sotto per legge, visto che qui, il paese per cui per leggenda i lavoratori percepiscono 2500 euro al mese di stipendio, le cose non vanno affatto come si racconta nei talk show quando si fa riferimento alla Germania.
    Qui è esattamente come da noi se non peggio sotto quel punto di vista. C'è una mezza rivoluzione ed infatti la colazione della Merkel ed in particolar modo l'FDP, il partito dei liberali sta prendendo delle scuffie che lo stanno rimandando ben al di sotto il 10%. Ti faccio un esempio concreto per farti capire la situazione odierna in Germania. Seppur qui ci sia un welfare che funziona (anche se stanno facendo di tutto per abbassarlo), il problema è che ci sono lavoratori, diciamo un buon 30% (come ad esempio anche la mia compagna), che pur lavorando hanno una soglia di reddito così bassa che percepiscono comunque l'Harz4 che è poi il sussiddio di disoccupazione. Credo che questo spieghi molto della Germania liberale post caduta del muro di Berlino. È anche vero che la Germania è unita da poco più di 20 anni e che in questi vent'anni ha praticamente azzerato il divario fra est ed ovest. Ma non si può negare che le politiche liberiste del governo Merkel non sfagiulino il popolo tedesco ed in particolar modo quello dei tedeschi della ex DDR e non solo. Ti basti sapere che negli ultimi anni è crsciuta a dismisura "l'OSTALGIE" (http://it.wikipedia.org/wiki/Ostalgie) e si sono impennate le vendite del Capitale di Marx. Sono segnali, nulla più ma credo siano indicativi di un certo malessere. In conclusoine se posso ti invito a dare un occhiata al mio ultimo post sul blog del Bonobo. Un caro saluto.

    RispondiElimina
  17. @Mr. Bonobo
    Concordo con le tue considerazioni, anche se io sarei meno drastico nel giudizio sulla CGIL. Mi pare che siano CISL e UIL che ormai tengono apertamente le parti del potere e continuano a svendere diritti e concedere gradualmente di tutto, il loro ruolo è evidentemente proprio quello di ammorbidire le posizioni, indorare la pillola (o le supposte) e lubrificare...
    È difficile tenere posizioni ferme quando ci sono spaccature così forti e spesso ti tengono fuori dalle trattative cercando di ridurre sempre più il tuo ruolo.
    Molto interessante anche quello che dici sulla Germania.

    @Daniela
    Lo sciopero dei consumi nel senso che dici tu, cerco di farlo anch'io da molto, soprattutto nell'alimentare (in altri campi veramente non tanto, ultimamente sto acquistando quantità industriali di libri - soprattutto per mia figlia più grande - e non so più dove metterli).
    Riguardo al boicottaggio di tutto ciò che riguarda il nostro padrone dell'itaglia invece lo sciopero è totale da anni.
    Tutte ottime cose, che mi auguro facciano sempre più persone. Io mi riferivo però ad uno sciopero coordinato, minacciato, palese, fatto da un numero molto grande di persone, volto ad ottenere cose precise. Non parlavo dell'ottimo proposito di iniziare ad adottare uno stile di vita che sia già tendente alla sostenibilità, ma
    cercavo di proporre strumenti di lotta che siano più efficaci, che vadano a colpire realmente dove è necessario. Certo dovrebbe essere proclamato così come si fa con lo sciopero tradizionale e ci vorrebbero livelli di adesione anche superiori e dovrebbe per sua natura essere ad oltranza fino ad ottenere quanto rivendicato.
    Ma, ripeto la mia domanda, sarebbe possibile farlo?

    RispondiElimina
  18. @FRATELLONE
    Temo che QUELO SCIOPERO CHE DICI TU sia ben difficile da proclamare.

    Una serie di problemi:
    1) chi lo proclama? nessuna organizzazione nemmeno di consumatori rischierebbe così tanto, sennò l'avrebbero già fatto (FERDCONSUMATORI, ADICOMSUM...)

    2)se anche si trova qualcuno che lo proclami occorre scriverlo in modo NETTO CHIARO E SEMPLICE.
    Dovranno tutti comprenderlo e anche e soprattutto comprenderne le profonde conseguenze.

    3) i mezzi di comunicazione. La televisione non lo farà o meglio lo farà se e quando diventerà una notizia di cui parlarne il pomeriggio a forza di tuttologi da raiuno a canile5. I network sociali tipo facebook sono limitati perchè è limitato l'uso che i cittadini italiani ne fanno.

    Insomma mi sembra un po' problematico ma soprattutto dovrebbero esserci 3/4 persone di buona volontà che se ne possano occupare con costanza.

    Io però farei tentare la strada di facebook, magari qualcosa scuote. Le telvisioni sono fissate ocn facebook. Io molto meno, ma non sono rilevante io.

    RispondiElimina
  19. Visto che fanno sempre e cmq come vogliono non ci resta riderci sopra…



    Manovra: presentato il nuovo testo. Inizia con “C’era una volta…”.

    Il governo aumenterà l’IVA per non alzare le tasse. In pratica ci inculano per non sodomizzarci.

    In tutta Italia agitazione della Cgil. Poco mossi gli altri sindacati.

    La Fiom: “Ci volete schiavi, ci avrete ribelli”. Va bene, ma prima finite quella piramide.

    Trecento manifestanti hanno raggiunto piazza Affari. Dopo mezz’ora erano già in calo del 6,47%.

    Hanno partecipato i rappresentanti di Pd, Sel e Idv, ma anche altra gente che normalmente lavora.

    Bersani, Di Pietro e Vendola sfilano per l’articolo 18. E ora, vogliate ammirare l’articolo 19.

    Il segretario del Pd insieme a una marea di persone incazzate e urlanti che si muovono lentamente nel centro di Roma. Erano a bordo del bus numero 64.

    Bruciate bandiere di Cisl e Uil. I tifosi temono ora una penalizzazione.

    Sciopero: Trasporti pubblici a singhiozzo. Forse ci vuole uno spavento più forte.

    “Paghi chi ha di più e chi non ha mai pagato”. A meno che non coincidano.

    Belpietro: “Quando fui licenziato io non scese in piazza nessuno”. Preferirono festeggiare sobriamente.

    RispondiElimina

Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.