giovedì 1 marzo 2012

LA CRESCITA DEL TAV



Mentre il presidente del consiglio Monti si occupa di fondamentali liberalizzazioni quali tassisti e farmacie (come ha detto Di Pietro "le liberalizzazioni dei fichi secchi") qualcuno si occupa del proprio territorio.

Il territorio è ciò che ci da vita, materia ed energia.

Il suolo, fondamentale sul serio, per il ciclo dell'acqua, per la produzione di cibo, per il mantenimento della biodiversità senza la quale la resilienza scompare (e con essa le creature viventi), per la qualità dell'aria, ecco il suolo è l'oggetto del contendere in Val Susa.

Oltre ventanni di lotta (solo da poco diventata "rumorosa" in modo unidirezionale, ovvero chi sbaglia sono solo e sempre quei "montanari piemontesi"), con molti supporti tecnici e scientifici a dimostrare LA PERFETTA DEVASTAZIONE SOCIOECONOMICA DELLA TAV, ebbene, quei montanari, cittadini italiani a tutti gli effetti, non sono ancora riusciti a farsi ascoltare dalla politica e spesso sono indicati come essere loro i "devastatori" da media troppo lecchini del potere.

Non credo che nessuno possa riuscire a fermare gli idioti e quindi perchè dovrebbero riuscirci i NO TAV?

Se gli ambientalisti in Italia non sono mai ascoltati, se di Ambiente in Italia si parla poco e male perchè c'è zero divulgazione e zero trasparenza (Europa dovre sei?), si potrebbe supporre che almeno la voce mainstream sia tutta concorde, ma anche lì ci sono parti discordanti perchè a quanto pare è pure un investimento antieconomico oltre che una devastazione ambientale a cui serviranno secoli per riprendersi. Più in alto di va e più l'ecosistema è delicato e più tempo serve per la sua ricostruzione.

Una voce mainstream discordante è Marco Ponti, professore al politecnico di Milano, uno dei maggior esperti di trasporti in Europa e consulente della Banca Mondiale.
I difensori della TAV, secondo Ponti usano le tecniche di valore aggiunto, ideologicamente viziate ma che piacciono molto ai politici perchè sembrano far funzionare qualsiasi follia, credono di chiudere ogni discussione con le analisi quantitative denominando "strategico" il progetto. Con quelle tecniche hanno approvato il Ponte sullo Stretto e le Olimpiadi di Roma.
E Monti le ha fermate.

Dovrebbe a questo punto fermare anche la TAV, visto che le analisi economiche non sono come da standard della Banca Mondiale.

La TAV costerà moltissimo (22 miliardi), e sarà a spese complete dei contribuenti: per quello che la dichiarano strategica, perchè è strategicamente nelle mani di pochi che ci guadagneranno a fronte di molti che dovranno pagare anche i probabili futuri problemi che un tunnel di 60 km creerà senza dubbio.

La TAV MERCI (perchè è per questo che la vogliono fare, perchè non è per le persone) è stranamente ad ALTA VELOCITA' solo in Italia. Strano che solo le merci italiane vogliano correre veloci, le francesi si accontentano di una normale velocità, anche perchè le merci non hanno bisogno di correre ma di un trasporto stabile e sicuro. E ancora più strano che un treno merci debba correre in una pianura padana densamente abitata (costi di sicurezza che aumenteranno a dismisura) e con fermate obbligatorie tutte abbastanza vicini tra loro, Torino, Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Venezia e Trieste. Povero treno corre e rallenta subito...

Sarà comunque dura far passare le merci su ferro visto che nonostante la tassazione sui trasporti continuano ad andare su gomma, e ancora meno facile
sarà far andare i passeggeri che continuano a preferire l'auto. A livello di emissioni, il cantiere supererà di molto quelle del traffico su gomma che dovrebbe dirottare (e che magari con nuove tecnologie o nuove modalità di approccio sistemico potrebbero cambiare radicalmente). Un fallimento.
La sanzione europea è "solo" di tre miliardi di euro, a fronte di una spesa di oltre 20: il risparmio è palese, pare si potrebbero risparmiare fino a 11 miliardi, una piccola fuinanziaria.

Insomma la distruzione ambientale è EVIDENTE, il guadagno economico è NULLO, eppure si DEVE FARE.

Ponti dice che i politici amano approvare progetti costosi, se costano poco gli pare di fare poco.

Il progetto è dunque insostenibile da qualsiasi parte lo si guardi, ma gli obnubilati che abbiamo tutti noi permesso che salissero sugli scranni del potere, insistono SI DEVE FARE.
Non ascoltano i valsusini dopo 20 anni di opposizione, non ascoltano NESSUNO.

Eppure è della stessa categoria del Ponte sullo Stretto e delle Olimpadi, è una opera STUPIDA.

Consiglio a tutti coloro che leggono di firmare
un appello al presidente Monti nonchè professore universitario di economia affinchè riceva i promotori dell'Appello dei 360 professori che lo hanno invitato a rimettere in discussione in modo trasparente ed oggettivo la Torino-Lione.

QUESTO è IL TESTO che trovate qui completo:

Presidente del Consiglio dei Ministri
Onorevole Presidente,
l'appello dei 360 Professori, Ricercatori e Professionisti (*) a Lei rivolto per chiederLe un ripensamento sulla linea ad alta velocità Torino-Lione interpreta a pieno le ragioni della nostra più che ventennale lotta contro questo progetto, le cui criticità economiche, ambientali, energetiche e sociali sono ormai più che evidenti, mentre è davvero difficile individuarne i benefici dichiarati dai suoi sostenitori.
Per questa ragione Le chiediamo di ricevere i promotori dell'appello in modo che possano, anche a nome nostro, rappresentarLe le ragioni che rendono il progetto privo di benefici e purtroppo ricco di costi a carico dell'intera economia nazionale.
Certi della Sua attenzione, La salutiamo cordialmente.
E QUI DOVE SI PUO' FIRMARE:

Una volta qualcuno mi ha raccontato di un pescatore americano che, fermato perchè distruggeva l'ecosistema con i suoi metodi di pesca, gli fu detto che così facendo stava distruggendo il futuro anche di suo figlio. Al che lui rispose che NON GLIENE IMPORTAVA UN FICO SECCO.

10 commenti:

  1. Firmato.
    Aggiungerei che non è detto che ci sia la sanzione economica perché come è evidenziato in una nota all'appello che inviti a firmare:

    L'accordo del 2001 tra Italia e Francia, ratificato con Legge 27 settembre 2002, n. 228, prevede all'art. 1 che

    "I Governi italiano e francese si impegnano (…) a costruire (…) le opere (…) necessarie alla realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario merci-viaggiatori tra Torino e Lione la cui entrata in servizio dovrebbe avere luogo alla data di saturazione delle opere esistenti."

    Non ostante la prudenza contenuta in questo articolo, i Governi italiani succedutisi hanno fatto a gara per dimostrare che la data di saturazione della linea storica era dietro l'angolo. I fatti hanno dimostrato il contrario, ma – inspiegabilmente - non vi sono segnali di ripensamento da parte dei decisori politici.


    Dunque non arrivando mai questa saturazione, non ci sarà alcuna sanzione.

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  2. Non si capisce bene questa ostinazione ad andare avanti ad ogni costo, a non voler discutere l'opera, a non voler prendere in considerazione tutte le argomentazioni contrarie. Non si capisce a meno che ci siano argomentazioni a favore molto più forti di quelle che conosciamo, molto forti, ma da mantenere segrete, del tipo (la butto lì, tanto per dire, ipotizzo): tangenti già pagate che non possono essere restituite, minacce da parte delle "aziende" investitrici ecc.
    Certo di fronte ad argomentazioni di questo tipo hai voglia ad argomentare razionalmente dal punto di vista economico e dell'ambiente...

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  3. GRAZIE OBBIE.
    Adesso che l'hai evidenziata mi è riemerso il ricordo della vicenda della saturazione...
    CHE NON SARà MAI RAGGIUNTA.
    La disinformazione e la volute di fumo annebbiante vedo che abbondano...

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  4. Alfano, Bersani e Bossi a favore della TAV...

    http://www.youtube.com/watch?v=TUp73fLi6o8&feature=uploademail

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  5. E ancora sulla TAV, qui pare che ci siano connessioni con la 'ndrangheta calabrese che vuole gli appalti.
    http://www.cadoinpiedi.it/2012/03/01/la_ndrangheta_in_val_si_susa.html

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  6. Ragazzi/e, ci vuol poco a capire l'ostinazione: il desiderio da parte delle mafie che governano a perpetuare il potere. Tanto per chiarire:

    http://www.lenovae.it/imposimato-choc-falcone-e-borsellino-uccisi-per-le-inchieste-sugli-appalti-pubblici-e-la-tav/

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    1. E quei politici sono ancora lì a pontificare tipo la Finocchiaro che vista la reazione dei vertici dell'ABI su una proposta del Governo ha detto "di fronte a reazioni così decise e compatte il governo ha il dovere di prenderne atto e rivedere le proprie posizioni". MA 21 ANNI DI NO TAV NON MERITANO LA STESSA CONSIDERAZIONE. Degli politicuncoli non parlo nemmeno, PD PDL CENTRISTI, il mucchio selvaggio che Berlusconi vuole riproporre nel 2013 visto che la Lega impazzita l'ha definitivamente mollato. La reazione dei NO TAV, al di là di schegge impazzite che nessuno saprebbe governare, nemmeno i "signori politici", è una reazione di popolo, una rivolta popolare, un innesco a cui dovrebbero dare ascolto. Noi italiani siamo lassisti e poco rivoluzionari, ma con un limite alla sopportazione. E quando sento parlare i NO TAV non sento follie, loro il progetto, a differenza dei politicuncoli di cui sopra, L'HANNO VISTO, anche quello modificato. E' il progetto in sè un fatto inutile, nessuna modifica può farlo rientrare nei ranghi di una cosa logica. mi viene in mente il tunnel sotto la Manica, costoso e assolutamente diseconomico.

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  7. Anche io sono del parere che sia tutto grasso che cola nei piatti già stracolmi delle mafie.
    Questo articolo lo trovo talmente ben fatto che lo vorrei far leggere anche a Corrado Augias che, con mia somma delusione, si dice favorevole alla realizzazione dell'opera!
    Col tuo permesso vorrei inoltrargliela presso la sua trasmissione "le storie".

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    1. Immagino tu stia chiedendo il permesso di David Addison. Spero che ritorni qui e tu possa avere un riscontro.

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  8. Vogliamo prendere atto che siamo dei SUDDITI e non dei CITTADINI? il dato di fatto è questo e prima lo ammettiamo prima possiamo cambiare.
    Ce lo dimostrano ogni giorno e noi continuiamo a credere nell'illusione democratica. I fatti della Val di Susa parlano chiaro. Ma non è solo colpa loro, il 'cittadino' medio non vuole occuparsi di nulla e quindi, dal momento che qualcuno le decisioni le deve prendere, subisce quelle prese dall'oligarchia autonominata, che sta diventanto sempre piu' simile a un'aristocrazia, assumendone pero' piu' i DIRITTI che i DOVERI.
    Essere cittadini è faticoso,la democrazia è faticosa, teniamolo sempre presente, comporta impegno e responsabilità; essere sudditi è piu' semplice, basta lavorare un po', subire un po' , infilarsi furbescamente nei buchi del controllo, leccare i piedi a qualcuno, lamentarsi spesso, ogni tanto minacciare una rivolta per ottenere qualche regalia.
    Cosa vogliamo essere? i cittadini della Val di Susa spero stiano rivendicando il diritto di esistere come cittadini.E davanti al bene dei cittadini non c'è ragion di stato che tenga, ne politica ne economica, perchè senza cittadini una nazione è solo un nome su una carta geografica.

    Buona Giornata
    Daniele

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