Dobbiamo preoccuparci del cambiamento climatico e non della crescita economica o di al-Qaeda.
L'uragano Sandy sembra proprio un fatto "calzante" per gli States.
L'uragano Sandy sembra proprio un fatto "calzante" per gli States.
La Nazione che utilizza la maggior parte del petrolio, che ha prodotto la maggior
quantità di emissioni di biossido di carbonio, e che, per decenni, ha sempre negato l'esistenza del
cambiamento climatico, ha ricevuto lo schiaffo necessario. Con decine di morti,
le principali infrastrutture crollate e miliardi di dollari di danni, l'uragano Sandy
è stata la sveglia di cui l'America aveva bisogno. Più di tutto, è stato un evento su cui tutti noi dobbiamo prestare attenzione. E' ora di smettere di sprecare soldi per
le guerre finte e di iniziare a spendere per proteggerci da una minaccia assai
più grave.
Nel mese di ottobre 2012, ho partecipato alla Assemblea Generale del Club di Roma, a Bucarest. Sono stati presentati i dati più recenti sugli effetti del cambiamento climatico, ed erano terrificanti. Previsioni fatte solo cinque anni fa si sono rivelate completamente sbagliate. Nel 2007, gli scienziati avevano stabilito che l'Artico sarebbe stato privo di ghiaccio entro la fine di questo secolo. Tuttavia, al ritmo attuale di fusione, l'Artico sarà privo di ghiaccio durante l'estate, a partire dal 2015, e sarà completamente privo di ghiaccio, tutto l'anno a partire dal 2030.
Ad ogni buon conto, questa non è la preoccupazione principale, poichè si parla di ghiaccio galleggiante. Quando si scioglie non aumenta il livello del mare. La vera preoccupazione è la banchisa della Groenlandia, il cui tasso di scioglimento è senza precedenti. Se scompare anche gli effetti saranno catastrofici. I livelli dei mari di tutto il mondo si alzeranno di sei o sette metri, distruggendo città come New York, Londra e Shanghai. L'aggiunta di tanta acqua fredda dolce nei mari modificherà le correnti oceaniche e i modelli metereologici in modi che si riesce a malapena ad immaginare. Nello stesso tempo, l'aumento delle temperature nell'emisfero settentrionale portano a rischio di fusione gran parte del permafrost siberiano, e questo porterà al rilascio di enormi quantità di metano intrappolato nei ghiacci, accelerando ulteriorimente la velocità del cambiamento climatico. Questo rischia di avviare una reazione a catena, che non potremo fermare.
Gli effetti di ciò che stiamo facendo al Pianeta sono tutti intorno a noi. Dalle tempeste e inondazioni di quest'anno, alla siccità record. Dal 1980, il numero di catastrofi naturali è aumentato da una media di 400 volte l'anno, adesso quasi 1000, secondo Munich Re. Ironia della sorte, il Nord America è uno dei luoghi più colpiti dagli "eventi meteorologici estremi" rispetto altrove.
Abbiamo bisogno di apportare modifiche urgenti al nostro modo di vivere, se si vuole evitare una crisi. I cambiamenti previsti adesso non riguardano soltanto i nostri figli e nipoti, riguardano tutti noi.
Quando pochi anni fa si fecero delle previsioni, gli scienziati dissero che sarebbe andato tutto più o meno bene se potevamo limitare l'aumento della temperatura media globale a 2° C. Eppure, quel bersaglio l'abbiamo già mancato, perchè non abbiamo fatto nulla per fermare il danno che stiamo facendo, con la conseguenza che la quantità di gas effetto serra che viene rilasciato in atmosfera ha continuato a crescere. Senza un cambiamento, ora stiamo andando verso una 4° C di aumento, ovvero la temperatura media della Terra tornerà ai livelli di 40 milioni di anni fa. Questo farà sì che l'Antartide si sciolga un po' troppo e il livello del mare cresca di 60-70 metri. Le siccità e inondazioni che intanto si verificheranno durante questa strada, renderanno il Pianeta virtualmente inabitabile.
Questi cambiamenti sono accaduti e stanno accadendo, sebbene ripetutamente negati e ignorati, e nel frattempo abbiamo combattuto due guerre senza senso. La prima è stata la lotta per la Crescita. I governi di tutto il mondo hanno speso migliaia di miliardi, cercando di sostenere le loro economie, per farle crescere e mantenere i consumi. Nel fare ciò siamo stati indirizzati a scavare sempre più materie prime nel Mondo e consumare cose di cui non avevamo bisogno, così facendo abbiamo apportato modifiche al clima anche peggiori.
La seconda guerra senza senso è stata la guerra al terrorismo. Secondo uno studio condotto dalla Brown University lo scorso anno, il costo in America nei primi dieci anni dopo l'unidici settembre è stato intorno ai quattro trilioni di dollari (un trilione è un miliardo di miliardi n.d.r.). Ancora più trilioni sono stati spesi in Europa e altrove. Durante tutto questo tempo, ci sono stati solo 251 decessi legati al terrorismo nel mondo sviluppato e nessuno negli Stati Uniti.
Nel mese di ottobre 2012, ho partecipato alla Assemblea Generale del Club di Roma, a Bucarest. Sono stati presentati i dati più recenti sugli effetti del cambiamento climatico, ed erano terrificanti. Previsioni fatte solo cinque anni fa si sono rivelate completamente sbagliate. Nel 2007, gli scienziati avevano stabilito che l'Artico sarebbe stato privo di ghiaccio entro la fine di questo secolo. Tuttavia, al ritmo attuale di fusione, l'Artico sarà privo di ghiaccio durante l'estate, a partire dal 2015, e sarà completamente privo di ghiaccio, tutto l'anno a partire dal 2030.
Ad ogni buon conto, questa non è la preoccupazione principale, poichè si parla di ghiaccio galleggiante. Quando si scioglie non aumenta il livello del mare. La vera preoccupazione è la banchisa della Groenlandia, il cui tasso di scioglimento è senza precedenti. Se scompare anche gli effetti saranno catastrofici. I livelli dei mari di tutto il mondo si alzeranno di sei o sette metri, distruggendo città come New York, Londra e Shanghai. L'aggiunta di tanta acqua fredda dolce nei mari modificherà le correnti oceaniche e i modelli metereologici in modi che si riesce a malapena ad immaginare. Nello stesso tempo, l'aumento delle temperature nell'emisfero settentrionale portano a rischio di fusione gran parte del permafrost siberiano, e questo porterà al rilascio di enormi quantità di metano intrappolato nei ghiacci, accelerando ulteriorimente la velocità del cambiamento climatico. Questo rischia di avviare una reazione a catena, che non potremo fermare.
Gli effetti di ciò che stiamo facendo al Pianeta sono tutti intorno a noi. Dalle tempeste e inondazioni di quest'anno, alla siccità record. Dal 1980, il numero di catastrofi naturali è aumentato da una media di 400 volte l'anno, adesso quasi 1000, secondo Munich Re. Ironia della sorte, il Nord America è uno dei luoghi più colpiti dagli "eventi meteorologici estremi" rispetto altrove.
Abbiamo bisogno di apportare modifiche urgenti al nostro modo di vivere, se si vuole evitare una crisi. I cambiamenti previsti adesso non riguardano soltanto i nostri figli e nipoti, riguardano tutti noi.
Quando pochi anni fa si fecero delle previsioni, gli scienziati dissero che sarebbe andato tutto più o meno bene se potevamo limitare l'aumento della temperatura media globale a 2° C. Eppure, quel bersaglio l'abbiamo già mancato, perchè non abbiamo fatto nulla per fermare il danno che stiamo facendo, con la conseguenza che la quantità di gas effetto serra che viene rilasciato in atmosfera ha continuato a crescere. Senza un cambiamento, ora stiamo andando verso una 4° C di aumento, ovvero la temperatura media della Terra tornerà ai livelli di 40 milioni di anni fa. Questo farà sì che l'Antartide si sciolga un po' troppo e il livello del mare cresca di 60-70 metri. Le siccità e inondazioni che intanto si verificheranno durante questa strada, renderanno il Pianeta virtualmente inabitabile.
Questi cambiamenti sono accaduti e stanno accadendo, sebbene ripetutamente negati e ignorati, e nel frattempo abbiamo combattuto due guerre senza senso. La prima è stata la lotta per la Crescita. I governi di tutto il mondo hanno speso migliaia di miliardi, cercando di sostenere le loro economie, per farle crescere e mantenere i consumi. Nel fare ciò siamo stati indirizzati a scavare sempre più materie prime nel Mondo e consumare cose di cui non avevamo bisogno, così facendo abbiamo apportato modifiche al clima anche peggiori.
La seconda guerra senza senso è stata la guerra al terrorismo. Secondo uno studio condotto dalla Brown University lo scorso anno, il costo in America nei primi dieci anni dopo l'unidici settembre è stato intorno ai quattro trilioni di dollari (un trilione è un miliardo di miliardi n.d.r.). Ancora più trilioni sono stati spesi in Europa e altrove. Durante tutto questo tempo, ci sono stati solo 251 decessi legati al terrorismo nel mondo sviluppato e nessuno negli Stati Uniti.
Nello stesso periodo, decine di migliaia di persone sono state uccise
dai cambiamenti climatici. Secondo Munich Re, 30.000 persone sono state uccise
nel solo Nord America, tra il 1980 e il 2011 a causa di eventi meteo
correlati.
Per più di un decennio siamo stati a caccia del demone sbagliato. La più grande minaccia alla nostra esistenza non è la mancanza di crescita economica, né al-Qaeda.
Per più di un decennio siamo stati a caccia del demone sbagliato. La più grande minaccia alla nostra esistenza non è la mancanza di crescita economica, né al-Qaeda.
E' la Terra stessa.
A meno che non si impari a trattarla con rispetto,
e a iniziare a rispondere ai segnali che ci sta inviando, la Terra ci estinguerà tutti.
Graeme Maxton
Siamo a pochi giorni dalla elezione del nuovo presidente degli U.S.A. (il 45esimo). Nè Obama, nè Romney brillano molto per attenzione al PROBLEMA del cambiamento climatico.
Non sembrano possedere il senso della realtà.
Monti era in Afghanistan il 4 di novembre, per facilitare relazioni economiche, visto che quel Paese è pieno di materie prime (ancora scavare e scavare e scavare...).
Non so se qualcuno di voi, per causa di malattie è stato obbligato a stare a casa, e non potendo fare altro (se uno sta male, sta male) si è messo a guardare i telefilm tedeschi di Rosamunde Pilcher.
Dei disgustoni papponi inguardabili, una specie di aggiornamento delle storielle di Liala.
Storie con problemi di ricchi, un Mondo fatato, dove i lussi e gli agi sono sempre previsti come dati di fatto.
Il Mondo da DUE MILIARDI, non quello da oltre sette miliardi, dove, forse la Cina ci sta ripensando sulla legge sull'unico figlio.
C'è un vistoso anche se perdonabile errore aritmetico nel post.
RispondiEliminaGli americano non possono aver speso in dieci anni -quattro miliardi di miliardi di dollari- per la guerra al terrorismo.
Anche ammettendo che gli Americani siano un
miliardo, ciò significherebbe quattro miliardi di dollari pro-capite.
Siccome sono poco più di trecento milioni, vuol dire almeno dodici miliardi di dollari procapite.
Devono esserci almeno tre zeri di troppo.
Forse anche sei.
Togliendone sei,di zeri, si arriva alla più realistica cifra di dodicimila dollari pro-capite.
Che comunque sono milleduecento dollari l'anno,per dieci anni di fila buttati nel cesso ogni anno per ingrassare aziende che prosperano sulle paranoie indotte ad arte nella mente del volgo ottuso dal consumismo più idiota.
Direi che solo una dittatura dei fatti, in primo luogo climatici possono salvare un popolo simile dalla totale sventura.
Altro che elezioni democratiche.
Marco Sclarandis
Caro Marco, il mio correttore aritmetico, io ho solo tradotto...
Elimina"...the cost to America in the first ten years after 9/11 was a staggering $4trn."
A meno che 4trn non voglia dire altro (trapanate? trombolate? terreni?), ma se vuol dire 4 trillioni, allora sono proprio 4 trillioni...
Sennò dimmi che correggo.
Comunque non vorrei che poi la discussione si fermasse alle correzioni del post...
La dittatura dei fatti ci assalirà presto. Comunque.
Se l'articolo era stato scritto negli USA, con trilione si intendeva migliaia di miliardi. Infatti il trilione (credevo che si utilizzasse solo nei fumetti di Topolino), è una quantità un po' vaga che vale appunto 1.000 miliardi in Italia, Francia e USA, mentre vale un miliardo di miliardi in Germania e Gran Bretagna. Forse sarebbe il caso di mettersi d'accordo, o evitare i nomi e parlare dell'esponente di 10 o degli zeri, bisogna anche dire che comunque nel sistema internazionale è come l'hai intesa tu cioè 10 alla 18esima (18 zeri).
EliminaInfatti e 10 alla 18esima è un miliardo di miliardi e come dice Marco AZZ AZZ AZZ...io sapevo di 1000 miliardi, il che è già esorbitante, ma poi ho visto che nel SI è 1.000.000.000.000.000.000. In dieci anni comunque sono tanti, ma lì li fabbricano i soldi (e le bugie).
EliminaMa infatti Daniela, ho pensato che fosse doveroso eliminare qualsiasi fraintendimento.
RispondiEliminaE' probabile che l'errore stia proprio all'origine dell'articolo.
Ho rifatto più volte il conto per non sbagliare marchianamente pure io.(per i pigri:marchiano, sinonimo di madornale)
Anzi diciamo pure marchionnemente
Purtroppo ci sono stolidi rompicoglioni, che si attaccano a tali errori per screditare interi articoli altrimenti ben fatti.
Gente che nota il capello sulla tazza del cesso altrui e non vede la crepa nella trave che sostiene la propria latrina.
Marco Sclarandis.
Lo so Marco e non stiamo parlando del mio blogghetto...vedi quello del prof. Bardi su IL FATTO QUOTIDIANO, sempre piena di gente che gli fa il contropelo...;)
EliminaLe due guerre erroneamente dirette, come è evidente, sono state controproducenti; soprattutto quella per la crescita. Evidentemente entrambe sono anche e soprattutto guerre per la prevalenza di un paese (o di un'economia) sull'altra, come in fondo tutte le guerre del presente e del passato. Nessuno (o forse solo qualcuno particolarmente illuminato) accetterà mai di smettere di crescere se il suo vicino continua a farlo, perché la crescita dell'altro sarà a sue spese. La cosa che sarebbe veramente necessaria sarebbe forse la possibilità di prendere decisioni vincolanti per tutti a livello mondiale, con sanzioni incrementali che non permettano di sottrarvisi. Ma se si arrivasse davvero a qualcosa del genere, nelle condizioni attuali, sarebbe per imporre ancora di più le regole attuali, per impedire che qualche paese vi si sottragga, sarebbero sempre e comunque le leggi dei paesi più forti ai danni dei più deboli. Ed allora è proprio dai paesi che oggi predominano sugli altri che deve partire il cambiamento. C'era un candidato, alle scorse elezioni che aveva fatto di change la sua parola d'ordine. Poi si è visto ben poco di quello che aveva promesso, ma in parte forse ci ha provato, se avesse prevalso l'altra parte forse sarebbe stata iniziata qualche altra guerra contro il terrorismo, la direzione sarebbe stata ancora più decisamente battagliera su entrambi i fronti. Entrambi i candidati sono ostaggio del potere economico americano, le differenze (al di là delle idee, convinzioni ed onestà di propositi) sono minime, minima è la loro reale possibilità di decisione sulle cose importanti ed allora è giusto contestarli entrambi. Ma non sono comunque la stessa cosa.
RispondiEliminaInsomma faremo come gli amidi che per diventare birra si mangiano tutti gli zuccheri, solo che noi umanoidi non diventeremo birra (cosa che renderebbe il mio amico Roberto felicissimo), ma ci estingueremo.
RispondiEliminaVisto che adesso i media di tutto il mondo sono puntati sull'election day, non sarebbe bello sentire i due candidati o almeno uno dei due (uno sembrava promettente 4 anni fa, poi è diventato TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO) PARLARE DI CLIMATE CHANGE?
O si spera nell'intervento dei maya?
o degli extraterrestri?
Ma no, Daniela, dovremo solo ancora mangiare qualche quintale di ghiande, rubandole ai verri e alle scrofe,
RispondiEliminaprima di capire definitivamente che è meglio tornare a casa dichiarandoci pentiti della nostra filiale prodigalità.
E vedrai come il pane raffermo e il burro appena irrancidito ci parrà delizioso come la manna e l'ambrosia.
Marco Sclarandis
...certo se ci toccherà mangiare rifiuti o insetti...certo. Il bello è che sembra fantascienza ciò che diaciamo, ma ahinoi, non lo è affatto.
RispondiEliminaSe uno cresce a dismisura in un sistema fisico chiuso, come dice Obbie, cresce mangiando le risorse di un altro. Le guerre di risorse sono almeno 100 anni che si fanno apertamente dichiarando di fare altro (i Romani antichi erano effettivamente più onesti), chi vince MANGIA TUTTO.
Ma prima o poi, come per il gioco di Monopoli, si passa per il VIA, ovvero il tutto siamo noi, poco biodiversi, con un ecosistema collassato, con una finanza virtualmente crepitante e roboante, poca aria da respirare, poca acqua da bere e suolo eroso e arido. Ma le Borse e i Mercati...tutto bene.
A proposito di elezioni, e non soltanto statunitensi.
RispondiEliminaMa di fronte all'instaurazione della dittatura planetaria dei fatti, climatici in primis, al posto del fessismo delle chiacchere, che senso ha votare per qualcuno?
Sembra ormai che il 99 per cento degli umani per il 99 per cento del tempo pensi solo in termini di denaro.
Per chi dispone solo d'un martello tutto si fa chiodo.
Forse la percentuale che ho dichiarato è inferiore, ma comunque, per chi è ossessionato dal denaro è importante contagiare con la sua ossessione quanto più prossimo possibile.
Ma il fatto che il denaro, come qualunque sostanza psicotropa, possa solo simulare
l'estasi dell' onnipotenza, è un fatto che nessuna somma di denaro può comprare per farne definitivo oblio.
L'impressionante somma di denaro che circola al mondo in ogni forma, ormai non corrisponde a nient'altro che a un colossale vaneggiamento collettivo, come quello,però innocuo, da dormiveglia postprandiale.
Pur nella sua ineluttabile impotenza, questa somma sta già comprando un biglietto a tutta la genìà umana.
Per il più grande spettacolo del mondo.
Grandioso e probabilmente irripetibile spettacolo:
La grande abbuffata dell'Antropocene.
Dove c'è un piccolo inconveniente: ci troppi invitati a cena, e troppo pochi Mecenate.
La pagliacciata delle elezioni statunitensi è costata sessanta centesimi di euro pro-capite al genere umano.
(tralascio l'esattezza del cambio, che non influenza il concetto)
Da un certo punto di vista è uno spettacolo che chiunque ha potuto permettersi, anche se per molti significa la rinuncia al pranzo o alla cena e per qualcuno tutt'e due.
Per altri versi, mostra con ancora più evidenza la pecunencefalia ormai in fase acuta dell'umanità.
Hanno vinto tutt'e due facendo l'astuta finta di combattersi ferocemente.
Infatti hanno già dichiarato che collaboreranno.
Non l'avrebbero potuto fare prima?
L'importante è che gli affari, come lo spettacolo, continuino.
Se poi certi affari, a lungo termine sono disastrosi, e per tutti, che importa?
A lungo termine siamo tutti morti.
Quindi:
Chi vuol esser ricco sia, del doman non v'è certezza!
E aggiungo:
Guai ai poveri,perchè quando saranno buttati nella miseria,il loro unico desiderio sarà quello di diventare degli arricchiti.
Marco Sclarandis
Bellissimo commento Marco.
RispondiEliminaPerchè non invii una lettera ai giornali, qualsiasi e vediamo chi legge e pubblica?
Mai analisi post elettorale più corretta della tua.
Buffonate, chiacchiere (e distintivo, tipico dell'azione di Obama) e somme di denaro IMRPESSIONANTI che rappresentano solo loro stesse, perchè la REALTA' FISICA è BEN ALTRO.
MA QUANDO LO CAPIRANNO?
E i pochi (come chi legge e scrive qui) che han capito la tragedia climatica che ci sta piombando addosso come potranno salvarsi senza che gli altri con le loro perseveranti sciocchezze non li zavorrino?
Condivido il massimalismo filosoficamente, ma lo temo nella pratica e nei suoi effetti che spesso finiscono per favorire la controparte. D'altra parte odio anche la realpolitik. Credo che sia necessaria una buona dose di intelligenza in ogni scelta, senza arroccarsi in posizioni di principio, avendo il coraggio di rimettersi in discussione sempre, ma l'equilibrio tra queste due posizioni è la cosa migliore. Chiedersi sempre quale sarà l'effetto della propria scelta, immaginando che la faccia la maggior parte delle persone ed anche valutando quale sarà l'effetto se lo farà la percentuale di persone che presumibilmente effettivamente la farà e vedere quale risultato avvicina maggiormente alla direzione voluta.
RispondiEliminaLa filosofia lasciamola alle sedi accademiche ed alle serate tra amici.
Obbie, mi spieghi meglio il tutto? Giuro che non ho capito a cosa o chi tu ti stia riferendo...Purtroppo il Clima è la realtà fisica e lì non ci sono massimalismi o realpolitk.
EliminaNon vedo politici o leader capaci di capire cosa sta succedendo e di creare condivisione a livello globale per attivarsi TUTTI.
Oggi qualcuno mi ha ricordato di Thomas Sankara.
Magari uno così. Ma scommetto che ammazzerebbero pure il nuovo Sankara.
Se qualcuno vuole firmare perchè abbia giustizia (e con lui l'Africa)
http://www.thomassankara.net
Sono andato a vedermi il significato di "massimalismo" sulla Treccani:
RispondiEliminaCorrente del socialismo italiano del primo dopoguerra che propugnava il "programma massimo" comprendente cioè l'agitazione e l'azione rivoluzionaria per il rovesciamento immediato dell'ordinamento capitalistico e l'instaurazione del socialismo.
Il termine è ora (anno 1987) usato sopratutto per designare atteggiamenti considerati estremisti e non sorretti da un'effettiva capacità di azione politica.
Con significato più ampio, l'orientamento o il comportamento
di chi, in una opposizione di idee o di programmi vuole ottenere il risultato massimo e non ritiene accettabili soluzioni intermedie o parziali.
E di:
"Realpolitik":
Dal tedesco "real", concreto, realistico e "politik" politica.
Termine con cui si designa, spesso polemicamente, una prassi politica che consideri il mantenimento e l'allargamento del potere come fini a sè stessi, e giustifichi l'uso della forza militare e della coercizione economica per conseguirli.
L'espressione coniata poco dopo il 1850, ebbe fortuna negli ultimi anni del diciannovesimo secolo quando fu riferita in particolare all'azione dello statista prussiano Otto von Bismarck.
Obbie, io la filosofia la vorrei veder dilagare in ogni aspetto dell'esistenza umana.
Ma, facendo in modo che gli ottusi che la disprezzano o che la ripudiano, non se ne accorgano.
Arduo, ma non impossibile.
Marco Sclarandis
Niente in contrario sul filosofeggiare, pace molto anche a me, ma il pericolo contro cui cercavo di mettere in guardia è quello di aggiungere livelli sempre più sofisticati di ragionamenti perdendo di vista il risultato pratico, l'attenersi a principi astratti (ottima cosa, soprattutto quando questi sono il risultato di profonde riflessioni) perdendo però l'occasione di ottenere il risultato che ci si proponeva. Il massimalismo (che io intendo proprio nell'accezione comune attuale, come atteggiamento, a prescindere da quello che si propone) fa questo, si propone un cambiamento radicale e non accetta variazioni parziali che vadano in quella direzione, o tutto o nulla, probabilmente i massimalisti storici avevano una giustificazione valida, perché si proponevano di esasperare le contraddizioni della società capitalistica da cui doveva scaturire una rivoluzione, per cui miglioramenti parziali avrebbero allontanato, piuttosto che avvicinato all'ordinamento voluto. Io utilizzavo il termine senza il riferimento storico, solo per indicare l'atteggiamento che ritrovo in chi non si reca a votare perché nessuno è degno del suo voto, o perché nessuno propone esattamente le misure che ritiene giuste, o perché il livello morale della maggior parte dei candidati è basso. Tutte ragioni validissime, ma se poi questo porta all'elezione di chi è ancora più lontano da quello che si proponeva il 'massimalista', forse è più giusto mettere da parte la ricerca dell'optimum per accettare il meglio possibile, per evitare di allontanarsi maggiormente dalla direzione voluta. Tutto qui.
RispondiEliminaSe il problema più urgente è quello ambientale e nessuno sembra farsene carico con la dovuta urgenza ci sono comunque sensibilità diverse al problema, c'è chi va decisamente nella direzione opposta proponendo ancora più cementificazione e 'crescita' e chi invece propone misure che vanno nella giusta direzione.
Il problema in realtà è mondiale e quello che accade da noi ha poca importanza, ma dovremmo comunque preferire l'incamminarsi, almeno noi, intanto noi, nella giusta direzione, piuttosto che (massimalisticamente) decidere che tanto comunque, non cambia nulla.
Carissimo fratellone, come sai io divulgo divulgo divulgo, senza farmi troppi problemi sul livello di chi ho di fronte e MERAVIGLIA QUASI TUTTI CAPISCONO. Chi NON vuol capire, perchè non vuole fare un passo indietro sul suo stile di vita e sulle sue abitudini e sui suoi pensieri, credimi, SARA' COSTRETTO A CAPIRE.
RispondiEliminaDa un giorno all'altro, magari perchè la casa al mare è invasa dall'acqua che si sta inevitabilmente alzando, oppure perchè il costo di una macchina nuova è sbalorditivamente alto (ma come, non era sempre stato possibile?) Oppure persi dietro a futili banalità del quotidiano a cui ti costringe una realtà lavorativa umiliante per chi ha un lavoro (di solito lavoro dipendente, ma credo che le ultime imposizioni fiscali stiano umiliando e oltre i piccoli lavoratori artigiani...) o l'umiliazione di esistere per chi il lavoro non lo trova proprio.
E ancora ci sono le vecchie metodologie, dove c'è il/la raccomandata di turno, neoassunto/a, giovane e inesperto/a che però ha le spalle coeprte e si permette di sbertucciare persone con il doppio degli anni... No, non sta capitando A ME, ma DAVANTI A ME...
La tragedia climatica è già in atto, e non vedo nessuno capace di capirne la portata. E non parlo della sfigata e provinciale e ininfluente italietta, parlo di Obama. Parlo degli USA che forse non saranno i più ricchi (ma solo i più indebitatie comunque macinano dollari) ma sono ANCORA LA PIU' GRANDE POTENZA MILITARE DEL MONDO...
Scusami se non riesco a vedere la possibilità di incamminarmi con chicchessia.
Spero solo di riuscire a salvare la ghirba, senza troppe zavorre di "appena desti" a disturbare la mia fuga (dove non so ancora, ma ci sto pensando).
Se siamo un popolo di "consumatori" possiamo anche diventare un popolo che vuole salvare il proprio Futuro, ma se le proposte politiche che sento in giro sono deboli verso questa direzione è perchè di SVEGLI ce ne se pochi.
A troppi va bene questo stile di vita, ancora a troppi. E nessuno vuole svegliarsi da un bel sogno. E a un politico, e un politico è arrivista de facto, vuole essere eletto e mica racconta ciò che non vuole essere ascoltato...
Esiste un famoso problema matematico:
RispondiElimina"Il dilemma del commesso viaggiatore"
che mostra quanto sia praticamente impossibile trovare il percorso più breve per visitare dei luoghi o delle città, quando questi siano poco più di qualche decina.
Ad un certo punto, il tempo perso per trovare la migliore soluzione diventa così grande da sovrastare abbondantemente quello impiegato per mettere in pratica un qualsiasi di tutte le buone soluzioni.
Esiste un'affinità tra questo problema e dilemma e quello della ricerca delle soluzioni politiche ed economiche per poter soddisfare il maggior numero di desideri con il minore sforzo possibile.
Ma prima di mettersi in viaggio, pur accontentandosi di fare un buon percorso, bisognerebbe chiedersi se veramente è il caso di partire.
Perchè starsene a casa, quella sarebbe hic et nunc e sic et simpliciter, la soluzione migliore.
In questo momento storico planetario stiamo vedendo che alcuni individui, invece di scegliere immediatamente la soluzione migliore, s'imbarcano in viaggi futili, ma con l'incrollabile convinzione che alla fine li avranno fatti seguendo la più breve strada possibile.
Ho degli esempi che potrei citare, ma sono alla ricerca del migliore tra questi.
Nel frattempo, quindi mi riservo il diritto di mantenere il massimo riserbo.
Marco Sclarandis
Ok, sono CURIOSA...
EliminaPotresti sciogliere QUALCHE riserbo??
Uno ha appena scansato il pericolo di dover governare un paese che presto diventerà uno dei più problematici del mondo.
RispondiEliminaUn'altra è riemersa magicamente da un cubo di plastica dove anni fa recitava la parte di una deficiente sebbene non lo fosse del tutto.E ora vorrebbe, di nuovo, fare politica.
Un po'litica un po' lignea e un po' vitrea.
Avendo bazzicato un po' nell'arte e avendola messa da parte
le sembra giusto impiegarla prima che si guasti.
Un altro è trent'anni che promette mari e monti a tutti e finalmente il destino l'ha acconentato
Peccato che la sua vera passione siano le sinuose colline.
Un'altra ancora non ha ancora deciso se si lavora meglio da straiate o in piedi e se conviene difendere prima le povere donne o le donne povere.
Nel frattempo che il dubbio svanisca, preferisce gestire circoli notturni di lusso insieme a furfanti dalle lenti azzurrate.
Questi sono esempi ordinari.
Quelli più interessanti si trovano nella folla di individui apparentemente anonimi.
Se non si ha niente da dire e ancora meno voglia di ascoltare, tanto vale dormire o guardare la televisione, che
è in pratica un dormiveglia assistito da alta tecnologia.
Se si è davvero nomadi e curiosi, allora bisogna approfittare di questa epoca unica della storia umana.
Che in un decimo di secondo ti fa comparire a milioni, i luoghi della Terra, e i volti di chi liabita, e dal mattino alla sera ti ci può portare.
Ma se la vita degli altri in fondo non t'interessa, perchè trascinare la gente a visitare la propria solitudine?
Marco Sclarandis
Le due femmine mica le ho capite...me lo dirai tu.
RispondiEliminaComunque occorre ricordare per l'ennesina volta, citando dal report della "The Royal Society" dell'aprile 2012 denominato "People and the Planet".
L'impatto antropico ha raggiutno la soglia (riconosciuta come tale) DEI SETTE MILIARDI di persone.
Noi umani abbiamo esteso la nostra attività ovunque, sopra e sotto il pianeta. Certo siamo curiosi, intelligenti e ingegnosi.
Sette miliardi sono un numero preoccupante per le risorse del pianeta Terra, perchè le interazioni tra popolazione, consumi e l'ambiente sono molteplici e complesse.
Gli esseri umani consumano risorse, producono rifiuti ad un tasso senza precedenti da anni.
Sia la popolazione e il consumo pro-capite sono fattori importanti e la loro combinazione è in aumento, e di conseguenza sono aumentati i segni di impatti indesiderati, di feedback in crescita. QUALI?
Terreni agricoli sempre meno fertili (eccessiva pressione e uso di fertilizzanti e macchinari compattanti).
Lo STRACITATO cambiamento climatico, che ha già prodotto effetti irreversibili come la riduzione della biodiversità aumentando il tasso di estinzione delle specie.
Un sistema complesso che stiamo rendendo ancora più complesso.
I limiti biofisici alla capacità della Terra di
soddisfare i bisogni umani sono finiti.
L'avvicinamento accelerato a tali limiti dipende da scelte di vita e di consumo associati.
Occorre pensare a cosa e come si utilizzano le risorse, per non precipitare in un mondo dove il benessere umano sarà FORSE un ricchezza di pochissimi.
Già ora ci sono gravissime ed estreme diversità di
situazioni regionali, e questo rende ancora più complesso e variabile il cammino verso un uso più sostenibile delle risorse planetarie.
Notoriamente ci sono regioni ad alta fertilità con altissima povertà, altri dove l'impronta ecologica di uno solo dei bambini o degli anziani pesa come due o tre villaggi africani.
OVVERO QUI noi miliardo fortunello CONSUMIANO DI GRAN LUNGA AL DI SOPRA del livello che può essere sostenuto per tutti, mentre 1,3 miliardi di persone continuano a vivere in
condizioni di estrema povertà.
ESTREMA vuol dire che in 5 secondi delal nostra vita noi consumiano una loro vita.
Eppure molti professatori di religione si ripuliscono l'anima inviando due euri con sms. O anche due sms.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-12/lunica-rivoluzione-possibile-quella-142348.shtml?uuid=Abuv981G
RispondiElimina"Perchè ingegnarsi tanto per trovare i modi di far campare otto o dieci miliardi di persone, quando è più semplice lasciare che ne scompaiano per sempre sei o sette, entro il corrente secolo?"
Questa è la domanda che si vede illumina lo sguardo della gente che sta sul ponte di comando planetario.
Aleggia anche un'ombra, ad essere più attenti.
Che la più semplice soluzione potrebbe essere anche quella più pericolosa e inefficace.
Ma come dice l'immortale proverbio:
"Chi troppo vuole nulla stringe".
Marco Sclarandis
GIA'...
RispondiEliminaMa so che dai tempi di Kissinger la cosa (O.S.U. OPERAZIONE SFOLTIMENTO UMANITA') gira in testa ai ponti di comando...magari potrebbero sparire loro, come successe nelle Rivoluzione Francese...
Bellissimo questo confronto. Clima, economia, sostenibilità, elezioni americane. C'è dentro di tutto. E neanche un commento un po' stupidello.
RispondiEliminaPurtroppo, finché il dibattito resta confinato a chi è sufficientemente interessato da parlarne, siamo sempre nell'ambito “of the 1%, by the 1%, for the 1%”.
E invece il resoconto dell'Assemblea Generale del Club di Roma di Bucarest, che riporta Daniela, dovrebbe sostituire come argomento di dibattito tutte le minchiate di politica interna che appestano i nostri media. Dovrebbe comparire nella schermata “Home” di tutti gli smarphone che infestano l'Universo. Dovrebbe essere stampato su tutte le magliette degli adolescenti di questa Terra, perché alla fine sono loro che se la prenderanno sonoramente in tasca.
E invece io non vedo in giro altro che un'indifferenza monumentale. Specie da parte delle nuove generazioni.
Qualche idea?
Forse la realtà è troppo spaventosa, e allora viene rimossa. O forse le spiegazioni sono troppo tecniche, e allora annoiano. Forse semplicemente tutta la faccenda non viene presa troppo sul serio, affogata e stemperata dal bombardamento di tutte le pseudonews che ci vengono propinate in tutti i modi. E allora finisce nello stesso faldone delle profezie Maya, della legge di stabilità, del tabellone della Champions League e della villetta di Cogne.
Ripeto: qualche idea?
Il video rap che hai postato poco tempo fa, Daniela, è uno splendido punto di partenza. Ma ce ne vorrebbero milionate. E ci vorrebbe anche qualcos'altro.
Tripeto: idee?
Perché i fatti ci sono: reali, chiari e solidi come macigni. Basterebbe questo post che stiamo commentando. Ma se il 99% continua a guardare un altro canale, non avremo neanche la possibilità di giocarcela. Cosa si può fare per dare la sveglia ai nostri compagni di viaggio?
Come coinvolgerli? Come interessarli? A che punto dovremo trovarci giù per la china per far capire che stiamo precipitando?
Troviamo un sistema, mille sistemi, e alla svelta. Altrimenti mi compro la playstation, e mi godrò l'orchestrina che strimpella sul ponte, già inclinato.
Grazie del bellissimo commento Afterfindus.
RispondiEliminaDovremmo trovare un modo per CREARE a mo' di leggenda metropolitana (tipo quella delle scie chimiche , o meglio comiche...) l'idea che IL CLIMA CI MASSACRERA' e soprattutto chi adesso ha meno di 30 anni.
L'idea che la decrescita è una cosa BUONA non cattiva, ma che siccome chi comanda la BARCA TERRA NON VUOLE MOLLARE L'OSSO e rinunciare alla crescita ecco che appena uno dice DECRESCITA tutti a ridere come se fosse mona...
MA CHI E' IL VERO MONA?
Ecco servirebbe un modo di diffusione più forte delle cagate sullo smartphone, più forte delle cagate mediatiche e televisive...una cosa TIPO LA PROFEZIA MAYA ma stavolta sostenuta dalla scienza e dalla REALTA'...
Scusa ma tu non senti caldo in questo strano e terribile autunno?
Questa è una grande idea. Anche se un po' l'hanno sciupata tutti quei filmacci holliwoodiani che via via hanno ghiacciato, essiccato, spaccato, vaporizzato, bombardato di asteroidi e infestato di insensati alieni carnivori la nostra povera Gaia. Però mi attizza molto: uniamo tutte le menti creative che riusciamo a trovare ed elaboriamo tutti insieme una superstoria da far venire l'acquolina in bocca a Bruno Vespa, Jerry Scotti, la tipa di Quelli che il calcio, quello di Voyager e Fabio Volo e Fabio Fazio. Con dei ripetitori così, avremo un'audience da far schiattare d'invidia Benny 16... ;-)
RispondiElimina(Caldo? Certo che c'è caldo. Altrimenti sai che fatica sciogliere i ghiacciai?)