lunedì 6 agosto 2012

IL CLIMATE CHANGE SI PUO' FERMARE?




Riporto dal blog EARLY WARNING di Stuart Staniford, scienziato e informatico, anche sottotitolato "Rischi per la civiltà globale" l'articolo che segue:
L'azione contro il cambiamento climatico non è senza speranza
Ringrazio per la segnalazione il professor Ugo Bardi.

E' facile sentirsi senza speranza a causa del cambiamento climatico. Più passano i decenni e più il tempo diventa pazzo e nel frattempo sembra che la Società (si intende quella UMANA, generale n.d.r.) non stia facendo assolutamente nulla di rilevante alla giusta scala (globale? n.d.r.) al fine di limitare il cambiamento climatico. Gli statunitensi si rifiutano di ridurre lo spreco (enorme da parte loro  n.d.r.) di risorse mentre cinesi e indiani (appena saliti alla tavola dei ricchi n.d.r.) stanno bruciando il carbone ad un ritmo sempre più rapido. Un modo per immaginare questa apparente situazione senza speranza è quello di conoscere il consumo totale globale di energia rispetto alla capacità solare ed eolica (le due fonti principali di energia realmente sostenibili). Che assomiglia a questo:



Visto così è proprio un disastro. Le due linee, quella verde (eolico n.d.r.) e quella arancione (solare n.d.r.) risultano poco significative rispetto allo zero (praticamente ci corrono sopra n.d.r.) della scala del nostro consumo totale di energia ovvero la linea blu, che continua a dirigersi inesorabilmente verso l'alto, dopo brevi interruzioni legate alla grande recessione (2008 n.d.r.)

Ma questo non è il quadro completo.

Ciò che non si riesce a capire da quel grafico sono i tassi di crescita, completamente differenti, delle tre forme di energia. Secondo gli ultimi dieci anni di dati (tutti, anche da BP), il tasso di crescita medio del consumo di energia primaria è stato del 2,7%. Nel frattempo però l'energia eolica è cresciuta del 25% e l'energia solare è cresciuta del 44%. E questo fa la differenza! Questi sono tassi di crescita estremamente elevati. Insomma la maestosa potenza della crescita esponenziale è dalla nostra parte!!!
(quella dei pecuniocefali - grazie Marco - finanziar-economici, dello spread, della borsa, dei profitti, dell'avidità...n.d.r.)

Per illustrare la vicenda come se fosse un cartone animato, si dia un'occhiata a cosa succederebbe se estrapolassimo questi dati relativi alla crescita delle citate forme energetiche e poi li proiettassimo all'anno domini 2040:

Come si nota dal grafico è evidente che per quanto riguarda tutto il prossimo decennio non ce la passeremmo proprio bene, ma poi la potenza della crescita esponenziale inizierebbe a mostrarsi al suo massimo, in particolare la linea dell'energia solare, e vediamo che le energie rinnovabili coprirebbero i consumi energetici dell'intero pianeta a partire dal 2030. 

Ricapitolando, visto il grafico, non si dovrebbe dire che la situazione ora è senza speranza, perchè sarebbe come dire, guardando un piccola ghianda crescere e costituire la sua prima manciata di foglie, che il piccolo alberello è senza speranza e che questo non sarà mai e poi mai una quercia.

Viste queste proiezioni riguardanti l'energia rinnovabile, potrebbe diventare fattibile il mondo eco - tecnologico, ovvero un mondo dove guidiamo auto elettriche,  riscaldiamo le case e gli uffici con pompe di calore, e facciamo girare tutto con i biocarburanti, e tutto grazie al potere del sole e del vento. E' un mondo in nuce, è la ghianda, non certo l'albero. 

E quindi adesso la cosa più importante da fare è proteggere questa ghianda, innaffiandola, dandogli ombra se il sole diventasse troppo forte, e fortificandola con dosi costanti di fertilizzante. 
  
Le cose più importanti da seguire, ora come ora, sono i tassi di crescita dell'energia solare ed eolica. Se questi tassi si mantenessero alti, la situazione non sarebbe disperata, indipendentemente dall'uso crescente di carbone che si sta perseguendo.

Ora, naturalmente, non sto dicendo che le curve rossa e verde del grafico siano esattamente le quantità di energia rinnovabile che si dovrebbero ottenere nel tempo prossimo venturo, potrebbero esserci dei rallentamenti. Un primo rallentamento è legato alla necessità tecnologica di integrare le fonti rinnovabili con l'uso energetico dell'elettricità, in modo da utilizzare solo questa fonte energetica in tutti gli aspetti della vita umana. Ovvero occorre integrare le energie rinnovabili a livello planetario per far fronte alla loro intermittenza
(per esempio di notte il sole non c'è n.d.r.).

Questo ci porta fino all'anno 2050 per avere una società che non utilizzi più l'energia da fonte fossile.


Il punto è che può non esserci disperazione.

Il clima peggiorerà - si vedano le siccità, le tempeste, la fusione del ghiaccio. I negazionisti diranno ancora più sciocchezze e diventerà ancora più urgente una azione globale contro il cambiamento climatico. Ad un certo punto succederà che le soluzioni saranno sempre più una sola soluzione. Quindi non scoraggiatevi se le vendite di auto elettriche attualmente sono molto basse o se l'uso di energia solare è una frazione molto piccola del consumo totale di energia. Questa è una partita da giocarsi lungo nel tempo.

Vale anche la pena notare che, in un paio di decenni appena, le energie rinnovabili potrebbero iniziare veramente  a crescere di scala e contemporaneamente potrebbe arrivare il momento di concentrarsi davvero sulla chiusura di tutte le miniere di carbone e di tutti i pozzi di petrolio. Ovvero quando la carbon-tax diventerà insopportabilmente punitiva e pesante, grazie ai regolamenti di Kyoto denominati "cap-and-trade".

In questo momento, l'attenzione massima dovrebbe essere rivolta alla protezione e crescita della ghianda eco -tecnologica.


* Nota dell'autore:  sì, so che sto confrontando la capacità di utilizzo di energia da fonti rinnovabili senza tener conto del fattore di capacità. Ma è anche vero che l'elettricità è molto più efficiente dell'energia primaria che deriva dai combustibili fossili. Diciamo che questa schematizzazione fornisce una idea rapida e illustrativa dell'aspetto generale di ciò che si sta trattando.

Nota di Daniela: 5 anni fa colsi un ghiandina appena sbocciata fuoriuscente dalla tana di un talpa. Era piccolissima, 10 cm al massimo. Avrebbe fatto un "brutta" fine perchè il luogo era deputato a PRATI STABILI, per cui sarebbe stata rasata al suolo.
Con abilità la portai con me in borsa, dentro un fazzolettino di carta e poi la piantai nel giardino. Adesso è un bel metro di FARNIA. E non intende smettere di crescere. Magari la battezzo Speranza.


18 commenti:

  1. Coltivare la speranza può essere bello, ma anche dannoso per il fatto che si può rimanere molto delusi. Soprattutto nella nostra cultura allo sbando, la speranza significa quasi sempre demandare ad altri le soluzioni, tralasciando sistematicamente di impegnarsi in prima persona.
    Da parte mia sono pessimista.
    Non confido in questa gentaglia che ci governa, che fino ad ora ha pensato a tutto fuorché al bene comune; di conseguenza, finché non ci sarà un radicale cambiamento politico, il trend rimarrà quello dell'autodistruzione, della prevaricazione dei potenti sui più deboli, e l'economia dissennata a favore del Dio Mercato continuerà a dettare le regole di un gioco che sta sempre più schiacciando la società dietro una larvata dittatura. Bisogna svegliarsi ORA, non coltivare speranze future. Ecco perché sono pessimista.

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  2. Ciao Roberto. Posso comprendere il tuo pessimismo, anche perchè non credo nella classe dirigente che ci governa (e non solo italiana) da tanto tempo. Sembra che chi voglia fare venga espulso o convinto, con le buone o le cattive, a fare altro. Tuttavia questa è una possibilità VERA. Non è una strategia di marketing, è una VERA E REALE Possibilità perchè la Civiltà umana continui la sua strada, producendo ARTE E MUSICA e magari evitando le diseguaglianze sociali ed economiche, FONTE DI TUTTI I MALI. Nella vicina Venezia una amica mi ha detto che stanno contando le GOCCE di acqua per irrigare i campi, ovvero un litro di gasolio serve tre minuti di un campo. Un discorso fatto al bar, ovvero comincia una forma di consapevolezza sui limiti del Pianeta che ci sostiene, minima.
    Magari è solo un inizio inconsistente, ma è un inizio e credo che anche un piccolo blog come questo possa contribuire alla consapevolezza, e solo quella mista al buon senso disperso nei fumi dell'idiozia esponenziale, potrà finalmente farci mettere a ridere di fronte e un re nudo. La maggior parte di chi ci governa è così.

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  3. INOLTRE DOBBIAMO FERMARE IL CALDO ...
    In tutti i modi perchè GIÀ ADESSO ci sono ripercussioni ALIMENTARI ANCHE IN ITALIA.
    ECCO QUI FONTE COLDIRETTI:

    MAIS: riduzione della produzione del 25-30% a livello nazionale con punte dell'80% nel Polesine e del 50% nel Padovano.

    SOIA: riduzione della produzione del 30-40% della produzione nelle regioni settentrionali (dove si effettua la quasi totalità della coltivazione) con punte dell'80-100% nel Polesine.

    GIRASOLE: calo della produzione del 20% a livello nazionale, riscontrabile nelle Marche e in Toscana.

    BARBABIETOLA DA ZUCCHERO: calo produttivo sino al 50% nelle regioni del Nord a seguito del calo della resa nelle aree del Veneto e dell'Emilia-Romagna dove non si è potuto irrigare.

    VITE: situazione a rischio se dovesse permanere il caldo. E' prevista una produzione molto contenuta rispetto alla media.

    POMODORO: calo produttivo del 20% del raccolto in tutte le aree di produzione nazionale con punte del 25% nel Mezzogiorno.

    LATTE: minore produzione a livello nazionale del 10-15% con punte del 30-40% in Toscana dove si registrano maggiori costi del 70-80% per carenza foraggi, mentre in Piemonte le mandrie sono costrette a lasciare gli alpeggi con un mese di anticipo.

    ORTAGGI: riduzione della produzione dove non è stato possibile irrigare. In Abruzzo calo del 30% della produzione di patate e carote.

    UOVA E MIELE: minore produzione per gli effetti del caldo sulle galline e sulle api.

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  4. Per quanto attiene agli alimenti consiglio anche questa breve lettura

    http://resistenzafutile.blogspot.it/2012/08/gli-usa-non-sono-il-congo-ma-non-sono.html

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    1. Interessante, ma in riferimento al sottotitolo del blog, non credo affatto che il mondo sia privo di un significato intrinseco, perché, solo per il fatto che noi non lo vediamo o non lo capiamo, non significa che non ci sia.
      Una volta si pensava così anche dei batteri.

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    2. Roberto, il Mondo ha delle leggi fisiche estrinseche che esistevano prima durante ed esisteranno dopo di noi.
      Noi capiamo benissimo, anche troppo, diamo nomi alle cose e alle leggi delle fisica, sappiamo dei batteri, ma poi costruiamo cattedrali e suoniamo bellissimo jazz, facciamo arte, ci poniamo domande che i batteri non si pongono, abbiamo un elevato livello di coscienza, insomma questo è il nostro lavoro intrinseco.
      E' l'apporto che una razza intelligente MA NON SAGGIA sta dando e ha dato al Pianeta. Il punto è RIUSCIRÀ A DARE ANCORA?
      Roy Rappaport credo proprio volesse dire questo e non che non esista nulla se noi non vediamo.

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    3. Ah dimenticavo...facciamo OTTIMA BIRRA!!!!
      ;)

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    4. Ok, Rappaport non voleva significare che non esista nulla, ma si parlava di significato, che è cosa ben diversa dalla legge. Spesso si intende per significato il fine ultimo per cui qualcosa esiste, ed è a quello che mi riferisco e che credo non sia compreso da nessuno, ma solo teorizzato (erroneamente per altro) da alcuni. Ciò nonostante credo che ci sia.

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    5. ...odddio non ho capito....
      Robertoooooo....

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  5. Affinchè quelle curve rosse e verdi diventino realtà occorre una crescita "tangenziale della saggezza" e la saggezza come l'acqua, non ha surrogati.
    La tangente cresce prima in modo apparentemente lineare, poi apparentemente esponenziale e poi,quando l'angolo si fa retto, è quasi impossibile farsi un'idea di quanto si fiondi verso l'infinito.
    Dobbiamo compiere un miracolo quasi incommensurabile, forse unico nella Storia, almeno tra quelli che finora abbiamo visto.
    James Hillmann il grande psicologo recentemente scomparso, usò la metafora della ghianda in uno dei suoi più famosi scritti,"Il codice dell'anima".
    Un saluto, Marco Sclarandis

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    1. Condivido, Marco.
      E ti ringrazio per lo splendido consiglio: il libro non me lo lascio sfuggire. Ho trovato questo contributo su Youtube.

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    2. Concordo con i principi di Hillmann.
      Io lo intuivo ma non sapevo dare un nome, qualche mio amico mi diceva che è il KARMA un qualcosa che è prima di te, e sarà oltre te. E che se tu non sai far fluire farà solo male.
      Mi sono resa conto troppe volte che andare contro l'istinto e a favore di regole dettate da altri e impostae su di me, facevo solo errori.
      Quando ho lasciato andare il mio demone sono stata meglio. Deve essere quella voglia di comunicare di sentire un CORO RISONANTE di cui al famoso professore


      http://www.youtube.com/watch?v=FP0-iLfFFN0

      Vero Marco?

      Robertooooooooooooo....vai e ascolta...

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    3. Il cambiamento climato è molto di più di quello che appare.
      Non in senso geofisico.
      La nostra psiche non accetta limiti e confini, da millenni.
      Abbiamo escogitato l'informatica e la cibernetica nel tentativo spasmodico di comprendere la nostra coscienza.
      Bramiamo e temiamo la metamorfosi della nostra genìa come un amplesso culminante nell'orgasmo.
      Adoperiamo tutti gli elementi chimici conosciuti, per cui siamo letteralmente in relazione con il nucleo delle stelle.
      Può essere tutto ciò una insignificante coincidenza?

      Un saluto, Marco Sclarandis.

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    4. Giusto. Se non capiamo il cambiamento come concetto di vita del sistema universo come possiamo accettare il cambiamento climatico? Noi vogliamo tutto, noi sapsap, e tutto è un concetto inesistente.

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  6. Dal dirupo di Seneca non ci sono strade
    scendenti a valle che pure è nascosta dalle nubi
    nemmeno c'è sentiero tra macigni e forre
    nessuna comitiva e tanto meno torma
    è mai discesa con tanta allegria imprudente
    e poca corda robusta mista a rinnegata angoscia
    eppure non si può che andare in questa direzione
    quella lasciata indietro non era solo terra
    ma tempo che sa solo marciare avanti
    il sole splende e tiene le pietre ferme
    ma il temporale ama fare del suolo fango
    dobbiamo guadagnare il piano
    prima che le nubi il pendio risalgano.

    Un saluto, Marco Sclarandis

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  7. Ho una confessione da farti, sorellina, ho letto solo oggi questo post anche se avevo notato già da qualche giorno che c'era. Al lavoro sono stato molto impegnato, ma non è questo il vero motivo. Stavi facendo dei post interessantissimi, solidamente agganciati alla scienza ed alla realtà, ma che non lasciavano spiragli alla speranza, anche i commenti erano spesso una gara a chi la vedeva più nera e trovavo faticoso affrontare tutto questo pessimismo nonostante lo riconosca giustificato e razionale. Il mio non è un voler mettere la testa sotto la sabbia, sono pienamente consapevole della realtà di tutti questi allarmi, ma credo che anche gli allarmi debbano lasciare uno spiraglio, suggerire una via d'uscita reale e praticabile (non pie speranze ovviamente, ma concrete possibilità), altrimenti ottengono l'effetto contrario invece di spronare al cambiamento finiscono per portare alla rassegnazione ed alla rinuncia, o alla testa sotto la sabbia (un po' come il vino che in piccole dosi può caricare, ma poi esagerando toglie le forze e si finisce lunghi).
    Passo ogni giorno a riflettere su vie d'uscita, a cercare soluzioni, sia in grande (ben consapevole del fatto che non mi sarà mai dato di contribuire a farle attuare) sia in piccolo (che cerco di mettere quotidianamente in pratica), la mia natura mi porta a pensare che una soluzione si debba trovare e preferisco cercarla che disperarmi, tentare ingenuamente di fare qualcosa, piuttosto che rinunciare.
    Oggi dunque sono molto felice di leggere di queste valutazioni, ovviamente, come già affermato nell'articolo stesso, non è detto che il trend continui ad essere questo, che veramente ci sia il sorpasso e che questo avvenga addirittura nei prossimi dieci o vent'anni. Non è detto soprattutto perché ci sono in mezzo molte variabili e molte dipendono da noi, almeno in parte, dunque non si tratta di rilassarsi, tranquillizzarsi, demandare ad altri o ad un'ipotetico autosistemarsi di tutto, ma al contrario dobbiamo impegnarci ancora di più, visto che uno spiraglio c'è, che non solo sarebbe possibile andare avanti solo con le energie rinnovabili, ma che addirittura questo è il trend. Ma perché si mantenga dovremo di certo fare anche la nostra parte facendo si che non vengano prese decisioni che lo rallentino prima di tutto e poi rimangono validi tutti gli allarmi precedenti, in particolare quelli riguardanti l'acqua e le risorse alimentari.

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  8. Che dire fratellone...mi hai commossa...
    Non sono NERADENTRO, non penso alla MORTEIMMANENTE, alla DISPERAZIONECONTINUA....ma ma ma occorre sapere se stiamo facendo errori oppure continuiamo su strade sbagliate...la via di uscita c'è ma occorre spostare l'interesse dalla crescita alla stabilizzazione. alla Giustizia per TUTTI GLI ESSERI UMANI e non solo per quel miliardo di fortunelli di cui facciamo parte.
    Non possiamo credere che le nostre ascelle profumate o la cacca liquida dei neonati occidentali valga di più degli orrori cui sottoponiamo 6/7 dell'umanità in nome di una ricchezza che nemmeno siamo capaci di godere...
    Magari singolarmente non possiamo fare tanto ma se tutti singolarmente lo cominciamo a fare qualcosa di significativo si crea...non sprecare, risparmiare, non buttare via cose che sono ancora valide solo perchè la moda è passata, ascoltare il prossimo (cosa assai difficile soprattutto se il prossimo non ti ascolta e non ha nessuna fiducia in te) e ascoltare quella voce di paura che ognuno dentro di noi sente.
    Marco Sclarandis nell'ultima poesia sul DIRUPO DI SENECA chiarisce poeticamente il punto. prima che arrivi un temporale trascinante a valle/dirupo è il caso di INDIETREGGIARE e tornare sul falso piano su cui siamo, quello che precede il dirupo devastante e riflettere ed agire.
    La SOSTENIBILITÀ concetto marcatamente europeo e principio comunitario di base (che in Italia dimenticano troppo facilmente) è L'UNICA ARMA intelligente per sopravvivere bene sul Pianeta. Però significa uccidere il concetto di crescita.
    E magari finalmente far sviluppare quello di comunicazione e comprensione.
    Consiglio anche a te di vedere quel filmato su youtube che ho consigliato a Roberto, quello del prof. Emilio del Giudice. E' un fisico nucleare, ma la sua simpatia napoletanissima fa si che i 43 minuti scorrano alla velocità...del quanto...

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