lunedì 4 giugno 2012

MUCCHE CON LA PISTOLA



Questo video è molto interessante perchè può far riflettere tutti noi, tontoloni, onesti e dotati di buon senso.
Noi che pazientiamo le altrui aggressività e irregolarità, noi che comprendiamo più di quanto siamo compresi, noi "cittadini comuni", come dicono i media, televisivi e non. Noi che siamo i bancomat e la ciccia di questo sistema che sta traballando vistosamente.

Per i pigri e non anglofili, traduco in sintesi il contenuto della bella canzoncina bovina.

Sebbene nessuno si aspettasse che da una razza così mansueta potesse nascere un grande guru, ecco che un vitellino magro si arrabbia della inanità dei suoi concittadini bovini placidi, dall'aspetto così stupido e che non si divertono mai, e dopo aver letto nel bosco Che Guevara e Mao Tse Tongue (bellissimo calambeur), li incita alla rivolta, al non accettare il fatto di dover vivere solo per diventare hamburger.

Gli parla di Giustizia, ma loro non si smuovono. Si sente emarginato, fuori dal gregge, le mucche sono depresse.
Ma lui insiste che devono combattere, sfuggire o morire.
E allora cominciano ad ascoltarlo.

Ma viene catturato e rinchiuso e trasportato con un camion al suo destino fatale. Ma nessuno poteva sospettare che uno scheletrico vitello potesse nascondere un UZI.

Mucche con la pistola.

Arrivano i macellai con il pungolo elettrico da infilzargli nella coscia, ma lui reagisce, scalcia  e li acceca con la pipì, instaura un lotta, rimbalza su un trattore ed esce dalla porta. Del carburante infiammabile si riversa sul pavimento e scatena un incendio al macello e le mucche allora corrono fuori. Allora il guru prende un megafono e salta su un cumulo di fieno e comincia a urlare "Noi siamo bovini errabondi e liberi di correre!".

Ed ecco formato un esercito di bovini che urlano "Dobbiamo combattere per la libertà dei bovini e tenere alta la nostra testona!" "Dobbiamo correre libere com il bufalo (la canzone è country) o morire!"

Escono alla rinfusa rompendo i cancelli, rovesciano un trasporto di latte e bruciano tutto il cibo.

LE MUCCHE ADESSO SI DIVERTONO. Sessanta auto della polizia vengono accumulate in una pila, completamente coperte dal letame. Fumo nero all'orizzonte oscuro il giorno, dodici Mac donalds sono stati bruciati.
L'esercito bovino di liberazione avanza.

Ma il presidente (Bush) è stufo e si incazza.

"Questo UPPITY CATTLE (presuntuoso bestiame...noi insomma) mi ha stufato è tempo di maniere forti!"

I media gongolano, la gente tira sospiri di sollievo, il Presidente ha ordinato a 10.000 poliziotti di prendere e uccidere tutti i bovini vagabondi e di regalare hamburger ai bambini. E così accade.

Sembra tutto finito, ma all'orizzonte dei consumatori si sente un rombo assordante.

Gli elicotteri dei polli.


E qui aggiungo un link a questo post di Sergio Di Cori Modigliani, molto ben fatto secondo me e dal titolo significativo di " Meglio Beppe Grillo che il suicidio".

11 commenti:

  1. L'Emila senza pace tra i capannoni

    http://www.articolotre.com/2012/03/esplosione-in-fabbrica-a-villastellone-quattro-feriti-gravi/73078

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  2. http://pulci.comunita.unita.it/2012/06/04/che-macello/

    L'ottusa ferocia di noi umani.

    In un certo senso quei bovini si sono già armati contro di noi.
    Con le loro carcasse intrise di sostanze tossiche sia di sintesi che endogene, da abissi di angoscia.
    Quando si vuole oltrepassare il picco del giusto profitto, ecco che cosa succede.
    La vita sulla terra è un colossale sacrificio, ma noi umani siamo capaci di trasformarlo in una stolta infernale carneficina.
    Ora che siamo noi un branco numeroso, tutto è pronto per l'inizio del nostro turno di ecatombe.
    Chi troppo vuole nulla stringe.
    E dire che l'antidoto è solo mollare la presa.

    Marco Sclarandis

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    1. Mi auguro che sempre più persone prendano coscienza di cosa significa nutrirsi di animali, soprattutto di animali allevati nelle maniere in cui vengono allevati ed abbattuti attualmente. La meccanizzazione ed industrializzazione anche dell'allevamento ci allontana dalla percezione di quello che c'è dietro, proprio quando in realtà è più cruda e sarebbe intollerabile per chiunque o quasi. Se ogni volta nell'alimentarsi ci si ponesse il problema di quello che c'è dietro, pochi continuerebbero a farlo, se poi pensassero anche a come si stanno avvelenando non rimarrebbe nessuno.

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    2. URGE UN TUO POST, lo so che sarà diffici e serve tempo, ma è importante che proprio tu, che so attento a queste questioni, riesca a scriverne in modo OLISTICO, ovvero centrando tutto quello che si mette a rischio mangiando male. A partire dall'ambiente, e fin lì ci arrivavo anche io, ma vorrei che tu sondassi gli aspetti della salute umana e non solo meramente fisica, ma anche psicologica.
      Mangiare la paura e l'orrore non credo faccia bene a nessuno.
      L'UE ha stanziato 3 milioni di euro per gli Stati che promuoveranno la ricerca sul mangiare insetti.
      In Italia una neolaureata ha prodotto biscotti al grillo e poi spaghetti saltati con i grilli.
      Io preferisco mangiare come i grilli, verdura se possibile.

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  3. NOI ESSERI UMANI SIAMO SCHIFOSI...non riesco a vederlo il video della LAV alla quale ho versato il 5 per mille...

    non riesco perchè rispetto la vita di tutti, anche della lumachina che attraversa la strada, del riccio, di tutto...

    ma sono io ad esseres strana...

    questo video è straziante...

    http://video.corriere.it/mucche-terra-prima-botte-poi-macello/83aa2014-352b-11dc-a8f9-0003ba99c53b

    Io bevo poco latte e non mangio la carne di mammifero.

    Non mangio bistecche di dolore.

    Eppure noi faremo una fine ANCHE PEGGIORE DI QUESTA SE , COME DICI TU, NON MOLLAMO LA RESA.

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  4. Hanno tirato troppo la corda. Hanno sottovalutato il popolo bue (o mucca). Ad un certo punto qualcuno si risveglia ed aiuta altri a risvegliarsi.
    Forse siamo nell'imminenza di una rivoluzione pacifica, pacifica almeno nelle intenzioni dei portatori del cambiamento, ma non è detto che lo sia in quelle dei detentori del potere, che faranno di tutto per mantenerlo. Sarà importantissimo vigilare e partecipare per fare in modo che il nuovo nasca sano e cresca senza portarsi dietro vizi precedenti, senza tollerare imperfezioni che poi possono degenerare, senza compromessi dietro cui si nasconde il vecchio, con la capacità di vedere molto lontano e prevedere i futuri sviluppi.
    Le fasi in cui tutto, o quasi viene rimesso in discussione sono rare, quando ci sono è importante che tutte le forze sane prendano parte la processo, perché quando si torna alla nuova normalità i giochi sono fatti ed il tentativo dei potenti precedenti è quello di preservare le loro posizioni, anche se magari sotto forme apparentemente diverse.
    In Italia il giochetto gli è sempre riuscito, quando è stata fatta l'unità, i potenti locali dei regni precedenti hanno continuato ad avere posizioni di comando o a mettere loro uomini nelle posizioni chiave, perfino dopo la guerra, la classe dirigente fascista non è stata processata ed allontanata, ma ha mantenuto le proprie posizioni. Da noi il ricambio esiste solo per i livelli più bassi, quello avviene anche senza rivoluzioni, si ricambiano i neo assunti non dandogli modo di apprendere, di crescere, ma la classe dirigenziale e politica mette radici, dalle radici emette nuovi virgulti e si propaga senza che arrivi mai una potatura degna di questo nome, o meglio un taglio del bosco senza lasciare guide e con rimozione dei ciocchi.

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  5. Concordo fratellone. Peccato che mi fai la metafora del bosco da estirpare...non era meglio un palazzosede di poltiici e geni d'accompagno che sprofonda in un buco nero???
    ;)

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    1. Hai ragione e mi ero anche posto il problema, ma veniva da se con l'idea delle radici e dei polloni. E poi è ancora più cruda per chi non vorrebbe mai abbattere un bosco. Ma quando è necessario ed inevitabile si accetta.

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    2. E' che chi ama i boschi non ama i politici...

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  6. Dal cassetto dei carmeopatici, distillata negli anni ottanta:

    Come fate voi
    Subite imperturbabili la vostra sorte
    Non ve ne importa d’estinguervi o morire
    Privi di lapidi e di battesimi
    Forse sequoie e tartarughe s’accontentano
    D’assistere impassibili e longeve
    A funerali di marinai e boscaioli
    Conigli e cavallette d’essere più feconde
    Delle umane fabbriche di saponette
    No
    Il vostro non sembra che sia silenzio unicamente
    Piuttosto sussurrìo cifrato
    Vi sarà stato concesso pure qualche cosa
    Per mitigare l’ingrato destino riservatovi
    Prima o poi ce lo direte
    Se non adesso almeno
    All’atto del completamento
    Quando
    Scorze scheletri gusci salme
    Nòccioli fossili impronte e scaglie
    Grideranno unisoni al geometra supremo
    Di non tornare alla luce esclusivamente
    Per soddisfare avidi palati di ignoranti

    Il carmeopata

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