"Cacciate il naturale, tornerà al galoppo."
Philippe Néricault Destouches (1680-1754) - commediografo francese
Nella puntata di Ballarò del 31 gennaio 2012, Latouche parla di Decrescita e Letta, che ascolta, alla fine commenta:
“Con la decrescita saremo tutti più poveri, occorre far ripartire la crescita”.
Una specie di plauso a Monti che prosegua con la sua schiacciasassi governativa.
In effetti, dal punto di vista di Enrico Letta, esiste una coerenza. Se l’obiettivo è la crescita, ciò che non è crescita è…decrescita. E Fitoussi, anche lui da Ballarò, aveva appena detto che, di fatto, l'Europa è proprio nella decrescita iniqua e malforme, quella del taglio alla spesa pubblica e dell'aumento del prelievo fiscale (cioè è una recessione). Tuttavia la CRESCITA pare essere l'unica soluzione, senza nemmeno la parolina SOSTENIBILE vicino, nonostante la sostenibilità sia uno dei mega obiettivi dell'unione Europea.
Si sicuro la decrescita di Letta non è la Decrescita Serena di Latouche o la Decrescita Felice di Pallante.
Tuttavia Letta e tutti quelli che la pensano come lui (dinosauri in via di estinzione) nulla potranno fare contro la
DECRESCITA OBBLIGATA.
Quella termodinamica, quella che “non la ferma proprio nessuno”.
A COSA HA PORTATO LA CRESCITA?
Con la rivoluzione industriale c’è stata la crescita di tutto perché la crescita era l’obiettivo. Un esempio è quello delle navi da crociera visto che la Costa Concordia è ancora nei nostri occhi, enorme e disgustosa, a banalizzare lo splendido paesaggio del Giglio. L'aumento delle dimensioni e la speciazione di individui, con caratteristiche morfologiche “abnormi” ed iper-specializzati, ha portato alla estinzione dei teropodi.
Quindi la decrescita sarà innanzitutto imparare ad evitare il gigantismo che alberga nelle teste di Letta e di Monti, dinosauri ancora con il mito della grande produzione industriale. La realtà ci verrà incontro, ed a quel punto si capirà che la crescita (o la decrescita) non sono scelte politiche che si possono ottenere per decreto.
Latouche non propugna l’aumento delle disuguaglianze temuto da Letta ma punta a ridurle. La decrescita, quella temuta da Letta, è quella della riduzione della produzione, degli scambi commerciali, delle ore di lavoro necessarie, delle merci che la gente può comprare e consumare, insomma la riduzione di tutte quelle variabili che fanno aumentare il PIL. Non è una scelta politica, tutt’altro, è un dato di fatto già presente da un po’ di tempo.
La decrescita intesa da Latouche è una nuova visione del mondo e anche una proposta politica ma basata su paradigmi del tutto differenti da quelli del neoliberismo.
L’attuale crisi è appunto una recessione, causata da una gestione criminale del potere, una gestione del potere finanziario caratterizzato dalla summenzionata ideologia neoliberista.
La "decrescita obbligata" ha bisogno di tutti gli apporti e le analisi possibili, quelli di Latouche e di Pallante, da integrare ad altri come i principi proposti del “padre” della decrescita, Ivan Illich, così come l’ha definito diverse volte proprio Latouche, il quale in un articolo intitolato “La buona notizia di Ivan Illich”, reperito nel sito filosofiatv.org, scrive:
“Ma se l’insostenibilità della crescita e dello sviluppo sono una buona notizia è soprattutto perché crescita e sviluppo non sono auspicabili e non lo sono per almeno tre ragioni:
1) generano una crescita delle disuguaglianze e delle ingiustizie mai vista;
2) creano un benessere largamente illusorio;
3) non generano, anche per i ricchi stessi, una società conviviale, ma un’anti-società ammalata della sua ricchezza (con stress, malattie di ogni sorta: insonnia, obesità, ecc, e infine la solitudine e il suicidio)”.
Queste considerazioni, abbastanza note e diffuse (perlomeno molte persone lo stanno imparando sulla propria pelle), non hanno impedito a Monti di emanare il suo Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1 – “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, con un articolo uno da brivido.
In quell’articolo uno della legge c’è tutto il vano tentativo (vano per la termodinamica) di bloccare l’inevitabile, perché l’aumento dei consumi sarà impossibile; dato che il Mondo è finito e invece la popolazione umana cresce esponenzialmente, e dato che noi sfruttiamo le risorse finite della Terra per creare prodotti da consumare, è palesemente matematico che non potendo crescere due variabili insieme, una delle due diminuirà (o noi o ciò che consumiamo).
A ridurre i consumi, ormai, ci obbligherà
la Prima Legge (oppure la Storia)
Consiglio a tutti questa lettura del prof. Ugo Bardi, riguarda Galla Placidia, l'ultima e unica imperatrice romana d'Occidente che ebbe la rara opportunità di poter fare qualcosa che i precedenti imperatori romani non hanno mai saputo fare: portare l’Impero alla sua fase finale, che doveva essere, inevitabilmente, la sua scomparsa.
Ti riciclo dei commenti , due miei , dal blog “Commenti dalla collina di Luca Pardi.
RispondiEliminaIl post s’intitola “Dinamite Bla”
Sergio I
Fuori tema (ma forse può interessare).
NOTIZIE DALL'ESTERO
L'iniziativa dell'associazione svizzera Ecopop (Écologie et population) per una stabilizzazione della popolazione ovvero per una moderata crescita demografica (realizzabile non impedendo, ma riducendo l'immigrazione ormai fuori controllo GRAZIE alla libera circolazione) sta naufragando: non riscuote interesse. Sono state raccolte finora solo 35'000 firme delle 100'000 necessarie, contrariamente a quanto si credeva e sperava. Se entro novembre non si arriverà alle 100'000 firme non si voterà.
Confesso di essere deluso e frustrato. Il problema demografico non è dunque sentito dalla gente, anche se ogni tanto mostra insofferenza per la calca e il traffico.
Penso anche che la crisi economica attuale faccia apparire la questione demografica secondaria o persino inesistente e risibile (mentre in effetti è all'origine delle varie crisi attuali).
Che fare? Rassegnarsi? Nei commenti all'articolo di oggi sull'iniziativa nella Neue Zürcher Zeitung (quotidiano di Zurigo) un tale scrive: "Non abbiamo bisogno di meno, ma di più gente. Con un migliore sfruttamento delle aree edificabili e immobili più alti il problema di un limite alla popolazione non si pone". Pazzesco. Come se chi abita nei grattacieli non dovesse scendere in strada e andare a fare la spesa.
Marco sclarandis:
RispondiEliminaLuca, prova a chiedere a mille persone prese a caso quanto sia la superficie dell'appartamento in cui vivono, e quella del pianeta nel quale si trova ovviamente il loro appartamento.
Dallle risposte capirai il perchè la questione demografica non sia sentita come cosa importante.
Se poi chiedi alle stesse persone quanti raddoppi di popolazione sarebbero possibili,credo che le risposte sarebbero ancora più interessanti.
Per come vive tuttora l'umanità presa nel suo insieme, potrebbe sopravvivere a lungo solo se venisse decimata, tanto è grave lo sfruttamento d'ogni genere di risorsa.
Ma se mettessimo in atto innumerevoli accorgimenti per ridurre drasticamente i nostri bisogni materiali potremmo anche sopravvivere, e più che dignitosamente, ad un altro raddoppio o addirittura due.
Naturalmente una umanità composta da settecento milioni di individui ed una composta da ventotto miliardi, su un pianeta che ha una superficie di cinquantuno miliardi di ettari, non possono fare esattamente le stesse cose.
Anzi, possiamo tranquillamente dire che sarebbero separati da un abisso cognitivo e comportamentale.
Eppure se ciò che accadde con il cataclisma di Toba settantacinquemila anni fa è vero,da allora ad oggi siamo riusciti a raddoppiare una ventina di volte.
Perchè mai non potremmo farlo per altre venti?
Questo è il ragionamento lineare che inconsapevolmente fanno moltissime persone pur essendo all'oscuro dei fatti di Toba.
En passant riferisco che la stima degli Homo Sapiens sapiens o comunque molto affini a noi sopravvissuti all'epoca, sia di qualche migliaia di individui.
Anche se all'epoca del cataclisma di Toba fossero rimasti solo un Adamo e un'Eva
non si aggiungerebbero alti venti raddoppi, ma solo una dozzina.
Certamente la scienza applicata ci ha aiutato, ma ci ha purtroppo illuso di essere
imbattibili.Ma come nessuna scienza applicata può aggiungere un solido regolare ai cinque unicamente possibili, allo stesso modo o quasi, è impossibile raddoppiare l'umanità altre volte.
La stessa psiche umana ha dei limiti insormontabili.
Basti tenere a mente che non siamo in grado di gestire più di una dozzina di dozzine di rapporti umani duraturi e profondi.
Figuriamoci quanto sarebbe faticoso dovere pensare continuamente a miliardi di persone che devono vivere controllando minuziosamente ogni loro minima azione, per evitare di perdere un delicatissimo equilibrio.
Già lo stiamo facendo adesso e sta diventando un incubo.
Ce la faremo ad accettare l'asintoto demografico a cui giungeremo inevitabilmente nell'arco di un paio di generazioni?
Se non l'accetteremo dovremo sottometterci ad una curvatura ben più rude.
Quella che ha la stessa forma dell'onda di uno tsunami, parente della curva gaussiana, ma che Ugo bardi ha battezzato "Effetto Seneca"
Ciao, Marco.
EliminaCredo che tu abbia molto ben sintetizzato il ragionamento del perchè occorre limitarci, andando anche a precisare che la vita diventerà dura non solo per questioni alimentari e di sopravvivenza fisica, ma anche di equilibrio mentale. Un equilibrio che spesso vedo molto instabile.
Sergio I:
RispondiElimina«Luca, prova a chiedere a mille persone prese a caso quanto sia la superficie dell'appartamento in cui vivono...»
Be', presto lo sapranno: è in arrivo la tassa sui metri quadrati dell'appartamento, appena introdotta in Grecia, ma allo studio anche in Svizzera. Gli Stati hanno bisogno di soldi e devono inventarsi qualcosa. Questa tassa io la trovo particolarmente odiosa.
«Ma se mettessimo in atto innumerevoli accorgimenti per ridurre drasticamente i nostri bisogni materiali potremmo anche sopravvivere, e più che dignitosamente, ad un altro raddoppio o addirittura due.»
Dici davvero o scherzi? Non credo che basterebbero "innumerevoli" accorgimenti per far convivere pacificamente e persino "più che dignitosamente" una ventina di miliardi di individui. Il filosofo tedesco Sloterdjk propone un intervento sul patrimonio genetico per ridurre l'aggressività dell'h. s. s. visto che l'educazione dà risultati modesti.
Ecco, sì, forse l'accorgimento ideale sarebbe indurre una mutazione. Potremmo ottenere chissà l'uomo-formica e formicai umani mirabilmente costruiti e funzionanti. Nei formicai non può esserci democrazia e spazio per l'individuo che non conterà ovviamente più un cazzo: sarà solo una rotellina dell'ingranaggio.
L'inflazione porta alla svalutazione. Già adesso il nostro prossimo, così numeroso e invadente, ci dà quasi solo fastidio. Come provare empatia per tutta questa gente nostra concorrente?
Marco Sclarandis:
RispondiEliminaSergio I, ti invito a leggere più gelidamente le mie parole.
Noi siamo da tempo formicai umani, e il secolo scorso ci ha fornito degli esempi limpidissimi di cosa fare per riportare l'uomo alla condizione di insetto.
Non mi auguro che l'umanità arrivi a contare ventotto o addirittura cinquantasei miliardi di individui.
Al massimo oso sperare che entro il secolo in corso non si aggiunga a questa umanità dolente non più della metà dei presenti.
I miei "innumerevoli accorgimenti" sono un invito a riflettere su quali e quanti limiti ha la biosfera nel mantenere i suoi componenti, tra i quali ci siamo pure noi.
Ma ancor è più un invito a considerare che quello che è indispensabile, appena si sono soddisfatti i più stringenti bisogni materiali, è il significato del nostro vivere.
Credo fermamente che le follie, le crudeltà, le iniquità, le paranoie e tutto quanto si può assimilare a condizioni da inferno dantesco che manteniamo in vigore, siano il principale indizio di una immane mancanza di senso.
Se ci aspettiamo che una mutazione genetica o epigenetica ci porti alla svelta a ritrovare il senso di quello per cui viviamo, possiamo fare che scatenare direttamente l'apocalisse, visto che i mezzi non ci mancano,e dareun significato grandioso, universale e definitivo al passaggio in questo strano universo.
Più prosaicamente mi viene da sorridere, anzi da sogghignare che proprio la Svizzera intenda tassare le abitazioni a metro quadro.
Esattamente come le persone, i metri quadri concreti, non sono tutti uguali.
Qualsiasi agente immobiliare lo sa.
Come provare empatia per tutta questa gente concorrente?
Non lo so, ma la travolgente ascesa dei social network mi fa pensare che stia collaborando per riuscirci.
Caro Marco, forse dovresti anche invitare tu personalmente quel tale Sergio a questo piccolo dibattito. Spero che riprendere una bella discussione fatta su un altro blog perchè attinente sia per far ripartire con novità la discussione su questo.
RispondiEliminaSennò siamo al primo caso di riciclo di commenti!
;)
Per rispondere in generale alla "valanga" di messaggi riciclati, mi sembra che il gruppo che si rende conto che la crescita demografica sia un clamoroso errore per la propria sopravvivenza parli un linguaggio alieno al gruppo che invece vede la crescita come sopravvivenza della specie, e viceversa.
RispondiEliminaNon so se sia il gene egoista o il meme, però i due gruppi non si capiscono, anzi esacerbano i rispettivi punti di vista. Finché l'ideologia dominante sarà quella neoliberismo, sarà dura trovare mezzi di comunicazione che esplicitino il punto di vista della minoranza anticrescita.
Io tento ripetutamente di parlarne, ma sembra che io appartenga alla minoranza che vuole vivere "bene", ovvero una usurpatrice delle risorse della Terra e come tale voglio mantenere ferma la mia posizione privilegiata.
Il che è vero; perchè devo rinunciare a un livello di civiltà piuttosto elevato per far spazio a milioni di diseredati?
Se proseguo dicendo che vorrei che TUTTI gli umani vivessero allo stesso mio livello di civiltà (e non sono una consumatrice, tutt'altro) ovvero buona sanità, tempo libero, internet, cultura, musica e buon cibo, qualcuno inizia a capire che FORSE sto cercando di salvare anche il suo pezzetto di cielo.
Gandhi immaginava un pianeta Terra pieno di gente, ma lui era un frugale, era uno che diceva che "un oggetto, anche se non ottenuto con il furto, è tuttavia
come rubato se non se ne ha bisogno".
La società dei consumi è sbagliata, 2/7 di persone che stanno bene verso 5/7 che stanno malissimo è sbagliata, eppure la Crescita è ancora l'unico paradigma sociale ed economico che risolve TUTTI gli altri problemi.
Vedi Daniela, che se noi rimproveriamo i 5/7 di figliare troppo, loro ribattono che siamo noi 2/7 ad ingozzarci e ad arraffare troppo.
RispondiEliminaIn un mondo schierato a questo modo, sono troppi anche settanta milioni di persone, come millenni di Storia hanno ampiamente dimostrato.
Vedendo le cose in questo modo direi che oggi stiamo vivendo all'interno d'un miracolo etologico, visto che siamo cento volte tanto e disponiamo di mezzi di sopraffazione migliaia di volte più potenti che in passato.
Noi stiamo già di fatto mettendo all'opera quegli innumerevoli accorgimenti per campare cent'anni tutt'insieme appassionatamente.
Sono semmai abitudini del passato, come la guerra, che sono diventate ridicolmente obsolete, pur mantenendo la loro distruttività.
Se poi la guerra si associa a un qualsiasi genere di culto, si raggiungono vette di tragica comicità come quelle che hanno portato a scrivere "Gott mit uns" sulle fibbie dei cinturoni e "In God we trust" su delle banconote.
Noi avevamo la scritta "Dio ti vede" nei gabinetti di molti oratori, per indurre tanti allievi soldati di Cristo alla castità.
Poi qualcuno dev'essersi reso conto della involontaria ridicola comicità dell'avvertimento e le ha fatte sparire.
Quanti possono partecipare al banchetto planetario, senza il pensiero che una volta finito non si debba patire digiuno e carestia per settimane prima che se ne possa imbandire un altro?
Nessuno come noi in passato ha avuto i mezzi per ottenere la risposta giusta.
Potremmo scoprire che abbiamo esagerato ma con un sopportabile sacrificio possiamo rientrare nei ranghi, o che adoperando il meglio ed il massimo della nostra astuzia, possiamo ancora largheggiare, anche se ciò implica che chiunque si permetta di fare lo stupido deve essere brutalmente punito.
Possiamo darci anche totalmente alla misteriosa e misericordiosa Divina Provvidenza, ma ciò presuppone che le misericordiose e divine provvidenze dei vari dei adorati in giro per il mondo si siano messe d'accordo sul da farsi.
Senza contare che le decisioni ultime della Divina Provvidenza sono per definizione insindacabili.
Ti ricordi la solenne frase:
"Mistero della Fede, rendiamo grazie a Dio" ?
En passant e trapassant, pensa in che ginepraio si sono ficcati i Cinesi con la loro politica del figlio unico obbligatorio.
Ora sembra che in Cina manchino un centinaio di milioni di femmine da marito o almeno da convivenza.
Potremmo mandare loro il, anzi, la nostra Vladimir ora impegnata nell'Isola dei famosi a proporre delle soluzioni dignitose, anche se
cattolicamente riprovevoli.
Oppure organizzargli degli harem al contrario.
Abbiamo un esperto che s'è da poco liberato da impegni di governo, e se aiutato da quell'ex parrucchiere in tunica bianca, ora momentaneamente ospite delle patrie galere, i due insieme farebbero miracoli, pardon, volevo dire portenti.
Marco Sclarandis
Noi abbiamo esagerato e possiamo tranquillamente sopportare qualche facile rinuncia a qualche inutile bene di consumo per rientrare nei ranghi planetari di risorse limitate.
RispondiEliminaIl problema è COME COMUNICARLO, in mezzo a manipolazioni divulgative e comunicative che con i social network e la rete sono ....troppo veloci, troppo superficiali e troppo idioti.
La coercizione cinese è stata fatta MALE.
C'erano scappatoie e nessuno ha guardato all'aspetto etnico/idiota del VOLERE SOPRATTUTTO IL FIGLIO MASCHIO.
Migliore quella indiana che con la telesivione rende tutti sterili (guarda gli italiani).
E' la consapevolezza che manca, il perchè e a quello io ci agiungerei la coerziione condivisisa e non calata dall'alto come i cinesi.
O rendi tutti sterili mettendo qualcosa nell'acqua (ma questo sistema è nazismo puro), o transiti a un mondo diverso dove in un paio di generazioni si possa diminuire l'impatto della popolazione umana e del suo background sul Pianeta. E con maggiore consapevolezza usare il meglio della civiltà evitando il peggio.
Io preferisco transitare.
Ho riso pensando a Luxuria in Cina e approvo la soluzione di liberarsi del nano mandandolo a fare l'esperto in Cina. Insomma S. ma va in Cina...
COME COMUNICARLO?
RispondiEliminaE'un'arte signora mia cara.
Ci vuole talento applicazione e passione.
Ma il momento è giunto e giusto.
Diamoci da fare!
Marco Sclarandis
Nel mio piccolo lo faccio. Finchè incontro poeti come te tutto bene, è quando incontro "pseudo scienziati" oppure "giornalisti", categorie spesso di presuntuosi, che usano linguaggi e non LINGUA DIVULGATIVA, mi sento venir meno. Magari gli stessi che si lamentano della manipolazione televisiva e della idiozia della "gente comune".
RispondiEliminaNon li reggo.
Complimenti, davvero un ottimo post.
RispondiEliminaMi suggerisce due riflessioni.
La prima: lascia stare Letta. Non accetta il suffisso "de", perché cerca di scinderlo dalla sua mente.
La seconda: la pericolosità di Monti - l'ariano che con la storia del posto fisso da dimenticare dice che nessuno sarà mai razza eletta come lui e i suoi accoliti - sta proprio nel fatto di essere un teorico puro; e la teoria economica pura può dimostrare che è possibile la crescita esponenziale ed infinita che sta alla base del capitalismo.
Il danno arriva quando entra in gioco la realtà...
Grazie Bastian. La realtà è anche sconosciuta ad altri componenti del governo Monti. Non riesco a dimenticare come la teorica Fornero di diritto del lavoro si sia dimenticata degli scivoli per la pensione...
EliminaSe solo apparissero alla sora televisora dei giornalisti che se ne intendono per davvero di questioni energetiche, minerarie ed ambientali, potremmo assistere ad una vera rivoluzione culturale.
RispondiEliminaMa dovrebbero essere anche degli animali da palcoscenico, e dovrebbero essere lasciati svolgere il loro compito fino in fondo.
Ma "Arraje"(mamma rai)e le sore catodiche generaliste non hanno il minimo interesse ad invitare personaggi del genere.
Hanno permesso ad un Mario Tozzi di fare qualcosa in passato,quando i suoi sermoni potevano essere catalogati fra le prediche apocalittiche ma sostanzialmente innocue per il volgo.
Adesso però la questione si sta facendo seria, molto seria.
L'energia rinnovabile, quella vera, non le minchiate come l'idrogeno, i biocarburanti, o il "carbone pulito" sta mostrando tutta la sua praticabilità e inevitabilità, e quindi i veri poteri forti si cominciano a cagare addosso.Anche perchè l'energia rinnovabile è intrinsecamente antimonopolistica, se gestita in modo opportuno.
Pensa alla pochezza dell'attuale ministro dell'ambiente, citato tra le righe in questo articolo di Ugo Bardi:
(http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2012/02/03/perche-i-biocarburanti-non-sono-una-buona-idea/).
Certo che quella madamina da salotto che c’era prima era ancora più insignificante, ma non possiamo accontentarci sempre del meno peggio.
Pensa se in sorarai avessero un guizzo di orgoglio e fossero capaci di invitare uno come Colin Campbell o Kenneth S.Deffeyes per una docufiction sul picco, anzi ormai post picco del petrolio.
Il tutto tradotto in consecutiva da Ugo(Bardi) che sa l’inglese senza neanche farsene una briciola di vanto.
E naturalmente il tutto dovrebbe andare in onda in prima serata, altrimenti
sarebbe come scorreggiare al vento.
Se solo apparissero.............
Marco Sclarandis
Caro Marco siamo in pochi ad aver capito due cosette:
RispondiElimina1) siamo al POST PICCO;
2) siamo nella c***a.
La Costa Concordia è stato un ammonimento: guardate cosa può capitare al gigantismo fossile misto alla cieca fiducia alla tecnologia più un briciolo di stupidità.
I più forti o i più svelti sopravviveranno?
Olduvai è un mega ammonimento.
Se si decidesse di fare grande comunicazione in tal senso pochi sarebbero in grado di farla. Perché oltre alle prime serate di sorarai servirebbero innovativi dialoghi diretti peer to peer con tutti, per diffondere saggezza alla Mauro Corona.
Scoreggiare al vento potrebbe diventare un ottimo sport post picchista...
Lo facevano i miei antenati, nelle dure e (allora) fredde notti d'inverno andavano nelle stalle e tra i molti motti di dileggio c'era anche quello di incendiarle (le puzzette). Una bella fiamma blu a dimostrare che anche il metano ha una sua valenza energetica ;)
Dimenticanza sarebbe sinonimo d'impreparazione, cara Daniela. Dubito che la ministra Fornero sia impreparata. Forse, certe cose non le dice perché non può farlo per le possibili conseguenze...
RispondiEliminaAvevo il sospetto, ma mi piace definirla "impreparata", visto che i giornali e i media (idioti entrambi) ci propinano "ma_quanto_bravi_sono_i_tecnici_del_governo_Monti"...
Elimina;)
Ecco perché quei talk show li definisco sterili e grotteschi. Appena uno dice una cosa sensata ecco che arriva il Letta di turno a contraddirla con solenni cazzabubbole; ma siccome le dice un Letta ecco che allora tanti non prenderanno neppure in considerazione un Latouche che in confronto è un emerito sconosciuto.
RispondiEliminaNon le seguo più, quelle trasmissioni. Mi provocano solo nervosismo; ma anche se volessi, dopo un po' mi ritrovo a fare altro. Comunque quando arrivo a casa dal lavoro sono già iniziate da un pezzo....
Ciao Roby. Floris è il "meglio" di quelle trasmissioni, e spesso è anche il "meglio" della serata televisiva che adesso è "allietata" da milioni id inutili e identici e ripetitivi canali del digitale terrestre.
EliminaE' aumentata anche l'ENTROPIA della televisione se mai ce ne fosse stato bisogno...
E come te io mi ritrovo sempre a fare altro con la televisione accesa. Quindi la spengo.
Ma ascoltare Fitoussi e Latouche era necessario.
Letta meno, molto meno.
Bel blog, complimenti.
RispondiEliminaGrazie Peppe e ben arrivato.
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