martedì 21 giugno 2011

ANCORA SUL BRASILE


In Brasile non c’è solo rifugio per un pluriomicida come Battisti (dopo la seconda guerra mondiale offrì rifugio anche ai Nazisti), in Brasile ci sono le favelas dove sono eseguite stragi di bambini, ma soprattutto in Brasile, Repubblica Federale con una presidente socialista, c’è il polmone del mondo, l’Amazzonia.

Un polmone verde mondiale massacrato e minacciato dall'avidità umana.

Le foreste cono l’unica, vera speranza per arrestare il riscaldamento globale e prevenire i mutamenti del clima. Il Brasile, sorto alla ribalta per il caso Battisti, è in grande crescita economica, soprattutto per i pochi ricchi che si pagano anche la sicurezza personale, ma sembra avere i difetti dei paesi del terzo mondo. Insomma un Paese “controverso”.

Il 24 maggio 2011, due ambientalisti, José Claudio Ribeiro da Silva e sua moglie Maria do Espirito Santo a Nova Ipixuna sono stati assassinati nello Stato di Pará.

Notizia data con grande rilievo dalla stampa all’estero qui da noi niente. Finito Battisti, finito il Brasile.

Qui da noi la stampa e i media si occupano degli stupidi giochini della provincialissima politica italiana. Eppure questi ambientalisti rischiano la vita per assicurare la vita a noi tutti.

Oggi ne parla il Corriere on line.

L’Amazzonia serva a TUTTO IL PIANETA è grande come l’Europa e quindi sarebbe il caso di collaborare a livello mondiale per salvaguardarla, ovvero organizzazioni come l’ONU dovrebbero intervenire visto che il Brasile non riesce a farvi fronte.

Gli omicidi si sono verificati poche ore prima che la Camera Bassa del Congresso brasiliano approvasse un disegno di legge che secondo gli ambientalisti aumenterà la deforestazione nella regione.

Tale normativa allenta le restrizioni sull’utilizzo dei terreni dei piccoli agricoltori, permettendo a quelli con piccole aziende di lavorare vicino agli argini e di utilizzare le colline.

La Commissione Pastorale della Terra, nota come CPT, nata nel 1975 come uno strumento della Chiesa Popolare brasiliana, e considerata come la risposta politica della Chiesa sulla questione della terra e sulla riforma agraria, è un gruppo che tiene traccia delle violenze contro gli attivisti ambientali. La CPT ha detto che oltre 1.150 attivisti, tra cui piccoli agricoltori, magistrati, sacerdoti e altri lavoratori rurali sono stati uccisi nelle dispute per la conservazione della foresta amazzonica fin dall'assassinio di Chico Mendes nel 1988, notissimo protettore della foresta pluviale.

La maggior parte degli omicidi rimangono impuniti, soprattutto nella regione amazzonica dove c'è la presenza del governo è rarefatta e dove i governi locali sono facilmente influenzabili dalle compagnie forestali, dai potenti proprietari terrieri, dagli allevatori e agricoltori che eliminano la foresta illegalmente.

Dal 1988, meno di 100 casi di omicidio sono andati in tribunale, secondo il CPT; circa 80 dei sicari sono stati condannati circa 15 degli uomini che li avevano assunti sono stati giudicati colpevoli, ma solo uno sta scontando una condanna ad oggi, un uomo colpevole di aver ordinato l'assassinio di una suora statunitense.

Nel caso dei da Silva, il CPT ha detto che gli uomini armati hanno tagliato l'orecchio di da Silva, probabilmente da portare come prova dell’avvenuta uccisione ai mandanti.

Le autorità non hanno ancora arrestato nessuno, è stato emesso solo un comunicato da parte del segretario della pubblica sicurezza dello Stato del Parà Luiz Fernandes Rocha afferma che lo Stato non tollera questo tipo di violenza nel nostro territorio che è stata mobilitata una squadra per indagare su ciò che è accaduto e arrestare i responsabili del crimine.

L’aria non è buona se le autorità brasiliane hanno dovuto portare in una località non rivelata due famiglie di contadini - in totale dieci persone, in gran parte bambini - minacciate di morte dai baroni della deforestazione.

25 commenti:

  1. Ci vorrebbe una moratoria internazionale, lì, forse, sarebbe il caso di mobilitare gli eserciti di tutto il mondo per fermare questi avamposti del neoliberismo che sono le compagnie che deforestano criminalmente e non esitano ad eliminare fisicamente chi le contesta: arrestare i vertici di tutte quelle compagnie, anche solo in odore di interesse, custodie preventive, smantellamento burocratico... Non farà nulla nessuno.
    Troppi interessi in ballo. Nessuno sa quanto e come sono radicate queste società finanziarie nel mondo, chi si avvicina troppo muore.
    Non so, la vedo sempre grigia.

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  2. Infatti i da silva sono morti...ecco perchè DOVREMMO SOSTENERE L'AMAZZONIA anche se non siamo brasiliani....magari comprando in modo sostenibile, evitando di sprecare, facendo meno rifiuti...solita storia ma magari a forza di ridirla a qualcuno entra...

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  3. Quando avrete abbattuto l'ultimo albero,
    quando avrete pescato l'ultimo pesce,
    quando avrete inquinato l'ultimo fiume,
    allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.

    Questo lo dicevano nativi americani del nord.
    Ma coloro che li hanno sterminati ora proseguono la loro opera altrove, in questo caso nel sud America.

    Possiamo prendercela con i brasiliani, perché non fanno argine abbastanza, possiamo prendercela con gli indonesiani perché non fanno abbastanza contro la distruzione anche delle loro foreste, possiamo prendercela con noi stessi che non facciamo abbastanza, ma rimane il fatto che la lotta è impari finché non saremo tutti compatti contro costoro.
    Comunque proviamoci, facciamo quello che possiamo.

    Mi pare che torniamo (o forse sono solo io che torno?) un po' al tema del post precedente.

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  4. NO OBBIE HAI RAGIONE
    il tema E' sempre quello
    perchè oramai simao un'unica entità e nessuno può rintanarsi chiudersi e non ascoltare.

    La sosteniblità parte dall'ascolto anche di chi, magari per motivi di pregiudizio, ci pare IDIOTA o RAZZISTA o semplicemnte SCONOSCIUTO.

    Ovvio che se lo sforzo è da una parte sola trattasi di fatica improba, ma oramai non c'è più nulla da fare.

    Ieri sera Tosi, sindaco leghista di Verona, persona assai intelligente, ha detto che, visto che l'Europa obbliga i paesi UE a un nuovo e faticosissimo patto di Stabilità, che prevede che tra ventanni il debito sul PIL dovrà essere ridotto ALMENO al 60% - e noi siamo al doppio - , si DOVRà procedere a TASSARE LE RENDITE.
    Perchè tassare ancora di più i redditi che sono ciò che muove l'economia è sbagliatissimo.
    E il governo Berlusconi NON L'HA MAI VOLUTO FARE.
    UN DISCORSO DA COMUNISTA!
    E lui ha risposto "non c'è alternativa".

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  5. Dubito che glie lo faranno fare (nonostante operazioni del genere avrebbero almeno il 90% di consensi), ma le tasse le deve pagare SOPRATTUTTO la finanza che detiene la quasi totalità dei capitali e che fa la maggior parte dei profitti senza dare NIENTE a nessuno, senza apportare NESSUN valore alla comunità, sono solo parassiti.
    Chiediamogli qualche briciola, la restituzione, di una piccola parte di quello che ci hanno rubato.
    La crisi l'hanno provocata loro (e ci si sono ingrassati ancora di più), mentre la fanno pagare a noi. Tassiamoli, un po più del lavoro, tutto qui, niente rivoluzioni comuniste, semplicemente che paghino un po' più di chi produce (mentre ora pagano molto meno). Questo dovrebbe produrre uno spostamento naturale dei capitali dalle rendite improduttive (e dannose per l'economia sana), alla produzione, al lavoro.
    INOLTRE ogni TRANSAZIONE finanziaria dovrebbe lasciare qualcosa alla comunità, una piccolissima percentuale, come propone la campagna ZEROZEROCINQUE.

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  6. Quindi confermi: si DEVONO TASSARE LE RENDITE SOPRATTUTTO QUELLE FINANZIARIE.

    La battuta sul comunismo l'ha fatta Floris sorridendo a Tosi che invece ha solo ribattutto SI DEVE FARE E BASTA.

    Molto interessante quella dello ZEROZEROCINQUE...chissà se qualcuno la ocnosce...

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  7. E poi i paradisi fiscali!
    Questi sfuggono grazie ai paradisi fiscali.
    Devono finire. Non devono più esistere. Altro che stati canaglia. Questi sono i veri nemici dell'umanità, sono anche piccoletti, ecco dove andrebbe esportata un po' di democrazia. È l'unica esportazione di democrazia cui sarei favorevole, anzi mi offro volontario fin d'ora, se si va io ci sono!

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  8. ...COMINCIAMO DALLA SVIZZERA?
    Liechtenstein?
    Luxemburg?
    Monaco?
    San Marino?
    Vaticano?
    o pensavi a paradisi fiscli in paradisi tropicali???
    ;))))))

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  9. Dove sono, sono.
    Non c'è problema.
    O si adeguano alla civiltà, o se devono essere complici, protettori, difensori di chi ci sta uccidendo, uccidiamo loro.
    È lotta per la sopravvivenza, non si gioca più!

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  10. Ovviamente è una provocazione, non converrebbe a nessuno andare allo scontro fisico, ma soprattutto non converrebbe a loro. Sono certo che se si facessero pressioni serie convinte, economiche, sarebbero costretti a mettere fine ai loro segreti, in fondo isolati non avrebbero modo di andare avanti, la loro esistenza è legata all'essere parte della comunità internazionale.

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  11. BENEEE!
    Aggiunto ZEROZEROCINQUE!

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  12. Fatte le debite proporzioni fra noi e il Brasile, definire 'stupidi giochini' le lotte di potere politico in Italia mi sembra un tantino riduttivo. Quegli stupidi giochino possono rovinare noi e anche la UE, se toccano il debito pubblico.

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  13. Su AVAAZ si sta facendo una raccolta di firme a livello mondiale, contro la legge di cui parla il post e che abolirebbe molte delle restrizioni che ci sono oggi allo sfruttamento della foresta Amazzonica e che andrebbero semmai aumentate e soprattutto fatte rispettare.

    Firmiamo la Petizione!

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  14. Ciao Luigi.
    Rispetto alla vita del Pianeta posso sicuramente definire "stupidi" i giochini italiani.
    L'Italia è provinciale, gretta e maschilista.
    Al di fuori dei nostri confini non conta NULLA.
    Ma ognuno di noi può fare uno.
    E TU L'HAI FATTO!
    Grazie e convinci altri a farlo.
    Per il bene di chi RESPIRERÀ MANGERÀ VIVRÀ dopo do noi.

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  15. Non mi sorprende ma ... non ti ho capita. Inoltre. non sono bravo (non solo) nei rompicapo.
    Grato se vorrai farmi la grazia di farti capire.

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  16. Posso tentare. Il Pianeta su cui viviamo è unico, non ne conosciamo altri.
    La nostra vita dipende dal Pianeta.
    Il Pianeta non è infinito come pensavano D.Ricardo o A.Smith perchè loro hanno scritto PRIMA della rivoluzione industriale, un'epoca dove le pressioni antropiche sul Pianeta sono superiori alla sua stessa capacità di rigenerarsi PER NOI esseri umani.
    La media della vita umana, diversa a seconda del punto del Pianeta dove ci si ritrova a vivere, è inferiore per esempio alla capacità dell'acqua di riprendersi da un eccesso di inquinamento che stermina specie di pesci o il substrato marino che fornisce nutrimento, oppure se usiamo in modo indiscriminato il suolo per agricoltura intensiva o per edificare centri commerciali inutili, seconde case, strade ecc. desertifichiamo il suolo che è altra fonte di cibo e materia per tutti noi.

    Gli "stupidi giochini" italiani sono sempre gli stessi ovvero non capire che CI DEVE ESSERE una strategia per l'Italia e se l'Italia sta con l'Europa questa strategia bisogna affrontarla con gli altri europei.

    E questa strategia è oramai imprescindibile, è LA SOSTENIBILITÀ.
    Quindi basta con CRESCITA O SVILUPPO, il neoliberismo non funziona, non sta funzionando e peggiorerà le cose.

    Solo dopo aver riportato tutte le strategie presenti e futuri nel novero della sostenibilità possiamo FORSE tornare a fare giochini tattici (l'invenzione del PROCLAMO del PDL ha funzionato, così come le urla della Lega, ma le ultime tornate di voto hanno dimostrato che gli italiani sono stanchi di proclami urla insulti).

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. Adesso è chiaro! Però, bada, non si deve allentare il controllo sugli 'stupidi giochini' in quanto, pur essendo 'stupidi' o forse proprio per questo motivo, possono compromettere se e quando vanno a intaccare il nostro dedito pubblico, la nostra credibilità sui mercati mondiali, scatenando la speculazione internazionale sui c.d. "debiti sovrani". Già paghiamo tutti noi veri contribuenti 80 miliardi di euro di interessi all'anno, se aumenta il debito pubblico e, di conseguenza, gli interessi passivi, precipitiamo a livelli di economia medievale e di quarto mondo.
    Certo, hai ragione da vendere, la crescita deve essere sostenibile, senza la quale si va verso la catastrofe definitiva. Ciao.

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  19. Ciao Ragazzi

    conosco bene il brasile anzi ...;)

    l'articolo è pieno di mezze verità
    la prima non fu il brasile la argentina o il paraguay a volere i criminali europei nazisti ma si loro potere economico

    Il vaticano era il mediadore per il salvacondotti dei nazisti ... poi il resto lo facevano i governi a volte fantocci come il governo argentino dal fascista Peron...questo era un admiratore di benito mussolini che ha presso anche gran parte dal oro rubato agli ebrei .... e il vaticano lo sapeva

    Poi tornando al brasil col tema favelas e gente morendo di famme nelle strade delinquenza e via dicendo sono stato in brasile l'anno scorso per un mese Non C'e brasiliano che non riconosca a Lula che ha tolto della povertà 12 millioni di persone che oggi sono clase media

    Il brasile è più grande di tutta la europa e ci sono problemi certo nel nord ovest nella regione del ACRE esiste ancora la schiavitu dove signori feudali utilizzano gli indios gratuitamente è anche qui c'è una guerra contro loro e sai perche???? perche gli indios non sono registrati in nessun anagrafe

    Poi il tema delle multinazionali neoliberisti sono una plaga io già negli anni 79 facevo manifestazioni contro la deforestazione delle navi japonese che processavano la carta entrando nel fiume dela amazonia i japonesi leggevano i giornali con alberi della foresta

    ma non sono adesso loro il drama il vero problema sono gli allevatori di carne questi deforestano per fare pascoli per le bestie e sapete perche????

    perche la povertà dal brasile stà finendo! la gente mangia molto più carne perche ha più soldi!! certo ci sono le industrie dal legno anche che sono una piaga ma il tema è la carne che exportano anche qui in europa perche a buon mercato.

    Poi di battisti agli brasiliani non li nefrega un tubo!

    il problema fu che il governo dal fantoccio berlusconi si questo fantoccio votato 4 volte da italianissimi al governo che ha fatto ultimamente con suo ministro dall'attaco Larrusa il buffone in brasile e questi hanno detto "Piche" addiritura adesso battisti è libero e con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato ma non si lo dà micca i brasiliani sono nazionalisti a differenza nostra.

    scusate magari in Italia ci fosse un Lula di primo ministro (operaio metalmeccanico)

    bene scusate ma questo Brasile lo ho nel cuore ;;))
    ciaooooooo Eduardo Dumas

    ciao Ragazzi Eduardo Dumas

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  20. Ciao Edo.
    Spero di aver capito TUTTO quello che vuoi dire.

    1)le informazioni non sono sempre precisissime. Io non sapevo che Lula avesse liberato dalla povertà così tante persone. Tu stesso sostieni che è a causa di questi nuovi ceti medi che stanno deforestando l'Amazzonia e che tu sei sempre stato a favore della lotta contro la deforestazione.
    2)il post non era a favore o contro il Brasile, ma parlava DELL'AMAZZONIA ovvero del cuore verde del pianeta a cui TUTTI e non solo il Brasile devono dare un contributo affinché si salvi. Ne va della vita di TUTTI.
    3)non potevo in un solo post riassumere i motivi del perchè e del percome i brasiliani o i loro governi corrotti aiutassero i nazisti europei. Tu l'hai precisato e va bene.
    3)IL POST ERA SULLA SOSTENIBILITÀ e non su come gli italiani abbiano disgraziatamente scelto Berlusconi e La Russa.
    4)Come dici tu stesso in Brasile ci sono ancora sacche di feudalesimo e di schiavitù e ciò è assai lontano dal concetto di "paese democratico". Il Brasile è enorme e deve fare tanta strada e visto che contiene l'Amazzonia non vorrei che la strada fosse quella di deforestare per fare hamburger alla nuova classe media (tuttavia non credo che sia solo per questo che deforestano).
    5)Battisti è un ignobile assassino che è sfuggito dal carcere in Italia,salvaguardato da quegli pseudo sinistrosi di un certa élite francese in cui si riconosce la ricchissima Carla Bruni. Sarkozy non l'ha sposata perchè era una bella modella ma perchè era una bella modella figlia dell'alta borghesia italiana, quella che mette il Che in salotto e poi vuole tartare di carne argentina nel piatto, alla faccia della sostenibilità. Dalla Francia Battisti ha trovato un bel rifugio in Brasile che è appunto un paese enorme con enormi problemi e i cui rappresentanti politici hanno trovato modo di risolvere lotte intestine usando Battisti come clava, e a lui è andata benissimo. Infatti come dici tu gira libero per strada. MA RIMANE UN IGNOBILE ASSASSINO.
    6)anche in democrazia spesso i governanti sono peggiori del popolo che li ha eletti. Vale per l'Italia e vale per il Brasile.

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  21. Su Battisti sono d'accordo (potrei non esserlo?).
    Su Lula ho trovato quanto segue:“Il bilancio economico dei quattro anni di presidenza di Luiz Inacio Lula da Silva, ex sindacalista e primo presidente di sinistra della storia del Brasile, è contraddittorio. Riflette fedelmente gli estremi di uno dei Paesi al mondo con le maggiori disuguaglianze.
    Pochi giorni fa, in piena campagna per le presidenziali di domenica prossima, Lula ammetteva qualche perplessità. «Non capisco perché i ricchi non votano per me. Con me hanno guadagnato come mai prima d'ora». Un'affermazione sorprendente nella bocca del «presidente do povo» («presidente del popolo»), ma sostanzialmente esatta.
    Dal 2002 a oggi le grandi banche, sia locali che straniere, hanno realizzato bilanci sempre più floridi e record di redditività nel mercato dei capitali - fino al 132% in quattro anni - grazie ai tassi base d'interesse più alti al mondo (attualmente al 14,5%).
    In Brasile operano le due maggiori banche private dell'America Latina. Entrambe hanno guadagnato come mai in precedenza, anche grazie alla politica finanziaria del governo Lula.
    Tempi d'oro per le grandi aziende di servizi. I loro incassi - rivela una ricerca di Economatica, il maggior sito di informazioni economico-finanziarie dell'America Latina - sono aumentati del 198% rispetto al precedente esecutivo presieduto da Fernando Henrique Cardoso (1998-2002).Il Brasile è sempre più un Paese esportatore di prodotti manifatturieri oltre che di commodities. Anche per questo settore la gestione Lula è stata più che positiva: le esportazioni sono raddoppiate negli ultimi tre anni, nonostante l’apprezzamento del real rispetto al dollaro abbia penalizzato i prodotti brasiliani su molti mercati stranieri.
    Un po’ meno positivo il panorama per l'industria, con il mercato interno depresso e la difficoltà a reperire denaro per gli investimenti, sempre a causa dei tassi d'interesse altissimi. E infatti una delle promesse non mantenute dal presidente è stata la creazione di dieci milioni di posti di lavoro: all'agosto scorso i nuovi impieghi effettivamente sono stati poco meno della metà, 4 milioni e 800 mila.
    All'altro estremo della scala sociale, anche per poveri e poverissimi il quadriennio Lula è stato positivo. Il salario minimo è salito a 350 Reais (circa 130 euro) rispetto ai 180 dell'ascesa al potere del leader del Partito dei lavoratori.
    L'inflazione sotto controllo (4,5% nel 2005) e il Real stabile hanno consentito una crescita del potere d'acquisto delle classi meno abbienti.
    Il successo del «Piano borsa famiglia», un sussidio statale per le famiglie sotto la soglia della miseria stabilita dall'Onu, è stata criticata come «elemosina di Stato». Ma ha certamente rappresentato un aiuto per milioni di famiglie brasiliane. Tra il 2003 e il 2006, il numero di brasiliani poveri o poverissimi è sceso dal 28,2% al 22,1% attuale (un tasso che indica comunque oltre 40 milioni di persone).
    Accanto alle luci, diverse ombre. Una promessa andata a vuoto è stata quella relativa a una «crescita spettacolare» annunciata dal neopresidente nel 2002. Il 'boom' si è in realtà tradotto in un aumento del Pil di appena il 2,3% l'anno, molto bassa per un Paese emergente. Il Governo Lula ha deluso le aspettative su riforma agraria e lotta alla disoccupazione.” (IL SOLE 24ORE – 2006)

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  22. e Luigi ha ragione a parlare del DEBITO PUBBLICO ITALIANO...ci avviamo verso i 2000 miliardi...ANCHE QUELLO E' INSOSTENIBILE...

    E con la nota che aggiunge citando la fonte, direi che, soprattutto in termini di democrazia, il Brasile ha tanta strada davanti a se.

    Posso solo ribadire che aiutare l'Amazzonia aiuterebbe TUTTO IL PIANETA ma anche la democrazia brasiliana.

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  23. Ti immagini se Giorgio Napolitano avesse i poteri che ha il Presidente del Brasile?

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  24. Io mi immagino di peggio se quei poteri li avesse il presidente del consiglio italiano attuale e spero prossimo ad andarsene...;)

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