giovedì 4 febbraio 2010

LA SOSTENIBILITA'



La terra non appartiene all'uomo, bensi' e' l'uomo che appartiene alla terra.
Lettera del capo indiano Seattle al presidente Usa Franklin Pierce

È la prima dichiarazione ambientalista che si conosca.
Il primo concetto di “sostenibilità” scritto e declamato.
Nel 1972 nacque il Club di Roma che produsse il celebre “Rapporto sui limiti dello sviluppo”, meglio conosciuto come “Rapporto Meadows”, dal nome del professore del MIT che ne fu il co- autore.

Nell’aprile del 1968, un piccolo gruppo internazionale di professionisti provenienti dai campi della diplomazia, dell’industria, dell’accademia e della società civile si incontrarono in una villa di Roma, invitato dall’industriale italiano Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King. A questo gruppo di professionisti fu chiesto di trattare il tema della crescente preoccupazione internazionale del consumo di risorse. Il rapporto Meadows mise a fuoco tali preoccupazioni e iniziò a dare qualche risposta. Nel 2008, dopo 40 anni dal primo Rapporto, il club di Roma ha
redatto un altro Rapporto “Una nuova strada per lo sviluppo internazionale” con uno spirito ancora più preoccupato sulle sorti del pianeta Terra.

Il pianeta non è infinito, e nemmeno le sue risorse, anzi lo sfruttamento depredante nato con la Rivoluzione industriale aveva cominciato a dare i suoi frutti marci, con inquinamento, carenza di risorse rinnovabili e una marea gigante di rifiuti.
Prima della Rivoluzione industriale, gli uomini ebbero il senso della scarsità, della limitatezza delle risorse rispetto alla portata delle proprie necessità. Tutto quello che era disponibile doveva essere usato, e nulla o quasi andava sprecato. Le tecnologie erano limitate e dunque i prelievi dalla natura erano altrettanto limitati, e il riuso di ciò che si aveva era una necessità. Il concetto di rifiuto è nato con la Rivoluzione Industriale, quando il ciclo della materia, l’uso delle risorse si è staccato dal senso profondo della Natura per collegarsi invasivamente alla rendita finanziaria e al profitto.
La Rivoluzione Industriale, cominciata alla fine del Settecento, ha fatto entrare l’umanità in un’altra logica, quella dello sfruttamento e dell’uso apparentemente illimitato di risorse rinnovabili. L’evoluzione delle tecniche ha permesso di andare sempre più veloci, sempre più in profondità.
Bastava scoprire e sfruttare. Ecco perché i rifiuti che crescevano parallelamente a una urbanizzazione selvaggia e desertificante sono diventati immondizie, fastidio. Il prefetto Poubelle impose a Parigi nel 1884 l’uso del bidone della spazzatura, per nascondere, sotterrare, o in ogni caso distruggere. Sparirono boschi, foreste e campi e relative creature animali ivi viventi, iniziò la desertificazione.

Serviva un controllo da parte dei Governi, leggi che proteggessero l’ambiente.

Nella ricca e florida Europa ci si ricorda ancora come sono nate le normative antinquinamento, a protezione dell’ambiente?
Emblematico fu il caso di Londra nel 1952, noto come "The Great Smog of London": dal 5 all’8 dicembre 1952, grazie anche alla presenza di una particolare condizione meteorologica denominata “inversione termica”, la capitale britannica fu avvolta da una coltre di smog che provocò la morte di 4000 persone in una sola settimana e alla fine il conto portò al numero altissimo di 12000 persone.
"Lo smog arrivò ovunque. A teatro la Traviata venne interrotta dopo il primo atto perché nella sala non si vedeva nulla, la gente camminava appoggiata ai muri non solo in strada ma perfino negli ospedali. In alcuni quartieri la nebbia era talmente fitta che le autorità consigliarono ai genitori di non uscire di casa insieme ai figli, c´era il rischio di perderli."

La risposta governativa fu il famoso Clean Air Act del 1956. Londra adesso è pulita.

Negli anni sessanta sorse il movimento ambientalista, annunciato dal libro del 1962 “Silent Spring” di Rachel Carson e sulla cui scia si inserì il Club di Roma.
L’allarme inquinamento e scarsità di risorse si amplificò negli anni successivi. I paesi industrializzati cominciarono ad analizzare gli effetti sinergici di incremento demografico globale, inquinamento, consumismo e scarsità di risorse. I paesi in via di sviluppo divennero il bidone delle immondizie dei paesi ricchi e contemporaneamente la loro riserva di risorse, facendo si che in questi paesi, poveri, privati delle risorse elementari quali per esempio l’acqua, credessero che solo la crescita economica e lo sviluppo potessero rispondere alla richiesta di miglioramento delle loro condizioni di vita.

La prima presa di coscienza della necessità di valutare i limiti del pianeta e quindi quelli della razza umana apparvero con la Commissione mondiale delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, la cosiddetta Commissione Brundtland (1987) che per due anni lavorò per provare a risolvere il conflitto fra tutela dell'ambiente e sviluppo economico. La commissione giunse alla conclusione che l'approccio allo sviluppo avrebbe dovuto mutare e divenire sostenibile, ovvero:
"Lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che risponde alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità"
Un’altra definizione “storica” fu quella formulata nel 1991 in “Caring for the Earth: A Strategy for Sustainable Living”:
“Lo Sviluppo sostenibile è il soddisfacimento della qualità della vita, mantenendosi entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono”
Nello stesso anno Herman Daly ricondusse lo sviluppo sostenibile a tre condizioni generali concernenti l'uso delle risorse naturali da parte dell'uomo:
· il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso di rigenerazione;
· l'immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell'ambiente non deve superare la capacità di carico dell'ambiente stesso;
· lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo.
Tale definizione risulta essere la più usata perché meno antropocentrica e più oggettiva. Non a caso è anche riportata nel Rapporto Finale del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) del 18 maggio 2005 denominato “Indicatori per lo Sviluppo Sostenibile”.
La Conferenza di Rio de Janeiro o UNCED (United Nations Conference on Environment and Development, del 3-14 giugno 1992 stilò una Dichiarazione composta da 27 principi che delineò ulteriormente il concetto di Sviluppo Sostenibile, integrando i temi dello sviluppo (economico-sociale) e dell’ambiente.
Nel 1994, l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) fornì un'ulteriore definizione di sviluppo sostenibile:
“Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi
naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”.
Nel 2001, l'UNESCO ampliò il concetto di sviluppo sostenibile indicando che "la diversità culturale è necessaria per l'umanità in quanto la biodiversità per la natura (...) la diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale". (Art 1 e 3, Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, UNESCO, 2001).
Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile o WSSD (World Summit on Sustainable Development) tenuto a Johannesburg, in Sud Africa, dal 2 al 4 settembre 2002 integrò le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, lo sviluppo economico, lo sviluppo sociale e la protezione ambientale.

Il Codice dell’ambiente, ovvero il Decreto Legislativo 152/2006 e successive modifiche, all’articolo 3-quater, parte prima, definisce lo sviluppo sostenibile ciò che garantisce il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future, nella prospettiva di salvaguardare il corretto funzionamento e l'evoluzione degli ecosistemi naturali dalle modificazioni negative che possono essere prodotte dalle attività umane.

Come si può notare lo sviluppo sostenibile o la sostenibilità prevede sempre una crescita economica o almeno una sua stabilizzazione che corra parallelo alla protezione dell’ambiente. Ma la crescita indefinita mi ricorda il cancro maligno, perché tutto il resto su questo pianeta nasce cresce e muore, sostituendosi energeticamente con altre forme.

Questa teoria di sviluppo sostenibile come continua crescita ha trovato forti oppositori, primo tra tutti Serge Latouche, economista e filosofo francese, professore di Scienze economiche all'Università di Parigi che sostiene:
“Sviluppo sostenibile” sostiene che tale frase sia un’impostura, un ossimoro come dire - una luce oscura - dal momento che lo sviluppo, che l'unico sviluppo che noi conosciamo, è quello che è sorto nella seconda metà del 700 in Inghilterra, dalla rivoluzione industriale e cioè una guerra economica contro gli uomini e degli uomini contro la natura. E' impossibile chiedere allo sviluppo di essere "sostenibile", è contro la sua stessa sostanza.
Latouche è uno degli avversari più noti della occidentalizzazione del Pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo.

Anche Paul Hawken con il suo libro “Blessed unrest” (tradotto in Italia come “Moltitudine inarrestabile”) parla di sostenibilità, e lo fa delicatamente, dicendo che lo sviluppo sostenibile è dove non cresce la quantità di beni ma la capacità di goderne, e parla della “risposta immunitaria del pianeta” composta dagli attivisti ambientali, da chi si comporta con giudizio e buon senso e rispetta l’ambiente. Da tutti noi. Se riusciamo a ritrovare il libretto delle istruzioni dell’utilizzo del pianeta dove pare che si dica “non avvelenare l’acqua, il suolo, l’aria e non toccare il termostato”, saremo salvi.
E lui è ottimista.

48 commenti:

  1. Sono daccordo con Latouche. Lo sviluppo così come lo conosciamo oggi è sicuramente un ossimoro. Bisognerebbe pensare ad un nuovo modello, ma non solo, bisogna farlo in fretta ed applicarlo altrettanto velocemente. Pensando ai nostri figli (anche se io non ne ho)...
    Buon pranzo!
    Roby

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  2. Roby anche io non ho figli ma i figli degli altri, sperando ben scolarizzati e istruiti (tanto per legarmi al post di prima) saranno i miei e tuoi medici farmacista giardinieri avvocati autisti, venditori , addetti ai servizi...

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  3. ...e quindi cerchiamo di diventare la risposta immunitaria!!! Dal nostro piccolo risorgerà un nuovo modello, non credi?? ma che te lo dico a fare tanto sei d'accordo cone me...e buon pranzo!!

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  4. la differenza tra "bisogno" e "consumo"!

    abbiamo bisogno di consumare tre sacchetti di plastica tutti i giorni per la spesa?

    abbiamo bisogno di consumare lil carburante dell'auto per andare a prendere il giornale (e abbiamo bisogno del giornale)?

    abbiamo bisogno di consumare gas per avere 22 gradi di temperatura in casa (e lasciare le maglie nei cassetti)?

    abbiamo bisogno dell'ultimo telefonino neppure ancora consumato (ma abbiamo bisogno del telefonino)?

    questi sono consumi!

    i bisogni sono altre cose.

    l'era moderna(?) ha bisogno dei nostri consumi.

    se invece di consumare, usassimo, sarebbe meglio!

    l'uomo, l'unica bestia del mondo animale, quando avrà finito di "consumare" il pianeta, ne avrà "bisogno" di un'altro!

    allora si renderà conto che di pianeti nuovi negli scaffali dei superextramaximercati non ce ne sarà traccia!

    finiti!

    e saranno uccelli senza zucchero (cazzi amari),
    e si renderà conto di essersi sempre comportato alla membro di segugio (alla cazzo di cane)

    ma troppo tardi!

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  5. La toria di Latouche è quella che segue anche Pallante vero?

    Ciò che mi sembra che non tengano molto in considerazione è l'aspetto demografico. La popolazione mondiale si aggira sui 7 miliardi, in 45 anni è raddopiata ed attualmente il rapporto tra nascite e morti è di 2,5 a 1.
    Alcuni pensano che, proprio per questo fatto la teoria di Latouche sia restrittiva poichè non permetterebbe il sostentamento e lo sviluppo dell’attuale popolazione mondiale.
    O forse è implicito che ci sarà una riduzione della popolazione?
    Scusate lo scetticismo, lo mangio sempre con il pane :)
    Grazie Dani!
    Ciao ciao a tutti.

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  6. scusate l'OT, ma questa proprio mi fà incazzare:

    La Stampa, (vabbè, lo sò, è di torino)intervista con l'AD della fiat, Marchionne,
    un passaggio riportato in prima pagina:

    "dobbiamo chiudere Termini,
    non si può produrre in perdita.
    Ma siamo pronti a farci carico, insieme col governo, dei costi di questa scelta"

    come se un operaio dicesse:

    "Devo rapinare un banca,
    non posso stare senza stipendio.
    Ma sono pronto a dividere la pena,
    assieme a Berlusconi,
    nel caso mi prendano"

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  7. CIAO ALINA.
    Dunque nel post parlavo anche dell'incremento demografico, e ne parlavo come di UN PROBLEMA.
    Poi ho visto che diventava LUNGO....l'ho tagliato...
    Tuttavia concordo che la scarsità di risorse e l'incremento demografico che hanno portato all'aumento dei rifuti (troppi tanti enormi...mai sentito parlare dell'Isola dei rifiuti del Pacifico?) hanno contemporaneamente portato alla urbanizzazione selvaggia.
    Quindi IMPERMEABILIZZAZIONE del suolo, desertificazione, inquinamento, scarsità di risorse e inquinamento....uno schifo di Pianeta per le future generazioni.
    E la posizione del Papa è sempre quella di NON controllare le nascite. E a me sorge il dubbio che in Vaticano ci sia già una astronave per andare su un altro pianeta da dove continueranno a dire di non controllare le nascite...
    INFINE PER MANDI:
    GIUSTO tutto quello che dici e se vogliamo ho una sintesi che racchiude il tuo pensiero e abbraccia lA tesi di Hawken:
    IL PROBLEMA DELL'AMBIENTE E' GLOBALE, LA SOLUZIONE E' LOCALE.
    Tutti noi, con il nostro comportamento e soprattutto con apaprati governativi di informazione che dicano il vero.
    Ma quello è ancora un sogno, non a caso Hawken parla di sistema immunitario diffuso, non gerarchizzato. Un sistema a rete versus la gerarchia. Un sistema che si sta formando naturalmente, come le difese immunitarie nel corpo delle creature viventi.

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  8. abbraccia lA tesi = abbraccia la tesi
    apaprati = apparati
    stanchezza obnubilante...;)

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  9. PER ALINA
    Credo che Maurizio pallante vada nella direzione di Latouche.
    E io che di natura allegra e ottimista posso dire che OF COURSE la decrescita è in linea con il decremento demografico, sennò tali teorie non starebbero in piedi.

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  10. PER ROBY
    Alla fine una cosa sui nativi americani l'ho detta e anche fatta, come ti avevo promesso mesi fa....

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  11. A proposito di isola dei rifiuti (non è proprio un'isola, da quel che ho visto) ho trovato un servizio - in inglese, ma le immagini parlano da se' - che si chiama The Great Pacific Garbage Patch .
    Riguardo all'ossimoro di cui sopra, avevo capito che - ed è ciò che penso - non può essere sostenibile perchè si finiscono le risorse, ma non solo: si inquina l'ambiente e di conseguenza si causa la morte. Ma dicendo che "la decrescita è in linea con il decremento demografico" non capisco cosa si voglia dire. Sono un asino, lo so.
    Ma ti ringrazio molto di quel contributo straordinario che è la lettera del Capo Seattle. Che gente magnifica i nativi americani!

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  12. Hai ragione Roby mi sono proprio spiegata male. Rispondevo a una domanda di Alina e volevo dire, in sintesi, che le teorie di Latouche sulla decrescita sono sicuramente in linea con il concetto di decremento demografico. Insomma su questo pianeta siamo troppi e consumiamo anche quello che non c'è (nel 2008 a settembre avevamo esaurito le risorse del 2008, quindi per 4 mesi abbiamo consumato quelle del 2009).
    Occorre equilibrio, la natura mette equilibrio con la selezione naturale, noi homo sapiens (autodefinizione, chissà come ci chiamano gli animali, sono certa che alcuni di loro ci chiamano DIAVOLO) possiamo stabilire che oltre un certo numero di individui sul Pianeta non possiamo stare. E se sono i paesi in via di sviluppo o quelli poverissimi che procreano senza controllo è perchè non hanno alcun tipo di informazione e sono sfruttati dai paesi del primo mondo. Credo che non sia contro natura mettere un limite, sennò il limite lo mette la natura... Spero di aver chiarito. Io adoro i nativi e adoro il loro modo di pensare, aderente ai principi naturali del CICLO. Ciao

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  13. Dal "Piccolo" di Trieste del 2 febbraio 2010 ancora parole di Serge Latouche
    ...che ricorda Pasolini, il friulano, ultimo intellettuale italiano. Da riscoprire, tenendo sempre presente il tempo in cui le cose sono state dette e scritte.

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  14. NON VI PREOCCUPATE!

    una bella guerretta con qualche dicina di milioni di morti, ed il gioco è fatto.
    per qualche anno siamo a posto.

    poi inventeranno qualche altra malattia tipo AIDS, e altre centinaio di migliaia di morti.
    e vai per un anno o due.

    e le guerre che tra poco scoppieranno a causa della mancanza d'acqua in africa?
    qualche altro mese di tranquillità!

    vacineranno milioni di persone per curare il l'influenza annuale, ma metteranno dentro il vacino un qualche virus che elimini gli stessi per "cause naturali" qualche mese dopo!
    e ancora un decennio di stabilità!

    "loro" hanno la tecnologia per farlo!
    infatti le più potenti multinazionali sono quelle farmaceutiche.
    si stanno allenanno da decenni, a metterci nel corpo schifezze varie.

    a noi, mica a loro!

    non ho visto nessun politico farsi riprendere a reti unificate mentre si "faceva" l'inutile fialetta che volevano rifilarci a noi.
    strano, visto la voglia che hanno di mettersi sempre in mostra.

    poerò hanno obbligato milioni di persone a vacinarsi per forza, pena la perdita del lavoro!

    io, piuttosto che farmi siringare, scappo in montagna!

    ero alpino, quindi potrei vivere anni "alla" macchia "nella" macchia!

    eccheccazzo!

    PS: buondì, sbullonati condivisionisti
    PS2: daniela!!! ci sei il 14?

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  15. -----------comunicazione di disservizio-------
    Per il direttore Mauro:
    PS: Buondì a te!!!
    PS2: Ci sarò, e visto che stai dragando il terreno per una buona trattoria, trova bene, una cosa giusta. Ho avuto troppe esperienze sull'eccesso di economicità...(a cui sono seguite coliche renali).
    Vabbè che sei il mix dello sparagnino (FRIULI + LIGURIA) ma, come dicono i tuoi avi paterni
    NO MASSE
    NO MASSE POC^
    ARIVJODISI.
    ----------fine disservizio-----------------

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  16. ----------- informazione informativa ----------

    ma come son contento che la Principessa verrà ad incontrare il rospo!

    solo che Ella ancora non mi ha cortesemente avvisato di quante persone è formata la sua corte!

    -------- fine informazione informativa --------

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  17. -------------INFO DISSERVIZIO---------------
    SAREMO DUE.
    -------------FINE DISSERVIZIO---------------

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  18. Leggendo al bellissima lettera del capo indiano, si percepisce una differenza di prospettiva totale, colta magistralmente da Daniela nella frase che apre il post.
    C'è di buono che sembrerebbe che questa consapevolezza si stia diffondendo, il filmato conclusivo ci dà questa speranza. Comunque quella consapevolezza originaria dei nativi americani, ma immagino di molte altre popolazioni, ci dice molte altre cose. Riporta l'uomo al posto giusto all'interno della natura. La civiltà in cui siamo cresciuti, si è affannata per secoli a dimostrare la particolarità dell'uomo, la sua unicità, la sua differenza sostanziale dal resto del vivente ed invece vediamo in maniera così immediata, concreta, profonda questa consapevolezza. Mi chiedevo, mentre arrivavo alle ultime righe, come potesse essere vivere in quella maniera, sentirsi veramente parte del creato, sentire così naturali la vita e la morte, il combattere per la sopravvivenza e il godere delle bellezze della natura. Perché è evidente come fosse fondamentale nella loro esistenza anche la percezione continua, l'apprezzamento profondo, la simbiosi con la natura in cui vivevano. Certamente la loro vita doveva essere dura, faticosa, una lotta continua per la sopravvivenza, vista con i nostri occhi ed invece per loro era di una pienezza che noi difficilmente riusciamo ad immaginare.
    Dopo questa bellissima parentesi, ci scontriamo invece con i problemi del nostro sviluppo, certamente abbiamo privilegiato alcuni aspetti della natura umana, la nostra capacità ci anticipare il futuro, di pianificare, ha favorito un modello completamente diverso, in cui la sicurezza del futuro, la conservazione dell'attuale prevale sui rischi dell'avventura, del confronto pieno con l'imprevedibilità della realtà. Ma poi questo ha portato al suo contrario, per cui con quel modello avrebbero potuto continuare a vivere indefinitamente, mentre col nostro rischiamo l'estinzione!
    Certamente l'attuale popolazione umana non potrebbe vivere in quella maniera, o nelle altre maniere che in luoghi diversi della terra l'uomo ha sviluppato in origine. Non possiamo certo rigettare gli indubbi benefici della nostra civiltà (qualcuno potrebbe, magari, ma sono scelte personali, minoricarie comunque), ma dobbiamo trovare il modo di conciliare i benefici della civiltà con quelli della natura, questo è il momento in cui possiamo, ma anche quello in cui dobbiamo, perché se non prendiamo decisioni drastiche ora, poi non sarà più possibile scegliere. Le generazioni future, avranno solo le briciole della natura che noi abbiamo trovato e rischieranno anche di non avere proprio futuro.
    La sintesi storica che ci fa Daniela, ci fa capire come è stato solo in momenti in cui le cose si sono messe così male, che non era possibile andare avanti in quella maniera, che si è preso coscienza del problema e si sono adottate contromisure. Oltre all'esempio dello smog di Londra, ne aggiungerei uno più recente, riguardante il buco nell'ozono, anche in questo caso è stata una battaglia vinta, si sono adottate le misure corrette e si è invertito il trend, ora il buco si sta riducendo ed il problmema è in via di soluzione.

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  19. Il problema attuale, sul riscaldamento, è però più subdolo, perché la percezione di alcuni fenomeni è iniziata in posti molto lontani dalle cause del problema (in alcune isole comincia a diventare preoccupante l'innalzamento del mare e non è possibile arginarlo, perché risale dal terreno, si ha proprio la percezione dell'inabissamento imminente). Il problema attuale, scatena inoltre un circolo vizioso, che porterà ad una accelerazione difficilmente rallentabile una volta avviato, perché sciogliendosi i ghiacci polari, diminuisce anche la rifrazione del sole e quindi il riscaldamento aumenta in maniera importante. Purtroppo, anche se le popolazioni stanno, in gran parte prendendo coscienza del problema, gli interessi miopi, che ci sono dietro, cercano di rallentare le contromisure, remano contro ed adottano anche tecniche di confusione delle prove, per mettere in dubbio ciò che ormai è consolidato tra chi studia onestamente il fenomeno.
    Tutto il post, ci fa capire comunque che il punto fondamentale, in questo momento, è proprio ripensare il modello di sviluppo, anzi mettere in dubbio la parola stessa sviluppo.
    Cosa bisogna sviluppare ancora? Forse oggi sarebbe più corretto parlare di modello di adattamento.
    Nell'adattamento deve essere compresa anche la descrescita, arrivare ad un numero di persone ottimale per ogni territorio, ma sono tutte cose che bisogna studiare bene, sulle quali bisognerebbe confrontarsi senza secondi fini.
    Siamo ancora ai primi passi, anzi forse dobbiamo ancora iniziare ed il tempo stringe!

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  20. Si Obbie, il tempo stringe. hai letto l'ultimo link a "il Piccolo" giornale di Trieste su Serge Latouche?

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  21. @obbie

    tu dici che molte popolazioni erano consapevoli del rapporto tra natura ed uomo, tra crescita e consuno, od uso.
    io sostengo che tutte le popolazioni "erano" consapevoli di questo rapporto.
    rapporto che si è andato incrinando, fino a sconparire definitivamente, quando è saltato il rapporto tra screscita e consumo.
    non parlo solo di crescita demografica, ovvio, ma di crescita del consumo.
    consumo, non uso!
    quando la natura umana ha cominciato a capire che poteva avere più di quello di cui aveva bisogno.
    da quando, questo?
    dalla rivoluzione industriale?
    non credo. da molto prima.

    certo che ora, con la tecnologia, riusciamo a sfigurare il pianeta molto più velocemente che in passato.
    la tecnologia, arma a doppio taglio.
    le fabbriche, tipo la ford dei primi anni, avevano gli operai alla catena di montaggio, e per fare un "modello T" ci lavoravano in "X" per "Y" tempo.
    ora la catena di montaggio robotizzata ne sforna in un amen dieci volte di più con mano d'opera ridotta!
    ne sforna così tante che il mercato è ormai saturo.
    hanno voglia le case automobilistiche a lamentarsi delle scarse vendite.
    il paragone è applicabile per tutti i prodotti, certo.
    il consumo, il bisogno!
    stà tutta quì la differenza.
    se non si inverte la frase, siamo rovinati!

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  22. Semplice ma efficace: Invertire la frase. Sul surriscaldamento, è interessante quel filmato di Alina, dove si parla dell'incremento dell'attività solare come causa, e che invece viene sfruttata dalle potenze mondiali per imporre la "carbon-tax". Quando Quel membro del Bildenberg, Rotchild, o similare, viene interpellato su questo, fa una serie di affermazioni da ignorantone che mi hanno fatto sobbalzare dalla sedia. Possibile?Nell'augurare un buon pranzo a tutti, vi mando anche un abbraccio.
    Roby

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  23. ops!
    è ora di pranzo.
    passa il tempo, vado a spadellare.
    buon appetito a tutti e a dopo!

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  24. Caro Mauro, il modello economico nato, cresciuto e sviluppato con la Rivoluzione industriale ha spinto verso il consumo perchè la rivoluzione industriale si basa sulla energia fossile la quale non è facilmente immagazzinabile, deve correre dalle visceri della terra alle raffinerie alle pompe di benzine alle centrali elettriche. Niente scorte, consumare consumare e buttare, consumare e consumare e ributtare. Il riciclo, il riuso è stato abbandonato. Si rompe? pazienza si butta e se ne compra un altro, tanto la discarica è nei ...paesi poveri che sono anche la riserva di risorse primarie.
    Chi ci spinge verso il consumo ossessivo e sfrenato?
    IL BISOGNO. ANZI IL FALSO BISOGNO.
    Qualcuno, con la pubblicità, con la "scuola nuova", con modelli falsi di falso successo ci dice che abbiamo tanto bisogno di 87 marmellate, 152 tipi di pasta, 65 SUV, 1524 cellulari e potrei continuare a dire a vanvera i numeri senza sbagliare di molto.
    RICORDO ANCORA IL POST DI OBBIE del 2009
    LA STORIA DELLE COSE.
    E' collegato a questo. Nei filmati viene spiegato come ci hanno rimbambito, come siamo diventate macchine per consumare, mentre il resto del pianeta paga per le nostre radioline a basso costo...
    C'era un fumetto negli anni settanta, mi pare con un pinguino, che mentre guardava alla tivù i canali di pubblicità si rimbambiva come ipnotizzato e chimaava il "numero verde" acquistatva di tutto e si riempiva la casa di MERDA... roba inutile (fumetto usa).
    Quando andiamo a fare la spesa poniamoci sempre la stessa identica domanda:
    MI SERVE DAVVERO?
    POSSO TROVARNE UNO MENO IMPATTANTE (ad es. km zero, biodegrabile, equosolidale)?
    Nemmeno ci rendiamo conto di quanto siamo immersi in questo blob di insidiosissime parole nascoste che ci entrano direttamente nel cervello (COMPRA COMPRA COMPRA) e non nelle orecchie.
    IL FALSO BISOGNO CREA IL CONSUMO.
    Ripeto il problema dell'ambiente è GLOBALE, ma la risposta ANCHE ETICA E COMPORTAMENTALE è LOCALE.
    E ti assicuro Mauro che prima della rivoluzione industriale non c'era e che dopo la seconda guerra mondiale è diventato il modello economico.
    Scusa ma ci serve Termini Imerese? Così com'è la FIAT non la vuole, però alla FIAT farei fare opere di bonifica dell'area, opere di sistemazione ambientale e strutturale, e poi con tavoli congiunti con la parte pubblica e i "sindacati" (dei quali ho poca stima, ma meglio chiamarli magari si ricordano a cosa servono) modalità di investimento al fine di garantire occupazione (Obama punta sulle rinnovabili) con nuove "fabbriche" oppure nuovi modi e basta. So che sogno, ma ci sono aree naturali da mantenere ripulire, attività produttive legate all'ambiente o locali (km zero). E secondo me la FIAT dovrebbe pagarne una parte visto che ha contribuito a rovinare l'ambiente per la sua fabbrica e ciò le ha procurato profitto.

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  25. Completamente d'accordo Mandi!
    Un punto centrale, anzi fondamentale, è distinguere tra bisogno e consumo. Tra le necessità reali e quelle che ci hanno insufflato (diciamo così).

    Sul fatto che tutte avessero un rapporto di equilibrio con l'ambiente non mi sbilancerei, basta vedere (dato che era un ambiente circoscritto ed evidente la fine che hanno fatto gli abitanti di Rapa Nui (Isola di Pasqua) che hanno tagliato tutti i loro alberi autodistruggendosi) e noi stessi, in fondo, che siamo comunque l'evoluzione di una popolazione di un territorio...

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  26. a me vengono in mente i bisonti!

    gli indiani li uccidevano per la carne e la pelle.

    poi arriva quell'ecoterrorista di buffalo bill delle palle, e li stermina "solo" per la pelle!

    che palle!!!!!

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  27. Anzi anche peggio!
    Li ha sterminati proprio perché volevano togliere il sostentamenta ai nativi!!!

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  28. la truppa aumenta!

    il 14/3 saremo come una mandia di bisonti!

    se ci fosse una qualche sagra paesana....

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  29. ma siete spariti tutti,
    oppure sono io che non vi vedo?

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  30. Oggi giornataccia, Mandi...
    Ti saluto, sparisco ancora e ci sentiamo domani, che, tra l'altro, lavoro pure!
    Ciao_
    Robystanco
    P.S.
    Ottimo il cambio di nome! Mi piace assai!

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  31. Per restar su questo tema....

    http://it.peacereporter.net/articolo/20052/220+milioni+di+euro+in+fumo

    Colonialismo feroce, capitalismo di rapina e tanta, tanta italianità !
    Buonanottete.

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  32. @ Alina, l'ho letto ieri sera prima di andare a dormire. Ma è mai possibile che nei tg non ne diano notizia? Ci si potrebbe dedicare un post. Comunque intanto ho firmato contro il nucleare ed ho invitato anche altri amici a farlo. Per oggi sarò assente per lavoro. Un caloroso saluto a tutto il bloggodromo!!!
    Roby

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  33. Buona giornata a tutti bloggodromi!

    Bene @Roby, pare che siamo ancora pochi (poco più di 7000), ma speriamo che aumentino le adesioni.
    Certo è strano visto l'importanza del tema, poi in questo momento, può essere decisivo, dato ch,e in qualche regione, si può scegliere tra chi favorirà l'installazione di centrali nucleari e chi invece si opporrà in tutti modi possibili. Mi riferisco soprattutto alla Puglia, che sembra la regione favorita per nuove centrali, ma anche ad altre (tipo il Lazio) dove in precedenza ci sono state.
    Nel sito di Greenpeace le argomentazioni sono fatte così bene che è inutile aggiungere qualunque cosa, anche se a me pare un errore mettere come prima motivazione quella del pericolo di catastrofi, dato che oggi, effettivamente, sono enormemente più sicure di quella di Cernobyl ed è quindi un argomento molto debole. Decisivo mi pare invece quello dell'errore strategico di dirottare in quella direzione gli investimenti per l'energia. Ma chi ha preso queste decisioni neanche si è posto la questione, avrebbe scelto sicuramente le alternative, se fosse costato molto costruire mega centrali solari e sopratutto se si potessero fare di cemento...

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  34. Esatto Obbie. Il problema è PERCHE' hanno scelto le centrali nucleari quando ovunque le stanno dismettendo. Siamo in ritardo COMUNQUE perchè il petrolio sta finendo, ma investire sulle energie alternative poteva essere un passo avanti anche perchè non abbiamo bisogno di ulteriori problemi ambientali. Nel CNR stanno portando avanti il nucleare pulito ma visto che si tratta di sperimentazioni che porteranno a qualche risultato tra 15 anni ecco il silenzio totale.
    Il 90% dell'energia nel mondo è fossile e tra al massimo una decina/ventina di anni ci sarà SOLO il petrolio arabo. E quella regione, il Medio Oriente non è famosa per la calma e la tranquiliità, Al Qaeda ha già dato segnali di nervosismo (chiamiamoli così...) e il ricatto alle potenze occidentali potrebbe essere forte (oltre alla concorrenza Occidente/Oriente per arraffare maggiori quantità di petrolio). Il petrolio che c'era sul pianeta è stato trovato tutto, le maggiori tecnologie non serviranno altro che a rendere più costoso il greggio.
    Questa NON E' SOSTENIBILITA'.

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  35. E A PROPOSITO DI SOSTENIBLITA'

    1) è sostenibile che la GlaxoSmithKline licenzi tra ditta e indotto circa 1000 persone a Verona (tra cui ricercatori stranieri e italiani appena tornati dall'estero) perchè l'utile netto è stato SOLo dell'11% invece dell'aspettativa degli azionisti del 14%?

    2)è sostenibile che Larussa pensi ancora a mandare carabinieri in Afghanistan?

    3) è sostenibile che un ministro della Repubblica, Alfano, anzichè di giustizia parli e sempre e solo di come parare il culo a Berlusconi? Berlusconi uscirà vivo, ma la Giustizia sarà messa a terra con grande gaudio di chi si comporta illegalmente.

    4) è sostenibile che i lavoratori dipendenti con le loro tasse versate AUMENTATE (altro che ICI tolta) su stipendi ridicoli (32% in meno dei colleghi pari grado europei) stiano salvando l'Italia, le banche e l'economia e non stiano ricevendo nulla in cambio (altre tasse, servizi con costi aumentati, difficoltà di spesa)?
    5) e questi signori che pensano solo a ESTERNALIZZARE (la Glaxo va in Cina per risparmiare) a chi pensano di vendere i loro cazzo di prodotti? A un popolo impoverito e impaurito? certo vado in Cina spendo poco realizzo il prodotto poi lo vendo a prezzi europei...certo MA IN CINA...vediamo se ti riesce (e lasciamo perdere le totali carenze di sicurezza in tema di lavoro che hanno i maoisti cinesi)
    6)e adesso Garattini si accorge che la pandemia da H1N1 era finta, che tanti paesi hanno speso inutilmente milioni di euro per vaccini che non serviranno mai...stranamente i maggiori produttori di vaccini anti H1N1 erano cinesi e stranamente il capo della Organizzazione Mondiale della Sanità...Chen Fengfuzhen...è una potente signora cinese...e adesso Garattini sospetta imbrogli...ma dai...

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  36. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  37. Bella intuizione, Daniela! Il fatto che per il nucleare i tempi siano lunghi ed il risultato incerto per qualcuno (che ha convenienza ad utilizzare il fossile) è, probabilmente un plus.

    Riguardo alla sostenibilità le tue domande erano ovviamente retoriche, ma sul punto 4 vorrei far notare che le ha abbassate realmente!
    Le ha abbassate a chi ha riportato capitali dall'esetro, che avrà potuto farlo anche per capitali che non c'erano all'estero, anticipandosi la possibilità e quindi pagando il 5% anche su quelli di quest'anno; le ha abbassate sull'ICI delle case di lusso (su quelle normali l'aveva già fatto Prodi); le ha abbassate agli evasori avveduti, che sanno come muoversi, dato che è stata di nuovo annacquata la lotta all'evasione.
    Certo si saranno alzate un po' per gli altri, per il 90% ed oltre della popolazione, ma che importa! Loro non se ne accorgono, perché si identificano con i ricchi, con i loro 'problemi', pensano di essere così anche loro nella categoria e sono contenti che le tasse siano state loro abbassate!

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  38. buondì a tutti!
    ho fatto un nuovo post, sul mio!
    un poco scherzoso.....

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  39. esatto Obbie!
    in relazione all'articolo 4 qualcosa del genere scrissi sul blog del grillo

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  40. più precisamente sotto il post di travaglio,
    alle 17:03
    che così diceva:

    Berlusconi:
    Abbiamo abbassato le tasse e con la crisi ce la caviamo meglio di tutti!

    e che qualcuno osi contraddirlo!

    per una volta che dice la verità!

    infatti ha abbassato le tasse agli evasori, che con il 5% di tangente si potranno godere i sudati furti precedentemente dovuti portare all'estero.

    con la crisi se la cavano bene, loro, perchè con lo stipendio che prendono, che cazzo gliene frega del costo della vita, in più hanno tutto pagato, dall'aereo all'auto, dal pranzo al barbiere, pagato da noi, ovviamente.

    Cavalier Silvio Berlusconi, VAI A FARE IN CULO!!!

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  41. Ben detto Mandi!
    Adesso glie lo dico anch'io, anche li'.

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  42. Maurooooooooooooooo...
    quando ti deciderai a mettere il POST ANCHE QUI????
    grrrr...

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  43. mia Principessa!!!!!

    fatene uno voi, atrimenti ci "sdoppiamo"!

    lasciate libero il sabato, però!
    farò il TG-MANDI..AMOLI settimanale....

    setttimanalmente, quindi, siccome sono grosso e cattivo, vi sequestro questo giorno!

    ok?

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  44. -----------------INFO SERVIZIO---------------
    Mauro l'idea era di fare un blog condiviso, e poi sia tu che gli altri che hanno un loro blog personale, postassero anche lì, in contemporanea.
    Credo che si tratti solo di mettersi d'accordo, ma fino ad ora non ci sono stati problemi, se uno di noi, ad esempio, posta oggi, è corretto che il suo post venga commentato e quindi lasciato finchè non si vede che la discussione non va più avanti.
    PER ME IL SABATO E' TUO.
    Lo sai che sono stata una delle prime fan del tuo TG Mandi.
    --------------FINE INFO SERVIZIO-------------

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  45. brava principessina!
    allora posta un post a posto!

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  46. Maurone era un esempio.... adesso dovrebbero postare Obbie e Roby...oppure potevi postare anche il tuo qui...

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  47. Secondo me continuano a raccontarci un sacco di fregnacce e vanno avanti imperterriti. Anche quella del picco del petrolio( sia ben chiaro che anch'io ritengo che questa società debba radicalmente cambiare, se si vuole sopravvivere ) pare sia una bella balla.
    Nel 2008 la Repsol ha trovato nel mare davanti a Cuba e direttamente di fronte a Port-au-Prince una delle più grandi zone petrolifere al mondo . I geologi lo chiamano giacimento supergigante.
    Cuba ha fatto subito accordi con la Russia e con la Cina per lo sfruttamento.
    Continuavo a domandarmi: perchè Haiti, perchè quella povera gente già afflitta di suo, perchè è capitato proprio a loro quel terremoto disastroso ?
    Ora i militari statunitensi hanno preso il controllo dei quattro aeroporti di Haiti e al momento hanno circa 20 000 truppe nel paese.

    Sto unendo un po' di puntini, voglio vedere che cosa esce.

    Una buonissima notte a tutti.

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  48. In realtà i movimenti ambientalisti attuali non dicono nulla di ciò che dice quest'uomo:
    Intervista al generale Mini

    http://www.youtube.com/watch?v=vULH9LE5iIU

    -Ho l'impressione che se non ci svegliamo dal sonno anche il libretto delle istruzioni diventerà illeggibile.
    -Forse prima di guardare in basso dobbiamo guardare in alto?
    -Che anche il compito dei gatekeepers stia giungendo al termine?

    La realtà sembrerebbe andare al di là di ogni possibile immaginazione.
    Ciao a tutti

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