giovedì 18 febbraio 2010

100 anni fa’


Voglio fare una breve analisi di cosa c'era e non c'era cento anni fa. Attraverso questo ragionamento voglio solo rendermi conto di cosa abbiamo raggiunto, cosa si è instaurato e cosa è stato demolito, ed, eventualmente, cosa abbiamo perso nell'arco di cent'anni.

Dunque. Cento anni fa non c'era la televisione. Questa è la prima cosa che mi viene in mente, dal momento che fa così tanto parte della vita della gente. Non c'era il telefono così come lo conosciamo oggi, ma neppure come lo conosciamo a partire dalla metà del secolo scorso. Infatti era appannaggio di pochi; vent'anni fa non c'erano i telefoni cellulari (i primi già si mostravano, ma erano poco meno che mattoni, ricordo che erano enormi e costosi, con antenne di 30 o 40 centimetri). Cento anni fa non si poteva ancora partorire in sicurezza, la medicina era molto indietro, ma lo sviluppo industriale cominciava con l'inquinamento ambientale, e si può dire che da qualche anno si cominciava a fare dei danni a quel livello. I lavoratori non avevano diritti (come oggi). I sindacati erano ancora lontani (come oggi), e chi aveva soldi voleva tenerseli stretti e, semmai, farne sempre di più, senza curarsi troppo del modo (come oggi). Una quarantina di anni fa, attraverso una strenue lotta della classe operaia, che affonda le sue radici negli albori della storia, conoscendo soprattutto sconfitte, abbiamo ottenuto il riconoscimento a diritti inviolabili, come ad esempio un salario dignitoso, che sono saltati negli ultimi dieci anni. Oggi essere iscritto ad un sindacato rappresenta un ostacolo, in alcuni settori più che in altri, che impedisce l'affermarsi del diritto alla crescita professionale del lavoratore; quand'anche non fornisca un pretesto per trattarlo con discriminazione penalizzandolo gravemente con orari infami o lavori degradanti senza rotazione, viene visto dal padrone con sospetto, come fosse una minaccia di cui sbarazzarsi alla prima occasione.

Cento anni fa, non c'erano le automobili, inteso come bene diffuso, alla portata di tutti. Ancora si andava col calesse, chi lo aveva, ma i poveri a piedi, e i poveri più fortunati in bicicletta. Non c'era un'aspettativa di vita molto lunga, ma spesso, vivendo di stenti, mi chiedo se non fosse una fortuna. L'alternativa era essere ricchi, ma anche qui, il denaro non poteva comprare cure che ancora non c'erano. Per cui si viveva per meno tempo. Ma c'è da precisare che tante malattie erano meglio tollerate e combattute, da un fisico sano, fisico di persona che non deve patire la fame o vivere nella sporcizia.

Cento anni fa c'era Antonio Gramsci, oggi abbiamo Massimo D'Alema. Cento anni fa non c'era il festival di San Remo, e chi si provava a fare una politica a favore dei lavoratori... beh, erano cavoli amari. Le donne non avevano il voto. C'era la monarchia. Non c'era il fascismo – mancava poco – che invece oggi c'è, anche se in forma diversa dal ventennio. Infatti è una delle forze negative che si sa adeguare ai tempi, dissimulandosi, trovando nuove forme, eludendo la critica di menti deboli attraverso canali di propaganda sottili e studiati, che ti fanno mandare giù la cacca anche se è amara, ma solo perché di un altro colore. Si è appropriato dell'azzurro, senza però abbandonare il nero della sua anima. Gli emigranti eravamo noi, poveri in canna in cerca di lavoro all'estero. Non so per quanto riguarda la corruzione, ma sicuramente il livello più sviluppato lo abbiamo raggiunto ai tempi nostri. Il reticolo affaristico/politico/mafioso/imprenditoriale, così come lo conosciamo (?) oggi, cent'anni fa non c'era. Ma qualcuno mi dica se sbaglio.

Non c'era l'energia nucleare, non c'era la plastica (viene ipotizzata nel 1920 – da Wikipedia), ma c'era quella voglia di fare male agli altri che ha permeato continuamente le vicende umane. Si potrebbe dire che, a parte qualche dettaglio, non è cambiato nulla, dal punto di vista umano. Appena ha potuto, chi di dovere, ha smantellato tutte le conquiste positive raggiunte da parte della collettività. Poiché tali conquiste, lo ponevano qualche gradino in meno al di sopra degli altri, e non sia mai! Qui entrano in ballo i dettagli di cui sopra, per nulla irrilevanti. Adoperati coscientemente e scientificamente da alcune lobby, hanno contribuito a domare gli animi ed a sedare lo spirito critico contenuto in essi. Si prospetta, se non ci si da da fare, la nascita di generazioni votate alla sottomissione. E con la manovra della manipolazione storica, nessuno potrà venire a conoscenza delle lotte fatte per la libertà.
Voglio chiudere questo post con l'adesione all'editoriale di Antonio Padellaro su "il Fatto Quotidiano" di martedì 16 febbraio. Anche io sono indignato per come vengono trattati bambini di un asilo, imbacuccati nei loro cappottini, dentro ad un'aula di una scuola materna senza riscaldamento, portato alla luce da un inchiesta di "Presa Diretta", il programma di RAI3, andato in onda domenica 14 febbraio scorso. Anche io mi chiedo: dov'è la civiltà di questa politica di tagli indiscriminati? E l'opposizione va al festival. Almeno 100 anni fa' non c'era, il festival.

9 commenti:

  1. CITO UNA BELLA FRASE DEL POST DI ROBY.
    "Appena ha potuto, chi di dovere, ha smantellato tutte le conquiste positive raggiunte da parte della collettività. Poiché tali conquiste, lo ponevano qualche gradino in meno al di sopra degli altri, e non sia mai!"

    E aggiungo che per ottenere di nuovo la "supremazia" sul prossimo si sono ammantellati di miti democratici (libertà giustizia trasparenza...), inventati falsi problemi (inseguito da sentenze...) e come oggi ha ricordato il Fatto di Travaglio, Silvio Berlusconi è l'uomo politico più attento che abbiamo in Italia perchè ha già captato, da mega pubblicitario quale è, che dopo il BertolasoGate, gli italiani si sentono ampiamente truffati dai politici e dai professionisti agganciati ai poltici medesimi, perdendo una fiducia che lui aveva "faticosamente" risvegliato a botte di Grandi Fratelli e altre Scemenze Televisive.
    E dietro a berlusconi CRESCONO i berluscoidi, quelli che gli assomigliano o che vorrebbero assomigliare. Tra questi, amico Roby, devo anche annoverare sindacalisti che nel settore pubblico vengono ampiamente rispettati, perchè hanno il potere di rompere le scatole senza essere buttati fuori come nel privato. E non lottano per tutti, ma solo per loro stessi e i loro accoliti che non sono necessariamente tutti gli iscritti. Anni fa mi dovetti iscrivere alla CISL per non subire attacchi continui dalla CGIL...vedi tu...Eppure sia dentro la CISL e sia dentro la CGIL ci sono ottime persone.

    Centanni fa non c'erano i mass media, una tecnologia che rende più efficace la politica di Berlusconi (e anche di Obama), ma che spero aiuterà anche a disfarcene.

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  2. Io sono cresciuto con il mito del progresso, probabilmente tutti nella mia generazione, ma anche quelle intorno ad essa, hanno sentito molto forte questo fascino. Avevo pochi anni quando l'uomo è sbarcato sulla luna eppure ricordo la partenza guardata in diretta, la notizia dello sbarco, l'emozione probabilmente trasmessami dagli adulti. Ricordo alle elementari quando, studiando storia, vedevo, nel passare dei secoli, sempre miglioramenti per l'umanità. Col tempo poi ho dovuto disilludermi in parte, rendermi conto che c'erano cose che miglioravano e cose che peggioravano ed oggi effettivamente non saprei se veramente stiamo meglio di 100 anni fa. A parte la medicina, come giustamente riconosci tu, gli altri miglioramenti sono dubbi. Certo non hai parlato del computer e di tutto ciò che è legato ad esso, internet in particolare. Ecco dopo averlo conosciuto, ora sarebbe veramente difficile farne a meno. Probabilmente sarebbe difficile fare a meno anche di molte altre 'comodità' attuali. Però dopo averle conosciute, altrimenti, forse, non se ne sentirebbe la necessità. Leggendone in un romanzo di fantascienza, magari non avremmo tutta questa voglia di averle. Mentre avrei la curiosità di vedere un mondo dove la natura è enormemente più incontaminata che in quello attuale, dove i ritmi sono meno frenetici e la propaganda non è ancora divenuta una 'scienza'. Certo anche un mondo dove le classi sociali sono più nette che ora, dove è difficle spostarsi, dove è difficile comunicare con chi è lontano, dove non si hanno tutte le informazioni attuali e con la facilità attuale. Magari però quelle che si avevano si digerivano e metabolizzavano molto meglio.
    Insomma, non credo più nel mito del progresso inarrestabile, ma credo comunque che effettivamente molte cose siano migliorate; mi rendo conto di tante cose che potevano essere meglio 100 anni fa, ma sarebbe difficile scegliere tra i pro ed i contro, tra quello che si perderebbe e quello che si acquisterebbe, anche perché, molte delle cose che ci aspettiamo, magari sarebbero diverse da quello che crediamo e magari sarebbe insopportabile privarsi di molte cose a cui dovremmo rinunciare e che oggi diamo per scontate. Tutto sommato io preferisco la mia epoca, anche riguardo alle conquiste sociali, che ora ci stanno togliendo, ma che allora erano ancora tutte da conquistare.
    Anche per il futuro, a dispetto di tutto, sono fiducioso e credo che con alti e bassi, alla lunga le cose andranno meglio, potranno esserci momentaniei peggioramenti, anche prolungati, ma parlando di secoli non credo che staremo peggio di ora. Sempre ammesso che prevalga la ragione e non ci autoestinguiamo prima. Credo che la sempre maggiore facilità di comunicazione e di circolazione di informazioni ci renderà sempre meno permeabili alle armi della propaganda e manipolazione anche se esse si affineranno senza dubbio.
    Diverso invece sarebbe il discorso riguardo ad un confronto con 10 o meglio 20 o 30 anni fa. Beh allora veramente vedo poche cose migliorate e soprattutto socialmente si starebbe decisamente meglio nel passato. Ma credo che siano oscillazioni minori e che, alla lunga, abbiamo la possibilità di avere un mondo migliore di quello.

    Mi associo alla tua indignazione per quei bambini lasciati al freddo a casusa dei tagli indiscriminati, mentre venivano fatte regalie in tante altre direzioni che abbiamo detto anche quì.
    In quel documentario mi ha colpito molto anche che il comune di Milano spende per le scuole private il doppio di quello che spende per quelle pubbliche, sebbene nelle private ci vada solo una minoranza! E sebbene questa spesa sia perfettamente inutile, dato che si da un contributo che è una minima parte di quanto richiesto annualmente da queste scuole e che dunque non è sufficiente a permettere l'accesso a queste scuole a tutti, ma neanche serve a chi già ne fruisce dato che a chi può permettersele cambia poco avere o meno un tale contributo!

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  3. bello questo tema! mi prende particolarmente in questo periodo per me abbastanza difficile.
    quello che scrivi è proprio la metafora delle mie difficoltà odierne.
    mi sto accorgendo adesso di come doveva essere faticosa la vita quotidiana 100 anni fa.
    vivere senza le comodità conquistate in questi anni di progresso è davvero impensabile oggi, è facile preoccuparsi di inquinamento, distruzione del territorio, riscaldamento globale, quando stai al calduccio nella tua casa, spingi un pulsantino e...oplà! aria calda, acqua calda, elettricità, telefono, internet...
    in questi quattro anni ho dovuto caricarmi legna per accendere il fuoco, bombole del gas per cucinare, rinunciare a telefono e internet (e per fortuna ora ci sono cellulari e chiavette) fare la doccia con l'acqua scaldata al sole.
    ho visto qualche giorno fa a geo and geo l'intervista ad una coppia che per scelta ha deciso di vivere a contatto con la natura come si viveva 100 anni fa, senza elettricità, senza acqua corrente, senza bagno (sostituito da un semplice buco per terra), mangiando i prodotti della terra, macinando il grano con pesanti macine di pietra a mano.
    che vi devo dire... specie lei non era proprio il ritratto della felicità, snocciolava i ritmi della sua vita con voce monotona, senza un sorriso e senza entusiasmo.
    questo per dire che mettere in pratica un'ideologia che in teoria è giustissima, a volte non conduce a una vita migliore.
    secondo me in ogni cosa ci vuole molto discernimento, comprendere e valutare tutti gli aspetti, positivi e negativi di ogni problema, la storia insegna, l'esperienza insegna, la cultura insegna, l'informazione insegna, sono come lenti che ci aiutano a vedere meglio la realtà, senza vedere nè tutto bianco, nè tutto nero.
    questo per quel che riguarda la vita spicciola, per i grandi temi della politica, sono d'accordo sono d'accordo con obbie, c'è stata sempre una grande altalena tra conquiste e passi indietro, tra vittorie e disillusioni, e anche con temporanei peggioramenti (speriamo molto temporanei, almeno per quel che riguarda i giorni nostri) il saldo è comunque positivo, si va sempre verso un miglioramento, lento, ma inesorabile.

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  4. va beh mi è scappato
    sono sempre lily

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  5. @Daniela, parole sante!
    @Obbie, quando scrivi, devo dire, che rimango stupefatto dalla tua lucidità. Il commento è, non solo pertinente, come anche quello di Lily, ma meriterebbe di occupare uno spazio da post.
    Voi dite che c'è stato un miglioramento, ed è assolutamente vero, ma solo dal punto di vista delle comodità, delle conquiste scientifiche/tecnologiche.
    Suddette conquiste però, non hanno fornito un supporto valido allo sviluppo dei rapporti umani; ed in molti casi hanno significato, per intere popolazioni, lo sterminio. Dove stà qui la civilta?
    Il mio interrogativo è semplicemente questo.
    E' vero cara Lily (ma perchè non ti fai un profilo per accedere come utente certificata),"si va sempre verso un miglioramento, lento, ma inesorabile", per alcuni. Per altri nient'affatto.
    Una superbuonanotte_
    Roby

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  6. Buona domenica a tutta la truppa di dromedaristi, come direbbe Mandi, se ogni tanto si facesse vivo. Infatti, credevo che avrei trovato il suo tg, invece niente. Vabbè.
    Spero di leggervi tutti presto.

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  7. buondì, "dromedaristi"!

    scusate se non ho fatto il tg settimanale, per la seconda volta di seguito!
    ma ho avuto problemi logistici.

    ho fatto un numero incredibile di km, sti giorni, per portar una parte della truppa in montagna e un'altra agli allenamenti ed a giocare....
    porca mmaremma scolastica!

    sto cacchio di "stop didattico" mi ha stoppato del tutto, e poi il tempo mi ha rovinato il resto.

    pazienza, pazientate...

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  8. Ciao sbullonato Mandi! Intanto che mi vado a gustare una birra come si deve, mando un saluto a te ed a tutta la truppa latitante.
    Giovedì, probabilmente, ho un altro post, ma non vorrei esagerare, vorrei dare la precedenza a uno di voi, sempre che lo abbiate per lo meno in cantiere...
    Fatemi sapere.

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  9. @ MANDI
    ma quanti cavolo di STOP DIDATTICI ti fanno????

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