lunedì 1 agosto 2011

POCHE E SI DISINTEGRANO VELOCEMENTE


Si sta parlando delle Grandi Civiltà.

Secondo la maggior parte degli storici sono state poche, da un massimo di trenta a un minimo di otto.

Le Civiltà che si riconoscono diverse dalla affiliazioni tribali sono tutte riconoscibili dal fatto che sono Stati, con elite di governo, burocrazie, leggi, tributi e standard di sicurezza.

Altra caratteristica è che il loro "sviluppo" è parallelo all'esistenza di surplus alimentari ed energetici (una volta gli schiavi adesso il fossile): con gli Stati nascono le città, i centri urbani che emanano i "poteri" amministrativi, giudiziari e politici.

Queste civiltà hanno accumulano enormi poteri che si vedono nelle gigantesche organizzazioni istituzionalizzate che li distinguono.

Tuttavia anche queste Civiltà, così potenti e all'apparenza indistruttibili finiscono, spesso velocemente, e di loro non rimane assolutamente nulla.

Un ciclo vitale assimilabile al modello biologico, nascita, crescita, sviluppo nella fase adulta, invecchiamento e morte.

Il Pianeta ha questa Legge e tutto il Pianeta soggiace ad essa.

Si potrebbe dire che ogni Civiltà per svilupparsi e crescere deve lottare contro le leggi energetiche della Termodinamica e di conseguenza la sua Storia è una storia di lotta e soluzioni ai problemi scatenati dalle medesime leggi.
Le Civiltà crescendo diventano sempre più complesse, si specializzano e quindi hanno sempre maggiore bisogno di energia.
La nostra attuale Civiltà tecnologica occidentale divora all'esterno dei propri confini per mantenersi, e la specializzazione tecnica su cui si regge con le nostre stesse energivore città sono l'espressione di una civiltà ad altissimo costo energetico.
Se le spese energetiche per il mantenimento di una Civiltà superano il rendimento si può arrivare al collasso della Civiltà medesima.
Rifkin nel suo libro "Economia all'idrogeno" spiega il funzionamento "termodinamico" dell'Impero Romano che ben può applicarsi alla attuale Civiltà del Petrolio.
Roma parte 200 anni prima di Cristo con le conquiste militari: terre coltivabili, riserve minerarie e schiavi aumentavano il flusso di energia.
Con Ottaviano Augusto, il primo Imperatore Romano (27 a.C.) l'ESPANSIONE territoriale si ferma anchea causa delle prime sconfitte militari.
Roma passa al MANTENIMENTO dell'impero.

Tutta l'energia è utilizzata per la costruzione delle infrastrutture. Le infrastrutture (opere pubbliche quali strade, ponti acquedotti e l'apparato elefantiaco di burocrati e amministratori) costano, e costano sempre di più man mano che si procede nella specializzazione.
E senza l'energia nuova proveniente dalla conquiste di terre e di schiavi l'energia a disposizione costa e costerà sempre di più.

Quindi unica fonte energetica rimasta sono proprio i terreni, IL SUOLO.
Lo sfruttamento del suolo in agricoltura.
Pare che una delle causa profonde di crollo dell'impero romano sia stata la depauperazione dei terreni a causa della ridotta fertilità per uso eccessivo.

I piccoli agricoltori non riescono più a ottenere rendimento sufficiente dal terreno e così si immiseriscono e vanno a ingrossare le schiere dei disperati urbani.
I grandi proprietari terrieri si appropriano a poco prezzo di enormi appezzamenti agricoli e inizia il latifondo. Ma era terreno non fertile e quindi?
Ulteriore depauperamento con l'utilizzo dei terreni a pascolo per l'allevamento del bestiame.
Nelle città i poveri crescono a dismisura e il costo per il loro mantenimento pure.
Pressione energetica insostenibile con l'ulteriore danno di terre, tante terre, che rimarranno incolte.
La Natura si riprende tutto, quindi aree bonificate che tornarono a palude e con le paludi aumentarono gli insetti portatori di malattie.
La diffusione della malaria fu velocissima su una popolazione già immiserita e provata dalla fame.
L'indebolimento dello Stato centrale con la morte di un terzo della popolazione fecero fare a Costantino nel 313 d.C. due atti: la leva obbligatoria e la nascita del colono, antenato del servo della gleba.
Serviva un esercito sempre più forte - ed energivoro - per fermare le bande di barbari ai confini: lo Stato era indebolito.
E serviva energia e quindi si legarono le persone alle terre con la figura del colono: ma era una misura inadeguata e tardiva.

L'equilibrio energetico su cui Roma aveva basato la sua espansione e crescita non c'era più e quindi nel quinto secolo dopo Cristo Roma aumentò la pressione sul proprio patrimonio energetico dando vita a una burocrazia governativa e militare gigantesca (il doppio in un secolo).
Crebbero le tasse ma la popolazione già povera si immiserì e si ridusse.
I confini non erano più sicuri e la capitale passò da un milione a 30000 abitanti nel sesto secolo.
Terre deforestate, suolo esausto ed eroso, popolazione minata nella salute: un non equilibrio che passava dalla Spagna all'Inghilterra, Mediterraneo e Nord Africa.
L'Europa era sfiancata dalla guerra alla legge della Termodinamica attuata da Roma.
L'Entropia, la Seconda Legge della Termodinamica è una inviolabile Legge di natura e deriva dalla Prima Legge della Termodinamica ovvero il principio di conservazione dell'energia (il famoso detto nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma) e vale nei sistemi isolati (il Pianeta è un sistema chiuso e non isolato); potrebbe spiegarsi nel dire che la trasformazione della materia ha un LIMITE ovvero ci sono trasformazioni irreversibili di energia, c'è un ordine nelle trasformazioni (l'energia si trasforma in calore ma mai il contrario, il calore si dissipa).

Insomma c'è un limite e Roma l'aveva toccato.

E l'Europa desertificata dal prosciugamento dell'Impero Romano avrebbe avuto bisogno di altri 600 anni per risorgere.
L'Occidente (a cui l'Italia e l'Europa attuale appartengono) sta depauperando il Pianeta per alimentarsi e sta arrivando al LIMITE.
Senza energia elettrica (che è quella che sto usando adesso per scrivere) capiterebbero una serie inimmabinabile di collassi, probabilmente destabilizzanti del modo di vivere occidentale stesso.
L'effetto di questi collassi scenderebbe a cascata su tutta la struttura tecnologica (sulla quale si appoggiano quelle economiche, sociali e politiche) che si appoggia sulla infrastruttura energetica.
Basata nel 2002 sull'85% da fonti fossili (petrolio, gas e carbone).
Inquinanti, costosi e pericolosi (la maggior parte del petrolio è in mano agli "instabili" paesi del Golfo).
Estrarr il petrolio è costoso per cui le multinazionali diventano sempre meno e sempre più grosse.
Sempre più potenti, e non hanno bisogno di intralci sociali e politici.

Serve il SUPERGOVERNO.
Con la SUPERMONETA.

Intanto si intravedono le prime tracce di pericolose derive di instabilità energetica:
- la stangata federalista dell'agosto 2011 con aumenti di trasporti pubblici, sanità, benzina, assicurazioni auto, frutta e altri alimenti;
-aerei che cadono per imperizia dei piloti ovvero poche spese di formazione tecnica - lo Stato ha sempre meno soldi (disastro aereo Rio-Parigi, imperizia dei piloti).
E altre notizie che spesso passano sottogamba ma che sono un indicatore di caduta nel vortice degli aumenti energetici.
Queste hanno colpito me, ma sicuramente se ne possono trovare altre.

DANIELA



19 commenti:

  1. Cosa ne penso. È molto semplice:

    "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma."

    la risopsta ad una società erfetta sta qui. Tuto il ciclo vitale del pianeta e degli esseri che lo popolano è un ciclo vitale che si chiama "CIRCOLARE" ossia proprio quel principio di cu sopra.

    Ergo, finché l'uomo non rientrerà in quel cerchio, potrà avere tutte le tecnologie e tutte le conoscenze del mondo, ma le sue civiltà saranno sempre destinate a sparire.

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  2. Mi sembrerebbe assai strano se la cosa non fosse presa in considerazione, ancorché non se ne ravvisasse l'ineluttabilità, intendo.
    Quest'angoscia me la porto dentro da molti anni, da quando, cioè, ho cominciato a pensare osservando il mondo che mi circonda, uscendo dall'incanto dall'adolescenza; anche se con alcune fasi alterne di rincoglionimento.
    Dovremo presto o tardi convenire su quello che dice Bonobo, rendendoci tristemente conto che non abbiamo via di scampo dalla scelleratezza o, se volete, dall'innata propensione all'autodistruzione dell'umano agire, incapace di attuare qualcosa che lo porti nel futuro con disinteressato altruismo.

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  3. E' sempre stupefacente come noi umani ci riteniamo capaci di poter controllare tutto. Infatti quando si è parlato e si parla di fine del Mondo ci si riferisce al tutto e non solo a ciò che ci riguarda.
    Mi consolo nella speranza che il calendario Maya abbia previsto solo la fine di questo tipo di Mondo e l'inizio di un'era migliore.

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  4. @TUTTI
    Vedo che vi ha colpito MAGGIORMENTE la parte che riguarda (e lo capisco) LE LEGGE DI NATURA CHE GOVERNA IL PIANETA.
    A scuola a me l'insegnarono poi...il Nulla.
    Il Nulla di tutto, di Storia, di latino, di Greco e la Matematica, già strozzata da programmi ministeriali ridicoli (negli anni settanta ciò che un Liceo Scientifico italiano studiava al quarto anno in Francia lo studiavano al primo anni) sempre più PAUROSA da studiare.
    Eppure dovrebbero insegnarcelo bene a scuola e fare collegamenti con la società , il vivere civile, la nostra stessa vita.
    Eppure lo vediamo anche nella banalità quotidiana che TUTTO SI TRASFORMA.
    Persino noi.
    Piccoli perversi esseri umani, importanti per la vita del Pianeta come le pulci per un grosso cane. Eppure, lo so sono ripetitiva, abbiamo CREATO L'ARTE, LA MUSICA.
    Vi sto rispondendo ascoltando TIME dei Pink Floyd, un capolavoro.

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  5. @BONOBO
    Io credo che i neoliberisti non si occupino di fisica e termodinamica, nemmeno di scienze umane, io credo che pensino SERIAMENTE al fatto che stan facendo il meglio per loro stessi, come se loro stessi fossero una PARTE isolata dal TUTTO.
    Il DOMINIO, il possesso, la sensazione di POTENZA.
    Sennò non saprei spiegarmi.
    Soprattutto perchè nella parte meno commentata del post, cerco, faticosamente, di far emergere che il NEOLIBERISMO sta apparendo multiforme e infido ogni giorno di più.
    Ho fatto esempi di AUMENTI CHE IMPOVERIRANNO SEMPRE PIU' la classe media (l'unica con il senso sociale, abbastanza istruita e informata per accorgersi cosa stia succedendo)E SOPRATTUTTO L'ABBASSAMENTO DEGLI STANDARD DI ISTRUZIONE SICUREZZA E MANUTENZIONE.
    Una Civiltà in decadimento è proprio questa: non riesce NEMMENO A MANTENERSI.
    E' un grido di allarme.
    E' una richiesta a chi legge questo piccolo blog di portare altri esempi di INCAPACITA' DI MANTENIMENTO.
    Roma antica, con le città sempre più piene di poveri, sempre più obbligata a sfruttare le terre agricole e sempre ai confini con l'esercito per difenderli è CROLLATA MISERAMENTE.
    I SEGNI DEL DECADIMENTO ci sono anche adesso, ben nascosti. Per quello ho chiesto di vedere se qualcuno di coloro che legge questo insignificante blog ne veda alcuni.
    Rimando alla sintesi sul neoliberismo.

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  6. @ROBY
    Come vedi ho già detto che ne penso nella risposta a Bonobo. I Neoliberisti non vivono su questo Pianeta, hanno una distorta visione della realtà e però hanno talmente potere condizionante che possono muovere milioni di masse facendo fare alla MASS ciò che ognuno dei singoli componenti MAI VORREBBE FARE (ti ricordi di Tavistock?).
    OVVERO ESTINZIONE o SUICIDIO DI MASSA.
    Il concetto di sostenibilità è nuovo, nacque con il club di Roma, ma non è mai stato realmente capito o voluto capire.
    Qui si trova un voce a wiki sull'argomento (italiano) e qui trovi altri commenti.

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  7. @BASTIAN
    Io spero che il 21 12 2012 sia una data che porti ALLA RIVELAZIONE e non a una catastrofe.
    Nel teatro greco classico LA CATASTROFE era il momento decisivo dell'azione drammatica che conduce alla fine della vicenda. Una fine che non necessariamente deve essere negativa.

    Nella Teoria delle catastrofi, in matematica, si fa una descrizione matematica di fenomeni naturali, che tiene conto di particolari discontinuità che si presentano nell'evoluzione di un sistema. Noi siamo UN SISTEMA all'interno di un sistema naturale enorme. E visto così potremmo essere solo una disocntinuità.
    Invito anche te a vedere i segnali del Neoliberismo intorno a te e a segnalarli.

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  8. Io andrei a leggere qui
    http://www.disinformazione.it/oslo.htm

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  9. @Daniela
    Infatti io non penso affatto ad una catastrofe con relativa nostra estinzione. Penso piuttosto alla fine di questa era e all'inizio di qualcosa di completamente diverso.
    Il problema è che siccome "del doman non v'è certezza" nessuno può esserne sicuro del tutto, finchè non ci arriveremo.

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  10. @Bastian
    Concordo, l'altra visione sembra un modo ULTERIORE di controllare le labili menti delgi occidentali semrpe a caccia di un ALTROVE.

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  11. Bell'articolo e giuste osservazioni. Il tempo è ciclico, tutto nasce e tutto muore o meglio si trasforma, si evolve, noi non possiamo scampare a questo, siamo nati proprio per questo. Il punto è che la civiltà più velocemente s'è evoluta e altrettanto velocemente sparirà. Della nostra tra 150 anni credo che rimarrà davvero poco . . . almeno lo spero per il bene di chi verrà.
    PS: E se ritornassimo proprio noi? :-)
    Credete nell'incarnazione?

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  12. Ciao Dionisio.
    Dipende.
    Ovvero in che cosa potrebbe incarnarsi Berlusconi?
    O un assassino?
    Inoltre siamo sette miliardi di esseri umani. Tanti per la reincarnazione.

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  13. PS: La nostra di civiltà, si fonda al mille per mille sui soldi, oltre a quelli non vediamo nulla , altrimenti non si spiegherebbe la situazione a cui siamo arrivati, proprio oggi ho scovato un gran bel film, lo trovate nel mio post

    Qui la prima parte
    http://www.youtube.com/watch?v=MVZPUbGpvy8

    se vi interessa il mio punto di vista recatevi sul blog. Ciao a tutti e buona giornata

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  14. Ciao Daniela. Sette miliardi . . . sicura che sono tanti? Se Berlusconi tornasse a provare quello che ha fatto a tutti, nel bene e nel male credo che avrebbe bisogno di numeri grandi.
    La teoria delle stringhe è una teoria, ok, ma la fisica quantistica un pochino meno.
    Altrimenti la nostra energia interiore chiamata in mille modi tra i quali anima, che farebbe, starebbe spaparazzata tutto il giorno sotto la beatitudine divina?
    L'hai visto il film che indico sopra? Te lo consiglio vivamente, io all'astrofisica mi sono avvicinato nel 97 e come ripeto, oggi è, e domani non sarà, perciò "carpe diem, Panta rhei os potamòs", in italiano "cogli il giorno tutto scorre come un fiume" .
    Una volta che inizi a inoltrarti in questi labirinti di concetti estranei ai più, non puoi che rimanere sbalordito e molto infastidito dal tuo modo di vivere. Non è un caso che tutti i saggi di ogni religione abbiamo predicato il vivere alla giornata oltre al vivere di poco: mettete assieme le due opzioni e vivrete in un paradiso.

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  15. Si, caro amico mio Dionisio, siamo TROPPI.
    Per le foreste, per l'aria, per il suolo, per le risorse rimanenti, sia alimentari che minerarie.
    Abbiamo trasformato questo pianeta in un groviera e l'abbiamo inquinato.
    Io non credo a nulla dopo la morte.
    Ecco perchè facevo quelle domande, e quindi, applicando la prima legge della termodinamica, posso dire che diventerò concime, o cenere o petrolio tra 15000 anni.
    Non so escludere del tutto un'anima, ma non vedo perchè sia solo degli esseri umani.
    Inoltre sette miliardi di reincarnazioni sono francamente troppe. Ma io sono scettica, e ciò nonostante, ho avuto "esperienze" non spiegabili dall'esame della realtà.
    Ma anche lì sono convinta che sia un uso diverso della materia cerebrale che SICURAMENTE è POCO SFRUTTATA DA NOI UMANI.
    E comunque ammetto che tu hai ragione: non abbiamo scoperto tutto e magari tra le pieghe della massa cerebrale si scova qualcosa che ci accomuna all'Universo. Questo si che sarebbe DIVINO.
    E continuo ad ammirare la tua scelta di downsizing totale e ammetto che sia l'unica azione veramente buona per bloccare il sistema attuale e portarlo alla transizione.
    Ma io non solo non ci riesco, non voglio.
    Penso di poter fare qualcosa anche da dove sono e penso che il dovermi ridurre a una "barbona" per fare dispetto ai potenti non sia la strada per me.
    Perchè se smettessi di lavorare succederebbe proprio quello: mi ridurrei sul lastrico e non potrei più essere di alcun utilità a nessuno.
    E non hai idea di quante volte mi verrebbe voglia di mollare tutto, perchè è più facile che stare quotidianemte ad affrontare questi Draghi.
    In tutti i sensi, Draghi.

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  16. Ciao, quanto siamo diversi . . . Io non sono molto altruista, prima vengo io e poi gli altri, nel senso che prima devo stare bene dentro, poi posso far qualcosa, ma il primo mio obiettivo è nutrire la mia mente, non servirà a nulla se questo abito biochimico che indosso è l'unica cosa "vera", ma almeno serve a farmi star bene, ad essere sereno vivere alla giornata e buttarmi alle spalle tutte le idiozie che vogliono vendermi per buone, sacre o vere. Anch'io ti ammiro, non so cosa tu faccia, ma da quello che dici è una cosa utile per gli altri, io sono troppo egocentrico ed introverso, ci ho provato, credimi, ma non ci riesco proprio e per fortuna, è questo il bello che siamo tutti uguali e diversi...ed ognuno ha il suo di sentiero da percorrere, e secondo te dove ci porterà? Io una risposta ce l’ho. Poi tu li chiami barboni, io li chiamo liberi come madre natura li ha fatti, senza catene e senza una casa da pagare cara, molto cara, troppo cara! Sette miliardi sono pochissimi, conosci quello che sappiamo dell'universo e le galassie scoperte sino ad ora credo, e un 7 seguito da 9 zeri non è un numero grande, abbiamo dovuto adottare nuove unità di misura per questo motivo. Non si può non credere a nulla dopo la morte, non ci credo sia possibile davvero, la vita sarebbe tutta qua con l'enormità, l'infinito, la moltitudine che abbiamo dentro e attorno a noi? Io ho letto molto e perciò ho fatto miei diversi modi di vedere la realtà e non si fa per dispetto, si fa perché nel minimizzare ti concentri su te stesso, chi sei, cosa fai qua, dove andrai, cosa diventerai, pensare che sarai solo concime non so quanto sia bello da vivere, io starei male e forse perciò voglio sognare, ma l’hai visto a proposito il film che citavo, del quale condivido pienamente tutto, o quasi: “Ma che... bip... sappiamo veramente. . .” youtube , un buon modo di spiegare la fisica dell’universo, tutto, in parole ed esempi semplici, esiste un oltre novanta per cento di energia che non è dato a noi di conoscere, vedere solo il lato materiale è proprio la quintessenza dei nostri tempi, che poi noi la chiamiamo materia, ma dato che è composta da 9\10 di vuoto, o meglio di qualcosa che non vediamo e non possiamo misurare, io la chiamerei differentemente, forse proprio dio . . . ma questo è solo un mio modestissimo parere. Fatto è che la struttura dell'atomo e quella dei sistemi solari sono simili, questo da pensare. I Draghi, in tutti i sensi, non mi danno fastidio, io vivo in un'altra dimensione, i draghi in questa dimensione non esistono, e poi si estingueranno come tutte le forme di vita su questo pianeta prima o poi :-)
    Sia chiaro, non arrabbiarti se contraddico le tue opinioni, sono solo mie idee e magari anche stupide, quindi come tali vanno prese, mi piacerebbe trasmetterti il benessere che ho dentro in momenti come questo, mi piacerebbe davvero, ma purtroppo non posso perché se ci sono arrivato è grazie ai tanti travagli che per strada mi attendevano, mi hanno cambiato e reso ricco, non pretenderei di più di quello che ho ora, mi piacerebbe che tutto si fermasse in modo da poter vivere sempre come vivo adesso, ma le cose cambiano purtroppo, però “Chi si accontenta gode” . . . perché così parlò, ti dedico questa canzone, da me molto amata, spero sia di tuo gradimento:

    Zucchero, Nice che dice:

    Chi se ne frega uh
    dei dieci e lode
    non credo ai supermen
    ma quale fede
    credo nei piedi
    e nelle mani
    chi s'accontenta gode
    xché così parlò (Zarathustra) KAMASUTRA.
    Nice che dice boh?
    Nice che dice boh boh?
    Non c'è confine
    tra il bene e il male
    non c'è mai fine mai
    quante parole
    niente di buono
    né di cattivo
    oh mamma mia che stress, resto da solo
    Non passa giorno no
    senza una botta
    coraggio e aiuto si
    altro che fretta
    il tempo ha tempo sai
    ha tutto il tempo
    ma stai contento e vai
    perché così parlò KAMASUTRA.

    Ciao e buona giornata

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  17. Il bello è che tutti e due tendiamo al BENE. Pur diversi.
    Quindi VA BENE. Credo anche per NICE...;)

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  18. @Dioniso777, @Daniela, è interessantissimo questo confronto. Io mi trovo un po' da una parte ed un po' dall'altra. Su molti punti sono più vicino a @Daniela, su molti a @Dioniso.
    Riguardo alla reincarnazione ci ho creduto per diversi anni, ora la ritengo possibile, ma improbabile, è comunque la più razionale delle concezioni del dopo (e pre) morte. Sette miliardi di reincarnazioni non sono moltissime, piuttosto viene da chiedersi dove erano questi 7.000.000.000 di umani quando la terra era abitata solo da 100.000. Ma ci sono tanti stadi intermedi e magari non è detto che bisogna vivere per forza su 'questa' terra...

    Ma tornando sulla terra dal punto di vista della vita che conduco certamente sono più vicino a @Daniela, ma ritengo, teoricamente, la scelta giusta quella di @Dioniso. Come scrivevo ad un mio caro amico oggi stesso, probabilmente quella è la soluzione migliore per cambiare le cose, forse l'unica veramente efficace. D'altra parte non ne ho il coraggio, non ce la farei ora, in altri tempi sono stato sul punto di abbracciarla, ma ora mi pare difficilissimo. Riflettevo proprio su questo, sul fatto che anche chi, come me e chissà quanti altri, la ritiene giusta e ci pensa poi non riesce a fare il passo, dunque come ci si potrà mai arrivare?
    Si dovrebbe trovare forse una modalità di transizione graduale, scambiando qualcosa di una modalità di vita con una dell'altra, pezzo per pezzo magari ci si arriverebbe senza fatica, ma anzi solo migliorando la propria condizione, non con un senso di privazione ma di conquista. D'altra parte si cambia veramente solo quando il cambiamento viene percepito come un miglioramento, quando è desiderato, altrimenti non ha senso.
    Riappropriarsi del proprio tempo sarebbe una cosa meravigliosa, ma non rischierei di perderlo tutto a pensare come sopravvivere?
    Io non sono contrario all'idea di produrre (o comunque fare una qualsiasi attività retribuita), solo vorrei che la giornata non fosse tutta dedicata a questo, non sottovaluto i benefici che ci vengono da molti prodotti, ma mi rendo conto che si potrebbe fare a meno di molti di essi e se ci fosse una vera, completa, puntigliosa valutazione dei costi (non solo monetari) di ognuno di essi, ci verrebbe spontaneo rinunciarvi in molti casi.
    Insomma la scelta messa così aut aut è troppo forte e prevale l'abitudine, la consuetudine, la paura, ma se si potesse fare a pezzi, in gradi diversi ci sarebbe uno scivolamento graduale in quella direzione di sempre più persone e man mano che aumentano sarebbe sempre più facile. Il primo passo credo che sia certamente circondarsi di persone che vogliono fare la stessa scelta e trovare modi per condividere le difficoltà ed aumentare i vantaggi.

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  19. Obbie bella la tua sintesi nella frase finale!

    Il primo passo credo che sia certamente circondarsi di persone che vogliono fare la stessa scelta e trovare modi per condividere le difficoltà ed aumentare i vantaggi.

    Secondo è la strada quella, cominciare a rivire la vita collettiva comunicando e scambiando tutto il possibile su un piano equo.

    E ribadisco: lavorare per la collettività E' LA COSA MIGLIORE.

    E' il motivo che mi spinge a proseguire anche se non basta a farmi sentire soddisfatta.

    La soddifazione potrebbe nascere se ci fosse più comunicazione e partecipazione, invece spesso sono molto sola nel mio agire e purtroppo serve a poco.

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