venerdì 26 agosto 2011

EGOISMO VS EMPATIA


Noi che stiamo qui, in rete, a chiacchierare amabilmente di cambiamenti climatici, di neoliberismo, di politica e di società siamo una fottuta minoranza.

Sui quasi 7 miliardi di persone (PERSONE) che vivono su questo bellissimo Pianeta bluverde, una sparuta minoranza è on line, gli altri non hanno tempo, non hanno soldi, non sanno nemmeno che esiste questa possibilità.

Hanno VERI problemi da affrontare, FAME, SETE, GUERRA, INQUINAMENTO.

Io sto qui a battere sulla tastiera pensieri anche profondi ma non ho QUEI PROBLEMI.

Certo che, per dirla alla Epicuro, se non sono soddisfatti i bisogni naturali e necessari (acqua per dissetarsi) non si può pensare né ai bisogni naturali non necessari (una bella fetta di torta Sacher) e tantomeno ai bisogni né naturali né necessari come il desiderio di apprendimento oppure i meno apprezzabili come la gloria o la ricchezza che oltretutto non potranno ami del tutto essere soddisfatti.

Epicuro riteneva importante l'amicizia tra esseri umani poiché la intendeva come solidarietà tra chi cerca la serenità e riteneva sostanziale per la serenità stessa l'esistenza di Leggi da rispettare (il timore di un giusto castigo turba la serenità). Per avere amicizia occorre comunicare e occorre farlo con empatia.

Forse la società che ipotizzava Epicuro era semplice ma in quasi 200.000 anni l'homo sapiens ha articolato civiltà sempre più complesse che hanno portato a una migliore e veloce comunicazione (il motore a scoppio e internet per esempio, ma anche la lavatrice che ha ridotto i tempi casalinghi del genere femminile a cui maldestramente le società occidentali l'avevano relegata). Società complesse e fragile come ho già spiegato in un precedente post.

Insomma si cerca di ottenere comunicazione ed empatia e infine si ottiene complessità ed egoismo. Che vanno di pari passo.

Perché egoismo? Per paura di perdere, come si sente dire al telefono, la "priorità assicurata".

La diciassettesima sessione della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici COP 17 UNFCCC che si terrà nella città soleggiata di Durban, in Sud Africa dal 28 novembre - 9 dicembre 2011 parte con un grave dubbio che circola già da tempo: i Paesi ricchi rinunceranno a stanziare i 100 miliardi di dollari all'anno in aiuti clima che hanno promesso ai Paesi in via di sviluppo entro il 2020?

Ricchi, ricchissimi ed egoisti, mentre i paesi poveri (impoveriti dai ricchi sarebbe meglio dire) ma si stanno "impoverendo" a causa della speculazione finanziaria e dei limiti del modello di consumo occidentale, e difficilmente saranno disposti a mettersi davvero le mani in tasca per aiutarli a combattere siccità, inondazioni, fame che sono il frutto avvelenato dei cambiamenti ambientali e climatici innescati da quello stesso modello di sviluppo.

Rispetto a Copenhagen 2009 le promesse non sono state mantenute a cominciare dagli Usa che devono ancora dire quanto intendono stanziare per il 2011 e il 2012, mentre altri Paesi industrializzati stanno letteralmente facendo finta di nulla e non rispettano le promesse fatte.

L'Ue ed i suoi stati membri hanno stanziato 2,34 miliardi di dollari, meno di un terzo dei 7,2 miliardi promessi.

Il Giappone, piegato dal terremoto/tsunami e dalla tragedia nucleare di Fukushima Daiichi e nel bel mezzo di una crisi politico-economica vuole onorare i suoi impegni finanziari, ma che prima dovrà fare i conti con i danni e i risarcimenti per il terremoto/tsunami e la crisi nucleare ancora in corso.

I grandi Paesi emergenti come Cina, India e Sudafrica dovrebbero avviare azioni di mitigazione per le loro emissioni ma se i finanziamenti promessi non arrivano questi potrebbero alzare la posta in gioco alle prossime trattative sul clima delle Nazioni Unite a Durban.

Tutto torna e tutto parte dall'AMBIENTE.

L'ambiente è il teatro di interazione tra componenti naturali ed antropiche: in ogni territorio si sovrappongono visibilmente le trasformazioni determinatesi nei "tempi brevi" della storia e le modificazioni verificatesi nei "tempi lunghi" della natura fino a formare un "unicum" organico ed inscindibile. Attualmente è impossibile e per giunta anacronistico parlare di "ambiente" senza considerare la presenza umana in quanto ogni area del pianeta ne risente direttamente o indirettamente.

Nell’Ambiente del Pianeta bluverde ci siamo noi, che saremmo una unica specie diversamente colorata (come i gatti, loro sono solo gatti, non rossi neri bianchi grossi piccoli ecc.) la quale segue tutta quell’ordine di bisogni decriptato da Epicuro.

Il modello di interpretazione della realtà di noi ricchi occidentali ci porta a una visione della natura umana resa intrinsecamente utilitarista ed egoista, votata solo al perseguimento dell'interesse personale.

Ma non è così, la nostra vera natura “epicurea” e dimostrata da scoperte scientifiche in campo neurobiologico più o meno recenti, la natura umana sarebbe essenzialmente empatica (intendendo con "empatia" la «disponibilità da parte dell'osservatore a diventare parte dell'esperienza dell'altro ed a condividere le emozioni da essa scatenate»), tanto da far meritare all'uomo l'appellativo di animale sociale per eccellenza.

Una coscienza biosferica, collettiva l’unica che ci porterà alla sopravvivenza (pensatori come Hawken ma anche Rifkin ne parlano) sempre che lo si comprenda in tempo.

Anche la rete è un pezzo di questo percorso e potrebbe portare ad un livello di empatia globale straordinario, una connessione di uomini mai vista prima e una velocità incredibile.

Ma occorre fuggire anche in rete dal desiderio non naturale di gloria e ricchezza,perché anche la rete si sta trasformando in un luogo di battaglia alla Hobbes (homo homini lupus” per niente favorevole a una prospettiva collettiva.

In rete si sta assistendo ad un esponenziale aumento del desiderio di fama, una vera e propria ossessione. Usare internet per richiamare l'attenzione su di sé è un buon motivo per farlo, ma non l’unico.

La rete rimane un mezzo e dovrebbe rimanere libero e di libero e facile ed economico accesso.

Sennò è tutta fuffa, tutto falso, tutto inutile.

Con la rete si potrà seguire Durban COP 17 UNFCCC e scoprire come la tendenza all’empatia stia proseguendo il giusto cammino oppure la tendenza autodistruttiva dei potenti la stia ancora una volta bloccando.

7 commenti:

  1. Spesso ci chiediamo se vale la pena continuare a parlare di queste cose, che utilità può avere, se non è solo consolatorio per noi.
    Sono sempre più convinto che sia giusto farlo, che dobbiamo continuare, che è il nostro piccolo contributo alla "coscienza collettiva".
    Inoltre, come dice Oreglio nell'introduzione del suo divertente: "Non è stato facile cadere così in basso"
    almeno, quando fra qualche anno un drappello di esploratori extraterrestri giungerà sulla Terra e tra le macerie troverà le nostre testimonianze, nel rapporto sulle cause dell’annientamento del
    pianeta grigio (ex pianeta azzurro) potrà scrivere in una nota a pie pagina: “Si sono autodistrutti, ma qualcuno non era d’accordo.”


    Qualunque ragionamento si faccia su cause e soluzioni dei problemi del mondo (o meglio degli abitanti del mondo ed in particolare per una specie, la nostra), se si va abbastanza a fondo si arriva sempre alla conclusione che si deve passare per una presa di coscienza collettiva, che è indispensabile che un numero il più grande possibile di persone siano coscienti dello stato delle cose e pronti a fare qualcosa.
    Forse dovremo fare lo sforzo di provare empatia, non solo per gli ultimi, come già (chi più chi meno) facciamo, ma anche per i furbi, per coloro che sono causa di questo stato di cose, per coloro che sono massa inerme ed impedimento ai cambiamenti. Se ci sentiamo troppo diversi e lontani (magari anche superiori) a loro non riusciremo ad avvicinarli, a comunicare veramente con loro, a far loro provare empatia a loro volta e non cambierà mai niente.

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  2. @OBBIE
    STUPENDA RISPOSTA!!!
    La citazione di Oreglio è magnifica e mi ha fatto sorridere.
    E quindi si ebbene si
    SMETTIAMOLA DI SENTIRCI SUPERIORI O INFERIORI
    Siamo tutti parte dell'AMBIENTE che poi è quella bella astronave bluverde che ci porta in giro nell'universo...O LA VOGLIAMO FAR DIVENTARE GRIGIA?
    Non si prova alcun empatia ocn il senso di superiorità o di inferiorità...
    cominciamo da lì...

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  3. Io mi ritrovo spesso a dover parlare con le due sopra citate categorie di esseri umani:
    I SUPERIORI
    GLI INFERIORI
    In ogni caso sbaglio.
    Con i primi devo sempre stare attenta a non farmi sopraffare e mangiare e mi tocca reagire anche contro il mio carattere con atteggiamenti duri (una fatica però). Spesso sono maleducati e autoreferenziali e non ascoltano mai.
    Con i secondi devo sempre stare attenta a non farli infuriare in un attacco di permalosità o semplice invidia (di cosa poi). Si sentono inferiori e vogliono farla pagare a tutto il mondo soprattutto a te che sei lì davanti. Maleducati anche questi perchè non ti fanno parlare se non per dare ragione a tutto ciò che dicono o pensano.
    Appena dici una cosa diversa sei morto.
    TRA I ROSSI SUPERIORI E I BLU INFERIORI c'è una infinita gamma di violetti.
    Anche io ero lì nei violetti, adesso sto cercando di emendarmi.
    Prima però occorre accorgersi di essere velati da filtri nel relazionarci al prossimo.

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  4. Sono d'accordo: la risposta di Obbie è stupenda.
    La strada rimane lunga anche per il motivo che dite: noi stessi siamo velati da filtri nel rapporto con altri; ma questi filtri ci servono, anche se rallentano "l'abbronzatura", perché temo che senza di essi ci bruceremmo; quindi sicuramente è necessario accorgersi di averli, ma bisogna essere molto cauti nel rimuoverli. Detto questo, bellissimo post!

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  5. buongiorno, figlioli!
    la stagione sta estiva finendo, e "forse" riesco adavere un poco di tempo libero.
    che vitaccia.......
    a dopo, canaglie!

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  6. "la stagione sta estiva finendo"

    errata corrige:

    "la stagione estiva sta finendo"

    come potete notare, avrei bisogno di un paio di decenni di ferie, porca maremma lavorativa.....

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  7. @MANDI
    No.
    Hai bisogno di un traduttore dal ligure stretto quando scrivi. ;)

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