venerdì 3 giugno 2011

Amo Grillo fisicamente!


Di Jacopo Fo

Amo anche mia moglie fisicamente. Anche se a volte non sono d’accordo con lei.
Anche con Beppe a volte non sono d’accordo, ma meno che con mia moglie.
E visto che nonostante questo, con mia moglie ci faccio persino l’amore, perché non dovrei amare anche Grillo?

In questo momento molti sono furenti con Beppe perché ha criticato Pisapia dicendo che non cambierà nulla e che è un uomo dell’inciucio.
Io non la penso uguale: penso che Pisapia sia una grande possibilità per il cambiamento e l’ho sostenuto con tutte le mie forze.
Penso che il Pisapia che si è presentato alle elezioni sia diverso dal Pisapia che ha vinto. Quando si è presentato Pisapia credo sapesse che aveva solo una possibilità su 100 milioni di vincere veramente…
Ma credo che la vittoria stia provocando in lui una mutazione chimica. Credo che la tentazione di cambiare veramente Milano stia esplodendo in lui e credo che ci siano delle grandi probabilità che decida di pazziare e di incarnare veramente il grande sogno di nuovo e di giusto che ha animato i suoi elettori. Se lo farà passerà alla storia, sennò sarà solo uno dei tanti che sono stati divorati dallaCasta.
Ma capisco Grillo perché il suo pessimismo non è campato in aria, ad essere pessimisti si sbaglia poco.
E rispetto doppiamente Grillo perché sapeva benissimo che si sarebbe trovato contro molti dei suoi sostenitori…
Tirar fuori opinioni facili è sempre meglio.
Ma Beppe è uno vero e preferisce annegare da solo che fare scelte di interesse.

Io credo che il drammatico problema dei progressisti italiani sia il monoteismo, padre di tutte le guerre.
Abbiamo un riflesso condizionato che ci induce sempre a cercare il grande leader PERFETTO.
Possiamo avere un solo Dio. E se uno non è Dio allora è il Diavolo.
Altre culture, come quella egizia, ragionavano in modo diverso: ad esempio, davano diverse spiegazioni del fatto che il sole attraversasse il cielo. Lo spiegavano con un carro trainato da cavalli, con la storia di un innamorato che seguiva la sua amante (la Luna) e come una questione di corpi celesti.
E tutte queste ragioni non si escludevano, concorrevano ugualmente a testimoniare il fatto che il sole attraversa il cielo.
Poi è arrivato il monoteismo, il dogma che pretende che chi è eretico venga bruciato sul rogo: la verità è una. Balle.

Forse che non dobbiamo ringraziare Beppe per il trionfo di Pisapia? Qualcuno può dire che non ha pesato nel Pd la paura della forza dei Grillini, nella decisione di fare le primarie?
E se Grillo non avesse rotto le scatole per 20 anni, avremmo avuto altrettanti cittadini desiderosi di cambiare?
E se Pisapia sarà veramente l’uomo del cambiamento, della rivoluzione arancione, lo dovremo anche a Grillo che gli terrà gli occhi addosso. E soprattutto gli darà potere.
Già ora gli uomini della Casta stanno tessendo l’ordito che potrebbe invischiare Pisapia.
L’esistenza di Grillo sarà un punto di forza del Pisapia rivoluzionario. Potrà dire: “Uomini della Casta, non rompetemi le scatole, io sono l’ultima possibilità prima che le orde grillesche assaltino il palazzo e facciano scempio di voi. Se volete con me avrete un cambiamento morbido se non ci riesco io vi sbraneranno loro”.
Pisapia se vuole essere il cambiamento, dovrà per forza trattare con i poteri forti. E solo uno sciocco potrebbe pensare che oggi si possa cambiare Milano con due colpi di scopa. E tanto più Grillo sarà forte e cattivo tanto più potere avrà Pisapia.

Io vedo all’opera una grande squadra, che va da Vendola a De Magistris, da Zanotelli a Don Gallo, da Gesualdi a Grillo, Pisapia e tanti altri.
Io credo che ognuno stia dando il massimo di sé stesso e che se uno fa goal è perché gli hanno passato la palla giusta.
E soprattutto credo che questi nostri campioni vinceranno se sugli spalti i tifosi iniziano a capire come funziona la partita.
E’ la gente, quel che fa e che pensa, che determina la forza del cambiamento.
I nostri leader vinceranno se gli daremo il carburante: ci servono i gruppi di acquisto, il commercio equo e solidale, la finanza etica, la cultura della satira, del gioco, e un modo di pensare concreto e fattivo, basato sull’idea della cooperazione, dell’unione che fa la forza, dell’amore per la vita, del desiderio di eccellenza, del rispetto per gli altri.

E allora iniziamo a rispettare Grillo che ha sempre avuto il coraggio di dire quel che pensa e continua a farlo. Viva Grillo!!!!

13 commenti:

  1. Trovo sempre interessanti i post di Jacopo, spesso sono d'accordo con lui, in questo caso mi sento perfettamente in sintonia con quello che dice.
    Siamo tornati più volte sull'argomento negli ultimi giorni, ora ci torno con un articolo che sarà criticato (immagino), da Daniela e Luigi.
    ;-)

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  2. Ma forse no, forse è la sintesi perfetta...

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  3. Scusami Obbie, ho rifatto il post perché il margine destro non si leggeva. Adesso lo commento.

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  4. Com’è mia abitudine, io mi documento. Jacopo Fo (Roma, 31 marzo 1955) è uno scrittore, attore fumettista e regista italiano.
    Figlio di Dario Fo e Franca Rame, attivisti di Soccorso Rosso Militante, nel 1975 pubblicò l'opuscolo "Se ti muovi, ti stato" in cui prendeva le difese di Roberto Ognibene, membro delle Brigate Rosse e, all'epoca del libro, già autore degli omicidi dei militanti missini Giuseppe Mazzola e Graziano Girallucci e del maresciallo dei Carabinieri Felice Maritano. Oltre alla tesi innocentista, Fo sosteneva che Ognibene fosse vittima di una montatura dei servizi segreti.”(Wikipedia).
    “Roberto Ognibene (Reggio Emilia, 12 agosto 1954) è un ex terrorista italiano, membro storico, tra i fondatori delle Brigate Rosse.
    opo aver frequentato con buon profitto i primi tre anni dell'istituto tecnico per geometri di Reggio Emilia, Ognibene abbandona la scuola e la famiglia andando a vivere da solo a Milano e cercandovi lavoro.
    Politicamente entrato quattordicenne nella F.G.C.I. di Reggio Emilia, nel 1969 si unì ad un gruppo di dissidenti, capeggiati da Prospero Gallinari e Alberto Franceschini, che fuoriuscì dal partito lamentando il progressivo distacco dagli ideali tramandati dai partigiani della Resistenza. Detta compagine, ufficialmente avente il nome di "Collettivo Operai Studenti", ma divenuta nota come il "gruppo dell'appartamento", era destinata a diventare, tramite i contatti che avvennero nel 1970 con Renato Curcio e il gruppo di "Sinistra Proletaria", una delle componenti fondatrici delle Brigate Rosse.
    Fece parte, come esecutore materiale, del comando terroristico che, 17 giugno 1974, compì un assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano di Padova, nella quale furono assassinati Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola. Si trattò della prima uccisione rivendicata dalle Brigate Rosse.
    Venne catturato nell'ottobre 1974. Dopo aver scoperto una base brigatista sita in un caseggiato a Robbiano di Mediglia, i Carabinieri si appostarono rimanendo in attesa di eventuali frequentatori; nella notte tra il 14 ed il 15 ottobre 1974, Ognibene fece ritorno alla base e, accortosi della trappola tesa dai militi, tentò la fuga, ignorando l'ordine di fermarsi. Ne seguì uno scontro a fuoco durante il quale il brigatista venne raggiunto da quattro pallottole alla schiena e una al gomito, mentre il maresciallo del nucleo speciale Felice Maritano rimase mortalmente ferito. Per quarantott'ore dalla cattura Ognibene nascose la sua identità, venendo infine riconosciuto, tramite la sua fotografia pubblicate dai giornali, da suo padre, che si presentò sconvolto ai magistrati.”(Wikipedia).
    Trascuro altre informazioni, non organiche al mio commento. Ma non posso ignorare che non vi sono notizie in ordine agli studi sia del padre che del figlio. Per la madre nel sito del Senato non vi sono indicazioni.
    Adesso sappiamo che nel 1975 il nostro Jacopo prese le difese di un pluriassassino, fra i fondatori delle Brigate Rosse.
    Un vero esempio di lungimiranza.
    Il nostro Jacopo inizia il suo post con un falso sillogismo, altrimenti chiamato ‘sillogismo aristotelico’ in cui da due giudizi, dette premesse, si ottiene un risultato, detto conclusione.
    È un artizio retorico, che porta a conclusioni erronee, per le quali Jacopo ama sua moglie e Beppe Grillo.
    Contento lui.

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  5. Dopo la premessa, Jacopo afferma di non essere d’accordo con Grillo, il quale afferma che Pisapia non cambierà nulla.
    Per una volta è nel giusto.
    Ma subito dopo si smarrisce una seconda volta, laddove giustifica il pessimismo di Grillo, giustificazione del tutto irrazionale proprio perché palesata ‘coram populo’ e in modo così enfatico e ridondante.
    Chiarisco. Siccome tu sei pessimista nella buona riuscita di Pisapia lo deridi e lo chiami Pisapippa?
    Ieri sera ad Annozero c’era chi sosteneva che3, siccome in Francia ci sono all’incirca 60 centrali atomiche di produzione dell’energia elettrica e un incidente nucleare in una di esse fatalmente investirebbe l’Italia, l’opporsi al nucleare non ha senso. Fortuna che Travaglio, sia pure a mezza voce, osservò che non ha senso aumentare il rischio nucleare in Italia, costruendo centrali nazionali in sovrapposizione a quelle della Francia.
    Poi il nostro Jacopo si addentra in una campo che mi è estraneo, il monoteismo, padre di tutte le guerre. Come se le religioni politeistiche avessero messo al riparo i popoli che le hanno praticato dalle guerra.
    Segue uno sproloquio continuo, per cui mi fermo qui.

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  6. Jacopo Fo scrisse quel libro (lo apprendo ora da te e lo ritrovo su wikipedia da dove hai tratto quelle notizie) a vent'anni. Ritorniamo ai ventenni. A vent'anni io ero completamente diverso da come sono ora, immagino che la stessa cosa valga per te e per chiunque altro compreso Jacopo Fo.
    Nel frattempo ha fatto diverse cose, alcune interessanti altre meno. Attualmente mi pare molto interessante tutto quello che viene fatto nella
    Libera Repubblica di Alcatraz
    .
    I suoi interventi sono spesso volti al tentativo di superare le contrapposizioni esistenti all'interno della sinistra, a cercare quello che unisce sorvolando su quello che divide. Spesso ha fatto proposte che andavano in questa direzione. Ma soprattutto sta cercando di realizzare praticamente, già ora il tipo di società che vorrebbe.
    Comunque capisco che ti abbia molto influenzato quella difesa di quel terrorista di cui leggo per la prima volta stanotte (infatti riporti molti particolari della sua vita), ma posso immaginare il clima di quel periodo e come si potesse facilmente cadere in certi errori.

    Ma venendo all'articolo di cui parliamo, è evidente che c'è molta ironia, Jacopo è solito fare così ed a volte può anche risultare difficile capire dove scherza e dove dice seriamente. Questo accade chiaramente nel finto sillogismo iniziale, ma un po' tutto il post è sul filo di questo modo di pensare non prorpio lineare, che ha a che fare più col pensiero laterale che con quello logico, più con l'intuizione che con le conoscenze dimostrabili.
    Grillo è spesso esagerato nelle sue posizioni, fa parte del suo personaggio, il Pisapippa poteva (e doveva) risparmiarselo e nessuno dice che abbia fatto bene. Lo abbiamo già detto. Ed anche Jacopo (come noi) ha grandi speranze in Pisapia e negli altri vincitori, ma riconosce che i dubbi di Grillo hanno un fondamento, non sono campati in aria. Tutti speriamo che si sbagli, speriamo anche che tutte queste polemiche gli siano di stimolo per non cadere in questi errori paventati. Forse troppe volte ci siamo illusi, abbiamo cantato vittoria e poi siamo stati delusi.
    In sostanza non fa altro che riconoscere a Grillo il rolo di stimolo (che in fondo viene riconosciuto quasi da tutti) ed inquadra anche questo errore in questo ruolo, riabilitandolo, riconoscendo un ruolo positivo anche in questa critica prematura e (ci auguriamo tutti) ingiusta.

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  7. Lui a vent'anni difendeva i brigatisti rossi, io nel 1975 temevo di essere ammazzato dai brigatisti rossi. Timore non del tutto infondato, visto che in un covo delle B.R. toscane fu trovata anche una scheda intesta a me.
    Non ci posso fare nulla se a te piace, probabilmente avete delle similitudini, delle intese di 'amorosi sensi'.
    Nel mio libro hai trovato diversi contatti fra me direttore di carceri e brigatisti rossi e neri, irriducibili pentiti e dissociati.
    Capirai perché non potrà mai piacermi chi li ha difesi, a vent'anni, a quaranta o sessanta!
    Inoltre, il figlio ha la pesantissima eredità di un padre, che non ho mai conosciuto, al quale è stato dato un premio Nobel per la letteratura per me incomprensibile, e di una madre, che io ho conosciuto quando venne a San Gimignano per avere colloqui non ricordo più con quale detenuto/i, che non ebbe perché non aveva titolo per reclamarli.
    Per soprammercato aggiungo che ho conosciuto anche Enzo Tortora, a Busto Arsizio, era stato prosciolto e venne assieme a Emma Bonino, allora parlamentare. Lei poteva entrare in carcere, lui no. Ne seguì una scenata sgradevolissima e tuttavia non lo feci mettere alla porta,ma mi attivai per ottenere, a vista, il permesso di visitare l'istituto. Ma smise di piacermi.
    Confermo la mia non condivisione delle tesi sostenute da Jacopo Fo, che nel finale del suo post trovo affastellate.
    Si rassegni, Jacopo non avrà mai il successo di suo padre e di sua madre, indubbiamente talentuosi.

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  8. Com'è romantico Jacopo. Mi piace quest'idea romantica di persone, personalità politiche, che collaborano, misteriosamente, ognuno con l'appoggio dell'altro, per migliorare la situazione di un Paese.
    Romantico.

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  9. Jacopo è di buona famiglia ricca e sinistrorsa, e come scrisse Pasolini, a pancia piena è facile dare giudizi teoretici, tanto più se hai ventanni. Ma lui aveva ventanni quando si “innamoro” di un brigatista assassino, ed era anche figlio di due grossi intellettuali, mentre altri brigatisti, che non avevano nulla di così colto e forte alle spalle, nemmeno un grammo di ciò che aveva lui, posso anche capire che siano caduti nel buco sbagliato.

    Capirli ma non giustificarli, come chi si drogava.
    Anche io ho avuto problemoni, crisi, solitudini e incomprensioni, a partire dai miei genitori che hanno fatto quello che potevano e li amo e li rispetto per questo.

    Non bastava quello che potevano, era evidente per come mi sentivo, e quindi perché non cadere nelle droga o nelle militanze sbagliate, piene di falsi amici?

    NO NON CI SONO CADUTA.

    E non sono un genio, tutt’altro fatico moltissimo per capire, dedurre e comprendere. E ho anche una memoria di merda.

    Ma non cado nelle tentazioni, questa è la mia virtù.

    Per cui continuo ad apprezzare ciò che ha fatto Grillo negli ultimi 5/6 anni (non venti...dove li vede venti) ovvero il risveglio delle masse giovanili, ancora più intorpiditi della mia generazione, ma lì mi fermo.

    Trovo nauseante il linguaggio greve di Grillo che dice spesso cose intelligenti e riesce a sembrare cafone ed antipatico. Il linguaggio della destra è così e non lo sopporto e non lo accetto.

    Perché non usa la sua verve comica per dare spunti senza fare giovanilismi idioti con ragazzi che potrebbero essergli nipoti? E invece secondo me li manipola, o almeno così sembra.

    Per fortuna che Grillo è molto sentito in rete mentre fuori dalle rete molto meno. Noi che spesso usiamo la rete spesso ne parliamo, ma poi fuori dalla rete Grillo che urla e strepita non importa nulla.

    Importa invece dei cosiddetti “grillini” i giovani “risvegliati”e dovrebbe importare al maggior partito della sinistra. sempre che non voglia raggrumare ancora una rata di errori ventennali tipo l’ultimo, ENORME, ovvero portare l’acqua con le orecchie a Berlusconi, sottovalutandolo.

    PACE

    Jacopo Fo è simpatico ma è solo uno scrittore famoso più per il c gnome che porta che altro. E si può permettere di fare le cose di fa e di dire quello che dice anche per il cognome. E sono felice che faccia azioni verso al sostenibilità

    Grillo è, invece, uno che si è fatto da solo, un imprenditore modernissimo e attentissimo ai mezzi da usare ora, tipo Berlusconi, MA ONESTO.


    Una Differenza ENORME, ecco perché io leggo il suo blog, prendo spunti e lì mi fermo.

    Io ne compirò 51 quest'anno non 21.

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  10. @roby...

    SEI DELIZIOSO CON LE TUE SINTETICHE PAROLE, grazie di esistere, la tua sensibilità è pari alla tua ingenuità, in senso positivo (sembri Massimo Zedda)ma non perdi mai di vista la realtà!!

    IRONICO DOLCE E SINTETICO.
    BRAVISSIMO!!!

    Io. Luigione e Obbie scriviamo FIUMI DI PAROLE (tutte interessanti) ma tu ci freghi con la sintesi!!!
    ti adoro!!

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  11. Mi sconcertate! Appare evidente che abbiamo vissuto la nostra vita in mondi paralleli che non si sono mai incrociati, né mai si incroceranno.
    Daniela, ti pace la sintesi? Te l'ho data.
    O.T.: io sono Luigi e basta, senza accrescitivi.

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  12. Luigi, scusa se ti chiamo con l'accrescitivo ma è perchè sei più "maturo" di noi, solo per quello, non conosco come tu sia d'aspetto...per cui era solo per quello.
    (in effetti Maurone l'accrescitivo un po' se lo merita ;))

    Visto che non ti piace lo eviterò.

    Io sono piuttosto ironica e spesso cado nel cinismo per quello mi piace Luttazzi, tu sei molto diverso da noi, credo sia l'età e le storie personali, ma da te ho imparato molte cose per cui continua!!

    A modo nostro siamo tutti e 4 sognatori, chi più chi meno, e come noi leggiamo attentamente ciò che scrivi forse, e lo dico con la massima cortesia e con il sorriso, dovresti fare anche tu la stessa cosa.

    Nell'era del POCO TEMPO la sintesi regge se è di poche righe e Roby con allegra ironia ha detto quello che dicevo io (almeno credo) ma più "poeticamente"... Se sbaglio me lo dirà Roby medesimo che stimo moltissimo, come stimo moltissimo Obbie e Mandi.

    Siamo tutti tra i 40 e i 50, sposati (io per ultima...) chi con figli e chi no. Indaffaratissimi ma amanti del dialogo e di scoprire cose nuove.

    Mi posso permettere di dire che la tua non era un sintesi ma una specifica (come spesso fai e ben vengano) su Jacopo Fo??

    Al Liceo mi han detto che la sintesi può anche essere poetica, e Roby lo ha fatto dando del "romantico" a Fo medesimo.

    Qualcuno di noi 4 ha la laurea e altri no, siamo però accomunati dal desiderio CIVICO di capire e comprendere, molto difficile in questo guazzabuglio di informazioni (anche Wiki fa cilecca, visto che è aggiornata e scritta dagli utenti).

    All'inizio del blog è scritto cosa cerchiamo di fare, E CERCHIAMO è la parola chiave.

    Abbiamo sempre fatto discussioni anche passionali ma sempre educate e civili in questo salottino, poichè siamo anche distanti e quindi è un modo per tenersi in contatto, anche se virtuale.

    Non sempre avere la stessa opinione è buono, perchè spesso la verità si aggira in mezzo alla continua evoluzione della realtà.

    A me piace ciò che dici, arrichisci la mia cultura del presente con cose che non sapevo ma che un ex direttore di carcere sa. Un punto di vista nuovo, bello!!!

    Credo che comprerò il tuo libro e in coda ad altri 23/24 che DEVO leggere per lavoro lo leggerò e poi chissà un giorno me lo firmerai con dedica.

    UN ABBRACCIO A TUTTI, io apprezzo tutti gli interventi anche quando siamo in disaccordo (io e Obbie abbiamo spesso punti di vista diversi ma di solito arricchiscono).

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.