venerdì 11 febbraio 2011

Il bel Paese, ed il baratro

Non so più se quel che vedo e sento, sia un asino che vola o un unicorno, o gnomi e folletti, elfi, streghe e maghi… Pura fantasy. Ho letto un bell’articolo di Luca Casarini sul blog della Filcams, che per un attimo indaga la responsabilità che hanno avuto anni di cattiva informazione, di scadenti programmi TV, di una dissennata rincorsa all’audience che li ha generati. Purtroppo questa consapevolezza è ben lontana dalle molte, troppe teste che affollavano le strade di Milano protestando contro la Magistratura, a favore di quelli che non dovrebbero neppure avvicinarsi ad un ruolo importante come quello istituzionale. Viene accusata, l’”opposizione”, di esacerbare il dialogo rendendolo un litigio aspro ed improduttivo, quando invece neppure questo sa fare; anzi, sarebbe già qualcosa di più rispetto al nulla - imperdonabile - che finora ha fatto.
Ma quelle persone che si sono ritrovate per ingiuriare i giudici, si rendono conto che ad esacerbare la discussione politica sono loro, o meglio, è il loro capo? Il primo che lancia attacchi ad un organo dello stato che legittimamente conduce un’indagine su ipotesi di reato, è proprio Silvio Berlusconi; non vi puzza (ovviamente mi rivolgo a quella massa di creduloni che, purtroppo, credo che mai mi leggerà) che faccia così fatica, anzi non voglia proprio sottoporsi ad un giudizio al quale ciascuno di noi sarebbe obbligato? Ma perché gli si perdona tutto? Perché ha i soldi a palate?!? Evidentemente è diventata un scusante per il popolino assoggettato che vede in lui un dio.
Per me la reticenza è un indizio di colpevolezza, tanto più quanto più è alto il piano sociale sul quale è chi la mette in atto.
Jack Kerouac
Leggendo Sulla stradadi Kerouac mi sono appassionato, mio malgrado, alla vita dissennata di questi giovani sbandati, e mi è parso di vivere con loro quelle avventure da costa a costa che li hanno portati poi a diventare dei miti della Beat Generation. Nel loro piccolo combattevano un sistema capitalistico che, anche in quegli anni, generava immense diseguaglianze; certo, lo facevano con i mezzi sbagliati, che erano quelli di un individualismo estremo, pur rimanendo legati tra di loro come fratelli, ma completamente slegati dalla logica politica. Forse è per questo che il movimento che ne nacque fallì, e forse, favorì addirittura la crescita capitalistica attraverso logiche mediatiche che plasmarono l’immaginario trovando il punto debole della Beat Generation in tutti quei comportamenti autodistruttivi o, comunque eccessivi, che la persona di ceto medio mal vede.
Comunque si guardi la cosa, è molto più facile favorire chi agisce male, e parlo di chi dovrebbe opporvisi, attraverso un atteggiamento errato, che tentare di fare bene il proprio lavoro di opposizione, con fermezza e richiedendo a voce alta il rispetto delle regole; soprattutto se, anche da parte loro, ci sia uno scarso rispetto di quest’ultime. Il danno  ormai è fatto: c’è un gran numero di persone, a cui è stata plasmata la loro idea di società, che ritiene il comportamento sprezzante delle regole e spesso anche illecito ed illegale, come un comportamento normale, che fa parte del modello civile; fin quando non dovrà pagarne lo scotto. Il fatto è che ne dovremo pagare lo scotto tutti.
È il prezzo che dovremo pagare per anni di immobilismo politico, di arrivismo imprenditoriale, di decadimento culturale; in un paese dove non si legge quasi per niente i cervelli si atrofizzano, e cominciano a scambiare per cioccolata quel che cioccolata non è. I culi flaccidi ringraziano.

4 commenti:

  1. Si Roby fa soffrire molto questa consapevolezza che dovremmo pagarne tutti le conseguenze, anche noi tantissimi che non ne abbiamo certo colpa, stiamo facendo tutto quel poco che ci è concesso, ma ci è concesso proprio poco per dimostrare che non ci stiamo.
    Mentre inizio a capire che la maggior parte di coloro che protestano contro i giudici non sono poi così ingenui o almeno non lo sono tutti. Tra loro ci sono due categorie molti diverse, gli ingenui veri, lobotizzati dalle TV, generalmente di età avanzata e scarsi strumenti culturali, ma la forza portante di costoro sono quelli (forse la maggior parte) che sanno benissimo come stanno le cose, ma gli sta bene!
    Sono persone che vivono nell'illegalità, magari piccola (ma in molti casi anche grande) e non concepiscono che si possa vivere altrimenti, sono convinti che se non lo fanno loro lo fanno altri e dunque è bene che lo facciano loro. Sono convinti che ci sono i furbi ed i fessi e loro sono i furbi. Insomma fanno schifo che più schifo non si può. Loro vogliono proprio che le cose rimangano così, ci sguazzano in questo sistema colabrodo dove le regole valgono per i fessi in maniera che loro possano meglio farsi gli affari loro. Le regole sono una specie di gioco, di coperta per i loro sporchi affari e dunque non ci stanno proprio che qualcuno voglia applicarle realmente verso un potente, anzi addirittura verso IL potente. Ma scherziamo? Ma che impertinenti (curioso no che qualcuno abbia usato proprio questo temine che suggerisce proprio l'idea del popolano che osa contestare il RE?) vogliono applicare delle regole per davvero, anche ad un potente! No, non ci stanno proprio, non lo tollerano, non è questo il mondo in cui sono ingrassati e coloro che sono spuri rispetto a questo sistema vanno fermati.
    Ecco a me piacerebbe che ce ne andassimo tutti di colpo, che li lasciammo di colpo da soli costoro e che fossero solo loro a pagare le conseguenze dello scempio che stanno facendo e poi, dopo la loro estinzione (perché i parassiti senza l'ospite da cui succhiare linfa crepano rapidamente) ritornassimo tutti di nuovo e potessimo ricostruire una nazione vera!

    RispondiElimina
  2. MI rendo condo di aver scritto delle banalità.
    Ma il punto è proprio questo.
    Queste, banalità lo sono solo per alcune persone.
    Per le altre sono stupidaggini incomprensibili.
    Poi ho detto anche un'inesattezza: che ne dovremo pagare lo scotto. In realtà abbiamo già cominciato a pagarlo. E la colpa è ascrivibile all'intera società che, senza una voce autorevole che dicesse basta a certe nefandezze, si è persa nel miraggio costruito ad hoc da finanzieri che ci hanno ingannato fin dall'inizio con l'illusione di un individualismo irraggiungibile, che ha fatto leva sull'egoismo, quello si, individuale.

    RispondiElimina
  3. No Roby, non mi pare che tu abbia detto delle banalità, poi, nel caso, io ti batto di sicuro in quanto a OBBIEtà!
    :D
    Per noi sono obbietà, ma per altri sono concetti sconosciuti, ancora lontani.
    Però non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, è proprio vero.

    RispondiElimina
  4. Caro Roberto, non sono ovvietà, è solo l'espressione istintiva del malessere che senti e che a volte riesci a descrivere dettagliatamente , altre volte meno, ma qualcosa deve uscire da te per dare un sollievo a cio' che continuamente ti 'gonfia'.
    Il tuo riferimento alla 'beat generation' non è affatto banale, anche loro cercavano di dare sfogo a un sentimento che voleva uscire, solo che non trovavano il mezzo idoneo e in quel modo cercavano di far sentire la loro voce, le loro grida di quella rabbia mista depressione che l'uomo normale, quello che chiede solo di avere una vita e di cercarne un significato, comincia a emettere con il primo vagito.
    Purtroppo siamo giunti al punto che volevano 'gli altri' quelli che sarebbero 'come noi ma si sentono meglio' (scusa la citazione di Frankie hi nrg), ovvero quello che per sconfiggere un esercito ci vuole un altro esercito, ben organizzato, non le urla dell'armata brancaleone dei beat.
    In realta' quello che questi temono è la parola dell'uomo normale e consapevole , quella che cambia veramente i destini del mondo , le voci che tranquille discutono, le persone che giorno per giorno costruiscono, facendo capire che non sono i re a fare la storia, ma le piccole persone che ogni giorno fanno anche un solo semplice gesto perchè qualcosa vada meglio, perchè almeno al posto del fosso fangoso ci siano dei fiori che rallegrano lo spitito di tutti.
    Quindi non sentire banale quello che fai , se ogni giorno impieghi parte del tuo tempo per cercare di dare a chi ti legge qualcosa su cui riflettere e un po di te e della tua positività e voglia di vivere

    Ciao
    Daniele

    RispondiElimina

Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.