sabato 30 gennaio 2010

A cosa sta lavorando il governo?


Ho sempre pensato "che forza la rete! È sufficiente andare sul web per trarre informazioni, divulgarle, scambiarsi filmati sui portali che molti provider ti mettono a disposizione, un grande passo per la comunicazione e per tutto ciò che concerne lo sviluppo di un'amministrazione trasparente, con sempre meno segreti"... Ma forse qualcuno non è contento di questo? Guarda caso, proprio dalle sfere più alte, arriva una spinta in controtendenza: si vuole limitare la libertà che fino ad ora abbiamo avuto. Sarebbe come dire, fino ad ora ti abbiamo dato la macchina, mo' vai in giro in bici! Ma l'aspetto a mio avviso peggiore, è che queste restrizioni vengono tentate per scopi molto poco onorevoli. Faccio un esempio: ho letto sul blog il Giornalieri un articolo tratto da La Repubblica, che parla della Maddalena, l'isola che si sarebbe dovuta utilizzare per il G8 poi svoltosi a L'Aquila, per i motivi che ben sappiamo, e dello stato in cui versano le strutture realizzate con un dispendio enorme di danaro pubblico.

La parola è fatiscenti. L'articolo e molto lungo e dettagliato, ma qualche immagine vale più di molte parole. Quindi, filmati sull'argomento, come questo, se dovessero verificarsi le disposizioni per decreto, che il governo, in questo infausto tempo, vuole attuare, non sarebbero più possibili, e la presa di coscienza della popolazione, su tante cose importanti, sarebbe drasticamente ridotta, poiché solo previo consenso dell'autorità governativa, si potrebbero mettere immagini e filmati in rete. Mi fa veramente ridere di rabbia, Formigoni, che presentando un canale Youtube, inaugurato il mese scorso, millanta libertà di commenti e di domande (il mio commento in attesa d approvazione), quando invece l'unica cosa che si può fare è guardare la sua faccia. Sul canale invece ci sono ben 9 (nove) commenti (il mio è in sospeso...). Però! Qui si mettono commenti.

Quello che penso, e, come me, tanti altri, è che si vuole limitare la libertà di divulgazione delle notizie, che è quello che già accade per la carta stampata e per la televisione. Al fine di non informare correttamente la popolazione, che si informa prevalentemente con la TV, ma che, sempre maggiormente, utilizza internet come fonte di informazione, dove, con un minimo di impegno, si può verificare la veridicità di una notizia. E qui arriva il decreto Romani (34 pagine). Dal sito dell'IDV: "Il Parlamento sta esaminando in questi giorni il decreto Romani. Il provvedimento è sostanzialmente un attacco del Governo nei confronti di Sky e della Rete per ostacolare la concorrenza a Mediaset. Infatti, tra le righe del decreto, si consuma anche l'assalto alla Rete. Le disposizioni stabiliscono che le dirette streaming verranno equiparate alle dirette televisive e quindi sottoposte ad una autorizzazione obbligatoria con tutti i vincoli che ne conseguono. Inoltre si prevede l'oscuramento da parte del Garante che interviene sui provider di tutti quei canali video (compreso YouTube) sui quali verranno riscontrate eventuali violazioni del copyright."

In questa maniera, non prestando orecchio ai veri problemi del paese, in parlamento si discutono decreti assurdi su come limitare internet, come modificare (mortificare) la Costituzione, come danneggiare irrimediabilmente l'esito di migliaia di processi. E non contenti, ci sorbiamo le boutade
di un ministro, che vorrebbe foraggiare i cosidetti bamboccioni (giovani che tardano a staccarsi dalla famiglia, ndr) per stimolarli ad essere indipendenti, il ché è già di per sé una contraddizione, trovando i 500 euro – per ogni bamboccione - necessari al progetto, sottraendoli dalle pensioni... Li sottraesse dallo stipendio e dalle pensioni di lor signori i politici!!! E' evidente che per lor signori è molto più importante "regolamentare" la rete piuttosto che trovare soluzioni per i problemi del lavoro, che, come si vede dalla puntata di giovedì' 28 gennaio scorso di ANNOZERO, Carne da Macello, sono ormai arrivati a livelli intollerabili.

giovedì 21 gennaio 2010

Riflessioni di un ingenuo


Le cose di noi che non vogliamo comprendere

Le cose che odiamo degli altri, sono cose di noi che non vogliamo comprendere. Ma non perché non possiamo, ma perché crediamo a qualcuno che ci dice che sono sbagliate. Qualcuno a cui fa gioco farcelo credere. Dividi ET impera. La comprensione è la chiave dell'unione tra la gente. Più c'è ignoranza più grande è l'insensibilità. Più si è insensibili e più ci si abitua a tutto, anche alla violenza, all'ingiustizia. Non si crede più all'amico che ti dice cose informate, ma ci si arrende davanti alla menzogna di un latitante santificato. Ci si arrende davanti alla pretesa di alcuni di sfuggire alla legge - che si vuole uguale per tutti - per non pagare i propri crimini.

E così accade...

Ci lasciamo sviare da temi importanti a favore di stupidaggini. Così accade che chi si oppone alla guerra, fa parte di uno schieramento talmente misero da non aver alcun potere. Accade che si fa del lavoro una merce, invece che un mezzo per l'emancipazione della persona. Accade che le cose più banali diventano argomenti importanti al centro dell'attenzione. Accade che si lasciano a morire le persone di fame, i dittatori a torturare, le potenze economiche a bombardare gli stati che loro ritengano debbano essere sottomessi. Accade che questo venga chiamato "esportare la democrazia". Accade che mentre alcuni hanno tanti soldi, altri non ne hanno affatto. Mentre alcuni sguazzano nel lusso, altri dormono dentro dei silos adagiati sul metallo, e colazione pranzo e cena con qualche arancia.

Il prezzo reale della vita che facciamo

Siamo in grado di amare? Intere generazioni stanno crescendo nella dottrina di questo tempo, che vuole al centro della vita gli oggetti, i beni di consumo. Nessuno che spieghi loro il prezzo, quello reale, che hanno. Oltre ad inquinare, tutta questa roba inutile, è stata prodotta al prezzo della disumanizzazione delle persone, in molti casi ridotte in schiavitù. Come vedremo, dopo Rosarno, le arance che ci spremiamo in cucina? Quale costo reale, umano, hanno avuto? Queste generazione di ragazzi saranno irrecuperabili se non recupereremo il valore dell'ambiente, del rispetto, dell'uguaglianza dei diritti e doveri basilari, del concetto di civiltà, che per primo è stato tradito quando si è deciso di esportarlo con la forza.

Capire la realtà

Le cose di noi che non volgiamo comprendere sono nascoste dentro di noi. Sono La stupidità, la superficialità, l'egoismo, l'ignoranza. Molti si vergognano di essere ignoranti. Ed è così che lo diventano di più. Chi non si vergogna di essere ignorante, chiede, ed in tal modo, comincia a colmare la sua ignoranza. L'equilibrio tra le cose è capire la realtà. Ecco perché viviamo in un mondo dove l'equilibrio è diventato un'utopia. Credo che, quando ancora, tanti anni fa, l'intelletto era di là da venire, e non c'era nulla da capire, perché la natura si regolava con le sue leggi, l'equilibrio c'era. La degenerazione c'è in tempi più moderni. Quando si pensa che con l'intelletto e l'ingegno si possa supplire alle difficoltà degli esseri umani. Ecco che si mette mano al (tentato) dominio sulla natura. Invece di aiutare i più sfortunati, si preferisce aiutare se stessi e pochi intimi. E si finisce nella pazzia del profitto al costo della distruzione del pianeta.

martedì 19 gennaio 2010

STRONZATE





Oggi voglio parlare di un libro "BULLSHIT", tradotto come STRONZATE,
del filosofo morale statunitense Harry G. Frankfurt, professore emerito
dell'università di Princeton, divenuto un best seller.
Un libro poco costoso, edizioni Rizzoli, sei euro. Prezioso, lo consiglio.

Harry G. Frankfurt- Stronzate


Negli antichi tempi dell'arte
i costruttori lavoravano con la massima cura
ogni parte minuscola e invisibile,
perchè gli dei sono ovunque.


Così nell'Ottocento, scriveva Henry Wadsworth Longfellow.
A quei tempi antichi, artisti e artigiani non si concedevano scorciatoie,
avevano una altissima autodisciplina e non avrebbero mai trascurato il minimo dettaglio, anche se non visibile.

Invece nei tempi odierni le stronzate sono tollerate e in quantità inimmaginabile.

Ognuno di noi contribuisce, spesso in totale inconscienza.

Quindi non sappiamo quante stronzate sono in giro e
soprattutto non sappiamo cosa siano concettualmente le stronzate.
Non esiste una teoria.

Frankfurt nel suo citato libro prova a estrinsecare la struttura del loro concetto.

Non sono di sicuro il tipico modo di insultare, generico e amorfo "Ehi, hai detto una stronzata".

Non sono le menzogne.

Non sono nemmeno le sciocchezze che in un certo modo precedono la stronzata.
La sciocchezza è un atteggiamento mentale, non vuole per forza mentire,
vuole solo comunicare una impressione (i politici divorziati che parlano della famiglia dicono sciocchezze, in effetti a loro non interessa nulla della famiglia ma solo di sembrare una persona a cui la famiglia interessi).

Il carattere delle stronzate è più determinato.

Apparentemente chi spara stronzate dovrebbe essere uno rozzo,
in fondo lo stronzo è una cosa emessa, scaricata non lavorata.

Ma non è così.

La stronzata è invece lavorata con cura, spesso estrema.

Pensate al campo della pubblicità, delle pubbliche relazioni e
ovviamente della politica. Qui esistono professionisti raffinatissimi
che elaborano stronzate così assolute da diventare paradigmi del concetto.
E sono stronzate scientifiche curate nella scelta dei suoni, delle parole
e delle immagini. Ma per quanto uno sparatore di stronzate possa essere raffinato non può esimersi dall'essere lassista, e quindi dallo sperare di farla franca.

Le stronzate sono malefiche e superficiali, e soprattutto non hanno alcun interesse per la verità.

Sono aria fritta, un discorso svuotato da qualsiasi contenuto informativo,
come gli stronzi sono materia senza nutrimento per gli esseri viventi.
Le creature viventi devono per forza produrli per restare vivi,
e li troviamo disgustosi perchè rendono vicina e intima la morte.

Gli stronzi non ci alimentano, l'aria fritta non serve alla comunicazione.

Le stronzate sono finzione senza interesse per la verità
.
Le stronzate sono FINTE non false.

Eppure chi dice il falso DEVE conoscere la verità, deve credere di sapere cosa sia il vero.

Chi dice stronzate liberamente improvvisa, opportunamente colorando e fantasticando.

E ci sembra che chi dice stronzate sia migliore di chi mente.

Eppure Sant'Agostino diceva che i mentitori solleticati dalla voglia di mentire sono fenomeni rari e straordinari, perchè nel mentire c'è la stessa disciplina del dire la verità, mentre dire stronzate significa non fare attenzione a nulla, tranne a ciò che fa comodo al proprio discorso.
Così facendo diventa abitudine normale a non badare a come stanno le cose.
A essere superficiali banali e ovvi. Alla non comunicazione.

Ecco perche' le stronzate sono un nemico della verita' piu' pericoloso delle menzogne.

Chi mente conosce la verità, chi spara stronzate smette di credere di poter affermare il vero o il falso.

Ha solo due strade di fronte a sé: la rinuncia alla verità e alla menzogna,
oppure continuare a dire asserzioni che, non descrivendo le cose come stanno, sono solo stronzate.

Oggi, grazie ai mass media, c'è una maggiore comunicazione.

Le stronzate sono inevitabili ogni volta che le circostanze obbligano qualcuno a parlare senza sapere di cosa stia parlando.

Avete presente i "tuttologi" della tv?

Parietti che parla di politica, veline intervistate sul terremoto di Haiti,
damerini di DeFilippi che trattano di tematiche economiche?

POLITICI???

La produzione di stronzate è stimolata ogni volta che gli obblighi o le opportunità
di parlare di un certo argomento eccedono le conoscenze che il parlante
ha dei fatti rilevanti intorno a quell'argomento.

Esiste una diffusa convinzione che in democrazia ogni cittadino debba avere una opinione su tutto, o almeno sulla gestione pubblica del proprio paese.

Aspetti amministrativi di giustizia burocratici, tutti sanno tutto.
Se poi a parlare a vanvera senza comprensione della realtà, è un cittadino
con particolari responsabilità (un politico, anche locale) le conseguenze saranno anche più gravi.

L'attuale diffusione delle stronzate ha origini profonde in svariate forme di scetticismo, secondo le quali noi non abbiamo accesso affidabile a una realtà oggettiva e pertanto non possiamo conoscere la vera realtà delle cose.

Questo scetticismo mina la fiducia negli sforzi disinteressati
per determinare il vero e il falso, e la perdita di fiducia porta alla conseguenza
dell'abbandono della disciplina richiesta per essere fedeli all'ideale dell'esattezza per seguire una disciplina del tutto diversa,

quella dell'ideale della sincerità.

Invece di rappresentare in modo accurato un mondo CONDIVISO,
l'individuo si rivolge al tentativo di rappresentare se stesso, convinto che la realtà non abbia una oggettività.

Ecco l'errore!!!

Come possiamo essere coscienti di noi stessi se non conosciamo l'esistenza delle cose?

Noi esistiamo perchè reagiamo alle cose, e non possiamo conoscere noi stessi senza conoscere le cose stesse.

E la verità su se stessi non è per nulla la più semplice da conoscere,
la nostra natura è elusivamente inconsistente, poco stabile e
per nulla dotata di una propria intrinseca realtà rispetto alla natura delle cose.

SE QUESTO E' VERO, LA SINCERITA' E' IN SE' UNA STRONZATA.

P.S. La foto è di Ludwig Wittgenstein, un filosofo austriaco che odiava le stronzate.

venerdì 15 gennaio 2010

Il nucleare contro il popolo

Le centrali nucleari. Se non ricordo male, in un famoso referendum, nel 1987, era stata rifiutata la partecipazione statale alla costruzione delle centrali, impedendo di fatto che venissero costruite. Di più. La gente si espresse con un'alta percentuale, affinché l'ENEL non potesse partecipare neppure all'estero, alla costruzioni degli impianti in oggetto, chiarendo una volta per tutte che l'Italia non voleva aver nulla a che fare con un rischio certo di contaminazione del territorio senza neppure un reale beneficio energetico. Di cosa voglio parlare?

Voglio parlare del fatto che, contro una legge abrogativa popolare, ignorando quindi la costituzione e la legalità, si vuol mettere mano al portafogli degli Italiani per una millantata soluzione energetica, per di più in segreto. Questa è la notizia che voglio diffondere : Ecodem all'attacco: il governo nasconde i siti nucleari. La risposta: nessuna mappa
leggi l'articolo

Tutto questo accade perché, con le elezioni regionali alle porte, il governo perderebbe inevitabilmente consensi. Ma non è legittimato, per questo, a nasconderci delle notizie cruciali per la vita e lo sviluppo del territorio. Credo che nessuno vorrebbe un impianto così pericoloso vicino a casa propria. Ma io, non vorrei neppure che fosse vicino a casa d'altri, perché non voglio essere complice, in primo luogo di una violazione dei diritti civili, ed in secondo della condanna a subire le conseguenze che comporta l'avere vicino un impianto del genere.

Sono abbastanza sicuro che nessun impianto verrà costruito: sarà solo un elargizione di denaro alla politica in cambio di appalti miliardari. Denaro che, come per la bufala del "ponte sullo stretto", andrà a rimpinguare il portafogli di alcuni politici, di alcuni mafiosi, porterà alle stelle il debito pubblico, ed aumenterà, se non fermiamo questo modo di fare politica, il divario tra ricchi e poveri, portando alla disperazione sempre più gente, gente che ha votato anche per questo esecutivo. Ma sembra possibile, nell'eventualità che si vogliano realmente fare, che "Una mappa dei siti delle centrali nucleari non ci sia ancora" ???

La demagogia della politica, ma, in particolar modo, la demagogia degli ultimi tre esecutivi, con particolare riferimento a quest'ultimo, dove è palese la strizzata d'occhio tra governo e opposizione, sempre meno paludata, ci sta portando a dei livelli di povertà critica intellettuale che ci costerà molto cara. Se non cominciamo a ragionare con la nostra testa, e discriminare imparzialmente ed in buona fede, sull'operato dei nostri dipendenti.

Voglio solo ricordare come, in Spagna, una bugia, una solamente, costò la sconfitta ad Aznar nel 2004. Aznar manipolò la verità sugli attentati di Madrid, incolpando l'ETA (i separatisti baschi), quando invece si sapeva benissimo chi era il reale attentatore: Al Qaeda. In Italia, quanti mentono e continuano, anche dopo essere stati sbugiardati, a sedere sulla loro poltrona?

lunedì 11 gennaio 2010

La verità in politica



Evitando di addentrarmi nella discussione filosofica sulla verità, mi accontento di considerarla nell'accezione di enunciato non confutato, di semplice affermazione suffragata da prove convincenti.
Nelle scienze c'è il metodo scientifico con il quale si cerca di verificare la corrispondenza di ipotesi con quanto può essere sperimentato nella realtà. Gli scienziati sono sempre pronti a rimettere in discussione le verità acquisite, se nuove osservazioni e nuovi esperimenti mettono in discussione le teorie correnti. C'è insomma uno sforzo onesto di cercare la verità, anche scienziati che hanno posizioni diverse, sono comunque d'accordo sul metodo e devono accettare come fatti i risultati degli esperimenti altrui (che eventualmente possono replicare per metterli alla prova). Tutto ciò viene messo, in parte, in discussione, quando ci sono di mezzo forti interessi economici, in questi casi può capitare che chi ha interesse a far passare una certa verità di comodo, riesca ad assoldare qualcuno che tenti di confutare dei risultati scomodi o di contrapporne altri che sembrano smentirli. È quello che è accaduto in passato riguardo alla nocività del tabacco (si veda ad esempio il libro di Devra Davis) e che sta accadendo attualmente riguardo alle cause del riscaldamento terrestre.

La politica sembra invece ignorare la ricerca della verità, non c'è un reale sforzo di andare ad appurare come stanno le cose, ma, al contrario, si cerca di propagandare che stanno nel modo che fa più comodo alla propria parte, a prescindere. Siamo noi cittadini comuni, in questi casi, che dobbiamo farci carico di verificare le affermazioni che ci propinano. Essendo in molti casi dispendioso, difficile ed in alcuni decisamente impossibile, ci affidiamo a chi, in precedenza, abbiamo ritenuto affidabile e, in molti casi, accettiamo le sue affermazioni. Sarebbe bello potersi affidare a qualcuno che verifichi per noi la genuinità delle affermazioni. Sarebbe anche pericoloso, dato che rischieremmo di perdere, col tempo, la nostra capacità di verificare di persona, ma, se condito della giusta dose di diffidenza, questa possibilità ci eviterebbe di dover ripartire sempre dall'inizio (avete presente Dory nel cartone 'Alla ricerca di nemo'?) e ci fornirebbe finalmente alcuni punti fermi su cui costruire affermazioni più solide, più o meno come avviene nelle scienze.
Immaginavo, quindi, la possibilità che si formino agenzie deputate, appunto, alla verifica delle affermazioni. Non tutte le affermazioni potranno essere verificate, a volte le agenzie potranno pronunciarsi solo in termini di probabilità, ma, nei casi in cui un'agenzia di verifica della verità si pronuncia in maniera netta, mette in gioco la sua credibilità, poiché da una smentita di un'affermazione di questo genere difficilmente potrebbe riprendersi. In questo modo si selezionerebbero quelle affidabili e, col tempo, potremmo essere sicuri che, sulle affermazioni per le quali c'è un giudizio dichiarato come certo (certificato dall'agenzia diciamo), non sarà necessario fare ulteriori verifiche (magari le farà qualcuno ogni tanto, per continuare a saggiare la bontà delle affermazioni di quell'agenzia, o più probabilmente le faranno le agenzie avversarie).
Il grande vantaggio sarebbe che, nelle discussioni politiche non vedremmo più gli avversari passare il tempo ad affermare cose contrarie senza tema di smentita. Al contrario dovranno fare attenzione alle loro affermazioni, potranno basare i loro ragionamenti su alcuni punti fermi e dovrebbero farsi più strada coloro che hanno buone idee e buone intenzioni, invece dei venditori di fumo.

Per evitare che questo mio sogno rimanga tale, vorrei provare a realizzare una prima agenzia di questo tipo. Mi rendo conto delle difficoltà dell'impresa (forse non abbastanza), ma ci vorrei provare. Ho idea di realizzare uno spazio comune che favorisca la partecipazione di tutti i volenterosi al progetto, ma per ora potremmo accontentarci di un blog.
Ho una vaga idea di come organizzarlo, ma credo sia più giusto discuterne insieme.

giovedì 7 gennaio 2010

Constatazione si, televisione no.


PremessaPrima che qualcuno legga il post sottostante, devo fare una precisazione. Quando ho scritto le parole riportate qua sotto, non avevo ancora visto la puntata di "in ½ora" di domenica 3 gennaio. Puntata per altro registrata. Nello studio, di fronte a Lucia Nunziata, compariva Stefania Craxi, figlia del noto uomo politico che decise di andare a finire la sua vita in Tunisia, anziché farsi carico, come io o qualsiasi altro povero mortale sarebbe costretto a fare, dei crimini che ha commesso. Nel sentire le parole, con la voce rotta, a tratti, dall'emozione, per l'ingiustizia subita dal padre – che non chiama mai così, ma parla di lui chiamandolo per cognome – ho dovuto, necessariamente sentirmi indignato. Concludo questa breve nota con le parole tratte da "il Fatto Quotidiano, l'articolo di riferimento è di Gianni Barbacetto e si chiama "quegli incontri con la P2", sabato 2 gennaio 2010, pag. 7: "...l'interesse della P2 aumenta dopo il settembre 1979,quando Bettino lancia la sua grande riforma, che prevede il presidenzialismo: Craxi viene allora indicato da Gelli come l'uomo che può realizzare il "piano di rinascita"[...] Craxi "lo statista" continua la strada intrapresa nel 1980 anche dopo la scoperta delle liste P2[...] Accanto al conto protezione, ha via via aperto una ragnatela di conti, da Vaduz fino a Hong Kong. Il sistema delle tangenti diventa scientifico, totale. E Craxi, riformista senza riforme e statista senza senso dello stato, è ormai uno dei pilastri di Tangentopoli. Fino al fatidico 1992 di Mani Pulite." Questi sono fatti, checché ne dica la figlia sconsolata. Ed i fatti non si possono cambiare, si può solo tentare di manipolare i ricordi di un popolo distratto come quello Italiano. Cosa che stanno dimostrando di fare molto bene. Fabio è un puro di cuore.


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La constatazione è un processo che ci porta a renderci conto effettivamente, ed in maniera inequivocabile, di qualcosa . Ad esempio, se qualcuno ci dice che fuori c'è il sole, o gli crediamo a priori, oppure, se non ci sembra credibile - per qualsiasi motivo – non ci resta che constatarlo di persona, guardando fuori dalla finestra.


Siccome da che mondo è mondo, viviamo insieme ad una moltitudine di persone interessate a far si che si creda a ciò che fa comodo a loro, è sempre meglio verificare le notizie che ci danno prima di farsi un'idea dell'argomento che esse propongono. Andrò avanti con qualche esempio. Hugo Chavez
è stato demonizzato per anni come un dittatore, in prima fila dagli americani. Ma il resto del mondo, Italia compresa, non ha fatto gran ché per portare alla luce il reale operato di quest'uomo. Andare contro una lobby potente (petrolifera) può costare molto caro, e Chavez lo sa. Consiglio a tutti il documentario di John Pilger: "La guerra alla democrazia"(The War on Democracy, ndr). Ma soprattutto di constatare personalmente, attraverso la ricerca di notizie, ciò che realmente accade in Venezuela o altre parti del mondo.


Altro esempio: Craxi. Dimmi tu, se il voler intitolare anche solo una strada a questo noto furfante, non sia uno schiaffo alla legalità. Basterebbe constatare attraverso la lettura delle sentenze definitive, le colpe, commesse senza ombra di dubbio, dal "noto statista". Non si discute sul fatto che sia più facile ascoltare una voce e prendere per buono ciò che dice, ma se quel che dice non fosse vero, o avesse uno scopo diverso dalla semplice informazione? Mi spiego. A volte sentiamo una notizia, e prendendola per buona, non ci facciamo particolarmente caso. Ma se invece di ascoltarla passivamente, abbiamo più voci con le quali metterla in relazione, la notizia può assumere la forma di un reticolo, che scopriamo va a formare un'opinione complessa anche su un singolo fatto. Senza contare l'implicazione - completamente diversa, ma complementare – che alcuni tipi di notizia, attraverso un bombardamento continuo, fanno subire all'informazione un appiattimento, che tende a rendere il fruitore di tali notizie insensibile. C'è anche l'omissione che regolarmente viene fatta dagli organi di informazione, a manipolarci, e questo non bisogna mai scordarlo. Poi, parlando di giornalisti, c'è quello che ti rende la notizia interessante anche se inutile, e quello che ti rende la notizia noiosa anche se importante. Tutto viene giocato nel campo della convenienza.


Un esempio che non posso lasciarmi sfuggire è quello del così detto affare Telekom Serbia. Questa bufala colossale che parla di tangenti alla sinistra di Prodi, e rivelatasi completamente falsa, nel gettare discredito sulla parte politica avversaria, è servita, soprattutto, per distogliere l'attenzione pubblica dal vero avvenimento di quell'anno (2003, ndr) : la condanna di Cesare Previti per corruzione e compravendita di sentenze, assieme ad altri soci che non sto qui ad elencare. Cioè, nel 2003, hanno costituito (parlo della maggioranza di quell'anno) una commissione d'inchiesta, per indagare su un affare che ha avuto luogo nel 1997. A coprire, per spiegarmi, "il più grave caso di corruzione d'Itala, e non solo", tanto per citare le motivazioni della sentenza, poi divenuta definitiva. Così hanno ottenuto il doppio scopo di distogliere l'opinione pubblica da un fatto estremamente importante (che coinvolgeva qualcuno del governo), e gettare fango sull'avversario politico, che, nel sentire comune, rimarrà sempre poco chiaro come abbia fatto a cavarsela da quella brutta storia, poco importa se falsa. Vere e proprie rettifiche e/o scuse non furono mai fatte con il dovuto rilievo.


L'unica via è quella del constatare di persona la veridicità della notizia, confrontando i documenti che ci sono messi a disposizione, e combattere per la pluralità che permette di averne a disposizione una varietà sufficiente per il confronto. Ancora non si sa come andrà a finire, ma la vicenda mediorientale dell'Iran, non mi convince per nulla, troppo facile è il gioco americano di rendere detestato chi non vuole dargli il petrolio. E in questa parte del mondo, è ancora più facile, perché si fa leva sulla contrapposizione di religioni. E come mai, sempre per rimanere in medio oriente, l'informazione sul conflitto israelo/palestinese è così blanda? A tutt'oggi, di tre canali nazionali, solo uno si addentra ogni tanto, con qualche notizia dettagliata, e non è il più seguito, anzi, semmai il più boicottato. Su quest'ultimo argomento, invito alla visione del filmato pubblicato su SCHIAVI O LIBERI, filmato presentato da Vittorio Arrigoni di guerrilla radio.


Questo qua sotto invece è il documentario "Guerra alla Democrazia" di John Pilger, racchiuso in una playlist di 10 spezzoni che compongono il film, con la traduzione ed i sottotitoli di NoOneWorldGovernment.






lunedì 4 gennaio 2010

Anno Nuovo...Vita Vecchia...


L'anno è appena iniziato e io...ho già la nausea.
Il partito democratico che se la prende con Di Pietro (non scevro da errori, ma almeno combattivo contro mister B.) perchè ha un atteggiamento che favorisce Berlusconi.
In effetti è una novità...
Non fanno altro che dire quello, ed è anche parzialmente vero, ma non vedo novità di una VERA OPPOSIZIONE.
Sempre la stessa solfa.
Che noia, che nausea...

Di Pietro protagonista e PD comprimario

E così, a tutto il macello triste di una Italia senza risposta a Berlusconi che non sia l'offerta del deretano (metaforicamente parlando), si aggiunge una inutile polemica tra coloro che invece dovrebbero occuparsi di tutto ciò che quest'uomo, presidente del consiglio italiano, fa e non dice, dice e non fa.

E così compare sul blog di De Magistris una proposta: il Lodo De Magistris.
Il Lodo De Magistris è stato criticato da due giornaliste del Corsera perchè banale, ma io onestamente, sarò limitata, ma non lo trovo banale, anzi la trovo un'ottima via di uscita. Soprattutto per Berlusconi.

Peccato che dopo abbia fatto marcia indietro.


Se poi dietro si porta Capezzone, Cicchitto, Quagliariello, Bondi, Bonaiuti e anche Gasparri (non pericolosi ma totalmente inutili) sarà un sollievo generalizzato.

E intanto il governo Berlusconi percorre la sua strada. Ecco una novità da Brunetta, colui che ha trovato il sistema di impedire agli italiani di ricordare le inefficienze del sistema burocratico dando responsabilità GLOBALI alle ultime ruote del carro, i funzionari e gli impiegati pubblici.

E intanto il decreto per le Centrali Nucleari sta continuando in silenzio il suo percorso.

E intanto Silvio se la gode e passa il compleanno con la biondona.

E noi poveri italiani, con stipendi bassi e bistrattati dal fisco più iniquo dell'Occidente, che facciamo??

Distratti dalle inutili verbose purulente risse dei "nostri rappresentanti", ci facciamo passare addosso di tutto e di più.

BUON INIZIO D'ANNO.
Un consiglio? Stiamo attenti, usiamo il buon senso e non facciamoci "impacchettare".