mercoledì 28 novembre 2012

RESILIENZA: UNA NUOVA PAROLA D'ORDINE O UNA MIGLIORE COMPRENSIONE?



Articolo di Karl Wagner, Direttore delle Relazioni Esterne 
presso il Centro Internazionale del Club di Roma

La resilienza è un termine  che è stato utilizzato sempre più nel corso dell'ultimo anno e dintorni. Il suo uso attuale proviene dal dibattito sul clima, dove caratterizza la capacità di un sistema di adattarsi ai cambiamenti indotti dal riscaldamento globale.

In senso più generale la resilienza è la capacità di un sistema di rimanere entro certi limiti ovvero di mantenere l'equilibrio, nonostante le fluttuazioni causate dalle forze esterne. È un sinonimo per definire la capacità di ammortizzare gli attacchi esterni, e una caratteristica necessaria di qualsiasi tipo di sistema. I laghi dotati di un sistema tampone alcalino, per esempio, seppero resistere, negli anni ottanta, alla acidificazione causata dalle piogge acide, mentre laghi meno alcalini e sensibili della Svezia meridionale si acidificarono e divennero privi di forme di vita superiori.

Il nostro mondo è fatto di diversi sistemi interconnessi: i sistemi naturali, i sistemi sociali,  i sistemi finanziari, i sistemi economici,  i sistemi industriali e molti altri.

Quando il sistema finanziario è quasi collassato, si è visto cosa significhi quando un sistema globale non ha una resistenza intrinseca per agire da tampone contro le fluttuazioni. Il sistema finanziario ha dovuto essere salvato a spese della resilienza del sistema economico e dei soggetti interessati (perdita di risparmio significa perdere la resistenza contro le malattie e gli infortuni) e di (per lo più piccole) imprese. 

L'effetto del crollo del sistema finanziario è stato un grande maremoto che ha attraversato il mondo intero e che ha colpito le imprese più grandi: nel 2008, gli amministratori delegati di due delle tre grandi case automobilistiche degli Stati Uniti, General Motors e Chrysler, sono andati a Washington per chiedere aiuti finanziari per le rispettive società quasi fallite. E, stranamente, l'amministratore delegato di Ford, la terza casa automobilistica più grande degli Stati Uniti, li ha accompagnati supplicando il presidente perchè salvasse isuoi concorrenti, il tutto ben documentato nel bellissimo libro di Barry C. Lynn
Cornered- The New Monopoly Capitalism and the Economics of Destruction“.

Lynn è sconcertato: era stato allevato nella convinzione che la Ford sarebbe stata felice, quando i suoi concorrenti fallivano. Ma quello che era successo era che l'industria automobilistica era diventata "orizzontalmente integrata", in modo che tutti i costruttori di automobili potessero comprare le parti di automobili dagli stessi fornitori, per cui se due grandi case automobilistiche uscivano dal business, tale sorte sarebbe spettata anche alla produzione di componenti e di conseguenza  alla terza casa automobilistica.

Lynn ha svolto ulteriori ricerche e ha scoperto che questo "monopolio" ha avuto luogo nella maggior parte del settore nel corso degli ultimi 10-15 anni, soprattutto attraverso fusioni e acquisizioni, e in gran parte è passato inosservato da coloro che non hanno familiarità con uno specifico settore industriale. Ciò ha portato a un campo da gioco industriale dominato a ogni livello da un gruppo molto ristretto di aziende. Questa tendenza, di cui l'industria e il settore finanziario sono così orgogliosi, ha ridotto la diversità a tutti i livelli della produzione e del commercio, e con essa la capacità di recupero dei sistemi industriali. Questo ha creato una situazione, in cui  o tutti stanno in piedi o cadono tutti insieme, come abbiamo visto nel mondo della finanza. 

Lo stesso problema accade probabilmente nei sistemi sociali. Una volta che una forma sociale viene drenata tramite un attacco causato da valori essenzialmente egoistici, è soggetta al collasso e quando si blocca, i  tassi di criminalità, la diffidenza e la miseria umana crescono. La monopolizzazione e la centralizzazione hanno lo stesso effetto: se ci riscaldiamo con il gas russo, poi tutto quello che succede in Russia potrebbe portare a un inverno freddo in Europa. D'altra parte, un sistema energetico decentralizzato fungere da cuscinetto contro qualsiasi tipo di evento. Quindi si dovrebbe cercare di rendere il nostro sistema energetico resiliente. 

Stiamo probabilmente osservando un fenomeno potenzialmente molto pericoloso, e fino ad oggi,  nemmeno riconosciuto: il metodo attuale dell'umanità di trattare i sistemi è quello della continua riduzione della loro capacità di tampone contro le combinazioni di eventi, anche strane e insolite, e ciò aumenta la probabilità di incidenti globali, che interessano interi sistemi in tutto il mondo. 

La Terra era un mondo meravigliosamente complesso prima che l'uomo diventasse la specie dominante. Sembra che questa specie dominante stia cercando di eliminarsi sostituendo la naturale complessità, che garantisce la stabilità, con una banalizzazione seguita da una complicazione, che danno luogo a instabilità.


26 commenti:

  1. Collasso Italia! Qui crolla tutto!

    Nonostante tutte le tasse e i balzelli dei tecnici, nonostante il grande salasso di fine anno con il botto conclusivo dell’Imu, nonostante una politica fiscale di lacrime e sangue, l’Italia è comunque prossima al tracollo! L’Ilva che chiude, andando a sommare i suoi 5.000 cassintegrati alle centinaia di migliaia di precari e disoccupati, la Fiat che non si è capito bene dove andrà a produrre e quanto a licenziare, il reddito delle famiglie in caduta libera, 4milioni di contratti in attesa di essere rinnovati, il caro vita che aumenta a dismisura innescando una corsa mortale a chi implode prima tra debito pubblico e sfascio sociale, sistema pensionistico prossimo al default, crescita zero, e poi, neanche a dirlo, tutto da rifare sul fronte scuola, giustizia, sicurezza, pubblica amministrazione, insomma un disastro generale, un caos totale, la fine di una nazione! E adesso, ma non avevamo dubbi in proposito, pure “la sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe non essere garantita”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio Mario Monti che avverte: “La crisi ha colpito tutti ed il campo medico non è una eccezione. La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in palio è altissima. Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l'oggi con conforto e il domani con grande speranza”. Insomma prima ci dicevano di vedere la luce in fondo al tunnel e adesso che è buio totale. Delle due l'una: o ci vedono poco, e allora è il caso che si rivolgano ad un buon oculista finchè il Ssn ancora regge, oppure ci capiscono meno, e allora è meglio che si levino di mezzo!!! Intanto quel che resta dello Stato Italiano si prepara all’incasso di fine anno con l’ultima rata a saldo dell’Imu, la più folle della storia del fisco mondiale… ma allora perchè continuare a pagare... ma a cosa e soprattutto a chi serve restare su una barca destinata comunque ad affondare?

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  2. Ciao freeskipper e benvenuto!
    Il tuo è un messaggio pieno di sconforto, dovuto al fatto che probabilmente guardi anche la realtà oltre che alle demenze mediatiche o alle altre virtualizzazioni.
    Questo non ti farà migliorare l'umore, ma sempre meglio di coloro che leggono tutto con i filtri o i paraocchi.
    Di solito lo sconforto grande capita a chi cade rumorosamente sul pianeta Terra.
    Tuttavia il problema è PIU' GRAVE.
    Sono anni che noi ricchi del pianeta usiamo oltre le capacità generative (sostenibilità) le risorse naturali, economiche e finanziarie.
    E' come se tu vivessi da sempre oltre le tue personali capacità di carico, prima o poi pagheresti il dazio.
    NOI STIAMO PAGANDO IL DAZIO.
    La crisi che non è SOLO finanziaria o economica o sociale è una crisi DI SISTEMA, è come abbiamo pensato di usare il sistema Terra (che ci fornisce TUTTO, aria acqua suolo, fibre, materie varie, cibo).
    La biodiversità è ciò che rende resiliente un sistema, un sistema appiattito non sa difendersi da attacchi nuovi e multipli.
    L'umanità ha appiattivo e banalizzato il sistema.
    Un esempio è il PAESAGGIO: sono certa che ti piaccia un bel paesaggio variegato, diversificato, con elementi naturali ed elementi antropici. Di sicuro non piace il continuum di cemento (casa parcheggio capannone e centro commerciale) di cui la pianura padana si è dotata. Oppure i chilometri quadrati di grano senza un albero, solo i tralicci. eppure pensavamo al progresso vedendoli.
    DOBBIAMO TORNARE INDIETRO a un rapporto più equilibrato con il pianeta e con i nostri desideri, teniamo presente che 5/7 dell'umanità è povera, vive male e di sicuro non c'entra con il riscaldamento globale.
    C'è una risposta?
    SI. Io avevo scritto questo post "IL CLIMATE CHANGE SI PUO' FERMARE". Se clicci sopra lo puoi leggere, se vorrai.









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  3. Molto interessanti l'articolo ed i commenti.
    In effetti l'allarme che dovrebbe esserci per la situazione ambientale soprattutto, ma anche per quella economica con il dominio della finanza, non sono sentiti anche perché inconsciamente, per abitudine, perché registrato nei nostri geni e nella nostra cultura c'è che comunque la terra ed i sistemi complessi in generale hanno tutta una serie di meccanismi per cui riescono a compensare gli squilibri con danni minimi. Era l'errore che portava in passato (in passato, che ingenuo!) a riversare in mare liquidi di scarto e rifiuti perché questo era talmente grande che assorbiva tutto senza conseguenze, poi, superato un certo limite, quando le immissioni in mare hanno superato la capacità dei mari ed oceani di assorbirle, di autorigenerarsi (ma in verità anche il loro assorbimento non era proprio indolore) le conseguenze si sono iniziate a vedere e si sono iniziati a diffondere allarmi, si è diffusa la consapevolezza del problema, si sono presi alcuni provvedimenti, perlomeno c'è consapevolezza che il mare non assorbe tutto senza conseguenze, che dobbiamo fare attenzione, che sono necessari i depuratori, che non si può scaricare tutto senza limiti, che non può essere depredato senza limiti (recenti studi ci dicono qualcosa di più invero, che nel mare rischiano di sparire quasi tutte le specie superiori e comunque tutte quelle che l'uomo sfrutta, ma questo ancora non è di dominio comune...). La resilienza come concetto è relativamente recente, ma ci siamo evoluti avendo prove continue della resilienza del nostro pianeta, di ambienti naturali determinati, anche perché le conseguenze in genere vanno oltre la vita di un essere umano e quando sono stati distrutti alcuni ambienti nel giro di generazioni non si è capito quello che era avvenuto. Oggi è tutto diverso, le dimensioni della pressione antropica sono enormemente superiori a quelle del passato, gli effetti di quella passata si sommano a quella attuale, ma soprattutto la resilienza si basa sulla differenza, sulla variabilità, mentre l'uomo tende a scegliere alcune cose e privilegiarle, replicarle a dismisura e questo è assolutamente insostenibile.
    Diminuiscono le specie viventi ad un ritmo superiore a quello di qualunque epoca precedente, diminuiscono le tipologie di ambienti naturali (e questo contribuisce alla diminuzione delle specie e la diminuzione di specie diminuisce le possibilità di avere ambienti diversi), diminuiscono le culture, i modelli economici che tendono a diventare uno solo, una sola economia, con un solo modello di vita che prevede lo sfruttamento continuo di una natura sempre disponibile con nuove infinite risorse, che prevede una crescita infinita, in uno spazio infinito. Evidentemente non può funzionare tutto ciò e se l'ha fatto finora è solo perché ci trovavamo in una situazione particolare, limitata, irripetibile per cui si poteva agire (limitatamente nel tempo e nello spazio) come se fosse così.







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    1. NEGLI ULTIMI 40 ANNI l'Italia ha perso cinque milioni di terreni agricoli e si continuano a impermeabilizzare 100 ettari al giorno. Questi dati emergono da un convegno del 24 luglio 2012 dove è stato presentato un rapporto del ministero dell'agricoltura.
      Il 14 settembre il consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, un DDL sulla valorizzazione delle aree agricole e sul contenimento di uso del suolo.
      Il 30 ottobre 2012 la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha dato un parere favorevole e condizionato a rendere ancora più cogenti gli articoli del DDL. Dopodichè non si sa altro. L'uso continuo del suolo per costruire case o fabbricati che POI NON SERVONO O RIMANGONO INVENDUTI modifica irreversibilmente le condizioni climatiche, ambientali e sociali del Paese. L'Italia dipende sempre di più dalle forniture estere di cibo.
      La risposta è il riuso di ciò che esiste, sia in termioni di edifici e sia in termini di aree urbanizzate ma dismesse o degradate. Significa prendere l'invenduto e dopo attente analisi pensare al social housing, visto che tanti ancora vivono in case se non degradate perlomeno poco efficienti (e quindi inquinanti) o in carenza dei servizi necessari per il vivere comune(strade, parchi, scuole, ospedali, aree commerciali, farmacie ect.).
      E' UNA RISPOSTA COMPLESSA e lo STATO deve prendere UNA GRANDE DECISIONE:

      RINNOVARE LA LEGGE URBANISTICA DEL 1942!!!

      Proprio così, la legge ha sessantanni E NACQUE VECCHIA.

      Ci sono competenze ESCLUSIVE dello Stato, come quelle riguardanti al fiscalità, che inetrcettano e interferiscono l'uso del suolo:

      E' NECESSARIO CHE LO STATO DECIDA QUANTO PRIMA in materia di perequazione SOPRATTUTTO TERRITORIALE, compensazione urbanistica e reti ecologiche urbane.

      Che si decida perchè tale complessa materia non sia più delegata ai Comuni che la usano SOLO come mezzo per rimpinguare le casse comunali.

      Le aree che possono in modo equilibrato gestire tale complessa situazione non sono certo quelle definite dai confini amministrativi.

      8100 comuni italiani, di cui oltre la metà SOTTO I 5000 ABITANTI.

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  4. Risposte
    1. A quanto pare l'eutrofizzazione colpisce anche i mari del Nord (non sapevo).
      La biodiversità sparendo porta al deserto.

      Grazie del link FRATELLONE!

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  5. ehm.....

    commento piccolo piccolo:

    vicino alle poche terre che mi son rimaste, scorre un fiumiciattolo.
    una volta era pieno di gamberetti di fiume, di anguille ed altri pesci.
    le pietre erano verdi per via delle alghe che ci si attaccavano.
    erano pietre vive.
    ora son pulite che manco con il vaporetto...
    son pietre morte.

    sarà anche il clima, ma forse anche le "fabbrichette" a monte che scaricano da lustri prodotti chimici....

    ps: buongiorno a tutti!

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  6. MANDIIIIII!
    Gran bastardo misto friuloligure....ANNI di silenzio...
    ;)

    Perchè sarà il clima?
    Il clima agisce a livello globale, ma a livello locale gli impatti diretti (delle fabbricchette) sono logicamente evidenti.

    Il clima non cambia (ANCORA) lo stato ecologico dei fiumiciattoli, ma le fabbricchette si. Il riscaldamento globale di sicuro ha elevato la temperature dell'aria e delle acque e dei suoli. E' il riscaldamento globale (dovuto all'effetto serra) che cambia il clima. Gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi dal 1850 (anno in cui hanno cominciato a misurare le temperature).

    NESSUN CONTROLLO E'?

    Pensa che quelle fabbricchette hanno AZZERATO la biodiversità del fiumiciattolo e di conseguenza la sua resilienza.

    E comunque FA CALDO.
    Ti ricordi che mi avevi detto che erano sbocciati i fiori TROPPO PRESTO un paio di anni fa?
    E che abbiamo concluso che se veniva una gelata moriva tutto?


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  7. http://www.climalteranti.it/2012/11/27/tempi-preoccupanti/#more-2454

    Se si guarda l'immagine centrale postata da questo sito, si comprende quanto profonda sia l'inettitudine delle classi dirigenziali.

    E l'accondiscendenza di tutti noi.

    Il colore viola, non è dovuto ai vessilli d'un esercito di tartari in avanzata dal deserto.
    E' il deserto stesso che avanza verso l'Europa mandando all'attacco giornate intere di tropicaldo.
    (caldo asfissiante).

    Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

    (anche quando parla di sciagura il latino ha un suono stupendo)

    (Che tradotta letteralmente, significa mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata)

    Occorrerà moltissima resilienza e resipiscenza per non passare rapidamente dalla botanica alla tanica e all'autobotte.

    Ma in Toscana, nel frattempo, si vuole estrarre CO2 dal sottosuolo per far frizzare le bibite e in Emilia Romagna quatti quatti alcuni cercano ancora idrocarburi.

    E ieri si è visto il duello, anzi il duetto, anzi ancora, il duo, di due che vorrebbero riesumare il Rinascimento Italiano.

    Uno è toscano e l'altro emiloromagnolo.

    Non c'è nessuno che desideri il Rimedio-Evo?

    (con una certa urgenza, chè dopo non sarà più possibile rimediare un bel niente)

    Marco Sclarandis



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    1. Grande Marco!!!

      1) siamo nei guai, l'immagine che tu mi citi è TERRIFICANTE... ma chissà se la sanno leggere i politici oppure sono dotati di aria condizionata ovunque, anche nella doccia (come in 2022: i sopravvissuti);

      2) io e te e Mandi e Obbie abbiamo quell'età per cui se arriviamo al 2040/2050 saremo vecchietti indifesi sotto attacco di caldo e di giovani affamati;

      3) la cosa della Toscana è FUORI DI GAMELLA. La mano sinistra non sa quello che fa la destra ed entrambe non lavano nessuno faccia...;

      4) il RIMEDIO EVO è un neologismo GRANDIOSO! io nons o che fare, se vado ad istinto so che appena sento il "giovane" (a 40 anni NON SEI GIOVANE) mi urge cambiare canale della radio o della tele, mi urtica i nervi, mentre se parla il segretario, mi viene in mente Crozza e rido;

      Sono molto poco sicura che rimedieremo...eppure le risposte ci sono, coem ho scritto a freeskipper...

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  8. mia principessa.....

    migliaia di test nucleari negli ultimi decenni:

    http://www.youtube.com/watch?v=-dpaw0OBmB4

    non è che queste non scaldino, eh.....

    ricordo la prematura uscita dei germogli....

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    1. Ciao Mandi, mi mancava essere chiamata "principessa" come ALL'ORIGINE...

      Non fanno caldo o meglio fanno effetto se rilascio gas ad effetto serra.

      Conosco il video.

      Se vai ATTACCO AL PIANETA TERRAsul blog del prof. Bardi, lo rivedrai con qualche commento.

      Riporto il mio (visto che siamo coetanei):

      QUESTO è UN ATTACCO VERO E PROPRIO.
      Io direi che l'Oceano Pacifico ringrazia tutti i paesi nuclearisti perchè tutti loro hanno sputazzato nelle sue acque. URSS e USA hanno sputato molto anche dentro i loro confini, Gran Bretagna e Francia molto meno, e di sicuro non in Europa. A questi si sono aggiunti India, Cina e Pakistan, QUEST'ULTIMO UN PAESE DOVE DA DECENNI CI SONO I RIFUGIATI AMBIENTALI...
      Da quello che ho visto si tratta di esplosioni nucleari (sotto e sopra terra) e si basa sui dati raccolti dalla Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Quindi il numero è accurato. Senza contare che molti esperimenti singoli possono contentere diverse esplosioni.

      Ho così scoperto che chi è nato DOPO luglio 1945 è nato nell'era Nucleare.

      Io sono nata quando GB, F, URSS e USA avevano fatto ben 302 esperimenti.

      Il video è bellissimo e fatto benissimo. Volendo, anche alieni interessati a noi potrebbero capirlo perfettamente. GRAZIE.

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  9. per ora conviene attaccarci al significato psicologico della parola in questione, cioè resilienza....

    la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino

    http://www.pietrotrabucchi.it/resilienza.asp

    cerchiamo di adattarci al momento nel quale ci tocca vivere.

    la natura prima o poi ce le farà pagare tutte.

    come ho sempre scritto io, il creatore ha dato l'intelligenza all'animale sbagliato....

    ora vado, tra poco devo cominciar a spadellare, come sempre.

    ripasserò!
    ciao a te ad a tutti.

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    1. Esatto Mandi, la resilienza non è INSITA NEI SISTEMI è da costruire perchè basta poco (una improvvisa riduzione di biodiversità) e crolla tutta.
      E se vale per gli aspetti fisici vale anche di più per gli aspetti psicologici.

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    2. Scusa se mi inserisco, ma la resilienza è insita in tutti i sistemi. Essa è infatti elemento fondamentale per poter mantenere l'equilibrio omeostatico, che è il fine e l'essenza di tutti i sistemi.

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    3. Non è corretto. La resilienza si può abbassare e l'equilibrio omeostatico sparire. E modificarsi.

      Sennò avremmo ancora i dinosauri.

      In psicologia, ma anche negli ecosistemi è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.

      Io ti tiro un pugno ma tu sopporti e vai avanti. Poi ti tiro un calcio, e vai avanti, ti innondo di aria inquinata e acqua sporca, e vai avanti, poi faccio venire, caldo, deserto, niente acqua (nemmeno quella sporca) per giorni e giorni, niente cibo, niente materiali per sopravvivere al caldo....avrai ancora resilienza?
      Tu magari no, ma altri si, quindi il sistema in toto resiste, RESILIA, ma con diverse forme dalle precedenti (gli esseri umani potrebbero non resistere, gli insetti si).



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  10. http://www.ilnuovomondo.it/artmanipolazionemediatica.htm

    Questo mi sembra un utilissimo decalogo per attuare la resilienza e l'arte del Rimedio-Evo.

    Ora un po' di svago:

    Poi, se uno vuole scegliere il decagolo, libertà innanzitutto.

    (esiste pure, per chi non lo conoscesse, il "De rerum Natura" opera di un poetastro di nome Lucrezio Caro morto, forse suicida, secoli e secoli fa, oltretutto.

    Ma sembra che sia un'opera di qualche interesse, visto che ancora c'è gente che se la legge, come d'altronde quella commedia detta "divina" che incredibilmente fornisce a tutt'oggi ispirazioni per spot pubblicitari.)

    Purtroppo non esistono fonti certe sul De-cagolo.

    Pare sia un'opera collettiva con forti radici italiche.

    E ancora più interessante è l'incunabolo conosciuto come "Fanculolo",

    invettiva d'origine tardo-ligure.

    Non pare ne esistono ormai copie stampate, tranne che sulla fronte di appasionati seguaci.

    Marco Sclarandis

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    1. Noam Chomsky è il più citato ultimamente.
      Ci feci anche io un post, tempo fa.
      E concordo, le sue dieci risposte sono utilissime per il RIMEDIO EVO.

      L'errore di scrittura (Decagolo) lo trovato in un sacco di siti (scolastici, sanitari...chissà perchè non leggono bene prima di pubblicare).

      Fanculolo pare sia un nano incazzato.



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  11. Il problema di fondo è che tutti hanno voluto gestire qualcosa di piu' grande delle loro capacità, il 'sistema' è cresciuto a dismisura e nessuno ha mai il coraggio di fermare qualcosa per sitemarlo, nel terrore abitudinario e immobilistico tipico degli umani, che vogliono cambiare tutto finchè il mutamento è a loro vantaggio ma non vogliono toccare nulla se hanno paura che ci perderanno qualcosa. Slogan e parole d'ordine ce ne sono state tante e il piu' delle volte solo per necessità o moda e senza neppure valutare i risultati con senso critico.Resilienza è una bella parola, ma contiene in sè una 'passività' , una reazione 'naturale', e non basta pronunciarla per possederla, bisogna averla già od ottenerla prima di poterla usare.
    Daniele

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    1. ESATTO.
      LA RESILIENZA SI COSTRUISCE OGNI GIORNO. Certo che se un sistema è grande (il mare) uno pensa di poterne abusare a volontà e continua a inquinarlo come se nulla fosse.
      Così l'atmosfera.
      O il suolo.
      Ma quando la resilienza di questi grandi sistemi si perde chi ci rimette? E' come quando si abusa della pazienza di una persona forte e gentile...è volere che siano tutti uguali e tutti obbedienti...

      ..........

      "L' umanità va livellata al gradino più basso, tutti vanno ridotti a schiavi e nella schiavitù unificati: Come fare? Abbassare il livello dell' istruzione, schiacciare e sopprimere le menti più evolute, da cui è sempre venuto solo danno, mai vantaggio. Tagliare la lingua a Cicerone, cavare gli occhi a Copernico, lapidare Shakespeare. Al mondo manca solo una cosa, l' obbedienza, e gli schiavi devono impararla dai capi, che stabiliranno le norme, le regole, le concessioni, i divieti, la depravazione; la corruzione sarà ammessa, anzi alimentata, fino a trasformare l' uomo in un rettile vile, abietto, crudele, e ogni trent'anni, per evitare la noia, per scaricare l' aggressività, verranno scatenate lotte spietate."

      Sigalev ne "I Demoni" di Fiodor Dostoevskij

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  12. Secondo me, con questo articolo, si torna in qualche modo alla Legge di Peter. L'incapacità, cioè, di far fronte alle complicazioni derivanti da un continuo avanzamento delle tecnologie, oppure, per dirla diversamente ma forse più giustamente, l'incapacità di comprendere sino in fondo le implicazioni di ciò che si evolve come ci evolviamo noi: distruttivamente. Insomma, prima si fa il danno poi non ci si accorge neppure di averlo fatto o si è incapaci di farvi fronte: la Legge di Peter.

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    1. Eccellente Robertone.
      Questo E' IL SEGUITO DELLE LEGGE DI PETER...

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  13. Quel suono lieve sinistro
    non è d’etichetta uno strappo
    non è topo che gratta la granapadana
    non è grillo che plettro riaccorda
    non è sveglia che trilla in errore d'orario
    è petrolio che termina anzi che inizia
    a fluire come fontana che sgocciola
    ascoltalo con udito d'artificiere
    è bomba innescata da orde di Attila
    e ticchetta spensierato ed ottuso
    in asilo chiassoso gremito d'Eve e Adami
    se non vuoi questo rimbombi di vuota rovina
    finchè sei in tempo spegni la miccia.

    Marco Sclarandis

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  14. Ode a Rita Levi montalcini

    Non so come sia da oggi Rita
    ma credo tu con Lucy stia nella savana
    e di Simba la criniera calda
    vi faccia da divano e da orologio
    lo sbadiglio e il suo respiro
    vi vedo a dirvi a gesti ed a sorrisi
    cose dal tempo e dal cemento qui impedite
    non sei di qua svanita Rita
    che di tue orme vite sono impresse
    ben più che d’effigi le monete
    dicci ogni tanto qualche cosa
    dal tuo regno illimitato facci da centralinista
    della sconfinata rete di tutti gli antenati.

    (Lucy è una famosa
    ominide di tre milioni di anni fa rinvenuta in Africa decenni or sono e
    ritenuta una capostipite dell'umanità intera)

    Marco Sclarandis

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  15. Ciao Marco. L'ho saputo adesso. 103 anni ben vissuti. per lei e anche per noi.

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  16. Per favore qualcuno sa dirmi da dove viene l immagine artistica di inizio pagina? è un murales? Un quadro? Qualche dettaglio?

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.