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Tentiamo, in un mare di informazioni spesso contrastanti, di osservare la realtà con senso critico, con onestà e senza sentirci depositari della verità.
giovedì 25 febbraio 2010
Fortuna o Destino?
Il tessuto sociale su cui è intrecciata la trama dei rapporti tra le persone è imbevuto di qualcosa che lo fa assomigliare più ad un caos emozionale piuttosto che ad uno scambio di risorse e di opportunità, una sinergia di diverse abilità che dovrebbero aiutarsi vicendevolmente nella crescita e nell'attuazione di quella realizzazione di cui si parla nella costituzione. L'altro giorno mi è capitato di discutere con un tale sulla differenza che c'è tra fortuna e destino. Si discuteva della improbabile vincita ad un qualsiasi gioco. Lui diceva che è questione di fortuna, io sostengo che è destino. Non voglio discutere sul fatto che sia giusta la mia o la sua definizione. Ambedue hanno la loro ragione. Ma che sia la stessa cosa, come sosteneva il tizio, assolutamente no! Io credo che ognuno sia artefice del suo destino, e dietro questa affermazione voglio significare che non accetto tutto ciò che accade supinamente. Affidarsi alla fortuna è come aspettare che ti arrivi la manna dal cielo. Questo è esattamente l'atteggiamento di un popolo assuefatto dalla televisione, preda dei gratta e vinci, che non fa nulla per cambiare il corso di una storia nefanda che ci sta travolgendo, attraverso gli episodi di malaffare: mafia, corruzione, nepotismo, evasione fiscale, ruberie e crimini ai più alti livelli sapientemente mascherati, e che quando vengono scoperti suscitano, in un popolo assuefatto dalla defilippi e dal grandefratello, una tiepida, se non nulla, ma comunque sempre non adeguata risposta.
Credere, come me, nel destino, vuol dire che, rimboccandosi le maniche, ci si può adoperare per cambiarlo. Significa cercare di porre rimedio a ciò che, tanti anni di fatalismo della fortuna hanno creato, assieme all'ordito sapiente di chi è riuscito a coltivare nella popolazione questa convinzione. Come si può ancora credere che un colpo di fortuna ti cambi la vita? Non lo so. Forse la mancanza di una coscienza storica gioca, però, un ruolo importante. Certo, non manca l'esempio di quello che con un euro ne ha vinti centomila, o un milione (classica obiezione di chi crede nella fortuna), ma, voglio dire, questo contribuisce a mettere a posto il panorama nazionale, o piuttosto, come dovrebbe, fa incazzare per la mala distribuzione delle risorse? E così anche un altro schiaffo a chi vive di stenti è stato dato... Non è fortuna questa. E' il "contentino" che viene elargito per sedare gli animi, e far credere che tutto è possibile. Ma solo perché c'è chi ci crede.
Bravo! E dopo che hai vinto il tuo milione di euro cosa fai? Te ne freghi degli altri e te lo godi!!! Bravissimo! Suscitando l'invidia e l'approvazione di tanti altri, che al posto tuo farebbero lo stesso, ma che in fono in fondo ti detestano: perché tu ce l'hai fatta e loro no. AAAHH, che soddisfazione! Credo che sia proprio questo che si sta facendo: indebolire il tessuto sociale per asservirlo. La fortuna in cui crede il tale delle faccenda in esame, in parole povere, è artificio. Il destino di cui parlo io, è in divenire. E' necessario costruirsi il futuro con la fatica delle proprie mani. Chiaramente è faticoso e snervante, invece sedersi in poltrona e pensare che prima o poi ci cadrà addosso la fortuna, è comodo tanto quanto sbagliato: nei fatti sta avvenendo un peggioramento che coinvolge tutti e col quale tutti, prima o dopo, avremo a che fare. La colpa maggiore ricadrà nell'animo di chi non si è svegliato dal suo torpore, coinvolgendo nel disastro anche chi ha fatto tutto quanto gli è stato possibile per evitarlo.
Io non credo nella fortuna. Credo invece nel susseguirsi di causa ed effetto; credo che se una società matura avesse insegnato gli sbagli commessi nella storia, invece di nasconderli o riscriverli come atti ineluttabili quando non, addirittura, ridefinirli giusti (causa), ora non ci ritroveremmo a commettere di nuovo gli stessi errori ed a vanificare le poche giuste conquiste (effetto). E tu, credi nella fortuna o nel destino?
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Pienamente d'accordo con te che fortuna e destino, nel modo in cui li intendi tu, siano due cose completamente diverse ed anch'io, come te, credo nel destino così inteso. Attenzione però, che forse, il tuo interlocutore intendeva che fossero uguali (o comunque molto simili) intendendo destino come qualcosa di scritto da qualche parte, che non conosciamo, ma comunque ineluttabile. A quel punto anch'esso è indipendente da noi e quindi non è diverso dal concetto di fortuna o sfortuna.
RispondiEliminaCerto, se lui lo intendeva in questo senso, ciò dimostra ancora di più quanto fosse invischiato in questo fatalismo che, giustamente, condanni e che finisce per togliere scopo ad ogni sforzo di mutare il proprio destino.
Straquoto la tua affermazione che la percezione erronea (perché la probabilità di vincita è così bassa che non va neanche presa in considerazione, anche se non c'è niente di male a provarci) che un colpo di fortuna ti possa cambiare la vita, contribuisce a tenere buone le persone che, altrimenti, prendendo pienamente coscienza della necessità di cambiare la propria condizione attivamente, sarebbero molto meno malleabili e disposte a tollerare tante ingiustizie.
Si dovrebbe imparare dai propri errori e questo dovrebbe valere non solo a livello individuale, ma anche di popolazioni. Purtroppo questo non accade, soprattutto nel secondo caso, perché c'è chi ha avuto dei vantaggi da quegli errori ed ha tutto l'interessa a confondere le acque.
Siamo essere razionali ed emotivi e le nostre decisioni possono dipendere più dall'uno o dall'altro aspetto della nostra natura, è difficile dosare sapientemente, ogni situazione richiede modalità sue proprie di valutazione, ma in generale dovremmo usare la razionalità molto di più di quanto non lo facciamo ora. È giusto che teniamo conto anche dell'aspetto emozionale, che lo ascoltiamo, in qualche caso può suggerirci che non stiamo prendendo in considerazione tutti gli aspetti importanti, in altri non abbiamo gli strumenti necessari per prendere una decisione dal punto di vista razionale, ma ogni volta che la prendiamo in modo emozionale (a parte pochi casi) ci stiamo esponendo alla possibilità di grandi errori e soprattutto di non poter imparare da essi, perché da una decisione razionale si impara, quando è sbagliata, ma da una emotiva no, è probabile che la riprenderemo allo stesso modo in futuro, in attesa di essere... più fortunati.
Infatti ciò che dico e non dico (ho provato a giocare un po' su questo, anche se non so se il risultato sia buono)è proprio che non credo al destino già scritto - che anche se non è l'equivalente di fortuna, è molto simile -, ma nel destino che scriviamo noi stessi giorno per giorno, con le nostre azioni. Aggiungo anche che da una decisione o scelta emotiva, si rischia di non imparare anche qualora risultasse giusta, proprio perchè presa sull'onda di un'emozione. Si rischia di rifare la stessa scelta anche su situazioni che, apparentemente simili, ci stimolano a quella emozione che abbiamo già provato, con risultati a questo punto, incerti, lasciati alla "fortuna". Obbie, come al solito, il tuo commento è talmente complementare al mio post, che mi verrebbe da proporti, la prossima volta, un argomento che poi tu svilupperai per pubblicarlo. Grazie.
RispondiEliminabè, sarebbe bello poter contare su di un destino fortunato!
RispondiEliminaBuondì, sbullonati dromedaristi!
PS: ho fatto un nuovo post sul mio "blogghetto"!
mah!
RispondiEliminacompito difficile stabilire se credere alla fortuna od al destino!
a parte il fatto che io non li metterei sullo stesso piano.
in teoria la fortuna è qualcosa che ti capita all'improvviso addosso, mentre il destino è quello che ti "deve" capitare perchè già scritto.
io non credo nè alla fortuna, nè al destino!
tutte e due te le devi creare.
infatti se non giochi non puoi vincere, di conseguenza non giocando non potrai essere tra i fortunati, mentre giocando se vinci sei fortunato alla faccia degli altri, ma solo perchè ha partecipato.
il destino?
se prendi l'autostrada in senso contrario e ti pianti contro un tir, non era il tuo destino, ma te la sei cercata.
se invece tu con un tir vai contromano contro un'auto, non è che era destino del conducente dell'auto di finire contro il tuo tir, ma sei tu una testa di cazzo che lo hai coinvolto nella tua bravata.
non esiste neppure il caso.
perchè io non vengo scelto a caso tra migliaia di persone per vincere un falso premio dall'euronova od alla postal market, ma semplicemente l'euronova o la posta market mi hanno collocato nei loro tabulati.
non a "caso" io per "fortuna" riesco a costruirmi il mio "destino"!
spero di essermi spiegato, perchè io non ci ho capito un cacchio!
Caro Mandi, anche io non ci ho capito una cippa, ma ecco, quello che volevo significare col post, è che credo in un destino in divenire: non credo nel destino scritto. sul blog Schiavi o Liberi ho visto questo video che spero piacerà a chi vorrà vederlo. Riguarda l'anteprima del No B Day dello scorso 5 dicembre. E' un valido esempio di cercare un modo per cambiare le cose. Spero che leggiate anche il post dal quale l'ho scoperto .
RispondiEliminafortuna? destino? io credo che non siano concetti comparabili sullo stesso piano.
RispondiEliminaè vero, il destino è quello che ognuno si costruisce con la volontà, la caparbietà, lo studio, la determinazione, i sacrifici, le scelte.
ma un pizzico di fortuna comunque ci vuole sempre nella vita, senza di essa sarà dura raggiungere gli obbiettivi che ti sei prefissato. ve lo dice una che non ha mai trovato porte spalancate sulla sua strada, ha sempre dovuto lottare il doppio di altri nelle stesse condizioni, proprio per la latitanza delle dea bendata, sia nelle cose importanti, sia nei piccoli contrattempi di tutti i giorni.
poi non la vedo così negativa se qualcuno compra un biglietto e spera di assicurarsi vincendo una vita meno tribolata. a meno che non sia un giocatore patologico, continuerà comunque a impegnarsi con le sue sole forze per un futuro migliore, non credo che si stravacchi in poltrona aspettando la manna dal cielo.
mi ricordo quando tanti anni fa c'era solo la lotteria di capodanno come unica dispensatrice di sogni. passavo i giorni prima dell'estrazione immaginando di trovarmi in mano il biglietto vincente, beh non immaginavo tanto una vita da sogno, ma mi impegnavo con cura quasi maniacale a risolvere tutti gli aspetti logistici, organizzativi, togliendomi passo dopo passo tutti i problemi, tutti i macigni che gravavano allora sulle mie spalle.
era una bella fatica, a volte ci facevo la nottata. da quel periodo ho imparato a sperare nei premi minori, non ti cambiano la vita, ma nemmeno te la complicano, te la migliorano solo un pochino, e non ti tolgono il sonno.
comunque, come dico sempre a un mio amico che sostiene che la sfortuna non esiste, ma sei tu che fai cazzate, secondo me se ti butti da un aereo senza paracadute te la sei cercata, ma se ti butti con un paracadute che poi non si apre...allora sei sfortunato.
buonanotte a tutti
lily
Lily, ciao!
RispondiEliminaLa fortuna - o sfortuna - non esiste!
Cento, mille, un milione come te, che lo facciano (giocare) anche solo un periodo della vita, o solo una volta, fanno la ricchezza di chi guadagna dal gioco. E se ti butti giù dall'aereo e il paracadute non si apre, la fortuna non esiste neanche li. Chi ha ripiegato il paracadute in maniera da non aprirsi correttamente è responsabile. Causa ed effetto. Rientra nelle statistiche ed è perfettamente prevedibile. Con ciò sono d'accordo anche io che se qualcuno ci prova non ci sia nulla di male, ma illudersi è il male. Infatti quello che ho creduto di mettere in risalto è che fortuna e destino sono due cose ben diverse, cosa che invece non traspare nel discorso generale con la gente, che ricordiamolo, in Italia ha grosse lacune informative. 15 milioni di persone che sanno a malapena leggere e scrivere, ma che non comprendono il significato di un cartello con una frase scritta sopra (che siano tutti quà nel basso ferrarese?). 6 milioni di analfabeti! Una piaga sociale sono gli analfabeti d'italia . Avevo fatto anche un post dove citavo, a proposito di ignoranza, quel link.
ciao roby
RispondiEliminal'ora è un pò tarda e forse sono poco lucida, ma, se ho capito bene, tu metti in relazione il gioco con l'ignoranza? non credo che sia così, nella mia vita ho visto tanti semi analfabeti non averne nessuna propensione, e tanti professoroni inseguire la dea bendata con molto accanimento.
penso che tutti siamo più o meno consapevoli che il banco vince sempre, ma a volte non è proprio il miraggio della facile ricchezza quello che spinge, ma il gusto dell'azzardo, qualcosa di incoscio che si agita in molti e che non è facilmente spiegabile razionalmente.
divertente (amaramente) quella scritta sul muro, mi ha ricordato un cartello che vidi molto tempo fa (per dirti che l'ignoranza non è solo di oggi) sul muro di una casa disabitata, dove qualcuno teneva un cane alla catena. diceva "lo vostro cane abaia tuto il giorno, levatelo perfavore"
ho letto anch'io con orrore il rapporto istat sul grado di alfabetizzazione italiana. credo di averne parlato anche qui del fatto che seguendo i miei figli ho visto progressivamente scadere il livello di insegnamento. secondo me c'è stata, non so se consapevolmente o meno, la volontà di appiattire la scuola dell'obbligo. infatti una volta erano analfabeti di ritorno solo quelli che avevano solo la licenza elementare. le medie quando non erano dell'obbligo (ed io ho avuto la fortuna di frequentarle) erano già una scuola d'elite, dove si insegnava veramente e chi non ce la faceva era respinto. quando sono passate obbligatorie è stato tutto forse facilitato, forse banalizzato, non so, e come ripeto, non so se ci sia stata una precisa volontà vendicativa, o se è stata solo una valutazione sbagliata senza rendersi conto delle conseguenze. ma il risultato è sotto gli occhi di tutti, e la cosa grave non è tanto qualche doppia o qualche accento sbagliati, ma il fatto che anche il senso di quello che si sente è poco comprensibile per questi analfabeti, e sono anche incapaci di elaborare con una certa proprietà il proprio pensiero, dargli forma compiuta e comunicarlo chiaramente agli altri.
poi, va beh, i giovanissimi stanno elaborando un sistema di comunicazione diverso, pc, messaggini, grugniti, loro si capiscono così, forse la nostra cultura è superata, chissà...
buonanotte
lily
Ciao Roby e ciao a tutti!!!
RispondiEliminaSono d'accordo sul fatto che il destino sia anche legato alla determinazione con cui una persona cerca di raggiungere gli obiettivi. Sono d'accordo sulla statistica, sono d'accordo sul fatto che gli italiani in qesto periodo storico sono particolarmente obnubilati da un eccesso di tecnologie versus una abissale ignoranza (vero, la scuola è peggiorata. Ai miei tempi - Liceo scientifico fine anni settanta - si insegnava la teoria di Darwin...adesso è sparita...dappertutto...sennò come farebbe il Papa a essere convincente).
Tuttavia la Fortuna esiste.
Nascere in Occidente è più fortunato che nascere nei paesi poveri.
Nascere donna è meno fortunato che nascere uomo.
Nascere sano è fortuna.
Anche io come Lily ho dovuto sudare tutto ciò che ho ottenuto e sono nata in una famiglia povera e poco colta.
Potrei essere dirigente adesso, ma ahimè non accetto compromessi politici e quindi non solo ho rinunciato alla carriera ma sono andata via per ricominciare da capo. Ma lo rifarei, sono convinta di essere sulla strada giusta. Nonostante il conto banca pianga.
Nel Rapporto 2009 della Fondazione Agnelli sulla scuola in Italia risultano tanti divari (geografico, genere, tecnologico, etnico e socioculturale), ma soprattutto risulta che non c'è un ricambio, che i figli dei notai faranno i notai e i figli degli operai gli operai. Già, io figlia di operai ero bravissima al Liceo ricco frequentato dai ricchi, sono andata all'Università, gliel'ho messa tutta, ma sul mercato del lavoro non esistevo, non avevo le conoscenze. Alla disperata ho fatto concorsi pubblici per entrare nella Pubblica Amministrazione, ma anche lì una guerra, 20 concorsi dove arrivavo sempre a un filo dal vincitore, finchè non entrai in un comune disastrato, dove nessun raccomandato voleva andare, troppo lavoro. Però ho acquistato professionalità e infatti avrei dovuto proseguire, a patto di compromessi. Che non ho voluto.
FORTUNA O DESTINO?
P.S. questo governicchio ha aumentato il numero di concorsi per vincere soldi tanti soldi. 5 euro per turista per sempre sono tantissimi, io infatti ogni tanto metto un paio di euro sull'enalotto. SOLO CULO lì. E sapeste quanti laureati colti del "ricco" nord nutrono speranze in quel senso. Ci hanno demoralizzato, quello è sicuro.
Per quale motivo nascere qui è meglio che nascere altrove, se non per una determinazione di alcuni uomini, a scapito di altri, che hanno fatto, delle terre più ricche del mondo, un territorio da saccheggiare, e del loro popolo uomini da schiavizzare? Interessanti anche i commenti sull'altro mio blog .
RispondiEliminaRoby questo non cambia lo stato di cose.
RispondiEliminaI "se" e i "ma" su ciò che non doveva accadere ma è accaduto, non mutano la realtà, e la realtà con la sua dura Verità è la seguente:
Nascere donne in Burkina Faso è più sfortunato che nascere uomo a Milano.
Se è per quello anche nascere donna è più sfortunato che nascere uomo, in generale, ma vedo che nemmeno tu l'hai colta questa piccola verità.
Chi ha figlie femmine dovrebbe fare loro un corso di sopravvivenza più dedicato e secondo me lo dovrebbe fare il padre, il primo uomo che una donna incontra nella sua vita e sulla cui immagine si formerà il suo rapporto con gli altri uomini.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaprima rimpatriata dei dromedaristi
RispondiEliminatroverete le indicazioni sulle e-mail che vi ho mandato
per chi si vuol aggregare, mi contatti, a me od ad latri tramite e-mail.
Ho prenotato per il 14 a pranzo.
sono rimasto vago sul numero, ma non ci sono problemi.
errata corrige:
RispondiEliminaa me od ad altri
ma quì si latita!
RispondiEliminala redazione, anche se nullafacente, si considera offesa!
Hai ragione Mandi.
RispondiEliminaMa cosa ci è successo a tutti?
Io averei delle considerazioni O.T.
RispondiEliminaPrima di tutto la par condicio.
È stata fatta per consentire a tutti le stesse opportunità. Sicuramente poteva essere fatta meglio, comunque la necessità di farla c'era e nasceva dal fatto che il cavaliere aveva degli spazi molto maggiori degli altri e questo avrebbe alterato il risultato elettorale.
Alla fine a cosa ha portato? Esattamente all'opposto, lui continua tranquillamente ad avere tutti gli spazi che vuole (a parte Porta a Porta, ma ne ha tanti altri), gli altri non hanno più neanche gli spazi dove normalmente potevano dire la loro (e rigorosamente contrappesati).
Non mi sembrano equilibrate delle elezioni dove una parte politica può farsi sentire molto più delle altre.
Mi fanno pensare a quella pubblicità: "Ti piace vincere facile?"
Dani, ti chiedo scusa se ti ho dato questa brutta impressione, ma ti assicuro che sono un femminista convinto. E sono solidale con te per tutto quanto hai passato e stai vivendo a causa del sistema schifoso col quale va avanti la vita in italia. Semplicemente non classifico fortuna ciò che accade in relazione ad un determinao agire. E' ovvio che oramai, per rimediare, bisognerebbe rivoltare il mondo. Anche io mi ritengo fortunato per essere nato quì piuttosto che in africa, ma ritengo che il caso non esiste, e che le nostre vite siano legate, sempre attraverso una legge di causa/effetto, ad un obbiettivo più alto che non quello di arraffare e sfruttare tutto il possibile. Credo dunque, che se si riducesse drasticamente l'egoismo, nascere in qualsiasi posto del mondo sarebbe ugualmente bello, o diversamente, ma comunque bello, lontani da una logica di violenza e dolore.
RispondiEliminaHo latitato per lavoro, come voi del resto, ma domani pubblico. Per quanto riguarda la "par condicio", il riferimento a quella pubblicità è azzeccato. Ci ho pensato pure io.
Sul sito IDV si può mandare una mail di protesta a Mauro Masi, il direttore generale RAI, per esortarlo a riprendere le trasmissioni soppresse a causa di queste elezioni.
Per ora buona notte.
@Roby:
RispondiEliminaMauro Masi:
Ha ottenuto alte cariche governative fra cui, più volte, quella di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Capo di Gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri durante il governo "Berlusconi II" e "Berlusconi III".
Ha militato in due governi naneschi!
Il 2 aprile 2009 il CdA della Rai lo ha nominato direttore generale in sostituzione di Claudio Cappon. Le sue prime nomine e la scelta di togliere i canali Rai Sat dalla piattaforma Sky hanno suscitato molte polemiche.
Mi piacerebbe sapere da che parte "pendevano" i voti avuti per avere la carica.
Ovviamente togliendo i canali Rai dalla piattaforma Sky ha fatto un favore al nanetto, perchè molte aziende hanno spostato la pubblicità sui canali mafiaset più seguiti che quelli "nazionali", andando ad incrementare il "povero" conto corrente personale della "famigghia" arcorese!
non mi sembra un uomo che imparziale!
opinione personale, ovviamente.
Altro ché personale Mauro!
RispondiEliminaMotivo di più per subissare questa "personcina a modo" di mail che lo esortino a fare il contrario di quello che fa; intese che quello che fa è dare man forte a testadasfalto.
Un buon giorno a tutta la truppa!
Roby grazie. Lo sapevo, o forse lo sospettavo che tu fossi così, ma mi piaceva avere le tue belle parole scritte. E sono d'accordo al massimo con il fatto che l'egoismo ha disunito l'umanità, facendo credere alucni migliori di altri e gestori del destino di chi non era in grado di difendersi.
RispondiElimina