domenica 20 marzo 2011

Gli “Atomisti”

Ho l’impressione di vivere in un incubo: gli accadimenti, soprattutto degli ultimi 3 anni, sembrano, nella mia povera mente resa vulnerabile e sensibile dal protratto lavorare in condizioni umilianti, il preludio ad una catastrofe; considerando la scarsa attitudine dei potenti  a valutare l’impatto del loro agire in rapporto all’ambiente, otre che alla convivenza civile dei popoli (cosa della quale non potrebbe fregargliene di meno), il 2012 come data della fine del mondo non mi sembra più così astrusa.
La lettera di Celentano scritta al Corriere della Sera, che mi pare abbia avuto poco rilievo sui blog, a me invece è sembrata degna di nota, anche se ancora non ho avuto occasione di approfondire la chiosa finale riguardante Renzi, e che forse potrebbe essere ironica. Mi informerò dopo aver scritto questo post, tanto non è rilevante a questo fine.

La quantità di commenti negativi alla sua lettera al Corriere è rilevante, quanto lo può essere aver chiamato “ipocriti marci” Berlusconi e Casini; ma qual è la novità? La novità, se così si può chiamare, è che non ne ha sbagliata una (a parte quella di Renzi che ancora non conosco); infatti avere una centrale nucleare sul proprio territorio, per quanto si voglia dire, non è paragonabile al fatto di averne una a 250 Km in caso di incidente, e molto rilevante è anche il fatto che si debba ancora andare a votare su un argomento già votato, e che ha sancito l’avversione al nucleare dell’Italia. Feci un post oltre un anno fa, sempre su quest’argomento, ma purtroppo mi trovo a doverne scrivere ancora.
Dove stiamo andando? A parte verso una guerra nel Mediterraneo, voglio dire. Sono piuttosto pessimista: ho smesso di credere che ad un certo punto ci sarà una presa di coscienza da parte di tutti - anche da parte dei potenti - e ci si risveglierà finalmente dall’incubo della guerra/disastro ambientale/violazione dei diritti dell’uomo che, con un piccolo e semplice sforzo da parte di tutti i governi, sarebbe facilmente risolvibile.
Voglio citare un filosofo greco vissuto tra il 4° ed il 3° secolo a.c., Democrito.

Democrito sul mio libro
Questo filosofo, uno dei padri della filosofia “Atomista”(ma guarda il caso! Penso che si stia rigirando nella tomba), mi ha particolarmente colpito, anche se sono all’inizio del mio percorso volto allo studio della filosofia; percorso che ho iniziato con la lettura di un manuale scolastico prestatomi gentilmente da un amico. Gli atomisti avevano sviluppato un pensiero filosofico in un periodo storico chiamato dei presocratici, anche se, Democrito, che faceva parte ormai degli ultimi portatori di quel pensiero, cronologicamente era contemporaneo di Socrate (che fremo per leggere).
Democrito diceva, 2300 anni fa’: «Non devi aver rispetto per gli altri uomini più che per te stesso, ne agir male quando nessuno lo sappia più che quando lo sappiano; ma devi avere per te stesso il massimo rispetto ed imporre alla tua anima questa legge: non fare ciò che non si deve fare». Come dire, almeno per me questo è l’insegnamento, la mancanza di rispetto per gli altri implica la mancanza di rispetto per se stessi, e ciò che non si deve fare è esattamente ciò che arreca danno a qualcuno o a qualcosa, o infrange una legge. «Il bene non sta nel non compiere ingiustizie, ma nel non volerle». In questa frase si mette in risalto la volontà di perseguire il bene al di là delle azioni, che possono essere giuste, ma che senza la volontà precisa di giustizia prima o poi potranno cadere nell’ammettere l’ingiustizia come fine di bene, cosa inequivocabilmente errata. «Una vita cattiva ed insipiente non è un vivere male,ma un lungo morire». Questa frase si commenta da se. È la fase in cui gran parte del popolo italiano è suo malgrado relegato da una politica che sarebbe quasi auspicabile fosse inesistente.
Citando dal manuale di filosofia “la filosofia morale di Democrito fa dell’equilibrio e della misura il supremo ideale della condotta”, come parlare in marziano se lo si rapporta ai giorni nostri.
Il valore dell’Etica è immenso per la Civiltà; in una Civiltà i valori di uguaglianza, rispetto, diritti e doveri da rispettare sono imprescindibili, e credo sia per questo che vengono minimizzati ed elusi con vili sotterfugi in palese violazione etica, come, ad esempio, mantenere un’opinione pubblica male informata ed un livello di scolarizzazione basso.

Questo libro dovrebbe
chiarire il concetto
Mi trovo ancora a dover dissertare sulla parola individualismo, perché se siamo in questa situazione è anche per questo motivo: il falso individualismo. Quello in cui ci vogliono far cadere non è individualismo perché non tiene conto di un’ampia fascia temporale nella quale misurare i vantaggi personali; vantaggi che ci possono essere solamente curando l’aspetto collettivo delle scelte, delle politiche, del vivere.
Bisogna solo far capire a chi ancora non ci è arrivato, che il falso individualismo personale nel quale ci fanno cadere, sta alimentando il degrado socio-culturale che ci porta inevitabilmente ad una perdita di diritti (come  già sta accadendo ad esempio nell’ambito lavorativo); sta alimentando le lobby economiche che, nonostante la crisi, si sono arricchite sempre più; sta alimentando la nostra caduta in condizioni peggiori rispetto a quelle che avremmo avuto perseguendo un ideale di individualismo vero con reali vantaggi personali, fatto di rispetto gli uni per gli atri, fatto di coesione sociale autentica.
Quelli che si lamentano e che non fanno nulla, che non alzano un dito - tanto per usare qualche metafora - per cambiare le cose, è come se mi stessero seduti sui testicoli.

6 commenti:

  1. Roby, come spesso accade nei tuoi post ci metti l'anima, ci metti tante cose che ti stanno a cuore nel momento in cui lo scrivi, tante considerazioni ed il filo portante non è sempre facile da cogliere.
    Concordo con gran parte di quello che affermi, questo è un periodo così pieno di sconvolgimenti, di avvenimenti internazionali che stanno cambiando (o meglio cambieranno) molte cose nel nostro futuro e dovremmo fare tutto quello (quel poco) che possiamo per far si che i cambiamenti vadano nella direzione giusta.
    Non concordo invece (almeno non del tutto, si tratta di una sfumatura) sul fatto che l'intenzione di agire per il bene sia più importante dell'azione. Io la metterei così, come valore da interiorizzare per una persona che è alla perenne ricerca del bene è giusto, come principio condiviso invece no. Perché siamo pieni di chi giustifica azioni sbagliate con buoni propositi. Dunque per le mie azioni, se sono onesto con me stesso, è importante anche l'intenzione, mi aiuta a non limitarmi ad azioni esteriori, ma non accetto da parte di altri la giustificazione che era buona l'intenzione. Del comportamento altrui guardo le azioni ed i frutti delle loro azioni.

    Contestualizzando agli avvenimenti di questo periodo, è buona l'intenzione di aiutare i ribelli, di impedire che vengano sterminati da Gheddafi, ma se da questo ne discendono bombardamenti che vanno oltre attacchi alla contraerea e puramente intimidatori, ma finiscono per colpire (involontariamente ci mancherebbe!) o civili, non ci sto più.
    Intenzione buona che porta ad azione sbagliata.
    Preferirei intenzione sbagliata (preservare i loro interessi - che poi lo sappiamo in realtà è sempre così), ma azione corretta, nessun attacco a civili, neanche per errore e di striscio, azione diplomatica prevalente ed azioni militari limitate o nulle, al limite solo minacciate.

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  2. Celentano mi sta simpatico. Dai tempi della Via Gluck era ambientalista.
    Ma è anche stato un democristiano di ferro e il suo paternalismo di fondo lo mette in risalto.

    E comunque, per quanto meritatamente, è sempre pur stato un privilegiato, e sappiamo dai tempi di Marx che chi deve correre dietro al cibo non ha tempo di pensare.

    Quindi potrebbe pensare meglio.

    Poteva semplicemente dire di ANDARE A VOTARE PER IL REFERENDUM SUL NUCLEARE.

    Senza citare Renzi con una incomprensibile giravolta sulle capacità politiche (che ci azzecca?) e senza sempre fare il solito rosario di buone intenzioni.

    Io magari posso avere pessime intenzioni (ogni tanto vorrei vedere qualcuno morto), ma agisco per il meglio perchè sono dotata di etica civile.

    Parlo poco e agisco di più, e sempre per il BENE COMUNE.

    Rubare combustibile all'astronave che mi porta in giro nell'Universo lo trovo STUPIDO.

    Ma io sono cosciente di essere un individuo che fa parte di un tutto, e non un tutto a se stante che usa il prossimo come un parassita.

    Come ha scritto Aldo nel post precedente il parassita non fa MAI morire l'organismo di cui si nutre.

    Ma noi esseri umani, ultima scorreggia dell'universo pensiamo di poterlo fare e uscirne vivi.

    AUGURI A NOI e sorpattutto a quelli che ci seguiranno e che ci ricorderanno come degli stupidi idioti.

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  3. In questo post, mi rendo conto di aver voluto dire troppe cose, e quindi di aver scritto qualcosa che forse non ha un filo portante, se non quello di aver voluto scrivere di alcune cose che negli ultimi venti giorni mi hanno assorbito, influenzato, come ad esempio i miei primi passi nella storia della filosofia. Ed anche la lettera di Celentano, mi è sembrata un bel modo per esprimere il dissenso al nucleare, di divulgare un appello da parte mia con la preghiera di Celentano. È pur vero che siano ovvietà, per noi, ma evidentemente non per tutti, altrimenti sti maledetti non sarebbero lì a dettar legge, o quantomeno a provarci.
    Celentano lo dice:"Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati."
    Io non credo che saremmo spacciati, per lo meno non dal punto di vista del nucleare (comunque hai visto mai che facciano sul serio!), ma dal punto di vista economico sarebbe il colpo di grazia! Mai si faranno, a mio parere, le centrali nucleari, alla stregua del ponte sullo stretto; sarebbe solo un'emorragia finanziaria che ci porterebbe al collasso sociale, al default.
    La sfumatura.
    Credo che sia proprio una sfumatura, che si può non cogliere oggi, ma che nel messaggio di Democrito sia implicita: lui dà per scontato che non si debba compiere, fare, l'ingiustizia, ma non che si voglia dentro se stessi perseguire la giustizia come ideale; per cui, come salvezza di se stessi, dovrebbe esserci la ricerca interiore volta al bene, dando per scontato che, comunque, anche qualora si sia mossi costretti da leggi o altre cose fuori da se stessi, non si possano e non si debbano compiere ingiustizie, cosa che di per sé sarebbe auspicabile anche solo come alternativa all'andamento della società odierna.

    Pensate che utopia un mondo dove, anche se non convinti nel proprio animo, non avendone cioè la volontà ultima, si compia ugualmente la giustizia. Impensabile.

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  4. Ciao Roby. La civiltà è alzare il livello di ETICA CIVILE anche al di là del proprio pensiero.
    A chi di noi non è successo di desiderare la morte, la malattia di qualcun'altro perchè ci sentivamo offesi o umiliati???
    Tutti credo.
    Un collega, un vicino di casa, un automobilista, un parente.
    ma non è successo nulla, se non qualche parolaccia tra sé e sé.

    Ecco perchè la società con le sue leggi che governano i rapporti tra gli esseri umani (e che ora devono governare sempre più i rapporti con l'ambiente) serve a portare i nostri istinti al livello della ragione.
    La democrazia è il livello più alto finora raggiunto (o tentato di raggiungere) perchè ritiene tutti gli esseri umani uguali nei diritti e nei doveri, ciascuno secondo le proprie responsabilità e capacità.

    Io ho diritti uguali a tutti gli altri, ho doveri di cittadinanza che devo e voglio espletare e soprattutto devo partecipare al bene comune con le mie capacità assumendone le responsabilità.

    In Italia questo non accade, anzi c'è stato un retrocedere sul modello della democrazia partecipativa (a mio parere germoglio della democrazia superiore ovvero quella condivisa), legato a una legge che mi impedisce di scegliere i miei rappresentanti.
    occorre rirpendere quel modello e poi proseguire, facendo crescere i futuri italiani, giovanissimi e giovani, con il senso della Nazione e delle Istituzioni.

    Adesso è impossibile.
    Il linguaggio orribile usato dai politici (si è passati dal paludato politichese agli errori di grammatica condidti da insulti e urla), supportato da una fanatica masnada di media, sopportato con una lassismo di convivenza dai cittadini italiani, timorosi della qualunque perchè portati alla paura da un governo senza pensieri ma solo tante parole, ecco che ci serve tornare alal democrazia partecipativa, allo scegliere chi va al governo e al nostro contemporaneo crescere.
    Crescere come cittadini perchè se non siamo in una dittatura e in una teocrazia o in una aristocrazia o reame dle principe rospo, ci dobbiamo e dobbiamo volere controllare l'operato dei nostri governanti che sono lì per fare il meglio del Paese e non il melgio eslcusivo del loro interesse.

    Come se poi tutto quello non gli si ritorca contro.
    Loro non ci arrivano, noi vediamo di capirla questa semplice verità.

    O.T.
    Ma la Lega pacifista non vi fa ridere? una pace poi SOLO PER LA PADANIA (entità inesistente) e solo per il timore - aita aita - di multitudini di immigrati, tutti neri tutti sporchi tutti stupratori tutti assassini.
    LA Lega democratica e anitislamica che approva Gheddafi solo perchè deve tenere lontani da noi, bianchi e belli (sic), i neri sporchi e farabutti delle sue parti.
    Siamo in un momento storico dove Bossi sembra uno statista, vi rendete conto???

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  5. UFFAAAAAAAAA
    stavo corregendo e mi è partito INVIA...
    scusate gli errori...

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  6. Roby, il mio non voleva essere una critica al tuo volerci mettere tanto, ci mancherebbe.
    Riguardo alla sfumatura mi pare che quello che dice Daniela sia sulla linea di quanto affermavo: ci atteniamo alle regole - o almeno dovremmo - ci accontentiamo anche se qualcuno lo fa in maniera non convinta, non credendoci, solo perché deve per evitare sanzioni.
    Quello che dicevi tu era più alto, parli della ricerca continua del bene e sulla necessità di quella ricerca, del non accontentarsi, ma continuare ad interrogarsi su ciò che è meglio concordo pienamente.
    Quanto siamo distanti da quello che appare essere l'andazzo generale!
    Ma spero che siano solo più rumorosi, che in fondo siano molte le persone che silenziosamente abbiano un alto senso etico e cercano di migliorarsi ed ogni loro azione e volta al bene di tutti (come intenzione, vera, sincera).

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