domenica 5 settembre 2010

Una lezione per entrambi i generi


In questo periodo di fiacca, mia personale, dove non trovo una reale ispirazione a scrivere degli avvenimenti che si susseguono all'interno della nostra società, che ci martoriano, dove un dissenso viene tacciato come antidemocratico da quegli stessi che ieri facevano la stessa cosa rivendicandone la legittimità, dove sentenze del tribunale vengono ignorate in barba ai più elementari rudimenti di civiltà; dove non si capisce perché, se la scuola è al collasso da decenni di mal gestione, allora diamole il colpo di grazia; dove, come ricordano molti blogger, che ammiro e leggo, succedono cose che vengono ridimensionate sempre a favore degli stessi; in questo periodo, io continuo a leggere. Ed avendo letto un libro assai bello ed interessante, mi sono preso la libertà di recensirlo. A mio modo, ovviamente. Senza pretese da critico, ma sperando di averne tratto l'importante messaggio, e sperando di invogliarne alla lettura chi vorrà scorrere queste righe.

 
Già all'inizio del libro mi sono reso conto della sua enorme importanza. Il libro si apre con un aneddoto, tratto da un'esperienza vissuta dell'autrice, che fa ben riflettere sulla natura dell'evoluzione del sentire comune; del modo di comportarsi, cioè, che via via si è andato a consolidare nella gente, un modo di comportarsi, evidentemente ritenuto normale, e solo per uno spirito critico vigile al di sopra della norma (e qui mi auguro che anche io avrei agito allo stesso modo di Lorella) ritenuto assurdo. L'approfondimento che si ha con la sua lettura, della tematica già proposta dal documentario "Il corpo delle donne" è enorme. Introduce in maniera intelligente e veramente innovativa ad un modo nuovo di affrontare il problema; ricordando peraltro che il problema riguarda la società tutta, e non solo il genere femminile. Le implicazioni che un modo così stolto di fare televisione hanno sulla collettività sono eterogenee, colpiscono ai più vari livelli uomini e donne, e soprattutto i più piccoli: nella loro mancata tutela. In risalto l'inesistente applicazione delle norme, statali e auto imposte dalle tv private: decine di leggi violate e di statuti inutilmente scritti, da decenni minano la qualità audiovisiva nelle nostre case, nel totale disinteresse degli organi di vigilanza; determinando un appiattimento verso il basso, verso la più becera qualità degli spettacoli, delle pubblicità e delle scelte contrattuali sempre al ribasso, che vedono protagonisti sempre meno professionisti ma sempre più accattivanti personaggi "comuni", che non hanno idea di come ci si comporta di fronte a milioni di persone; costituendo per molti un modello negativo che inciderà poi sulla loro qualità della vita e di chi li circonda. Come un sasso nello stagno, le onde circolari hanno ormai minato il sentire comune e la percezione di un popolo che - lo ricorda con dati anche nel libro - per un terzo (33%) non legge e non ha mai letto neppure un libro perché non ne è in grado! Questo è un libro che sprona a costruire una nuova epoca, un'epoca di consapevolezza di se e degli altri che porti ad una maturazione vera e non fittizia come ci vorrebbe la regola del mercato. La donna ha, ha sempre avuto e sempre avrà un ruolo fondamentale nella società, ruolo ostacolato di continuo probabilmente per la lungimiranza e la forza che avrebbe portato ad una vita più giusta per tutti, con buona pace di chi invece anche ora continua ad ostacolarne l'emancipazione. Allora consiglio questo libro prezioso non solo alle donne, ma anche e soprattutto agli uomini: li aiuterà a comprendere, anche se in parte, il valore immenso che ha l'altra metà del cielo, e che senza di esso sempre più difficile sarà governare il caos inevitabile degli eventi dovuto ad una mancanza di forze; come se avessimo metà corpo paralizzato.
Di Lorella Zanardo, Il corpo delle donne. (Recensione presente anche su aNobii ed in "Libri", sul   mio blog personale)

1 commento:

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