Questo prologo ha poco a che fare col post: portiamo pazienza! Sempre di lavoro (in questo caso mal fatto, o non fatto del tutto) si tratta. Volevo solo esternare il mio stupore ed affermare che sentire taluni che si riempiono la bocca con frasi tipo "se vuoi fare il politico lo devi fare con l'intenzione di risolvere i problemi del paese", e sto parlando di Lupi, mi fa venire la nausea. Ma anche Dalema non è da meno, con la sua denuncia che sono sedici anni che la politica litiga invece di risolverli, i problemi... E li crea, aggiungo io, li aggrava. La mia è solo una considerazione.
Ma come si fa a non vergognarsi, con un "leader" che si presenta pieno di fard in viso come fosse di plastica, con i capelli impossibili di un bambolotto, che predica amore praticando odio, che dice una cosa ed un minuto dopo l'opposto quando non un'altra cosa proprio. Ed i Dalema, i Veltroni, i Fassino, Violante & Co. che continuano il loro appoggio malamente paludato. Ma chi è sta gente? Sono loro che devono fare il bene del paese? E quando, di grazia?
Questa settimana è stata densa di avvenimenti, che, nel mio piccolo, significano rogne. Domenica, costretto a lavorare, ho dovuto misurarmi con un "signore", che, credendo bene di venire a rompere i coglioni la domenica, per comprare quattro cazzate, si è sentito in dovere di dirmi che non sono adatto al lavoro che svolgo; questo, dopo essermi a lui rivolto in maniera cortese affinché si comportasse in maniera consona all'ambiente in cui si trovava, non voglio troppo entrare nel dettaglio.
Rivolgendosi a me, con aria di sfida, questo sessantenne con al seguito un'anziana su sedia a rotelle, dopo avermi apostrofato, ha anche insinuato che lo avevo - per così dire - redarguito, proprio perché era insieme alla signora disabile... Cosa assurda, dirà qualcuno. Esatto.
Fatto sta che non ci ho visto più; mi è andata giù la catena, come diciamo dalle mie parti: ho cominciato ad urlargli in faccia che "è un maleducato, che deve vergognarsi di mancare di rispetto ad una persona che sta lavorando, e che se c'è uno che è fuori posto questo è proprio lui, e quindi di pagare i suoi € 4,75 e di togliersi velocemente dai coglioni che non ho tempo da perdere" vista la fila di decine di persone che devo servire. Sto svolgendo un servizio, cazzo! Non sono però servo di nessuno!
Basta una persona così per rovinarmi la giornata... Se mi tengo tutto dentro! Ma questa volta gliel'ho cantata forte e chiaro, col plauso anche degli altri clienti, poi la domenica è filata liscia.
Ma non si fa, Roby, non si fa!qualcuno potrebbe dire: si fa, si fa... con certa gente si fa ed è meglio farlo, dico io. Non riesco ad esprimere la soddisfazione per aver tirato fuori lo sgomento causato dal comportamento di quel deficiente.
Altri accadimenti hanno funestato la mia settimana lavorativa, ma quest'altro merita una menzione speciale. Forse perché non è funesto.
Tra i clienti con cui ho a che fare giornalmente (2/300) sono alcune decine quelli che scelgono di rivolgersi a me per scelta, anche se c'è da aspettare un po' di più, perché sanno che sono cortese e vengo incontro alle necessità di ognuno. Lo faccio spontaneamente: son fatto così. Ciò non di meno questo mio modo aperto e cordiale, ponendolo avanti ad ogni persona, può e crea non pochi problemi quando lo sconosciuto al quale ci si rivolge è un emerito imbecille che cerca di approfittarsene (vedi sopra).
Ma torno ai clienti.
Ce ne uno, berlusconiano convinto, che sa che io sono anti-berlusconiano, ma nonostante tutto ha di me grande stima (per lo meno a parole, eh!): vedendo come mi comporto sul lavoro, sostiene a gran voce (penso che questo tipo non riesca a modulare bene il volume di voce per qualche motivo che mi sfugge) che ho un cuore grande, e sempre, quando ci sono io, lui diserta gli altri commessi per avvalersi del mio "talento" (talento assolutamente negato dalla prima persona di cui ho raccontato: uno che li dovesse sentire entrambi ne rimarrebbe disorientato!).
Questa settimana, credo martedì, ha creduto bene di mettermi al corrente di aver parlato con niente di meno che Silvio B. in persona! E di avergli parlato di me " che c'è questo ragazzo che ha un cuore grande, che non è dalla sua parte ma che merita, che è bravo e buono" ecc. ecc.
Ha cominciato a dirmi che è lui il salvatore dell'Italia, e il partito dell'amore, e bla bla bla... Non potevo certo mettermi a raccontargli tutte le porcate che ha fatto e sta facendo il suo ben amato Berlusconi: sono al lavoro non al bar!
Ragazzi, non ce la faccio più.
Il contatto col pubblico è sfiancante, ma il lavoro serve a pagare le bollette, nonostante il mobbing. Nonostante i clienti che credono di aver tutto dovuto.
Quando si è di fronte ad un commesso, ad un impiegato, ad un operaio, si è anzitutto di fronte ad una persona. A volte potrà essere scortese, o semplicemente trattarti freddamente, ma non si può giudicare da ciò, soprattutto oggi, in quest'epoca dove il lavoro è diventato una merce e nel peggiore dei casi un'arma di ricatto, per di più mal retribuito. Che ne sai che quel commesso che oggi non ti sorride, non abbia appena avuto un lutto, o che abbia appena ricevuto notizia che il contratto per quel lavoro per il quale si è fatto in quattro non verrà rinnovato?
Mai condannare... Tanto verrai giudicato comunque. Ma forse non condannato: qual'ora fossi innocente!
La mia fiducia nella giustizia è ridicola, lo so.
Roby...ma quante seccature...e quanti rompicoglioni...
RispondiEliminaDeve essere dura lavorare in questi Templi del consumismo, sembra che siano i refugium peccatorum di tutti coloro che non hanno molto da fare, i dimenticati dall'economia quali i pensionati (adesso devono solo spendere, spendere, spendere).
Oppure votare (male) quando serve.
La televisione ha spento il dialogo in famiglia, i Centri Commerciali sono diventati l'unico punto di aggregazione delle famiglie, oppure servono per scaldarsi/raffreddarsi in caso di tempo non ottimale. Vedi gente vagolare ore con bimbi appresso a fare? non lo so...
Siamo carne da Macello, esistiamo finchè spendiamo, dopo non ci siamo più. E attenzione, se nel produrre migliaia di cazzate inquiniamo suolo acqua e aria e produciamo rifiuti a tonnellate, nessun problema li spediscono da noi, perchè noi, popolo bancomat, popolo dei consumatori siamo anche il popolo delle discariche.
Se non cambia PRESTO la gestione del territorio saremo in tanti ad accorgersi che l'esternalizzazione della produzione sfrenata per il PIL in crescita (inqiunamento, consumo di risorse e produzione di rifiuti) la faranno pagare a noi...vivremo in luoghi sempre più freddi e degradati...figuriamoci i "nostri figli"...
Viviamo 4 secondi eppure riusciamo a romperci le palle a vicenda...anzichè cercare felicità e serenità tramite la cosa che ci piace più fare COMUNICARE.
Ho letto con molto interesse le tue parole. Ammetto di essermi identificata in molti tuoi pensieri, espressi con acutezza e precisione. Ti seguo.
RispondiEliminaIntanto voglio ringraziare Giulia, che si è aggregata alla schiera di sostenitori facendomi anche un bellissimo complimento. Grazie Giulia, ho ricambiato l'iscrizione e presto verrò a leggere qualche tuo post che ho solamente sbirciato, per ora.
RispondiEliminaCara Dani, il tuo commento coglie la situazione. L'aggregazione è apparente: ci si sente insieme ma in realtà non ci si guarda neppure in faccia; molti sono lì tutti i giorni, comprano qualche stupidaggine, o niente a volte; dev'essere diventata una specie di dipendenza.
Credo che anche in questo comportamento si celi l'ignoranza che sfocia in un rapporto sociale deviato, volto solo a far parte di un'agregazione di gente, per lo più sconosciuta, e senza nessuna voglia di conoscerla! Anzi, mantenedo bene le distanze!
Per questo so sempre cosa dico quando parlo con qualcuno: ho dovuto imparare ad essere molto chiaro quando parlo, perchè essere mal interpretati e suscitare un'alterazione, è questione di un secondo.
Ma quando succede lo stesso, non ci sono santi, il cliente va messo subito al suo posto.
Quando succede tra clienti sono fatti loro, e se non si rendono conto della loro pochezza - e non se ne rendono conto - non rimane che dolersene in silenzio.
Ciao ciurma dromedarista!
Si attendono ancora adesioni per il 27 giugno!
ROBY!!!!!!!!
RispondiEliminati stai mica "mandizzando"?
attaccabrighe!
sai cosa ho combinato invece io con una cassiera della standa (ora si chiama billa, ma non ho capito da dove esce sto nome)
svuotato il carrello e passato tutta la merce sullo scanner, la cassiera mi chiede quanti sacchetti voglio.
io gli dico che un paio mi bastano.
lei mi passa i sacchetti e poi batte il "prezzo" sullo scontrino.
non doveva farlo, la cassiera, sta cazzata!
e sai perchè?
primo:
perchè non mi ha detto prima quanto costano!
secondo:
perchè io non pago un sacchetto con la "loro" pubblicità!
terzo:
perchè non mi ha proposto quelli "ecologici", cioè biodegradabili!
gli ho piantato un casino che è arrivato di corsa il "megadirettore"!
giusto in tempo per prendersi anche lui i suoi vaffa.
poi gli ho spiegato con "gentilezza" il mio punto di vista.
risultato:
storno del prezzo dei sacchetti dallo scontrino, tante scuse da parte del "megadirettore", silenzio di tomba da parte dell'incolpevole dipendente!
da notare che quelli dietro di mè già se la ridevano, perchè hanno fatto la stessa cosa!
ps:
un saluto anche da parte mia alla nuova "dromedaria"!
con la speranza che faccia un giro anche sul mio "blogghetto degli appunti"!
Ciao a tutti e ben arrivata a Giulia. Ho letto sul tuo blog la storia di Elena a Gorizia e devo dire che è scritta con passione. Chissà perchè quel nome strano, Gorizia, una città della mia regione...
RispondiEliminaVisto che Maurone parla di commessi, mi tocca aggiungere un piccolo episodio di sabato pomeriggio relativamente a una commessa.
Quando penso a chi fa fatica a trovare un lavoro e a mantenerlo, quando si parla di salvaguardare i posti di lavoro e poi dopo mi si presentano casi del genere l'unico pensiero che mi viene è LICENZIATELA!
Di corsa, come sempre, come tutti, sabato pomeriggio vado in un negozio di profumeria (non quelli fighi, non avevo tempo e poi onestamente volevo risparmiare...lo stesso prodotto si trova spesso anche nelle catene e costa di meno), e prendo la mia dose bimestrale di creme, cremine, matite per occhi, cipria ecc. Avevo nel cestino una spesa di 80 euro e siccome una cassiera sempre di quel supermercato (IL TULIPANO) mi aveva già "sgridato" che certi prodotti dovevo pagarli alla cassa della profumeria (non c'è scritto da nessuna parte e di certo non si sgridano i clienti tanto più se sono gentili signore come la sottoscritta) attendo di pagare alla cassa della profumeria.
Ci sono sempre almeno due commesse e cassiere nella profumeria (25/30 anni), che sentendosi fighe oltremodo, ritengono di non doversi occupare dei clienti ma di continuare a cercare cose infinite nei cassetti, e a far finta di correre a destra e sinistra apparentemente senza scopo.
FINE PARTE UNO
PARTE DUE
RispondiEliminaQuando una cliente ti chiede una informazione, dovresti dargliela perlomeno con la stessa educazione con la quale ti è stata richiesta.
Avevo già avuto modo di scoprire che le commesse di quel negozio non sono educate, anzi sono insofferenti davanti a una richiesta di informazioni (avevo chiesto in un altra occasione una matita nera per occhi che non colasse dopo due minuti, e mi son sentita dire "ma sa signora che se non mi spiega cosa vuole io non posso aiutarla?" eppure avevo parlato in italiano...).
Tuttavia quel negozio è vicinissimo a casa mia, che non avevo tempo, avevo pensato di andare ugualmente con queste due strategie:
a) soprassedere alla stupidità delle cassiere/commesse e cercarmi per quanto possibile le cose da sola;
b) cercare una cassa per pagare in profumeria onde evitare che una gallina di cassiera mi sgridasse.
Preciso che mio marito aveva assistito al tutto le altre volte e non era molto felice del fatto che avessi voluto ritornare lì.
Insomma ho fatto tutto il possibile per non disturbare le altolocate cassiere del Tulipano, però mi apsettavo che almeno mi facessero pagare.
La cassiera alta mora (e che si crede figa) ci passa DUE VOLTE davanti, con la cassa vuota e noi (io e mio marito) con il mucchio di oggetti da pagare, facendo finta di non vederci, con il mento alzato e guardando in alto.
La cassiera bionda (capelli lunghi e ricci anche lei si crede figa) apriva cassetti, non ha fatto altro che aprire cassetti e mettere in ordine da quando eravamo entrati. Anche lei non ci aveva visti. Da tre metri.
Alla seconda volta del passaggio di SUA MAESTA' la cassiera figamora abbiamo lasciato tutto lì e ce ne siamo andati.
A due km di distanza c'è un altro negozio simile. Al posto di 80 ho speso 67.
Mentre faceva finta di non vederci si è occupata di una signora che chiedeva di una crema da tre euro(sono andata a vedere). Ha servito la signora facendola passare davanti a noi e poi ci ha bellamente ignorati.
Poichè è il terzo episodio di PURA ANTIPATIA che hanno esternato gli addetti, quel negozio non mi vedrà più. E potendo sputtano. Vorrei trovare il tempo di mandare una mail alla direzione e lamentarmi, ma non ho tempo.
Chissà che ne penserebbe il direttore del negozio o il proprietario del fatto che ingorandoci ha perso 80 euro e ne ha introitati tre...
Io se non servo bene i "mniei clienti" mi fanno un culo enorme, guai se faccio perdere tempo e denaro, eppure io non sono degna di ricevere lo stesso trattamento quando entro in un banalissimo negozio di profumi e detersivi?
Le commesse dei negozi di vestiti e di profumi sono famose per la loro insofferenza, e vorrei sapere se questo modo di fare attira clienti.
A me non attira, c'è concorrenza e cambio negozio.
Pretty Woman insegna.
E non solo gli 80 ci ha proprio persi e basta.
FINE
Conoscendo la tua gentilezza e correttezza, per farti sbottare in quel modo, ce la deve aver messa proprio tutta quel 'signore', ma quando 'ce vo' ce vo' (come si dice dalle mie parti). Curioso d'altra parte il contrappunto di Mandi che invece si trova a dover fronteggiare 'piccole' scorrettezze da parte di una cassiera (la quale, probabilmente, procedeva come le era stato detto di fare), che non sono però da trascurare per principio, perché specchio di una visione approfittatrice dell'azienda.
RispondiEliminaMolti lavoratori si trovano a dover fare cose, a volte inconsapevolmente a volte no, che vanno a discapito dell'interesse dei clienti o, più in generale, della società. Penso soprattutto agli operatori dei call center (è di qualche giorno fa il caso del call center Italcaro(g)ne che schiavizzava i dipendenti e truffava i clienti), con le tante proposte strabilianti che ci arrivano per telefono e che nascondono sempre qualche piccolo o grande inganno, ma è quello che accade a quasi ogni lavoratore che ha a che fare con il pubblico. Così sapendo che la regola è questa (poi ci sono ottime eccezioni, ma appunto eccezioni), vado prevenuto, evito il più possibile di aver a che fare con qualcuno che mi possa 'consigliare' e prediligo posti dove si possa fare da soli (quando possibile internet). Sicuramente io esagero, ma la mia è una strategia di difesa (così come quella di evitare il più possibile la pubblicità di cui ho già parlato), che tutto sommato mi pare efficace, certo in alcune occasioni è inevitabile dover chiedere qualche informazione, ma sono il più possibile tecniche, pratiche, che non coinvolgono l'interesse dell'azienda (inutile chiedere all'oste se il suo vino è buono). Certo in questo modo evito anche il rapporto umano, ma è anche questa una difesa utile, nei casi in cui il lavoratore deve recitare la parte che richiede il suo ruolo, è evidente che il rapporto umano sarà falsato in partenza, quindi meglio evitare proprio di averlo. Sicuramente esagero, ma in questa maniera non costringo il lavoratore ad essere falso e non sono costretto a mia volta a guardarlo con diffidenza e svincolarmi con difficoltà da gentilezze e velate pressioni. D'altra parte ci sono aziende con cui mi sento in sintonia (ad esempio i ristoranti della catena 'Il Punto Macrobiotico'), in cui trovo piacevole dialogare e farmi consigliare. Ci sono casi in cui, invece, siamo costretti ad essere scortesi, perché il lavoratore rappresenta un'azienda verso cui stiamo protestando (il controllore nel caso di disservizi sui treni, l'addetto allo sportello di un servizio pubblico ecc.). Insomma dovremmo sempre distinguere la persona che abbiamo davanti, dall'azienda e gli interessi che rappresenta, ma non sempre è facile, così come chi ci lavora, dovrebbe sempre aver presente che, a volte, è un'inconsapevole signor Malaussène ed il cliente che lo insulta in realtà non ce l'ha con lui.
Bella la citazione di Daniel Pennac...io come funzionario pubblico ho spesso avuto la sensazione di essere Malausséne...ma spesso ho capito che chi avevo di fronte lo sapeva e quindi sono rare le volte che mi sono sorbita insulti diretti ad altri. Il cittadino mediamente ascolta cosa gli si dice, soprattutto se detto in termine semplici e chiari.
RispondiEliminaBen altro daffare hanno coloro che lavorano per ditte private in cui fine è il lucro, anche legittimo direi.
Spesso sono costretti a dire e fare cose che non farebbero, ma visto che lavorano per avere uno stipendio e non per essere licenziati lo fanno e basta.
Seguo anche io la tecnica defilatoria di Obbie, ovvero evito quanto più posso i contatti, ma certe volte non puoi. Se sei in un super iper mercato avrai a che fare con la cassiera/cassiere o commesso/commessa e devo dire che quasi sempre ho trovato ottime persone.
Ci sono negozi che ti INTIMANO di stare ben attento al tipo di portafogli richiesto solo per entrare nel negozio medesimo (arredamenti di lusso per esempio), ma non li frequento spesso.
Sono andata in diverse gioiellerie solo per sistemare orologi (le pile) e ho sempre ricevuto trattamenti eccellenti. Ma lì non c'è il dipendente, c'è l'artigiano che non ci tiene a far sparire un probabile cliente.
Invece nei negozi di catena (profumi o vestiti) spesso ho trovato persone poco educate e poco qualificate. Qui la domanda è:
li scelgono così o diventano così?
Sta di fatto che io poi cambio negozio e non sono l'unica.
Secondo me un po' non li scelgono (nel senso che non badano a questi 'dettagli', gli interessa solo che siano disposti ad accettare condizioni poco piacevoli), ma soprattutto ci diventano, per quello che devono subire, perché non si sentono parte di qualcosa, ma povvisori e desiderosi di andarsene appena possibile. Altrimenti non si spiegherebbe perché in alcune catene trovi sistematicamente persone di un certo tipo ed in altre atteggiamenti diversi (con le dovute eccezioni ovviamente).
RispondiEliminaInsomma, in ogni caso mi pare che le responsabilità siano (quasi sempre) altrove, ma la mia è, probabilmente, deformazione ideologica...
Obbie, se ci pensi bene arriverai anche tu a dire che oltre alla RESPONSABILITA' GENERALE MANAGERIALE che porta quelle persone ad essere così tristemente e stupidamente maleducate, esiste la RESPONSABILITA' INDIVIDUALE, quella che spetta ad ognuno di noi.
RispondiEliminaFrequento diverse catene, e posso dire che mediamente quella del Brico o del Lidl hanno addetti molto preparati e gentili, mentre Zara (vestiti) e il Tulipano (profumi) hanno addetti con carenze di educazione, quella semplice, quella che si concede anche al semplice sconosciuto, non al cliente che porta denaro nella tua azienda e quindi soldi al tuo stipendio.
Anche io potrei essere maleducata con tutti, tanto nessuno mi toglie stipendio e posto di lavoro. Ma non lo faccio, anzi, comprendendo la difficoltà delle leggi e della loro applicazione in Italia, sono sempre assolutamente collaborativa. Con tutti colleghi e non. Cittadini e politici.
E il mio stipendio non è meraviglioso, tutt'altro. E il rispetto che sento nei miei riguardi è sottozero.
Eppure ho una professionalità piuttosto alta e specializzata, ma in Italia va così, da schifo. Però non ho altri mezzi di sostentamento e quindi mi adatto. E soprattutto evito di essere maleducata, per principio.
Come vedi ESISTE UN ASPETTO INDIVIDUALE.
La commessa da Zara che si ritrova in un ambiente schifoso ed è ultrasfruttata (come tutti d'altronde) può scegliere se essere irrimediabilmente stronza oppure no, perlomeno con il cliente. Almeno con quello educato. Sennò cambia lavoro, e se non può, come la maggior parte di noi, trova un modo civile di sopravvivere.
Il lassismo e l'indifferenza hanno fatto vincere questo governo e hanno portato l'Italia sull'orlo di continui sfasci (tangentopoli, mazzette, i furbetti del quartierino, gli appalti, le case pagate da terzi, la cricca) perchè è stata agevolata l'idea che TANTO RUBIAMO TUTTI.
E NON E' AFFATTO VERO, CAZZO!
Le responsabilità individuali ci fanno ognuno diverso dall'altro. Il penale è INDIVIDUALE, non si può attribuire a terzi il fatto che rubo o mi comporto male.
Una massa composta da indifferenti agevola furti e ruberie, quindi passiamo oltre e cerchiamo di capire cosa succede.
Qui compare un link dal Messaggero Veneto giornale di Udine, con un articolo di ieri, domenica 16 maggio.
Mi pare un buon articolo.
Sono veramente contento di aver suscitato un dibattito così bello. Sono d'accordo moltissimo con Daniela sul fatto che la scelta individuale sia importantissima. Altrimenti non si spiegherebbe come mai io abbia così tanti clienti affezionati che se possono beccarmi ogni volta lo fanno. Ed io ne sono onorato, perchè vedo e constato che sono persono a modo e gradevoli. Riguardo alla questione se li scelgono o meno, è un po' complessa. La fragilità individuale, a volte, gioca un ruolo fondamentale. Ed alcuni avranno potuto comportarsi da stronzi solo in quell'occasione che li becchi proprio tu, e fai l'errore di giudicarli come se fosse il loro modus operandi. Ovviamente non mi riferrisco a quelle accreditate come stronze, che Daniela a ben illustrato.
RispondiEliminaPrometto che leggerò l'articolo proposto da Daniela, anche se non ora che sono a pezzi, e mi permetto di proporne uno per voi: questo qui
Roby, sono andata a leggermi l'articolo del blog paola sul termine LAICO. Interessante, molto. Appena ho tempo leggo anche i commenti.
RispondiEliminaIo sono laica allora!!
Non mi lego a nessuna ideologia e accetto SECONDO BUON SENSO ED ESPERIENZA il buono che proviena da ovunque. Anche dai preti (!!).
Anch'io ci provo, ma ben guardare scopro che c'è sempre una lente con cui guardo la realtà.
RispondiEliminaCredo che personalmente dovremmo avere come tendenza l'impegno a rimuovere la/le nostra/e ideologia/e, che dobbiamo prenderene coscienza e mettere in discussione ciò che pigramente attingiamo da essa senza fare nuovamente lo sforzo di valutare quello che abbiamo davanti. A livello collettivo credo però che ci dovrebbe essere un'ideologia condivisa, un sistema di valori in cui riconoscerci. Ma qui credo che stiamo facendo confusione tra termini dato che ne abbiamo ampliato molto (troppo?) il senso. Ma lo faccio riprendendo quanto espresso da quell'articolo.
È molto interessante anche la conclusione di quel post e cioè che il luogo di culto attuale finiscono per essere i centri commerciali, l'apparente non ideologia attuale finisce per essere l'ideologia del consumismo. Allora è meglio esplicitare il proprio sistema di valori, discuterli, trovare punti di incontro e tenere presenti quelli di disaccordo, ma non rimanere nell'illusione che non ci sia per poi lasciarsi pervadere (non mi riferisco a noi ovviamente) da quella che offre il mercato.
Obbie, d'accordissimo.
RispondiEliminaE vorrei solo dire che LAICO potrebbe essere un insieme di valori, desunto o meno dalle Religioni, ma comunque areligioso e condiviso, mentre NON LAICO è ciò che è strettamente personale, religioso, individuale che sicuramente concorre al condiviso ma può non essere sovrapposto (insiemistica base) ad esso. Esempio, io voto a favore dell'aborto ma personalmente non lo farei mai. Io sono per l'Eutanasia ma personalmente non lo farei mai.
Il CONDIVISO (onore al nostro nome) è un principio che cresce con il tempo che si adatta ai tempi, usi e costumi, ma mantiene saldo il punto di partenza che è sempre il rispetto dell'altro (persona animale, ecosistema).
Insomma i principi condivisi cambiano, una volta alle donne non era permesso andare in pantaloni adesso si, e nessuno si pone il problema. Oppure era un problema da porsi quando le donne dovevano andare a cavallo (animale moto) e quindi è diventato la consuetudine per motivi di effettiva necessità (andare in moto con la gonna non è che sia opportuno).
Spero di non aver fatto più casino...;)
LAICO, ATEO, CRISTIANO, MUSSULMANO, BUDDISTA, ECC. ECC.!
RispondiEliminaIO SONO MANDI!
e ho fatto un nuovo post-iccio, sul mio blog-ghetto!
ps:
un buongiorno a tutti...
tutti già in ferie?
RispondiEliminaMagari Mandi! Sarò in ferie a fine luglio!
RispondiEliminaFra una vita! Nel frattempo lavoro e litigo con i soliti maleducati di turno (e non escludo i miei colleghi!)
P.S.
Sto informandomi sul possibile ristorante per il 27/06. Chissà se Obbie ha qualche preferenza, anche sul luogo/città in cui riunirci? Non voglio escludere a priori una sua scelta. Purchè si pronunci. Comunque c'è ancora tempo.
buondì a tutti, spero!
RispondiEliminaRoby, per conto mio hai carta bianca!
dove vuoi, basta che non costi troppo.
sai che a noi interessa più la compagnia che il mangiare.
sul bere, però.....
Buona domenica drome/avaxisti! Nell'auguravi una splendida giornata, sperando che Obbie si possa liberare per partecipare al nostro incontro estivo, ma lasciando aperta la possibilità di rimandarlo, se tutti d'accordo, di un mese o a decisione di Obbie, vi ricordo che questo è un mondo pieno, ma proprio pieno di cose da pazzi, e quindi di continuare a lottare ed a pazientare, nella speranza che si svegli una coscienza collettiva che ci porti finalmente una nuova luce in cui possano splendere giustizia ed uguaglianza.
RispondiEliminaCiao a tutti!!
RispondiEliminaConcordo sul fatto di poter vedere ANCHE OBBIE, e quindi se possibile anche vederci qualche settimana dopo.
Io rimango disponibile per il 27 a Ferrara.
io sono disponibile tutte le domeniche dell'anno, quindi non fatevi problemi.
RispondiEliminaquando, dove e con chi volete, io ci sarò.
unica cosa devo saperlo almeno due settimane prima per organizzarmi.
ps:
buongiorno a tutti.
sole, caldo e gente in spiaggia ed a fare il bagno.