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Tentiamo, in un mare di informazioni spesso contrastanti, di osservare la realtà con senso critico, con onestà e senza sentirci depositari della verità.
giovedì 6 maggio 2010
CHI PAGHERA' I DANNI?
Ho poco tempo, come tanti, come tutti noi.
Dobbiamo lavorare per risparmiare e spendere, perchè noi piccoli risparmiatori siamo il gregge da tosare dei geni che ci governano.
Altri BOT saranno emessi per "salvare" la Grecia. Che poteva essere salvata prima e con costi minori, ma Merkel aveva i cazzi suoi, aveva le sue elezioni a cui mirare. Il ritardo ha raddoppiato il costo che poi non è nemmeno mortale, salvare certe banche è costato di più.
Lo sguardo miope non è solo italiano, è generalizzato. Si guarda all'immediato, alle elezioni, alla necessità di petrolio.
Grandi parole sull'ambiente e poi si alle trivellazioni. Mister Obama ha superato Bush.
Scajola prima di stupirsi del fatto che qualcuno gli abbia pagato una casa è riuscito ad autorizzare altre trivellazioni mel mar Ionio. 115 piattaforme di ricerca fossile circondano l'Italia, "per fortuna" solo tre cercano petrolio. Le altre il gas.
Ripeto, non ho tempo, ma ne vorrei.
Mi mancano le discussioni con voi, mi mancano le vostre parole.
Ma qui non sono riuscita a stoppare il nervoso, la paura, l'orrore.
L'incidente della Deepwater Horizon è un disastro di proporzioni INAUDITE.
Nessuno aveva LORDATO a meno 1500 metri.
E' la prima volta e non sappiamo cosa succederà.
Vi lascio questo link di Greenpeace.
Dentro potete scaricare un file pdf, semplice e conciso che risponde a sei domande:
1. Un incidente senza precedenti?
2. Una tecnologia all’avanguardia?
3. Mille barili al giorno di petrolio in mare?
4. BP pagherà tutti i danni?
5. Gli ecosistemi torneranno presto alla normalità?
6. Basta usare le migliori tecnologie per evitare questi disastri?
A presto!!
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LoL l'immagine.
RispondiEliminaSuper Daniela: coincisa e letale.
RispondiEliminaAspettavo un tuo post e non mi hai deluso.
Terrò in caldo ancora qualche giorno il mio, così potremo discutere questo.
Purtroppo sembra proprio che non ci sia limite al peggio, ma non è la sfortuna che ci mette lo zampino; infatti è sempre l'uomo che, come risulta anche dal documento di Greenpeace, per risparmiare, anzi no, per guadagnare sempre più, accantona qualsiasi prudenza; un po' come succede nei cantieri e nelle fabbriche italiane (nel nostro piccolo, si fa per dire: quanto ci costa in morti impropriamente chiamate bianche? Per non dire quanto ci costa in devastazione ambientale)
Grande Dani! A presto!
P.S.
Hai/avete letto il messaggio che ho lasciato da Chris?
Si ho letto. Direi che va bene.
RispondiEliminaBene, anche Mandi è d'accordo. Rimane da sentire il parere del più lontano Obbie e di Chris, che pure è di Roma, se non sbaglio.
RispondiEliminaMi piacerebbe estendere l'invito anche ad i nostri amici, sostenitori e sostenuti.
Metterò un post scriptum in proposito sul prossimo articolo che pubblicherò su blog, se tutti siete d'accordo.
Ho rimandato la pubblicazione per lasciare spazio a Daniela, che aspetta anche vostre opinioni...
Ciao Daniela! Vado a lavurà!!!
Anche io vorrei sfogarmi sulle tante che sento ogni giorno, ma per farlo adeguatamente rimando sempre a momenti migliori e finisco per non farlo...
RispondiEliminaCome giustamente dice Daniela, dobbiamo correre, produrre e consumare per essere spremuti ben bene da questo sistema. Un sistema che a sua volta consuma il pianeta. Come è tutto palesemente storto, eppure continua imperterrito nella sua direzione! Quando capitano catastrofi, come quella avvenuta alla piattaforma petrolifera nel golfo del Messico, tutti ci preoccupiamo, anche coloro che hanno sempre pensato solo al profitto, prendono impegno solenne di pagare tutti danni, poi come è avvenuto per altri casi simili, una volta che non ci sarà più tutta questa attenzione dei media, quando tornerà a parlare solo il profitto, faranno di tutto per pagare il meno possibile. Ma poi anche se avessero veramente intenzione di farlo come è possibile pagare tutto quello che sarà distrutto? Sarà quantificabile? Come potrà mai essere pagato il danno immenso all'ambiente, che in gran parte neanche saremmo in grado di rilevare? Potranno, nel migliore dei casi, ripagare i danni economici ai pescatori, agli operatori del turismo, ad altre associazioni che faranno una class action, magari si daranno da fare per ripulire il più possibile (magari nascondendo gran parte del petrolio disperdendolo e facendo in realtà ancora più danni).
Voglio essere ottimista però; sperare che da questo almeno ne derivi qualcosa di buono, che Obama ora possa più facilmente portare avanti il suo piano per la Green Economy, che in questo momento i lobbisti delle società petrolifere ritengano più salutare (per loro) tenere un profilo basso. Che vengano approvate norme più restrittive che obblighino a prendere precauzioni maggiori, che non vengano avviate nuove perforazioni...
Voglio essere ottimista, ma certo che se hanno la faccia come Scajola che si è affrettato ad autorizzare le perforazioni nel golfo di Taranto a pochi giorni da quel disastro allora non c'è proprio speranza! Tra l'altro, in concomitanza con un decreto che SEMPLIFICA le procedure per le attività di ricerca petrolifera!!!
OK è vero, per quanto riguarda i nostri politici non c'è proprio speranza ed ottimismo che tenga....
Non è che a Natale qualche babbo natale regalerà a qualche beneficiario 'inconsapevole' una fornitura vitalizia di benzina a lui ed a tutti suoi parenti di ogni ordine e grado?
Un ciao a tutti.
RispondiEliminaContinuo a sottolineare una cosa. NON ABBIAMO TEMPO!!!
Sono anche convinta che la nostra mancanza di tempo VERO è legata al fatto che NOI SI CHE DOBBIAMO LAVORARE 40/45/50 ore alla settimana, mentre i nostri schifidi rappresentanti al Parlamento, lavorano si e no dieci orette, dal martedì al giovedì mattina, poi TUTTI CASA ad asciugarsi il sudore. Con stipendi ovviamente talmente diversi da non poterli comparare.
Lo scorso giovedì pomeriggio Tremonti si è trovato a parlare davanti a soli 5 rappresentanti dell'area governativa (3 del PDL e 2 della Lega). Parlava di cazzate quali la crisi dlel'euro, gli aiuti tardivi alla Grecia, gliela faremo oppure no. Per "fortuna" c'erano ben 40 del PD, 10 dell'UDC e 2 dell'IDV. Almeno c'era qualcuno ad ascoltarlo.
Noi invece NON ABBIAMO TEMPO.
Noi che vorremmo CAPIRE INDAGARE COMPRENDERE E COMUNICARE, dobbiamo correre, e non fermarci a fare inutili chiacchere, rischieremmo di capire e di incazzarci.
E' un bel mezzo quello di silenziare il popolo come obbligarlo a lavorare come muli di alpini, la stanchezza non fa il paio con la dovuta serenità e lucidità di giudizio.
Meglio ipnotizzarci con le manipolazioni massmediatiche o con un parlamento di idioti, governo e opposizione.
Ci fanno vivere in virtuale per nascondere il reale.
Non permettiamoglielo.
Cerchiamo di ascoltare e capire e sintetizzare il tutto per comunicare a più persone.
Aspetto il ritorno di una sinistra vera, perchè attualmente vedo solo pagliacci litigiosi e permalosi. Oppure vedo ipervalutati senza scopo, fantomatici "giovani" solo per la politica perchè a 40 anni suonati NON si è affatto giovani.
Come se l'essere continuamente giovane fosse un complimento.
In realtà la mia generazione e dintorni (1960/1970) è stata INCULATA dalla parola giovane. Adesso ci prenderebbero ancora per il culo, soprattutto se si ha un aspetto giovanile.
Tutto pur di non passarti le leve del comando che spettano a loro (60/70/80 enni). Fatti salvi leccaculo e veline.
E così sei fuori da tutto e solo compreso nella tua fatica di sopravvivere.
E tempo per capire sempre meno.
Infatti quando hai commentato ero in pieno lavoro... Eppure, proprio con questa crisi si renderebbe necessario il risveglio della psiche: con tutta quella gente a spasso; licenziati e cassintegrati! Macchè! In condizioni così precarie si è costretti a sbattersi ancora di più per sbarcare il lunario. Ma verrà il momento. Spero solo che si sia pronti ad affrontarlo.
RispondiEliminaEhm... Obbie? Che ci dici per il 27 giugno?