giovedì 22 aprile 2010

Il modello di società imposto


Sono pietrificato. C'è gente che ancora crede che siamo in democrazia!
Addirittura, parlando con molte e varie persone, tutte credono che gli ambienti di lavoro siano luoghi dove regna la democrazia! Cose da pazzi! Ma allora mi chiedo: ma dove vive questa gente? Sono io l'unico sfigato che è capitato in posti dove se non sei perfettamente allineato vieni trattato come una merda? Mi farebbe piacere (essere io l'unico sfigato, ndr), dico sul serio, ma non è così. Credo invece, che tutta la classe operaia, impiegati compresi, siano oggetto di sfruttamento e di vessazione; credo che sia in atto una regressione verso i livelli della metà del 20°secolo, e credo che alla nostra benemerita classe politica non gliene frega una cippa. Anzi, no: gliene frega eccome!
Tuttavia, che non debba essere una democrazia l'ambiente lavorativo, credo sia una cosa giusta in quanto se ogni decisione dovesse essere messa alle votazioni, non si andrebbe avanti col lavoro, e ci si perderebbe in mille discussioni di carattere per lo più personale; ma proprio in quanto non democratico, l'ambiente lavorativo, ha bisogno di una guida gerarchica con competenze certe e, soprattutto, fatta di persone affidabili: esattamente quello che manca. Purtroppo è questo il grave difetto del mondo del lavoro di oggi, vengono cioè mandati avanti personaggi che hanno avuto il loro merito nell'arruffianarsi il loro referente, il quale si guarda bene dal fare una valutazione in base al merito, in quanto, l'inettitudine del primo tornerà vantaggiosa per lo scaricabarile del secondo in caso di necessità. Così va avanti l'affossamento professionale di tutti coloro che osano mettere in discussione la capacità - presunta ma inesistente - del loro "superiore", che prontamente li squalifica a lavori non adatti quando non umilianti e, peggio, fa lo stesso con chi dovesse aiutarli a riscattarsi ma anche solo mostrare loro solidarietà. È qui che dovrebbe entrare in gioco la democrazia, attraverso la costituzione, che implica che una persona non sia diversa giuridicamente da un'altra, e che quindi non debba essere oggetto di violenza discriminatoria per ciò che pensa, e che debba essere messa in condizione di non subire soprusi di alcun tipo: mobbing all'ordine del giorno in tante realtà lavorative.

"Faccia così, dica cosà" tuona la gente, sulle varie problematiche nelle quale si imbatte, pretendendo che la mia voce venga ascoltata dai vertici aziendali. Hanno la testa altrove, evidentemente.
Viviamo in un paese, dove un'impresa esterna che prende in appalto lavori dallo stato, deve aspettare anche anni per essere pagata, con il rischio del fallimento. Lo stato è il primo a dare il cattivo esempio.
Viviamo in un paese dove, chi vuole far bene il suo mestiere, è visto come un rompipalle: si, perché qua in Italia si va' un tanto al metro.
Viviamo in un paese, dove, chi è dovuto emigrare per trovare lavoro, raramente e quasi sempre solo per estrema necessità, vorrebbe ritornare. Viviamo in un paese dove se fai missioni umanitarie, rischi che in caso di necessità lo stato se ne infischi di te. Così come se ne infischia dei lavoratori, lasciando campo libero a tutti i soprusi dei padroni: si, padroni, non più datori di lavoro, ma padroni della nostra vita.
Il modello che si va profilando, per l'Italia, e un po' come quello del Marocco: da una parte gente straricca che vive nel lusso, ville sontuose, macchine sportive, con i figli che frequentano scuole private e che sono distaccati completamente dai problemi di quelli dall'altra parte, quelli che vivono in povertà, stipati in bidonville, che non sanno neppure se arriveranno al giorno dopo, in condizioni di igiene inesistente; in mezzo alle due situazioni estreme, la stragrande maggior parte della gente, di poco al di sopra della soglia di povertà, che vive una vita precaria senza un lavoro sicuro, che manda i figli, con immensi sforzi, alla scuola pubblica, scuola sempre più inefficiente per il continuo taglio del budget a sua disposizione, scuola insufficiente a fornire un'istruzione adeguata a formare individui in grado di contestare la politica, di opporsi alle ingiustizie con cognizione. Dalla scuola pubblica, sempre più, usciranno persone facilmente plasmabili, che si andranno ad aggiungere alla fascia centrale della popolazione da spremere.
Questo è il modello di società che le lobby dominanti vogliono. Lobby economiche, lobby politiche.
Vorrei tanto che la gente non si allineasse: io non l'ho fatto, ed ora sono punito dalla mia azienda. Ma essere in punizione, in questo caso, è un dato positivo. Subisco, ma significa che non condivido la loro gestione delle persone come fossero oggetti. Se ci fosse coesione tra i dipendenti queste cose non succederebbero e, ne sono certo, se ne avvantaggerebbe anche l'azienda. Ma quello che vogliono è la coercizione, il potere di fare ciò che vogliono sulla mente dei dipendenti; in questo caso, essi possono vantare un'impunità maggiore sui torti fatti e sugli incidenti dovuti ad imperizia.
Il degrado delle maestranze, apporta un reale vantaggio economico perché se da un lato ci perde l'azienda sul piano di un cattivo servizio reso da una persona infelice, dall'altro, con il salario misero che pagano, il disinvestimento nelle questioni di sicurezza e la diminuzione sostanziale del rischio reale di un risarcimento per torti subiti dall'operaio, uniamo a tutto questo la speculazione sui beni di consumo che non trovano nessun riscatto dei produttori attraverso la politica di un giusto prezzo (basta pensare a quanto costa in negozio un Kilogrammo di formaggio Parmigiano-Reggiano e quanto costa al produttore farlo: dicesi prodotto civetta), ed il gioco è fatto.
I nostri signori e padroni si arricchiscono sempre più, ci spremono ben bene e poi alla prima occasione ci mollano nel fango. Sindacato dove sei?
Non so negli altri stati, ma in Italia, ormai da almeno due decenni, è venuta a mancare una politica fatta per i lavoratori, a loro tutela, manca un organo di difesa che possa intervenire per lo meno in casi limite di sicurezza e di mobbing - per il quale non esiste ancora una legge! - con pesanti sanzioni e pene certe. Insomma, al momento è un bello schifo.

P.S.
Chiedo scusa a tutto il Bloggodromo (anch'esso latitante!) ma ho avuto seri problemi col computer, e ad un certo punto, ho pure temuto il peggio... Meno male che ho risolto, spero.
Fatevi vivi canaglie!

17 commenti:

  1. canaglia n. 1 parzialmente assente risponde...

    SCUSA DI CHE?
    Che sei l'unico a scrivere con una certa frequenza (E QUI CHIEDO SCUSA al bloggodromo...sono latitante...ma disperatamente compressa di lavoro)?

    CHE SCRIVI BELLISSIMI E DISPERATISSIMI E REALISTICISSIMI POST????

    Dammi tempo amico mio, e ti riponderò al meglio.

    Volevo solo dare un segnale che ci sono.

    Spero lo facciano tutti.


    Abbiamo bisogno di parlare di questi IMPORTANTISSIMI argomenti.

    i LORSIGNORI ci stanno prendendo per il culo come la solito.
    PDL che fa finta di spezzarsi e intanto è sempre in prima pagina.
    PD che non esiste mai e poi mai, sembra morto, non fa neppure commenti degni di questo nome. Potrebbe farseli scrivere da Luttazzi. Sono sicura che lameno farebbero EFFETTO SIGNIFICATIVO...
    Di Pietro monocorde con il rischio di non essere più ascoltato da nessuno (sempre le stesse parole).
    Il resto dell'opposizione si chima UDC e quindi ho detto tutto...

    non si parla di altro...
    ho la nausea...

    RispondiElimina
  2. Ciao Roby,
    presente, bel post, io sono vecchia, nel 68 avevo 20 anni.Poi sono passati gli anni e i sindacati si sono rimangiati tutto.
    E io chiedevo ad un grande filosofo dove vogliono arrivare e lui saggio come tutti i filosofi diceva: vogliono tornare indietro di 50 anni.
    Naturalmente non ci credevo ma è stato così.
    Sì, forse si discuteva troppo, ma ora non si discute più abbiamo un unico grande padrone che pensa per noi e non ci resta che assentire.
    Ragazzi, vi leggo sempre ma lo sapete la mia occupazione è stare seduta in riva al fiume, se succede qualche cosa mi siete testimoni,
    Dio c'è.
    Un abbraccio a tutti

    RispondiElimina
  3. @Marina...
    Cito il "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, e in particolare la frase di Tancredi "bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla".
    Io nel 68 ero piccola, ma poi crescendo ne ho subito i risultati, a scuola, all'Università al lavoro...e la conclusione sconfortante e deprimente è proprio quella...

    RispondiElimina
  4. Un supersaluto a Dani e Marina che ritrovo con piacere! Spero di sentire anche le opinioni di Obbie e di Mandi che, mi dicono, compie gli anni: tutti a fargli gli auguri sul suo blog.
    Certo la situazione non è rosea, se non ci sarà un colpo di spugna per cambiare radicalmente l'andamento generale lo sappiamo bene... ci vorrebbe troppa fortuna (nella quale non credo, ndr) per vedere passare alcuni, non solo uno, cadaveri nel fiume: eppure questa seconda Repubblica è già più fatiscente, putrefascente oserei dire, della prima.
    Stasera dedicherò una birra al Maurone compleando!
    P.S.
    Spero che anche Edy ci venga a trovare, è da un po' che non si sente su Blog Drome.

    RispondiElimina
  5. AGLI AMICI DEL BLOG CONDISO DO' LA NOTIZIA CHE ROBY GIA' CONOSCE. SONO NONNO PER LA TERZA VOLTA IN UN ANNO, IL TERZO NIPOTE SI CHIAMA LORENZO E LO TROVERETE SUL MIO BLOG.

    RispondiElimina
  6. AUGURI A NONNO LUIGI!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  7. Auguri a Mandi, auguri a Luigi e naturalmente al piccolo Lorenzo.
    A Daniela dico che il 68 in sè non è stato male è quello che è venuto dopo che ha rovinato tutto, per noi, i vicerè sono rimasti al loro posto a comandare.
    Non scrivo molto perchè sono depressa, qui in riva al fiume siamo tutti depressi.
    Non ci illudiamo che anche se passa il vecchio frac sul filo della corrente cambierà tutto, ma per lo meno ci sarà una smazzata di carte, per lo meno lo sogniamo.
    Bacini a tutti.

    RispondiElimina
  8. GRAZIE MARINA.
    QUANTO ALLA DEPRESSIONE (METAFORA POLITICA), PUR ESSENDO LA STESSA GIUSTIFICATA DA UN ANDAZZO CHE SEMBRAVA INTERMINABILE, TUTTAVIA OGGI C'E' UN MOTIVO CHE DOVREBBE PRODURRE EFFETTI POSITIVI.
    ALLUDO ALLO STRAPPO TRA FINI E BERLUSCONI, CHE E' STATO MOLTO PIU' DI UNO STRAPPO.
    I DUE SI DETESTANO A LIVELLO PERSONALE MA ANCHE NELLA VISIONE POLITICA (DEL TUTTO ASSENTE NEL PDL) CHE IN FINI ASSUME LA DIMENSIONE E LA DIGNITA'DI UN PROGETTO POLITICO: UNA DESTRA MODERATA, RISPETTOSA DELLE LEGGI E DELLA COSTITUZIONE. UNA DESTRA COME I CONSERVATORI DI INGHILTERRA, FRANCIA E GERMANIA.
    LA PARTITA E' APPENA COMINCIATA, IL PDL NON E' PIU' UN MONOLITE ASSERVITO ALLE SMANIE DI GRANDEZZA DI BERLUSCONI.
    IO VEDO IN PERICOLO ADDDIRITTURA LE AGOGNATE RIFORME DELLA GIUSTIZIA, DEL LODO COSTITUZIONALE ALFANO, DEL FEDERALISMO FISCALE, INSOMMA TUTTO CIO' CHE MODIFICAVA E DEFORMAVA LA COSTITUZIONE E LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE. PERO' FINIRA' MALE, PER LORO,BENE PER NOI.
    SEMPRECHE'IL PD RESUSCITI COME LAZZARO.

    RispondiElimina
  9. Io (come accennai nel commento al tuo post precedente) ho l'impressione che ci siano molti impostori, infiltrati, personaggi che fingono di stare da una parte ed invece remano per un'altra. Magari alcuni sono partiti credendo veramente in qualcosa, in una parte e poi si sono venduti. Non si spiegherebbero altrimenti troppe arrendevolezze, incicucismi ed errori. Bastano pochi di questi personaggi per far fallire l'azione politica, perché piazzano l'azione autolesionista al momento giusto, in quello decisivo, oppure piccoli spostamenti, difficilmente comprensibili, ma che poi, alla lunga rivelano di essere parte di un quadro più grande. Ma mettiamo pure da parte questi dietrologismi un po' paranoici e guardiamo quello che hanno fatto sindacati e sinistra negli ultimi decenni. Hanno sostanzialmente accettato la cultura del liberismo spinto, quello che ha portato a sempre meno regole, accettando e riproponendo l'idea che ogni volta erano dei sacrifici inevitabili, che l'alternativa sarebbe stata stare peggio tutti, che uno sviluppo maggiore, una produttività maggiore, uno sforzo maggiore, avrebbe portato benefici a tutti. Puntualmente NON è stato così, ma si è continuato ad andare nella stessa direzione.
    Ora appare evidente che questo ha portato all'arricchimento sempre maggiore di pochi ed all'impoverimento sempre maggiore di tutti gli altri. Non so quanto effettivamente sia stato pianificato (come suggerisce Marina), o quanto sia solo il risultato di errori ed incapacità un po' di tutti i livelli dirigenziali, ma il risultato è questo ed ora forse iniziano a pagarne le conseguenze anche loro, sono ricchissimi, ma se crolla tutto? Sono sicuri che continueranno a rimanere tali? che non ne subiranno alcuna conseguenza? All'interno di un sistema di regole, di un paradigma, chi le consce bene, chi è nella cabina di comando, può controllare molto, può fare in modo che le cose vadano più o meno nella direzione che gli fa più comodo, può prevedere molto prima degli altri la direzione in cui si sta andando. Ma tutto ciò funziona finché si rimane in quel sistema di regole, ma quando ci sono eventi rivoluzionari diventa tutto imprevedibile.
    Spero che anche loro inizino a temere di aver tirato troppo la corda.

    RispondiElimina
  10. buonasera a tutte le canaglie!

    e grazie per gli auguri.

    riguardo al post:

    chi "crede" che siamo in democrazia, se giovane, non conosce il fascismo e le dittature in genere.
    chi "crede" che siamo in democrazia, se anziano, allora nonostante abbia vissuto nel fascismo, non ha imparato nulla, o, peggio, ha imparato e ci sguazzava, e di conseguenza "questa" è la sua idea di democrazia.
    democrazia a senso unico, pro casta.
    democraticamente fanno quello che vogliono.

    io sono, nonostante il recente compleanno (mezzo secolo, maremma millenaria), ancora relativamente giovane, cioè ho avuto la fortuna di non essere vissuto in quei tempi bui.
    ma da cosa mi raccontavano i miei nonni, e facendo delle valutazioni, posso dire che ci siamo già ritornati.
    in una forma più leggere, per ora, ma ci siamo già.
    e se non fosse che siamo "uniti" agli altri stati europei, le camice nere, o verdi, sarebbero allegramente in giro con l'olio di ricino ed il manganello per le strade, da almeno una decina d'anni.

    opinione personale, ovvio....

    RispondiElimina
  11. Riguardo al pensiero di Obbie, sarebbe auspicabile che i potenti si rendessero conto di aver tirato troppo la corda, e forse è così e stanno valutando il da farsi per perdere il meno guadagno possibile, tuttavia ho paura che si siano rinchiusi in un'ottusità egocentrica che farà sì che si arrivi ad un punto di non ritorno. La mia paura è che si arrivi ad una rottura dello status sociale con perdita dei diritti civili, che porterà presto, dopo la rottura, ad una guerra civile.
    Al mandi dico che la sua opinione, la condivido appieno: siamo ancora salvi per motivi che prescindono dalla politica interna scellerata.

    RispondiElimina
  12. Domanda retorica
    Come mai su questa terra al governo di tutte le nazioni c'è, quasi sempre, la parte peggiore dell'umanità?

    RispondiElimina
  13. Aldo, mi spiace molto contraddirti, credimi, ma devo dirti che ti sbagli: la tua domanda non è retorica.
    Infatti la parte peggiore dell'umanità è sempre in fermento, non si prende mai una pausa per coltivare il loro esclusivo benessere a scapito di tutti gli altri.
    C'è una frase celebre di Bob Marley, che, interrogato a proposito del suo impegno lavorativo, nonostante avesse appena subito un attentato, egli rispose che se i malvagi non vanno mai in vacanza, nenche un giorno, dal fare il male, anche lui non poteva esimersi dal suo ruolo di predicare cercando di diffondere il bene, nenche per un giorno:
    "Perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero... Come potrei farlo io?!"
    Bob Marley

    RispondiElimina
  14. Voglio segnalare il post straordinario di Carlo Bertani. Lo trroverete nel Blog Roll Drome, ma questo è l'accesso diretto. Un po' lungo, ma da leggere e discuterne.

    RispondiElimina

Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.