giovedì 7 giugno 2012

CAMBIAMENTO DI STATO



Stato non come Nazione ma come forma dell'Essere. Tanto per precisare.

Un articolo su NATURE  pubblicato oggi,  scritto da un gruppo di 18 scienziati provenienti dal Cile, Canada, Finlandia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, spiega che gli ecosistemi della Terra potrebbero raggiungere un punto di non ritorno, con conseguente rapido collasso irreversibile in meno di 50 anni.

L'articolo sostiene che le attività antropiche, come il consumo di energia e la trasformazione diffusa della superficie terrestre per edificazioni e agricoltura, stanno spingendo il Pianeta verso una soglia critica che porterà a un "CAMBIAMENTO DI STATO", non dissimile dalla transizione della ultima glaciazione avvenuta circa 12.000 anni fa.

Tale spostamento creerebbe una nuova condizione di normalità per l'intero Pianeta, con una nuova gamma di temperature, un nuovo livello degli oceani ed estinzioni di specie largamente diffuse, risultanti da una modalità di vita completamente nuova.

 E non sarebbe necessariamente da un luogo confortevole per gli esseri umani.

Il Pianeta ha avuto un lungo periodo di condizioni favorevoli alla vita antropica, siamo evoluti dalle selci alla passeggiata sulla Luna.
E' stato il passaggio dalla glaciazione all'attuale cllima temperato che ha permesso agli esseri umani di prosperare per gli ultimi 1.000 anni.

Tuttavia il cambiamento che stiamo vivendo oggi è molto, molto più veloce, con ordini di grandezza più veloci.

Il prossimo cambiamento di stato globale sarà estremamente dannoso per le nostre civiltà e una volta superata una soglia, si indurrà un cambiamento di stato a livello planetario e non si potrà più tornare indietro. Anche se il genere umano cercherà di invertire gli effetti della nostra civiltà sull'atmosfera, sul livello degli oceani e sulla composizione delle reti trofiche del Mondo, la Terra non potrà tornare allo stato precedente, perchè la Terra non ha alcun ricordo del vecchio stato.

Gli esseri umani hanno trasformato circa il 43% della superficie della Terra e hanno aumentato la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera di circa il 30% rispetto al periodo pre-industriale.

Lo studio prevede che all'anno 2062 l'umanità trasformerà circa il 50% della Terra.

Secondo alcune modellizzazioni matematiche si ottiene il punto di svolta attorno al 50%, poco più, poco meno. E l'effetto sarà come una enorme pandemia di influenza che spazierà in tutto il Mondo.
 
Il gruppo di studiosi si è riunito per due giorni di sessione di brainstorming presso la University of California Berkeley circa due anni fa, per discutere come far fronte al tasso di variazione degli ecosistemi terrestri. Mettere insieme le discipline biologiche con i paleontologi e i matematici ha creato una sinergia sorprendente che ha dato come risultato degli utili modelli predittivi.

I paleontologi ed i matematici hanno cercato di capire dove si trovavano i punti di non ritorno nel passato, per prevedere e poi capire da quello che sta succedendo adesso, se siamo vicini a una soglia di transizione di stato.
 
E' stato evidenziato uno sconcertante risultato tra le prove in esame, ovvero che la Terra non sta seguendo il suo normale ciclo clima storico dei periodi glaciali e inter-glaciale, ma virando in una direzione nuova.

I determinanti del passato per la modellizzazione glaciale e interglaciale erano esterni,  mentre adesso i determinanti che ci stanno spingendo verso una soglia di transizione siano NOI ANTROPI.

Ora stiamo facendo tutto noi, mettendo tutto questa anidride carbonica nell'atmosfera e modificando (sigillando, impermeabilizzando e inquinando) la superficie terrestre.
 
Ci stiamo suicidando.

35 commenti:

  1. Non so spiegarmelo, ma questa è una sensazione che mi porto dietro già da un po' di tempo, direi qualche anno... Puntando su stati d'animo che mi sopraffanno, a volte, e che non fanno parte della mia indole, tendo a pensare che sia un dato di fatto. Una cosa ineluttabile, in somma.

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  2. Ciao Roberto. L'indole ottimistica tienila e non farti soppraffare dagli stati d'animo, ben diversi dagli Stati Fisici planetari che ci porteranno a qualcosa di nuovo e appunto, come scritto nel post, non necessariamente buono per noi antropi pazzi e suicidi. Leggiti anche il post su EFFETTO CASSANDRA (qui nel blogroll) che parla di CONISGLI E VOLPI. Almeno ce ne andremo saggi e coscienti.

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  3. Da un recensione di George Mobus su un testo di Craig Dilworth "Troppo intelligente per il nostro bene"

    Siamo intelligenti, ma non adeguatamente saggi. E non siamo adeguatamente saggi perché la struttura cerebrale che gestisce il nostro giudizio di ordine superiore non si è ancora evoluto a sufficienza per gestire la nostra intelligenza.

    Avrete sentito il vecchio detto: “Solo perché possiamo fare una cosa non significa dovremmo farla”.

    Solo perché abbiamo capito come dividere l'atomo per generare energie inimmaginabili non vuol dire necessariamente che dovremmo costruire bombe atomiche o reattori nucleari.

    Lo abbiamo fatto perché potevamo e non c'era alcuno giudizio di ordine superiore che ci ha fornito le intuizioni sui pericoli del progresso in quella direzione.

    La base del cervello per un giudizio di ordine superiore ed intuitivo, guida imparziale per prendere decisioni, è quello che ho chiamato saggezza.

    E' la capacità del cervello più nuova in termini evolutivi ed è profondamente connessa alla capacità degli umani di formare rappresentazioni astratte, specialmente il linguaggio.

    Si è evoluta insieme con l'intelligenza ma ha iniziato “più tardi” nella storia evolutiva, così non è in fase con la prima.

    Deve recuperare.

    Mobus conclude in un modo più ottimistico di Dilworth. Lui vede lo stallo incombente come l'opportunità evolutiva perché questo accada.

    "In altre parole, piuttosto che scrivere semplicemente che il genere Homo ha fallito perché era troppo intelligente, preferisco immaginare che il collo di bottiglia sia un'opportunità per la saggezza di espandersi ed arrivare a fornire un'adeguata capacità mentale di gestione della nostra abilità.
    Ho sviluppato uno scenario per l'ulteriore evoluzione delle strutture del cervello coinvolte nella saggezza che richiedono un'aggiunta di materia cerebrale sorprendentemente piccola – è più un problema di leggera riorganizzazione e connessione. Naturalmente ciò è altamente speculativo.
    Ma ha basi nella neuroscienza e nella teoria dell'evoluzione.
    Non è una vana speculazione.
    E il valore del partecipare alle conseguenze sta in ogni cosa che possiamo scongiurare per diminuire il dolore e la sofferenza – essere avvisati è essere preparati.

    Il vero valore del lavoro di Dilworth è di trovare almeno qualche soddisfacente spiegazione intellettuale (anche se inquietante) sul perché siamo dove siamo."

    Meglio sapere dunque e il bello è che se volessimo potremmo salvarci. Se volessimo, ma bisognerebbe che una PANDEMIA riorganizzasse e connettesse quella parte di cervello meno evoluta dell'intelligenza denominata SAGGEZZA.

    E come si scatena una pandemia del genere, come far scaturire accelerando l'evoluzione della SAGGEZZA?

    Non speriamo in alieni, noi siamo gli alieni, e noi umanità siamo solo un colpo di fortuna nell'Universo se siamo qui, molecole che per caso o spinte da meteoriti o altre forze si sono coagulate ed evolute fino alla follia umana.

    Quindi sapere e informare è fondamentale per accelerare la SAGGEZZA, un amica dell'ottimismo.

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  4. Da anni dico che se non dovesse succedere nulla il prossimo 21 dicembre un po' di delusione l'avrei.
    Il limite della scienza umana è che è in grado di spiegare i fenomeni ma non può assicurare che tutto rimanga sempre uguale.
    Il suo più grande errore è quello di credere che essendo stata inventata dall'essere umano, quest'ultimo abbia il potere di controllare (e prevedere) la natura.

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    1. Ciao Gufaccio. Il 5 giugno come vedi è andato senza rumore, credo sarà così anche per il 21 dicembre.
      Il limite della scienza umana è che non è riuscita a distillare la SAGGEZZA e a trovare un modo di diffonderla rapidamente.
      Le domande che ci poniamo hanno spesso risposte scientifiche, è che le risposte politiche (alle conclusioni scientifiche) sono, come dire, LATITANTI,CARENTI o altro vedi tu.
      Galileo abiurò ma ciò non spostò di un millimetro la posizione del Sole e della Terra.
      Insomma se io ti avviso che ti stai tagliando una gamba e che morirai dissanguato, e ti mostro foto, report, video modellizzazioni su ciò che ti accadrà, ma tu continui a farlo perchè hai deciso di mangiarti la tua stessa gamba al forno, magari convinto che ricresca, mi fa solo rendere conto che non riuscirò a farti cambiare idea. Anzi, come nel climate change troverai scienziati che diranno che invece la gamba ricrescerà e ti faranno dono di ricette di gamba umana al forno...dimostrando che anche negli scienziati la saggezza è un elemento raro... Un suicidio, dove se non muori dissanguato perchè ti tagli la gamba, morirai, perchè contrario al sistema che dice che occorre tagliarsi la gamba...
      Spero di aver detto cose comprensibili...

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  5. Sembra che sulla terra siano vissute cento o forse mille volte di più specie, di quante ve ne siano tuttora.
    Si tratta di milioni o miliardi.
    Per quanto ne sappiamo, quelle che si sono messe a contarle e a nominarle sono però soltanto un numero inferiore ad una dozzina, anche mezza, forse ancora meno.
    Tuttora, a parte le fantasie di certi gruppi pseudoetnici dotate di elmi bicornuti o croci rostrate o uncinate, esiste una sola specie umana, e questa, cioè tutti noi, siamo capaci di desiderare cose che nemmeno al più immaginifico cane o scimpanzè verrebbero mai in mente.
    Non credo proprio che nello sguardo attentissimo di un astuto Fido o in quello talvolta pensoso di una Cita si celi l'interesse per resuscitare un dinosauro, e tanto meno di scoprire quali altre bestie, piante e chimere si nascondano tra le possibilità del genoma universale.
    Da tempi immemorabili, rispetto alla durata della nostra vita, ma appena trascorsi rispetto alla voragine di millenni della vita universale, noi umani fantastichiamo per ogni cosa.
    Dall'eruzione esplosiva di un vulcano al ronzio di un insetto sconosciuto.
    C'è una corrispondenza biunivoca tra la nostra natura e quella dell'intero universo.
    Allo stesso tempo, non riusciamo a sopportare troppa realtà, come il poeta T.S. Eliot ha sintetizzato in un suo folgorante verso.
    Allora che cosa dovremmo fare?
    Ormai siamo tanti individui su questa unica Terra che la rete delle nostre esistenze è confrontabile con quella dei neuroni delle nostre teste.
    Ci può essere utile questo affollamento temporaneo?
    Più nodi e maglie di una rete, più abiti diversi possiamo confezionare.
    Ma c’è un prezzo da pagare, che può diventare esorbitante, aggettivo equivalente ad esponenziale, in questa accezione.
    Quello della scelta.
    Non possiamo metterci un’inverno intero a scegliere quale cappotto indossare, perché poi arriva la primavera e bisogna passare alle giacche.
    Con le dita di una mano possiamo creare dozzine e dozzine di varietà.
    Ma già solo cinque cose portano ineluttabilmente a scegliere tra centoventi combinazioni. 1x2x3x4x5 = 120.............
    .........x settemiliardi x settemiliardi e uno x settemiliardi e due......
    Thomas Stearns Eliot aveva ragione.
    L’essere umano non può sopportare troppa realtà.

    Marco Sclarandis

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    1. Siamo la razza più intelligente su 50 miliardi di razze viventi capitate sul pianeta Terra dalla sua nascita (4,5 miliardi di anni fa).
      Un colpo di fortuna. Abbiamo linguaggio e capacità di astrarre ma non saggezza e aspiriamo all'infinito quando sul Pianeta vige una legge ben diversa.

      La rappresentazione astratta dovrebbe consentire soluzioni reali o almeno realistiche e non il terrore o il loop. Credo.

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  6. Ciao Daniela. quando dici: "Anche se il genere umano cercherà di invertire gli effetti della nostra civiltà sull'atmosfera..."
    Secondo me stanno già facendo qualcosa da anni attraverso lo spargimento di scie chimiche, ho seri dubbi che queste manovre siano per riparare o prevenire i danni causati, al contrario stanno velocizzando il processo di autodistruzione umana, ho detto umana per come l'abbiamo conosciuta fino ad ora, quello che ci aspetta per il futuro potrebbe essere disumano o alieno, o meglio, una radicale correzione del nostro dna ibrido ancora ampiamente sottosviluppato, come dimostrato, e così aggiornato allo standard dei nostri creatori che fino ad ora hanno in parte fallito.
    E poi quando concludi dicendo: "Ci stiamo suicidando"
    Nel contesto generale ci può anche stare, non è questione di scaricare il barile, però non mi sento affatto colpevole e mi dissocio da questa visione che hanno organizzato e deciso altri per me e per noi, in fondo le sorti del mondo sono in mano a pochi e casomai i responsabili sono loro e sarebbe più corretto dire che ci stanno uccidendo.
    Credo che l'uomo sia nato con lo scopo di curare la Terra e invece ha coltivato la presunzione di poterla anche distruggere, ma non ha ancora capito che non sarà certo lui ad ucciderla, semmai il contrario!
    Spero di aver detto un mucchio di cavolate e comunque di non arrivare a ciò che potrà succedere, con tutto l'ottimismo che posso avere non vedo nulla di umanamente costruttivo!

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  7. Ciao krommino75.
    La tua visione che "l'uomo sia nato con lo scopo di curare la Terra" è condivisa da molte persone, me inclusa. Ed è una bellissima frase.
    Quando parlo di Umanità non posso dire "ci stanno uccidendo" perchè sia io che te "siamo" umanità. Anche il NON AGIRE o l'agire male anche se con coscienza pulita è sbagliato e la somma di tutti questi piccoli errori fa sì che la corsa al suicidio del genere Homo sapiens (!) sia ancora più veloce.
    Io posso dirti, per esempio, che LE SCIE CHIMICHE SONO UNA SOLENNE BUFALA e che perdere tempo a leggere pseudoscienza del genere è dispersivo e porta a visioni complottistiche utili solo a quelli che tu chiami assassini, per distrarci.
    La Realtà Fisica ha leggi ben precise, non ci sono maghi o streghe o alieni.
    Per non arrivare al punto di non ritorno occorre comunicare la necessità di fermare la distruzione del Pianeta, e come prima scelta c'è quella di RIDURRE LA POPOLAZIONE UMANA.
    Invece c'è ancora chi pensa (Chiesa per esempio) che bisogna CRESCERE. E poi parla di CRESCITA in un sistema FISICO CHIUSO.
    Riusciresti e mettere più di un litro di acqua in una bottiglia da un litro?
    Saliresti su una nave spaziale (pianeta Terra) sovraffollata di 8 miliardi di persone, con autonomia alimentare e sociale auto generante per 3 miliardi di persone (intendo che TUTTI E TRE I MILIARDI STANNO BENE non come adesso dove c'è un settimo che sta bene - ovvero noi occidentali - e per farlo stare bene ci sono sei persone che soffrono)?
    Ci sei già sopra. Per quello che si sa ci siamo SOLO NOI UMANI, e riusciremo a fare danni nell'unico luogo che si conosca abitato da una razza intelligente.
    Intelligente ma non saggia.

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  8. Mi sembra che tu abbia una visione più fisica realistica, è anche vero che siamo tutti sulla stessa barca ma allo stesso tempo devi ammettere che io e te possiamo sì cambiare il vento, per la direzione, non avendo in mano il timone, la vedo più complicata!
    Quando in meno di un'ora il cielo diventa completamente bianco a causa di una sola scia rilasciata da un aereo, in grado di mutare il la condizione climatica in così poco tempo è escluso che si tratti di vapore acqueo! La distrazione di cui parli ammesso che sia una bufala ha la durata di un'ora e 20 anni fa era inesistente a prescindere dal traffico aereo.
    Ripeto io mi dissocio da quel gruppo che non ha nulla di umano, che non reputo nè intelligente nè tanto meno saggio. Anche se mi trovo sulla stessa barca, in realtà è come se fossi su una zattera, non sto assolutamente partecipando al massacro.

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    1. Ciao krommino75, perchè pensi di non poter fare nulla?
      La visione fisica realistica è L'UNICA VISIONE, non ne vedo di altre.
      I sociopatici che, come diresti tu, tengono in mano il timone del Pianeta, non hanno infatti alcuna conoscenza della Fisica, parlano di CRESCITA ESPONENZIALE, parlano in scala logaritmica, parlano come se abitassero su un altro Pianeta.

      Siamo tutti sulla stessa barca che tu la veda come zattera concordo, ma non sei solo soletto, sei con tutti noi, sociopatici compresi.

      E non ti fare incantare dalle scie chimiche, non ci sono prove di alcun tipo, ma se vuoi crederci, libero di pensarlo.

      Io ho poco tempo a mia disposizione per perdermi dietro va****e del genere.

      Gli aerei fanno solo vapore acqueo (e poco altro) e tanto rumore, e sono energivori, ma se ci fossero distributori di scie chimiche dovrebbero volare a quote più basse non credi?

      Una scia chimica peggio di SORA TELEVISORA dove la trovano i nostri "simpatici" sociopatici? A cui aggiungiamo fesbuk...e le insulsaggini che noi, miliardo di fortunelli, possiamo inviarci l'un l'altro INQUINANDO, solo per dire, che ne so, "Ieri sono riuscito a fare la cacca"?

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    2. "Gli aerei fanno solo vapore acqueo (e poco altro)"
      Ciao infatti molte scie si formano sotto gli 8mila metri quindi non possono essere di condensa, questa è fisica e non fantascienza, poi tieni conto quel "poco altro" è l'inquinamento, in paragone un solo aereo equivale a più di 400 auto. Ovvio che non è facile dimostrare l'esistenza del fenomeno, esempio assurdo, posso fare da terra tutte le foto che vuoi ma non potrò mai dimostrare che il pianeta sia sferico! Ciò per dire che solo avendo un aereo posso dimostrarlo, salendo a 3mila metri e facendo una foto o filmato che mostri allo stesso tempo la scia e la quota di volo. Ma anche in questo caso ci sarà qualcuno che negherà!
      Essi parlano come se abitassero su un altro pianeta perchè sono di un altro pianeta!
      Vorrei ricordare che se non ci sono prove concrete non significa che il fatto non sussista! Ad ogni modo ci stanno cagando in testa da tempo, dovremmo agire invece che discutere per non arrivare alla fine quando la merda ce l'avremo al collo e sarà troppo tardi e non parlo solo di scie chimiche!

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    3. Ciao krommino75.
      Le scie chimiche NON ESISTONO, se vuoi perderci il tempo è una scelta che sei libero di fare, ma non ti lamentare se intanto i SOCIOPATICI continuano a fregarci con ben altri tipi di inquinamenti (TELEVISIONE, SOCIAL NETWORK, ecc.).

      Suggerisco ancora che tu legga i libri che qui qualcuno ti ha consigliato.

      Specifico che "a bassa quota" vuol dire tipo la quota degli aerei che gettano i fertilizzanti, non sotto gli 8000 metri. Per quanto attiene agli impatti (differenza di footprint tra uso dell'aereo e dell'auto) ecco una semplice risposta: un SUV impatta fino a 5,5 volte un aereo.

      La prove concrete sono necessarie per stabilire fatti e determinare risposte.
      TUTTO IL RESTO E' PERDITA DI TEMPO.
      Il complottismo è stato inventato apposta per farci perdere tempo dietro infami sciocchezze, e proprio da chi accusiamo di complottismo.
      Abbiamo già palesi evidenze di FATTI CHE NON VANNO (inquinamenti, dislivelli sociali, 6 miliardi di persone PERSONE CAZZO non robottini che soffrono e muoiono affinchè io e te, per esempio, possiamo egregiamente scambiarci parole sul PC) perchè diavolo accanirsi su DELLE IPOTESI?

      Lottare perchè le donne del terzo e quarto mondo abbiamo adeguata scolarizzazione e contraccezione (che sono intimamente legate) MI PARE PIU' CONCRETO che seguire i fumi di un aereo.

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    4. Se la metti sul quel piano allora leggi questo articolo di Gianni Tirelli,
      LA RETE: L’OPPIO DEI POPOLI:
      http://www.oltrelacoltre.com/?p=12577
      Però è anche vero che senza il web a certe informazioni sarebbe quasi impossibile risalire e se ci atteniamo ai media siamo fregati doppiamente...
      La ricerca della verità non va a gusti comunque, gli sociopatici stanno provando a fregarci su tutti i fronti, ci avvelenano lentamente perchè oltre al depopolamento ci vogliono non in fin di vita ma costantemente ammalati. I veleni arrivano soprattutto dal cielo poi sei libera di credere a quello che vuoi...Prova a pensare cosa useresti per avvelenare l'intero ecosistema...il mezzo più rapido per farlo sono GLI AEREI.

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  9. Cara Daniela,
    grazie per il riferimento all'articolo di Nature e alla recensione di Mobus, che non conoscevo.
    Abbiamo già scritto entrambi, e parecchio, del nostro stupore per l'apparente indifferenza con cui la nostra specie si sta dirigendo a tutta birra verso il precipizio, senza dar segno di aver mai preso in seria considerazione la possibilità di rallentare, o frenare, o dare una bella sterzata.
    Io, in particolare, non riesco a darmi pace del fatto che i vari "Limiti dello sviluppo" siano così sistematicamente apprezzati, e ignorati.

    E allora ti butto lì un'ipotesi, presa pari pari da "Il quinto giorno" di Frank Schätzing: non è che la fregatura non è la struttura del nostro cervello, ma il fatto che restiamo un branco di individui separati? Se fossimo interconnessi, come una colonia di coralli, o i fili d'erba di un prato, forse impareremmo a vedere oltre le nostre singole esistenze, e cominceremmo a reagire con l'intelligenza che il nostro chiletto di neuroni sicuramente ci consentirebbe.

    E invece niente, ci ostiniamo a restare granelli di sabbia.
    Stupidi granelli di sabbia.
    ciao

    aftefindus.com

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    1. Ciao Niarb, allora visto che hai intenzioni "bellicose" di studio eccoti due link A RISPOSTA PER GAIA, per darti allegria, informazione (è una lezione di un fisico nucleare) e per dirti che potremmo essere TUTTI IN RISONANZA come i fili d'erba.



      Invece ci comportiamo così, come i LIEVITI...



      Chissà che tu non ci possa fare un post, così mi sento meno solitaria in questo mio solitario tentativo, di far capire quello che io e te, non solo abbiamo capito, ma di cui temiamo le inesorabili e tristissime conseguenze.



      Forse io e te, e altri, abbiamo un istinto gaiesco che ci sta mettendo in allarme. Altri non sentono nulla (i pecuniocefali sociopatici che sai), altri tengono a distinguersi, come se lo tsunami evitasse i "buoni".



      Siamo ancora lontani dalla risonanza che apprenderai dal prof. Emilio del Giudice.

      Siamo vicini ai lieviti, ma che razza di birra diventeremo?

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    2. Grazie degli spunti, adesso mi basta fare secche anche le ultime 3 ore di sonno che mi riservavo ogni notte, ed è fatta. ;-)

      Che razza di birra diventeremo? Vista la fiappezza della nostra specie, al massimo quella birraccia analcolica (anal-colica, hmmm) a cui fa la pubblicità Fisichella.

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    3. Molto interessante questo spunto, il rendersi conto di questo grande limite che è il fatto di influenzare nella nostra totalità il destino del mondo, eppure, essendo separati nell'atto di prendere decisioni, non poterle prendere in maniera tale da andare nella direzione giusta. Ci siamo evoluti, come tutti gli esseri viventi, giudicando l'effetto delle nostre azioni nelle immediate vicinanze e valutando i pericoli vicini, visibili, al limite prevedibili in base all'esperienza precedente. Ora dobbiamo affrontare problemi che derivano dalla somma delle nostre azioni a livello globale e percepire problemi che non sono vicini e non sono riconducibili all'esperienza precedente. Dovremmo accentuare l'interconnessione nel pensare, iniziare a sentirci un organismo unico di cui siamo parte ed agire di conseguenza, ma non avremo il tempo per evolverci in questa direzione e per apprendere dai nostri errori e per selezionare le strategie migliori.

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  10. Krommino 75, se vuoi farti due lunghi sorvoli pindarici su ciò che la mente umana pensa di sé stessa e del senso della propria esistenza nel cosmo eccoti due libri da leggere:

    Stephen Webb: Se l'universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti?
    (Cinquanta soluzioni al paradosso di Fermi e al problema della vita extraterrestre)

    Se ci sono quattrocento milioni di stelle solo nella Via Lattea, e forse quattrocento milioni di galassie nell'Universo, è ragionevole che là fuori, in un cosmo che ha quattordici miliardi di anni, esista - o sia esistita - una civiltà avanzata almeno quanto la nostra: è l'enormità dei numeri a pretendere che sia così. Ma allora perché gli extraterrestri non ci hanno lasciato tracce, messaggi, artefatti? Se le dimensioni e l'età dell'Universo sostengono con forza l'esistenza di popolazioni aliene, perché non ne abbiamo testimonianza? Dal giorno del 1950 in cui, parlando con i colleghi alla mensa di Los Alamos, un serissimo Enrico Fermi domandò: "Dove sono tutti quanti?", questo paradosso porta il suo nome. Negli anni, schiere di scienziati di primo piano, ma anche filosofi, storici e autori di fantascienza, si sono cimentati con il paradosso di Fermi: qualcuno sostiene che gli alieni siano - non riconosciuti - già in mezzo a noi, altri affermano che semplicemente le civiltà extraterrestri non ci abbiano ancora comunicato la loro presenza, e come si può immaginare non mancano gli scettici. Stephen Webb, fisico teorico e appassionato collezionista delle soluzioni del paradosso di Fermi, presenta le più belle in questo libro, dandone un resoconto rigoroso, comprensibile e divertente: un potente e inconsueto esercizio intellettuale per gli amanti della scienza e del pensiero speculativo. Segue.......

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    1. Ciao Marco.
      Consiglio anche io a krommino75 la lettura del libro di Webb, tra l'altro la fine lo sorprenderà e lo farà sentire meno solo.

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    2. "Se l'universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti?"
      Sono tra noi, ma quasi nessuno li vede! Non ci si può sentire soli, siamo circondati!
      Grazie del consiglio lo leggerò!

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  11. John D. Barrow, Frank J. Tipler : Il principio antropico
    Traduzione di Francesco Nicodemi
    Adelphi 2002, pp. 770

    Non sono certo mancate, in questi ultimi anni, sconcertanti e affascinanti ipotesi cosmologiche proposte dai più grandi scienziati in corrispondenza a un succedersi di rivoluzionarie scoperte. Ma, fra tutte, l’ipotesi più audace – tanto da provocare un altissimo numero di dispute nonché di sorprendenti adesioni – è senz’altro quella del «principio antropico», avanzata da Barrow e Tipler in questo libro apparso negli Stati Uniti nel 1986. Da allora tale teoria è stata il punto di riferimento irrinunciabile di chiunque affronti il problema della posizione dell’uomo nell’universo.Tutto ruota intorno a un nucleo ineludibile: se non si presentassero straordinarie coincidenze nella forma delle leggi fisiche e nei valori delle costanti di natura, la biochimica, la vita e la vita intelligente non sarebbero possibili. Non solo un universo generico preso a caso non consentirebbe la vita, ma non vi sarebbero possibili neppure gli oggetti astronomici comuni e la materia ordinaria, in particolare il nucleo del carbonio. Muovendo da una simile constatazione è facile giungere alla conclusione che vi sia una necessità, e il principio antropico debole, che si arresta al riconoscimento dei fatti, evolve in quello forte: poiché il mondo è così, allora deve essere fatto così. Giunti a tale crocevia, è chiaro che le dispute diventano roventi e si dischiudono prospettive che non sarà azzardato definire, per una volta alla lettera, vertiginose.

    John D. Barrow è attualmente Research Professor of Mathematical Sciences e direttore del Millenium Mathematics Project all'Università di Cambridge. Presso il Clare Hall College (Cambridge) riveste la carica di Professoral Fellow.
    Frank Jennings Tipler nato il 1° Febbraio 1947 è un un fisico statunitense, autore della controversa teoria del punto Omega
    Insegna fisica matematica alla Tulane University di New Orleans. Per i suoi scritti viene considerato anche un teologoe un filosofo.
    Buona parte dei suoi studi si sono concentrati sulla fisica delviaggio nel tempo, in particolare è stato il primo a notare che le soluzioni di van Stockum per la Relatività Generale ammettevano la possibilità di curva spaziotemporale chiusa di tipo tempo.
    Per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_antropico.Segue..............

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    1. ...questo me lo devo comprare e mettere in coda dopo i 117 che devo leggere...PANT PANT...

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    2. Aaargh fermatevi, tutti quanti! Mi avete intasato la lista di Natale!
      Sto accumulando più libri da leggere di quanto i miei limiti biologici mi possano permettere!
      Adesso ho due sole alternative: o mi ritiro in una capanna in mezzo alla steppa mongola o mi faccio dare gli arresti domiciliari.

      (Scherzavo, vi adoro) :-)

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  12. Atterrato dal tappeto pindarico, vedrai molti argomenti, tra cui la reale natura delle cosidette scie chimiche, sotto un altro aspetto.

    Purtroppo, sono entrambi più lunghi e complessi di qualche dozzina di dozzine di sms, ma vale la pena di leggerli. E non è indispensabile essere laureati in fisica teorica per comprenderli, basta avere studiato in qualche buon istituto superiore.

    A me la lettura di questi due libri in particolare ha fatto questo effetto:

    Non di penne e di piume
    non d'ali e di code
    nè di vista d'altissimo acume
    siamo fatti e tanto ci rode
    ciononostante siamo planati
    come ippogrifi sopra Selene
    e lì non trovammo che polvere e pietre
    neanche alito che fiocco sostiene
    nessun senno di poi
    di prima o perduto
    ma in cielo la Terra
    di struggente splendore
    che passero aquila o condor
    ardirebbero mai d'ammirare
    siamo più che gabbiani
    gazze oche ed aironi
    siamo chimere tarpate
    capaci di immolarci in picchiata
    verso la prima stella sorgente
    per questo soffriamo
    di lancinante dolore
    fatevi avanti marziani ed alieni
    abbiamo bisogno di stringere mani
    più strane di quelle che abbiamo
    il privilegio d'essere unici e soli
    sta diventando troppo oneroso.

    Un saluto, Marco Sclarandis

    P.S. so che è buona educazione non commentare in modo prolisso, ma a volte è necessario trasgredire la regola.

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  13. ...se fossero tutti maleducati come te sarei contenta di ospitarli in questo blog...meno male che è un blogghetto umile e rarefatto, misconosciuto e poco letto...tuttavia per me è un luogo di amici e per fare amicizia non certo per battibeccare se i romulani sono atterrati a Milano o a New York.

    E comunque tu proponi di studiare, e i due libri che hai citato di certo non sono romanzi di Liala anche se (perlomeno Webb) decisamente godibili, perlomeno per quello che ti insegnano su di te e sull'Umanità.

    Lo so che è dura pensare di essere soli nell'Universo (conosciuto), ma perchè invece, ribaltando la cosa, non ci si mette d'accordo su come salvare questo Pianeta verdeazzurro bellissimo, un ENORME COLPO DI CULO A LIVELLO UNIVERSALE, e godercelo stanno in RISONANZA GAIESCA??

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  14. Pensa Daniela a questo fatto sconcertante, evidente e quasi universale.
    Quasi universale perchè praticamente tutti gli scienziati si sono formati studiando gli Elementi di Euclide.
    Evidente perchè gli Elementi di Euclide non sono un testo esoterico
    recentemente scoperto non ancora tradotto e divulgato, ma al contrario
    uno dei testi più antichi e conosciuti al mondo.
    Sconcertante infine, perchè negli Elementi di Euclide contengono una premessa che non si sa se sia più assurda, falsa o controintuitiva.
    In stretta sintesi dice così:
    "Un punto senza dimensioni crea una linea e una linea crea un piano e un piano crea lo spazio", a tre dimensioni s'intende.
    Questo è vero se si gioca coi cubetti colorati di legno, o il Lego o il Tetris, o le scatole da imballaggio, ma come fa un punto senza dimensioni a creare lo spazio tridimensionale?
    Se uno ne mette in fila infiniti, di pumti, sempre senza dimensione restano.Da dove saltano fuori allora le dimensioni?
    Eppure noi accettiamo questa dichiarazione euclidea senza batter ciglio e fondando su di essa la geometria, anche quella non euclidea.
    Di fronte ad un tale interrogativo, credo che confidare nell'esistenza degli extraterrestri, non richieda neanche troppa immaginazione.
    A proposito di cubetti e cubi, l’ultimo teorema di Fermat ipotizzava che non si possono scomporre due soli cubi e ricomporli in un cubo più grande di modo che
    tutti i cubetti della scomposizione siano uguali tra loro.E non solo questo.
    Fermat si riferiva a tutte le potenze dei numeri superiori alla terza, questa compresa.
    Andrew Wiles ormai quasi vent’anni fa ha dimostrato che Fermat aveva ragione.
    Peccato che la sua dimostrazione non si possa condensare in pochi simboli e operazioni da scriversi sul retro di una busta.Beninteso che Fermat aveva una concezione algebrica, più che geometrica della questione.
    Io credo come Pitagora, mio conterraneo, che tutto si possa vedere come numero e rapporto fra numeri.
    Purtoppo, troppi di noi concepicono i numeri come brute quantità.
    Invece, basta cambiare la forma mentis per accorgersi che sono infinite qualità.
    Se sulla Terra fossimo rimasti in diecimila o anche dieci milioni difficilmente
    ci saremmo preoccupati di concepire e costruire aggeggi come quello con il quale sto scivendo questo post.
    Ora che siamo quasi dieci miliardi, dobbiamo per forza optare (anagramma di potare)
    per un cambiamento di stato.
    Se fossimo solo numeri ci basterebbe un unico punto. (.)
    Ma siamo evidentemente rapporti fra numeri, e forse in questi rapporti si cela la sconcertante nascita della dimensione, che rende tinelli e camerette, palasport e
    piazze d’armi, nonché interi pianeti, spazi comunque limitati.
    Oggi avrei voluto andare per vicoli romani o lombardo-padani a spaccare parabrezza di autoblù.
    Ma ho preferito un altro genere di trasgressione.
    Questa.

    Marco Sclarandis

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  15. Come sai io sono più geometrica che numerica, io riesco a vederli i punti se mi concentro...e le linee e i piani e i solidi e vedo anche il Tempo passare e il picco avvicinarsi anche se siamo su un plafond ampio e disorientante...
    Capisco il desiderio di andare a spaccare autoblu, io lo capisco.
    Pensa che ieri meditavo sulla mia difficoltà ad evitare notizie sui "campionati di calcio europei" dove inutili miliardari ignoranti e avidi corrono dietro una palla. E' un po' come il Grande Fratello che non hio visto ma di cui continuavo a sapere cazzi e mazzi perchè erano (!!!!!!!!!!!!!!) NOTIZIE DA TIGGI'...
    E sono riuscita a sapere che NAPOORSOCAPO è ADDIRITTURA andato a vedere la prima partita dell'Italiacalciofootballclub agli europei e ha pure commentato!!!
    Con i nostri soldi, con la nostra IMU, IVA, TARSU ecc. un vecchietto è andato a vedere dei pregiudicati correre su un prato in Polonia... E poi mi parli di Euclide...

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    1. Io con questo tuo ultimo commento mi ci farei una maglietta...
      Anzi, ci farei il grembiulino per tutti gli scolari d'Italia, così almeno i loro genitori sarebbero costretti a leggerlo.

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  16. Io purtroppo non ho la sfera di cristallo per prevedere il futuro, dunque quello che posso pensare in proposito vale poco. Molti scienziati invece hanno strumenti teorici che permettono loro di fare affermazioni che vanno ascoltate e in base alle quali andrebbero prese decisioni, almeno per limitare i danni.
    Dunque, consapevole anche del fatto che non sono io a prendere queste decisioni e che la mia influenza su queste è vicina allo zero, preferisco immaginare vie di fuga, possibilità di salvezza più che contribuire a rendere più fosche le previsioni che già lo sono di per sé. Sarebbe interessante prima di tutto sapere di più sulle possibili soluzioni realizzabili. Ovvio che se fossimo 2 miliardi sarebbe meglio, ma siamo 7 miliardi, allora ragioniamo su cosa deve cambiare nel nostro modo di vivere sulla terra e poi su come arrivarci.
    Forse alcune apparenti catastrofi sono parte della soluzione, il fatto che la disponibilità di energia fossile stia diminuendo, che finirà prima di quanto se lo aspetti la maggior parte delle persone, forse non è un male, visto che molti problemi derivano da questo uso eccessivo di fonti di energia non rinnovabili, certo sapendolo dovremmo utilizzarla per metterci in grado di sopravvivere, di avere l'energia necessaria per le cose essenziali anche dopo, dunque per creare oggi un sistema di approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili che ci permetta di andare avanti anche quando il fossile non ci sarà più. Dobbiamo assicurarci suolo a sufficienza per avere cibo per tutti e dobbiamo farlo in maniera da non sfruttare oggi eccessivamente il suolo, rendendolo domani inutilizzabile, ma in maniera da preservarne la fertilità. Vedere e prevedere le conseguenze delle nostre azioni. Fare in modo che quello che facciamo oggi sia possibile farlo anche domani, non fare cose che pregiudichino la possibilità di rifare lo stesso domani. Dare agli uomini del futuro la loro parte, come noi abbiamo avuto la nostra. Queste ultime considerazioni vanno contro il paradigma attuale, dello sfruttamento selvaggio di tutto ciò su cui si riesce a mettere le mani, ma ora la crisi rimette tutto in discussione, il modello economico liberista, che fino a pochi anni fa difficilmente poteva essere messo in discussione a livello globale (poteva esserlo solo in piccoli gruppi critici), oggi è messo in discussione da quasi tutti, quindi è il momento di proporre alternative realistiche, di renderle chiare ed appetibili, dunque questa crisi forse non è tanto una catastrofe aggiuntiva, ma magari anch'essa è parte della soluzione. Certo dipende da come si reagisce ad essa, ma è un'opportunità, sfruttata nel modo giusto può aiutarci a trovare un nuovo modo di stare al mondo che senza di essa non poteva essere trovato.
    Insomma credo che dobbiamo essere ben consapevoli dei pericoli, ma anche renderci conto del numero notevole di variabili e possibilità e di come tutto può e deve essere messo in discussione e le direzioni in cui possiamo andare possono esser molto diverse, possiamo andare verso l'estinzione o verso il periodo migliore di sempre per l'umanità, dipende da noi cosa accadrà, certo che se lasciamo che le cose vadano avanti come ora, senza correggere la rotta non abbiamo speranza.

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    1. In sintesi, scappare in una zona poco frequentata e abbastanza inaccessibile, imparando a gestire in autonomia risorse ed energia con la speranza che la salute, fisica e mentale, tenga.

      La fiducia nel genere umano che ho adesso è sottozero.
      Tutti che vogliono mangiare ma si scocciano se anche gli altri mangiano (ma che strano).

      Siamo piombati in un medioevo tecnologico, dove la massa è ignorante, talmente ignorante da ingoiare qualsiasi stronzata che gli venga detta e che possa ingolosire la sua soggettività.

      Vestiti, scarpe, viaggi, moda, telefonia ma anche sciocchezze e complottismi, tutto pur di sentirsi vivo.

      L'unica cosa che ci manterrebbe vivi è invece comunicare e capire. Insieme, coralmente.

      Smettere di sentirsi soli e cominciare ad avere fiducia nel prossimo. ADESSO QUESTO E' PRATICAMENTE IMPOSSIBILE e nelle desolazione della singolitudine spesso si fanno pensieri azzardati.

      PASOLINI morì perchè vide 40 anni fa il disastro attuale, vide come pochi sociopatici ci avrebbero portato ad essere, masse ignoranti, capaci di farsi venire il tunnel carpale per eccesso di internet, ma a dire e a leggere cosa?

      Degli HAARP?
      Degli alieni di Tesla?
      Della fusione fredda?
      Della previsione dei terremoti?
      Della scie chimiche?

      Pasolini disse che l'Italia ha il popolo più analfabeta e la borghesia più ignorante d'Europa, scontentando sia la destra e sia la sinistra.
      Orson Welles, con cui lavorò, rincarò la dose dicendo che l'uomo medio è un pericoloso delinquente, un mostro. E' razzista, colonialista, schiavista, qualunquista e ciò dicendo per scontentare tutti quanti. L'Italia del passato, infatti era il paese dell'uomo, in tutta la sua umanità; l'Italia di oggi, invece, è soltanto il paese dell'uomo medio.

      Quello che guarda il calcio, il grande fratello, perde tempo sui social network, al bar, picchia la moglie o tradisce il marito o viceversa, ha i figli drogati di telefonia e moda incapaci di parlare con più di dodici vocaboli e noto nel mondo per la sua maleducazione. Quello che non vuole faticare a studiare preferisce le sintesi di fesbuk o tuitter. Arrivare in alto presto e con poca fatica.
      Quello che vota un partito per "combinare qualcosa" e se non combina allora se la prende con tutti e magari segue chi dice che i partiti sono tutti uguali. Popolo di gente che legge poco, che non conosce le materie scientifiche, ma diventa complottista della pseudoscienza. Inganna e si fa ingannare, cresce ingannando e sviluppa una tristissima mania di persecuzione. La colpa è sempre di qualcun'altro e il problema è sempre un altro.

      Ma se il tempo me lo consentirà tenterò ancora di comunicare come in questo post. Sono convinta che tanti sono stati attratti dal titolo pensando di trovare FURORI ANTISTATALI.

      Invece parlo della realtà fisica che incombe su di noi.

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    2. Io non vedo il genere umano così negativamente. Dipende dal termine di confronto. Se confronti l'umanità con quella dei tuoi ideali, allora rimarrai delusa. Se la confronti con pochi splendidi individui del passato più o meno remoto, rimarrai delusa, ma se confronti quella attuale con quella di 20 anni fa, non trovo tutte queste differenze, peggioramenti su alcuni aspetti, miglioramenti su altri. Se la confronti con quella di 100 anni fa, non so se è più o meno ignorante, dipende dagli aspetti che prendi in considerazione, sicuramente quella attuale è più ignorante sulla cultura popolare, ma molto meno sulla cultura condivisa. Dipende anche dal campione che prendi in considerazione nel giudicare l'umanità attuale. Certo che per impegnarsi, studiare, desiderare migliorarsi è necessario avere la prospettiva di un futuro, se non si danno scappatoie, se si ha la sensazione che domani tutto finisca non ha senso nulla, chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza.

      Fesbuk o tuitter sono strumenti e come tali possono essere utilizzati bene o male. C'è chi li utilizza per dire che ha acquistato un nuovo smalto e chi per condividere riflessioni che magari possono essere utili ed illuminati per altri. Io non mi trovo in sintonia con tuitter, ma riconosco la sua utilità in alcuni casi, ho un profilo fesbuk su cui vado raramente, eppure grazie ad esso ho ritrovato un amico che non vedevo da più di venti anni. Nei blog puoi perderti in discorsi inutili, trovare complottisti ad oltranza, come spunti interessantissimi, grazie ai blog ho affinato molto la mia comprensione della società ed ho conosciuto delle persone meravigliose.
      La nostra mente è come un faro che può illuminare solo una zona, se illumini l'angolo in cui viene accumulata la monnezza vieni presa dallo sconforto e puoi anche pensare che sia tutto così, ma puoi decidere di puntare il fascio di luce verso l'infinito e rimanere in estasi.
      C'è tutto, in ogni istante, sta a noi decidere cosa mettere a fuoco.

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    3. Comunque grazie per la MERAVIGLIOSA...;)

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  17. Non sono d'accordo. Un mio amico di infanzia mi ha ritrovato SENZA FACEBOOK.
    Gli altri IO NON LI VOGLIO RITROVARE.
    Inoltre vorrei che leggessi meglio quello che dicono Pasolini e Welles.
    Rispetto a prima della guerra la popolazione italiana si è piccolo imborghesita da un lato, correndo dietro al consumismo, e dall'altro è diventata più ignorante. Almeno i contadini di 70 anni fa avevano conoscenze empiriche degne di nozioni scientifiche, adesso abbiamo i CREDULONI AGGRESSIVI.

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  18. "Una decima per dieci alla decima"

    Volete sapere che cosa si nasconde dietro questo slogan?
    Oggi non ve lo dico.
    Domani forse.

    Ha a che fare con il cambiamento di stato e con il fatto che stiamo
    scavandoci la fossa e issando il palo della forca

    Un saluto,Marco Sclarandis.

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