lunedì 7 maggio 2012

I LUPI



Un animale bellissimo, maltrattato da secoli.

E continua ad esserlo. Si stima che oggi vengano uccisi oltre 100 lupi ogni anno.

Qui un depliant del WWF per collaborare contro una strage tanto iniqua quanto inutile.

Qui il link al sito per ulteriori delucidazioni.

Secondo i Nativi Americani la medicina è tutto ciò che può aiutare a migliorare il nostro rapporto con il “Grande Mistero” e con tutta la vita. Questo processo comprende la guarigione di corpo, mente e spirito e diventa fonte di potere personale, forza e comprensione.
La Medicina dei Nativi Americani è una filosofia di vita che consiste nel camminare sulla Madre Terra in perfetta armonia con l’Universo e nel vivere portando salute alla Madre Terra, ai nostri familiari, ai nostri amici, a tutte le creature “nostre compagne”.
In questo contesto, i nostri compagni animali forniscono dei modelli di comportamento che, per analogia, trasmettono messaggi di guarigione a chiunque sia così astuto da osservare i loro insegnamenti e metterli in atto.
Tra gli animali presi ad esempio
c’è il “maestro”, il Lupo.
“Il Lupo è il pioniere, il precursore di nuove idee, che ritorna nel branco per insegnare e condividere la Medicina. Il Lupo prende una sola compagna per la vita ed è leale come un Cane. Nel branco c’è un enorme senso di famiglia e, nello stesso tempo, un fortissimo impulso individualista, qualità che rendono il Lupo molto simile a noi uomini che abbiamo la capacità di far parte di una società e, anche, di incarnare i nostri sogni e le nostre idee individuali.
I sensi del Lupo sono molto acuti e la luna è il suo Potere Alleato: la luna è il simbolo dell’energia psichica o dell’inconscio che ha in sè i segreti della conoscenza e della saggezza. L’ululare alla luna potrebbe essere un’indicazione del desiderio del Lupo di mettersi in contatto con nuove idee che si trovano appena sotto la superficie della coscienza.
La Medicina del Lupo dà al maestro, che è in ognuno di noi, la forza di venir fuori ad aiutare i figli della Terra a comprendere il Grande Mistero e la Vita.” ( Jamie Sams e David Carson).
E’ un invito a varcare la soglia, a seguire il proprio sentiero dopo averlo individuato dentro di noi.
E, nello stesso tempo, è un invito ad agire per creare il nostro successo e, nella condivisione, il successo di chi ci sta vicino.
Forse è perchè ci potrebbe APRIRE GLI OCCHI che il LUPO E' ANCORA COSI' TANTO ODIATO?

11 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=TGFNnpWOyq4&feature=related

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    1. La stupenda Mademoiselle Nobs con i mitici Pink Floyd...

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  2. Presa dal mio solito baule:

    Bestia canina che non fai le fusa
    ma mi fai con zampa e coda
    da ispiratrice musa e mi ritrovi sia
    la calzatura fetida che il perduto umore
    in mezzo a scadenze e vari intrusi
    non inseguirmi il gatto tanto
    non l'acchiapperesti mai
    ricorda che sei un principe
    seppure nel rango degli odoratori
    tra noi che inseguiamo onori
    adoriamo concatenare nomi
    sguinzagliamo segugi incappottati
    a seguire subodorati ardori
    pure dentro sordidi rifugi
    si dice ci spiavi in branco fino
    dai tempi di caverne e clave
    quanta pelliccia stesa e rosa
    quante frattaglie divorate e ossa
    abbiamo lavorato insieme
    eppure abbaio da cane ancora
    e tu di parlare neanche se ne parla.

    Marco Sclarandis

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  3. Rispondo così a Marco, con musica lupesca e jazz
    CLICCA SU MUSICA LUPESCA , sentirai musica eccellente.

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  4. Neanche il cane così fedele
    Si confiderà mai con noi
    Per dirci che la guardia poi
    Non è lavoro tanto crudele
    Sarà l’odore di ragnatele
    Quello di fieno e buoi
    Ad attrarre i pensieri suoi
    O la fragranza di candele
    Sta immobile come stele
    Attento alla parola vuoi
    Noi lesti che non ingoi
    Il granchio con le chele
    Purtroppo per lui è babele
    Di simboli non suoi
    Il nostro incedere da eroi
    Lascia che lo si chiami Adele
    E ci ritrova i cuoi
    Pieni d’acari e protozoi
    Come un’ape che bottina miele
    Essere ferino con l’animo da Abele
    Anche tu si vede che t’annoi
    Ma la pelliccia che svestir non puoi
    Fa del tuo ululato serenata d’ukulele

    sempre dal baule....

    Marco Sclarandis

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    1. Un bel baule. Potrerci metterci dentro anche PINK FLOYD e JAZZWOLF?

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  5. La civiltà dei pellerossa era parte di quelle che si sono sviluppate attraverso i millenni e che dunque hanno avuto modo di smussare eccessi umani ed inglobare saggezza che viene dalla natura.
    La civiltà da cui arriviamo noi (che discende alla lontana comunque anche da quella e similari) si è sviluppata molto velocemente, caoticamente, la mente ha prevalso su altre componenti umane, abbiamo creduto di poterci affrancare dalla natura, che fossimo in qualche modo 'oltre' essa. In verità la natura sta per mostrarci il conto ed allora sarebbe il caso di guardare il nostro cammino in prospettiva, vedere cosa c'è di buono da salvare (moltissimo secondo me) e di cosa liberarsi assolutamente, capire la direzione da prendere uscendo dagli schemi che ci racchiudono in un modo di pensare che ci impedisce di vedere oltre i confini delle modalità attuali di convivenza, che ci portano a considerare altre possibilità solo come sogni ed utopie.
    Ritornare nel branco della natura e della nostra storia più antica portando il nostro arricchimento e lasciando disperdere delle aberrazioni che raccontate ululando alla luna apparirebbero in tutta la loro assurdità.

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  6. Bellissimo commento fratellone!
    Ululare cazzate alla luna è talmentr inutile e ridicolo che rende bene l'idea. I lupi se ululano sanno perchè.
    Tornare alla Natura e comprendere che siamo parte di un tutto senza spazio nè tempo.
    Ma probabilmente servirà UN TUNNEL DI DISTRUZIONE per arrivare a quel livello di comprensione.
    Ecco qui allora, tutto per te, visto che Marco me l'ha indicato lui e quindi anche io l'ho già visto, uno spettacolare intervento del professor Emilio Del Giudice che parla del paradigma quantistico e della RISONANZA come modalità di accordo tra le creature dell'Universo. Nel discorso, godibilissimo (anche per chi come me non è affatto un fisico) anche se dura 43 minuti, pare che Einstein non abbia voluto comprendere del tutto il valore del paradigma quantistico, poichè andava contro i principi conosciuti della fisica, ma Carl Gustav Jung si. Che determinò l'inconscio collettivo.

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  7. Ah lo spazio c'è!

    Marco Sclarandis

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  8. ..ovvero, carissimo Marco cosa intendi?

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  9. Nel senso che io raccolgo tutto e lo verso nel cassonetto delle Muse,
    dove tutto viene ricliclato e ritorna a noi poveri mortali con sfarzo e regalità.
    Immagina se trasformassimo le centinaia di centrali nucleari in monumenti megalitici alla perniciosa megalomania umana.
    Tutt'intorno per decine di chilometri sarebbero circondate da un parco dove lupi appena appena ammansiti,avvertirebbero con la loro presenza che quelle non sono aree atrezzate per arcadici pic-nic
    organizzati da barillari o buitonari del mulinobianco(mulinobianco).
    Inoltre, per rendere una simile visione realistica, bisognerebbe studiare un mezzo abbastanza rapido per rendere inoffensivo il materiale radioattivo ivi stipato.
    Operazione che dovremmo fare comunque se vogliamo immaginarci e garantirci un lieto proseguimento della civiltà planetaria umana.

    Come un deserto che lambisce l'erba
    foresta che ambisce la radura
    morso dopo morso come bruco
    la gente addenta il divenire
    fa di futuro sterminato un oggi
    ed uno ieri stabiliti e poi
    una storia raccontata e incerta
    sonno dopo sonno come fuchi
    col sogno il pianto il desiderio
    feconda i vaghi intenti
    della dea volubile bendata
    alveare immenso brulicante
    d'api smaniose ammanicate smaliziate
    dal comportamento fantasioso
    basta uno sciamano e delle favole
    e tutte a sciamare in campi nuovi
    lasciando cere miele propoli
    a popoli senz'ali e avidi di fiele

    basta un lupo sporto sul dirupo
    e il giorno dopo pullula la valle
    d'ululati di gioia e di guaiti

    Gli ultimi versi sono stati appena aggiunti per linkare
    i fieri quadrupedi al resto.

    Marco Sclarandis

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