venerdì 8 luglio 2011

RIFUGIATI AMBIENTALI





John Williamson è il redattore del WASHINGTON CONSENSUS.

Il discorso, citato dalla Klein nel libro "Shock Economy" di questo economista americano che mi ha suggerito il blogger comeunbonobo, fu letto il 13 gennaio 1993 a Washington, DC, e fu un discorso dove, per la prima volta, passò l'idea economica di "terapia d'urto" come sfruttamento delle crisi QUANDO SERVONO e quindi sfruttamento delle "opportunità" delle crisi per imporre la cultura inaccettabile e impossibile "neoliberista" della Scuola di Chicago. Una visione che prevede riforme economiche quali privatizzazioni, enormi tagli alla spesa per i programmi sociali quali scuole ed sanità, e la deregolamentazione ovvero la possibilità di generare / favorire le crisi al fine di introdurre tali riforme.

Con Bush, dopo l'undici settembre 2001, diventa IL METODO eccessivo, doloso e manipolativo per sfruttare un trauma con ulteriori traumi per fini fin troppo palesi.

Michel Henry nel suo libro "Du communism au capitalism" definisce LA POLITICA come l'emergere della nozione enfatica di "questione generale" una astrazione ideale che minaccia sempre di costituirsi come la realtà stessa, imposta senza riguardo per la vita individuale, per dare in primo luogo un senso al concetto di politica. Tale ASTRAZIONE non si verifica solo negli ex paesi comunisti ma anche e soprattutto al centro dell'idea stessa di DEMOCRAZIA, come spiega in questo passaggio:
"In una democrazia è il popolo che governa ma sfortunatamente il popolo non esiste: non è più in grado di governare come lavorare un campo o seminare con semi. Il concetto di democrazia è dunque solo un richiamo, il più straordinario mai inventato dagli uomini per abuso di loro stessi o degli altri. Una accusa che deve risvegliare quanto prima il riguardoso e immobile stupore che paralizza tutte le nazioni europee che nulla fanno per cambiare questa mistificazione ontologica al fine di non renderlo ancora più pericoloso."

La POLITICA deve essere subordinata alla vita degli individui e non il contrario.

NOi europei siamo ricchi, molto ricchi.
Nonostante la maggior parte dei singoli individui che compongono l'Europa siano anch'essi sottoposti a questa ALIENTANTE VISIONE DELLA DEMOCRAZIA, stiamo bene, non muoriamo di fame o di sete o di inedia.
Cerchiamo di rispettare l'Ambiente in cui viviamo appunto perchè dobbiamo viverci.

Se abbiamo schifezze le mandiamo in Africa o altri luoghi derelitti dove la vita di una PERSONA non vale nemmeno un sacchetto di plastica inutilizzato.

Anche se stiamo facendo di tutto, tramite raggiri con leggi ad personam/ad aziendam/ad gruppo multinazionale (e non sto assolutamente parlando solo di B.) per rovinarlo, questo AMBIENTE.

Uso eccessivo di suolo, suolo sigillato, mare inquinato, falde deperite, aria invivibile.
Ci stiamo arrivando.

Intanto scarichiamo i nostri rifiuti ambientali, noi Paesi Ricchi, su quelli più poveri e più deboli.

Ricapitolo: neoliberismo sfrenato ovvero falsa democrazia nei Paesi Ricchi, arricchimento per pochi che sfruttano sia i popoli dei Paesi Ricchi e soprattutto i popoli dei Paesi Poveri che per primi, visto che il Pianeta non è infinito (come invece lo è la stupidità neoliberista), vedono rapinate le loro risorse ambientali con i disastri ambientali che ne conseguono.

L'anno scorso le tragedie ambientali di Pakistan e Russia e Cina hanno cominciato a indicare la nascita dei "rifugiati ambientali".

ADESSO SIAMO AL CORNO D'AFRICA.

Lì è arrivata la TEMPESTA PERFETTA, quella che nemmeno le menti più accese di Hollywood sono mai riuscite a immaginare (anche perchè i loro protagonisti sono sempre nel Nord America).

SICCITA' FAME SETE.
Con l'aggiunta della CRISI ECONOMICA.

Profughi che potrebbero arrivare qui solo se riescono a sopravvivere alle malversazioni accecanti che hanno subito.
Un addetto stampa dell'Unhcr spiega che:
"Numerosi bambini somali si trovano in un tale stato di debolezza che muoiono entro le 24 ore dopo il loro arrivo alla frontiera etiope o kenyota, malgrado le cure urgenti e l'alimentazione terapeutica che ricevono immediatamente."

L'Onu sta tentando disperatamente di far fronte ad una situazione esplosiva con mezzi limitati e praticamente nell'indifferenza del mondo: un Boeing 747 carico di 100 tonnellate di aiuti umanitari è atterrato ad Addis Abeba proveniente dai depositi di emergenza dell'Unhcr di Dubai; un convoglio terrestre formato da 20 camion carichi di migliaia di tende ed altri beni di soccorso ha lasciato Gibuti il 4 luglio e oggi dovrebbe arrivare nella capitale Etiopica. L'Unhcr ha lanciato un appello perché arrivino i fondi per coprire i bisogni alimentari, di riparo, cure sanitarie e sicurezza dei profughi e si rivolge non solo ai governi, ma anche ai donatori privati per salvare delle vite in Etiopia e in Kenya.

I somali fuggono dal loro Stato fantasma perchè c'è una siccità allucinante.
Una siccità che sta devastando le aree aride e semi-aride dell'intero Corno d'Africa e che minaccia la sopravvivenza delle comunità pastorali, con morte di massa del bestiame e con l'aumento dei conflitti per risorse preziosissime come l'acqua e i pascoli.
Stanno dando da mangiare ai pochi animali sorpavissuti la paglia desertica delle capanne.

Anche lì è stato il mercato di stile neoliberista a creare danni.

Quella che sta vivendo il Corno d'Africa è una tragedia umana, ambientale e culturale. In alcune aree, prati, pascoli e rotte migratorie che venivano tradizionalmente utilizzati in caso di emergenza non sono più disponibili, dopo essere stati venduti o assegnati dagli Stati ad industrie turistiche o ad imprese agricole su vasta scala.

Questo secondo OIxfarm «Ha minato la capacità dei pastori di affrontare le siccità ricorrenti».









33 commenti:

  1. RICORDO LE DUE ULTIME GRANDI EMORRAGIE AMBIENTALI CON RELATIVI RIFUGIATI AMBIENTALI nell'ultimo anno:

    1 - PETROLIO nel Golfo del Messico;

    2 - ELEMENTI RADIOAATIVI a Fukushima.

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  2. AIUTI UMANITARI???????

    LI SI CHE SAREBBE DA APRIRE UN CAPITOLO A PARTE.

    POSSIBILE CHE DOPO ANNI E ANNI STIAMO ANCORA PARLANDO DI AIUTI UMANITARI???

    FACENDO QUALCOSA DI SERIO, A QUEST'ORA SAREBBERO FUORI DAL PROBLEMA, INVECE STIAMO ANCORA A PARLARE DI AIUTI UMANITARI

    NON è CHE SONO UN ALTRO SISTEMA DI CONTROLLO??

    DANIELE

    (SCUSATE IL MAIUSCOLO ERO DI FRETTA)

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  3. Hai ragione Daniele, è tutto figlio della stessa mamma neoliberista.

    E' un'ottima intuizione.

    Il problema però deve essere risolto ADESSO quello umanitario e quindi sembra/è il prevalente, mentre se si risolve L'ALTRO problema quello sistemico, ALLORA questi aiuti non sarebbero serviti.

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  4. Esatto Daniela, il problema è che anzichè affrontare e risolvere il problema, si continua a metterci pezze, e pezze molto costose. Non conosco i numeri, ma ipotizzo che con quanto speso in aiuti umanitari negli ultimi 20 anni si poteva investire seriamente e risolvere il problema dei paesi in via di sviluppo, e cosi' facendo avremmo anche creato posti liberi per tutti in un nuovo mercato globale del lavoro, quindi forse queste crisi su cui guadagnano di prestiti e interessi i soliti noti di cui hai abbondantemente parlato neanche ci sarebbero state. Ci fanno stare tutti (mondo intero) per controllarci e guadagnare sulle miserie altrui. E poi mi vengono a parlare di grandi economisti e leader! tutta autoreferenziazione, probabilmente quelli capaci davvero o si sono allineati o li hanno eliminati ..

    Daniele

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  5. Che dire...Daniele hai ragione...e ciò mi sta rendendo ancora più pessimista...

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  6. dovremmo essere attenti sempre al bene dell'umanita' malnati figli di caino

    Daniele

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  7. Ciao Daniela,

    come sempre nel fine settimana mi dedico alla famiglia e basta, anche da li credo che passi la "rivoluzione". Dal dedicare più tempo alla crescita ed al cambiamento delle nuove generazioni. Io cerco di curare la mia :-)))
    Lunedì leggerò in maniera più approfondita l'articolo e lascierò un mio pensiero (sempre se ne avrò uno :-))))
    Saluti a tutti i lettori di questo bel blog, che sono felice d'aver conosciuto, e buon fine settimana!!!

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Che il liberismo ed il neo-liberismo siano una piaga è vero. Il problema economico, però, è generato dal fatto che se la vediamo come una bilancia, su un piatto troviamo l'economia capitalista, mentre l'altro (economia socialista) è vuoto e quindi non può bilanciare.
    Comunque, tranquilli, questa situazione non può durare ancora a lungo: la catastrofe si avvicina anche per noi.

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  10. Bene, è faticoso ma non mi arrendo. Solo il primo rigo del tuo post rende necessario necessario capire quanto segue: “Washington consensus è un'espressione, coniata nel 1989 dall'economista John Williamson per descrivere un insieme di 10 direttive di politica economica destinate ai paesi che si trovino in stato di crisi economica, e che costituiscono un pacchetto di riforme "standard" indicato da organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, entrambi aventi sede a Washington.
    L'espressione ha poi assunto anche un significato informale, identificando (quasi sempre in senso dispregiativo) un insieme di politiche volte ad esaltare il ruolo del libero mercato a discapito dell'intervento dei governi nell'economia di un paese, secondo i dettami dell'orientamento neoliberista.
    Washington consensus comprende dieci direttive:
    1. Una disciplina di politica fiscale volta al perseguimento del pareggio di bilancio
    2. Il riaggiustamento della spesa pubblica verso interventi mirati: si raccomanda di limitare i sussidi indiscriminati e di favorire invece interventi a sostegno del progresso economico e delle fasce più deboli, come le spese per l'istruzione di base, per la sanità di base e per lo sviluppo di infrastrutture
    3. Riforma del sistema tributario, volta all'allargamento della base fiscale (intesa come somma globale delle singole basi imponibili) e all'abbassamento dell'aliquota marginale
    4. Tassi di interesse reali (cioè scontati della componente puramente inflattiva) moderatamente positivi
    5. Tassi di cambio della moneta locale determinati dal mercato
    6. Liberalizzazione del commercio e delle importazioni, in particolare con la soppressione delle restrizioni quantitative e con il mantenimento dei dazi ad un livello basso e uniforme
    7. Apertura e liberalizzazione degli investimenti provenienti dall'estero
    8. Privatizzazione delle aziende statali
    9. Deregulation
    10. Tutela del diritto di proprietà privata.”(segue)

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  11. Continuando nell’acquisizione delle nozioni fondamentali da parte di chi non si intende di economia: “Shock economy è un saggio della giornalista canadese Naomi Klein, pubblicato nel settembre del 2007.
    Il libro studia gli effetti e le applicazioni delle teorie liberiste di Milton Friedman e della Scuola di Chicago in diversi Stati del pianeta, dagli anni sessanta fino al 2007. La tesi principale sostenuta dall'autrice è che l'applicazione di queste politiche (che prevedono privatizzazioni, tagli alla spesa pubblica e liberalizzazioni dei salari) sia stata effettuata sempre senza il consenso popolare, approfittando di uno shock causato da un evento contingente, provocato ad hoc per questo scopo, oppure generato da incapacità politiche o da cause esterne. Inoltre l'effetto dell'applicazione di queste teorie è stato la crescita della disoccupazione e il generale impoverimento della popolazione.
    Tra questi shock l'autrice annovera le torture ed il regime di Pinochet in Cile nel 1973, il crollo del muro di Berlino e l'instabilità economica in Polonia e Russia all'inizio degli anni ottanta, l'inflazione inarrestabile in Bolivia, la guerra delle Falkland per Argentina ed anche in Gran Bretagna, la guerra in Iraq e la distruzione di New Orleans per opera dell'Uragano Katrina in tempi più recenti.”
    A questo punto mi accorgo che Daniela le ha dette basandosi sulla circostanza che il comune lettore capisca. Così non è. Adesso, però, il comune lettore sa qualcosa in più e prosegue.
    Poi Daniela cita il saggio “Du comunisme au capitalisme” del filosofo francese Michel Henry, saggio del 1990 che non risulta tradotto in italiano. Ne enuclea il concetto dei ‘politica’, che il filosofo francese definisce “l'emergere della nozione enfatica di "questione generale"”, cioè “una astrazione ideale che minaccia sempre di costituirsi come la realtà stessa, imposta senza riguardo per la vita individuale, per dare in primo luogo un senso al concetto di politica.”. qui io divento matto, perché non riesco a capire e dare un senso a queste frasi.
    Io ero legato ancora al concetto scolastico per il quale la politica è l’arte di governare i popoli, ma sono evidentemente in arretrato di un cinquantennio se questo filoso francese definisce la politica una astrazione, cioè “un metodo logico per ottenere concetti universali ricavandoli dalla conoscenza sensibile di oggetti particolari mettendo da parte ogni loro caratteristica spazio-temporale.“.(SEGUE)

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  12. Sempre peggio mi sento perché questo metodo di ricerca di concetti universali non si verifica solo nei paesi ex-comunisti ma si pone al centro del concetto di ‘democrazia’, che il filoso, e Daniela con lui, spiegano in un passaggio, tradotto dal francese, che non mi sembra molto coerente.
    Infatti, cerco il significato di ‘democrazia’ e trovo: “Il termine democrazia … etimologicamente significa governo del popolo.
    Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.”.
    Bene, che ti fa Henry, nega l’esistenza del popolo e non esiste perché non ha (più?) la capacità di governare nello stesso modo in cui lavorava u campo! Dunque, il concetto di democrazia è stato inventato come u richiamo per il popolo beota, al fine di abusarne.
    Tra l’altro cosa significhi l’espressione ‘questione generale’ non riesco a capirlo, salvo il senso comune delle parole quindi un tema generale, che riguarda tutti.
    Da questi concetti, che ho malamente cercato di riassumere, a mio esclusivo beneficio, Daniela stigmatizza i danni, i guasti, sempre più estesi e adesso anche potenzialmente irreparabili, che le teorie del liberismo e del neoliberismo hanno prodotto a danno di popoli e zone geografiche. È incontestabile, è vero, è mostruoso che ciò sia accaduto e stia continuando ad accadere.
    Ma, mi chiedo, se è vero che “Uso eccessivo di suolo, suolo sigillato, mare inquinato, falde deperite, aria invivibile” sono caratteristiche delle nazioni civilizzate, come si può parlare di ‘tempesta perfetta’ nel Corno d’Africa, altra realtà drammatica e ben descritta, come conseguenza diretta dell’uso eccessivo di cui sopra.
    Gli ingredienti della ‘tempesta perfetta’ sono siccità, fame e sete.
    Allora chiedo: di chi è la colpa? La so la risposta: del liberismo e neoliberismo sfrenati, ed è vero.(segue)

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  13. Guarda come definisce il dizionario (beh, io uso il dizionario) il liberismo: “dottrina economica che sostiene il principio del libero scambio delle merci nel commercio interno e internazionale, contro ogni protezionismo, ed afferma il valore dell'iniziativa privata opponendosi ad ogni intervento statale.”
    E il neoliberismo? Eccolo: “Neoliberismo è un termine usato dagli appartenenti al liberalismo economico (liberismo), una dottrina economica che ha avuto grande impulso a partire dagli anni ottanta, soprattutto ad opera di Margaret Thatcher e Ronald Reagan. Essa sostiene la liberazione dell'economia dallo Stato, la privatizzazione dei servizi pubblici, la liberalizzazione di ogni settore non strategico e la fine di ogni chiusura doganale.”. Ma non è così non è dappertutto. Infatti la critica più feroce e condivisibile è la seguente: “il neoliberismo non ha portato benessere a tutta l'umanità, ma ha accentuato le disuguaglianze fra le differenti classi sociali all'interno dello stesso Paese e le sperequazioni esistenti tra i paesi ricchi ed il "sud" del mondo. Ovvero è aumentata la ricchezza di alcuni paesi e delle multinazionali a scapito della maggioranza dei poveri.”
    Ma allora quale conclusione trarre? A mio parere che non vi è un sistema economico perfetto, mentre vi sono le ‘tempeste perfette’, come quella che sta investendo l’Italia, sotto attacco della speculazione internazionale già da venerdì scorso e chissà cosa accadrà oggi. Debolezza politica e incertezza della manovra di aggiustamento dei conti pubblici (47 miliardi prima, adesso 40 miliardi di euro per contenere il disavanzo dei conti pubblici nei parametri di Maastricth – non superare il 3% di disavanzo fra deficit pubblico e PIL) stanno addensando sul nostro capo la minaccia del default dei conti e l’assimilazione al dissesto della Grecia e degli altri paesi del PIGS, che adesso minaccia anche noi.
    Questa si che è una TEMPESTA PERFETTA che è attuale e che colpisce anche gli USA (il presidente Obama ieri ha richiamato camera e senato, repubblicani e democratici, adombrando la minaccia, terribile, di un lodo default, il primo della storia statunitense, a collaborare a contenere il disavanzo del debito sovrano USA, che il primo mondiale in termini assoluti, ma che solo il 67% del PIL americano). Noi siano a 120% del PIL, cioè a 1200 miliardi di euro.
    Pensa quanto pericolosa è la nostra situazione.
    Che fare? Io credo non ci sia più nulla da fare, e qui tornano buone le teorie di Henry, come popolo non esistiamo più, seppure siamo mai esistiti.

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  14. @Mister Bonobo!!
    Come vedi anche io il fine settimana lo dedico alla famiglia e alla serenità.
    Qui in Italia era TROPPO CALDO (una tempesta di caldo che nulla a che fare con il clima prealpino ovvero dove abito io nell'alta pianura friulana). Un troppo che qualcuno si ostina a chiamare BEL TEMPO salvo poi fare le eterne inutili raccomandazioni su anziani e bimbi e mangiare frutta e verdura...
    Aspetto il tuo commento, sono sicura che hai da dire qualcosa visto che questo post lo hai "causato" tu.
    A presto mr. Bonobo.

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  15. @Bastian contrario.
    La corsa sfrenata contro il muro la vedo anche io e, come te, non vedo nulla attualmente che possa essere "migliore di".
    Io credo in un cambio, oserei dire copernicano, dello stile di vita di tutti.
    Distribuzione di risorse e nessun furto all'Africa o Sudamerica o Asia.
    Cambiare lo stile di vita da ENERGIVORO a SOSTENIBILE partendo dalle strategie politiche che invece sono state, come si evince dal saggio di Henry, puntate a prenderci per il sedere.
    Io temo i contenuti della TEORIA DI OLDUVAI.
    Ma ho visto che dai tempi del Club di Roma, si sono aggiunte previsioni sempre più precise e sembra che le previsioni più "antiche" non fossero così tanto sbagliate.
    Spero di trovare il tempo per fare un post sulla Teoria di Olduvai.

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  16. @Luigi.
    Henry spiega come è stata utilizzata la parola "politica" nelle strategie di governo ANCHE dei Paesi democratici e il risultato è che non c'era nulla di diverso dai cosiddetti Paesi Socialisti.
    La stategia neoliberista vede MASSE non vede singoli individui a parte i pochi che dominano tutto, anche le nostre vite e le vite di chi dovrebbe in futuro occupare questo Pianeta.
    La Tempesta Perfetta è la sintesi di tutte le disgrazie che possono capitare a un povero popolo, SICCITA' MISERIA MALATTIA GUERRA.
    Stanno morendo in modo orribile ESSERI UMANI, e in Europa, grazie alla FINANZIARIZZAZIONE DEI MERCATI, qualcuno SOLO PER SPECULARE (e immaigno andarsi a godere i "sudati guadagni" a Marte oppure su Giove che pare che sia più accogliente) sta mettendo in CRISI L'EURO.
    Non è un attacco solo all'Italia, anche i bond spagnoli e francesi sono sotto attacchi ovvero gli speculatori vanno sulla "parti deboli" a fare cariche finaziarie non sui bond tedeschi.
    Se l'Europa si decidesse a essere ANCHE una unità politica forse queste cariche non ci sarebbero.
    Ma qui siamo ancora nel SISTEMA, non fuori dal sistema.

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  17. Giusto per precisare: I RIFUGIATI AMBIENTALI si possono trovare anche nei Paesi Ricchi, il Pianeta non è razzista.
    Lo scorso aprile, il USGS, un Dipartimento governativo federale USA che tratta di indagini geologiche nonchè delle risorse naturali e biologiche, dei rischi naturali e dell'ambiente, ha pubblicato un rapporto sulla desertificazione che ha concluso che le condizioni di clima secco accelerano le tempeste di sabbia nel sud-ovest degli Stati Uniti. In vaste aree del Texas e dell'Oklahoma ora, la siccità è più intensa di quanto non lo fosse durante la tempesta di sabbia del 1930.
    Nel 2007, Science (un periodico scientifico) ha pubblicato una ricerca che "prevede un periodo di siccità permanente entro il 2050 in tutto il sud-ovest" con livelli di aridità paragonabile alla citata tempesta di sabbia del 1930, con estensione dal Kansas alla California.
    Lo scorso anno, una dettagliata rassegna scientifica intitolata "Siccità causata del riscaldamento globale" del NCAR (centro nazionale di ricerca atmosferica) ha scoperto che si rischia di più con quella siccità devastante globale rispetta a moderate emissioni atmosferiche.
    Un altro studio ha rilevato che il sud-ovest degli Stati Uniti potrebbe avere una siccità di sessanta anni in questo secolo.
    La mostruosa tempesta di sabbia denominata "Haboob" che ha colpito Phoenix è solo una prima immagine di ciò che avverrà nell'intero sud-ovest degli USA.
    Anche in Europa e in Italia sta avanzando la desertificazione.

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  18. La crescita economica continua entra inevitabilmente in rotta di collisione con la dimensione ecologica che è la base e l'essenza della nostra stessa economia.
    Come fa ad esistere un'economia se non utilizzando il capitale, le funzioni ed i servizi che mette a disposizione la natura ?

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  19. Volete sapere come la vedo io anche in riferimento alle ultime notizie della agenzie di rating internazionale sull'Italia e un suo eventuale default?

    Io credo che dal punto di vista degli "squali" ci siano dei paesi che sono vittime "sacrificabili" per un fine più grande.

    La Grecia è uno di questi, ad esempio. Il suo debito totale è irrisorio in confronto a quelli di paesi come l'Italia.

    Credo che l'Italia non andrà in default per un semplice motivo: se l'Italia andasse in default l'intera comunità europea sarebbe praticamente spacciata. L'Italia detiene qualcosa come 1/4 del debito pubblico totale dei paesi UE. Non credo quindi che chi ha lavorato (nell'intersse di pochi) per oltre 50 anni ad un progetto ben preciso, passando da Maastricht fino ad arrivare al più recente Trattato di Lisbona, sia un pazzo suicida, anzi.

    Credo invece che le teorie della Klein possano essere corrette ed applicabili anche in questo caso. Si fa pressione psicologica su uno stato come l'Italia, che non è la Grecia, per far si che vengano accettate misure di austerity che altrimenti non verrebbero mai lasciate passare.

    Tutto questo porterà anche altre nazioni della UE ad accettarle e ad allinearsi.

    Naturalmente quando parlo di pressione psicologica mi riferisco ai popoli che ne sono soggetti, e non ai loro governanti che ne amplificano volutamente gli effetti.

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  20. Ciao Bonobo.
    La pressione psicologica (ovvero la mistificazione ontologica di henry) sui popoli è quindi apertamente a scala sovranazionale e quindi occorre "spingere" i singoli popoli con continue manipolazioni mediatiche di livello governativo anche sovranazionale.
    Anche io sono certa che l'Italia non cascherà perchè sennò salta EURO ed Europa, ma di sicuro è un anello debole con quel debito pubblico (mi piacerebbe sapere cosa passa nella testa di Tremonti quando dice che a fronte di un debito pubblico abissale c'è un risparmio privato ancora più elevato...cosa vuole prendersi i nostri conti in banca?).

    Rimane il problema del BUSINESS AS USUAL, ovvero il solito modo di fare affari, la solita minestra.

    Forse potremo raggiungere gli obbiettivi del Millennium Development - nel mondo e nella maggior parte, se non tutti, i singoli Paesi - ma solo se cambiamo modo di fare business.
    O meglio se cominciamo a capire che che "fare business in CRESCITA" non è l'unico scopo della vita di questo Pianeta ma che è possibile solo che esisterà il pianeta stesso.

    Che non è INFINITO.

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  21. Bè in parte già ci provano a prendersi anche quelli. Se non sbaglio è stata varata una legge che riguarda conto correnti dormienti, ad esempio, che dopo i dieci anni senza movimenti vengono espropriati...

    Sulla seconda parte del tuo comento mi trovi perfettamente daccordo. Sarebbe ora di inziare a pensare ad una terza via, a un nuovo mondo come dice Agosti. Prima ne avevamo due. Capitalismo (con tutti i suoi figli e figliastri) e comunismo. Oggi il comunismo è morto e sepolto (in realtà non è mai nato un comunismo reale, si trattava di capitalismo di stato e nulla più), il capitalismo come metodo di sviluppo, invece, è per le ragioni che hai elencato tu un fallimento a priori. Non può esistere un'economia a crescita infinita in un pianeta finito. L'unica sperazna, come abbiamo già detto, è che la gente comprenda ed inizi a parlare di cambiamento reale e non più di correzioni al sistema.

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  22. Post e commenti molto interessanti oltre che importanti.
    La siccità nel corno d'Africa è una tragedia enorme, perché oltre alle sue caratteristiche fisiche, va a toccare una regione già martoriata da guerre e caos.
    Giusta l'obiezione di Daniele, in effetti (aggiungo io) sarebbe ora di smetterla con questa presa in giro per cui i paesi sovrasviluppati con una mano rapinano quelli (cosiddetti) sottosviluppati (in verità a sviluppo impedito) depredandoli delle loro risorse ed imponendo regole che rendono loro difficile o impossibile stare sul mercato e con l'altra offrono aiuti, ma mai risolutivi.
    Ma queste tragedie sono solo effetti collaterali (andatelo a dire ad uno di questi disperati!) delle politiche neoliberiste che stiamo commentando su questo blog da qualche post.
    Daniela (su suggerimento di Bonobo) aggiunge un'altro tassello importante a questo quadro: la shock economy. Ecco se magari poteva non essere immediatamente comprensibile, ce l'hanno resa di immediata comprensione in questi giorni, visto che la stanno attuando proprio sul nostro paese.

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  23. Una banalissima domanda per tutti: che si fa?

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  24. La soluzione non credo che la potremmo trovare in una nuova formula. Il mondo è troppo complesso perché si possa 'governare' con una semplice formuletta che vada bene sempre. Credo che dovremmo avere un obiettivo ambizioso, molto ambizioso, senza limitazioni (non ci sono costi per i sogni) e puntare quello, arrivando almeno a qualcosa di accettabile. Ma le soluzioni saranno molteplici, ai singoli problemi, coordinate solo dall'obbiettivo ambizioso.
    Quello fondamentale, senza il quale non è possibile fare altro, mi pare che sia limitare il potere della finanza e delle multinazionali. Gli stati potrebbero farlo, senonché sono in mano loro.
    Gli stati DOVREBBERO farlo sotto la pressione di loro cittadini, dunque primo obbiettivo mi pare far prendere coscienza della situazione ad una massa critica sufficiente ad esercitare questa pressione, ma è possibile dato il controllo dei mezzi di informazione che hanno loro? E poi, ammesso che ci si arrivi comunque, POTRANNO gli stati (cioè i loro governi, cioè i prestanome dei potentati economici) ascoltare la voce dei cittadini e prendere le loro parti contro costoro?

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  25. Le soluzioni? Se intendi soluzioni strutturali dico la mia in maniera molto semplicistica come, sono abituato a fare.

    Il problema reale comunque resta sempre di convincere i titolari degli eserciti dei paesi "civili" occidentali a farle applicare...

    Veniamo a noi, pare che legiferare sull'economia sia un tabù?

    Perché l'economia deve essere vista come una bestia senza controllo alla quale è vietato mettere dei paletti ben precisi?

    Ad sesmpio, la borsa per come è pensata oggi, al 99% della popolazione mondiale non serve a nulla, se non a salassarla e farla sprofondare sempre più, mettendo nella mani di pochi speculatori il danaro che in realtà è di tutti o meglio di chi produce la ricchezza reale.

    Poi si potrebbe parlare di sovranità monetaria ad esempio, nazionalizzazione delle banche.

    Oppure anche se può sembrare assurdo ai più, di eliminare le rendite finanziarie sopra un certo tetto (che sarebbe bassissimo fosse per me).

    Sono convinto che creare ricchezza non voglia dire creare danaro da altro danaro. Quello è crare ricchezza per me stesso e basta rubando le risorse ad altri.

    Creare ricchezza significa al limite, investire il danaro in iniziative concrete e tangibili, che creano posti di lavoro.

    Se una società è basata sul danaro, come la nostra, le banche vanno per forza nazionalizzate e va ridata la sovranità monetaria REALE al popolo.

    Via la borsa, nazionalizzazione delle banche che farebbero così le banche e non i casinò...

    Utopia? Può essere, ma pure la terra rotonda lo era.

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  26. CHE SI FA?
    Intanto informazione e cercando la verità, cercando dati e fonti che non siano solo wikipedia e cercando di rendere note cose nascoste ma che ci stanno manovrando apertamente.

    Cercando di impedire il dilagare della strategia della paura che ci rende meno abili a capire le manipolazioni.

    Cercando di collaborare e capire che la RETE ha fatto vincere le amministrative ai non berluscones e poi i referendum, non per merito di una opposizione che esiste in tutta la sua inefficacia perchè è il contraltare di B.

    E' un lavoro duro, e con i tempi che abbiamo e gli stipendi che abbiamo e le difficoltà economiche che ci stanno mettendo addosso per SALVARE LO STATO (come se fossimo stati noi a metterlo in declino solo perchè ci siamo fatti manipolare) E' DIFFICILE TROVARE IL TEMPO per cercare studiare capire e comunicare correttamente.

    Credo che chi scriva qui lavorando dalla mattina alla sera ha ben poco tempo e risorse psicointellettuali per fare dure ricerche, ma di sicuro può dare un contributo.

    Di solito già contribuisce al benessere della collettività lavorando onestamente e pagando le tasse.

    IL RISVEGLIO E' DURO.

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  27. QUI FERT MALIS AUXILIUM, POST TEMPUS DOLET

    "[...] Non siamo più uomini; non abbiamo più neanche la vita balzana degli animali; siamo cose di cui solo gli altri possono disporre. Dobbiamo fare ribrezzo, per poter essere usati meglio da chi lo vuole; perchè una sola libertà ci rimane: quella di tradirci. E infatti, ognuno di noi, cova, col suo leggero tanfo malato alle viscere, il desiderio di poter finalmente ammiccare ai suoi padroni, che vengono a condannarlo. Vogliamo essere noi i primi aiutanti dei nostri assassini, che hanno inventato complicati meccanismi per ucciderci insieme. [...]"

    Pier Paolo Pasolini, "Calderòn": XVI EPISODIO - Rosaura risponde a Basilio.

    Pasolini: non l'hanno ucciso perchè era gay.

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  28. No, non ti seguo, l'esibizione di cultura classica mi pare eccessivo e mi suona anche offensivo. Annullo l'iscrizione a questo post e ... buon divertimento ...

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  29. Spero anche che un partito in Italia riesca a coagulare qualche pensiero anti neoliberismo, per esempio TASSANDO LE RENDITE FINANZIARIE.

    MA PRESTO.

    Poi si dovrà tornare alle monete nazionali, perchè sembra l'unica strada per non cascare nel burrone e VENDERE L'ANIMA AL DIAVOLO.

    Chi vuole la globalizzazione e il governo globale FINANZIARIO facendoci credere in una falsa democrazia (in effetti l'ONU che prima toglie e poi da con il contagocce è già un esempio tremendo di questo governo, tenendo presente che è SOLO il Consiglio di Sicurezza ad avere potere non tutta l'ONU) vuole dominare il Pianeta creando una marea di schiavi (VIA LA PERICOLOSA CLASSE MEDIA) che abbruttiti dalla ricerca di sopravvivere accettano qualsiasi soluzione che credono possa migliorare la loro condizione.

    Adesso stanno cercando di farci credere che di nuovo l'appiattimento verso il basso degli stipendi sia la soluzione.

    I sacrifici li deve fare sempre e comunque chi i sacrifici non ha mai smesso di farli.

    E guardare oltre il muro di provincialismo italiano sarebbe già una bella risposta.

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  30. Molto bello questo post, che tocca argomenti come la finta democrazia, il neoliberismo dalla quale scaturisce, e gli effetti che, quest'ultimo, provoca in tutto il mondo. Va fatto notare come, anche istituzioni tipo la Chiesa, in combutta con la classe politica, ma soprattutto con la destra, non si occupino neppure, ed in maniera palese, tanto che già solo questo dovrebbe provocare una rivolta, di rimediare a piaghe annose come l'evasione fiscale (per non parlare degli sperperi dello stato, vedi provincie). Perché dico la Chiesa: la classe dirigente, quella attuale più che mai, si appoggia alla cristianità, o meglio, al cattolicesimo, per attuare l'idea che nell'aldilà ci sarà una vita migliore, traendo spunto da questo per disinteressarsi completamente dal delitto enorme che sta nel non pagare le tasse, ed andando ad occuparsi di cose inutili come i problemi etici in campo di aborto e eutanasia, preoccupandosi più dei futuri nascituri che degli attuali disperati e diseredati della terra.
    Senz'altro un'ottima scappatoia per difendere i propri interessi; scappatoia possibile anche e soprattutto grazie all'enorme peso mediatico dato ad eventi come beatificazioni ed altre distrazioni di massa, religiose e non, varie.
    Mi è piaciuta molto la definizione di Bonobo di quel falso comunismo che ha afflitto ed affligge alcune parti della terra: capitalismo di Stato.
    Stupenda ed atrocemente vera, l'attualissima citazione di Pasolini: riflette fedelmente la vita sui luoghi di lavoro, nello sfaldamento sociale in atto, che ci mette gli uni contro gli altri; e la speranza è ciò che ancor di più ci cala nell'abisso dell'immobilismo che hanno raggiunto le menti di chi non è più avvezzo a pensare, e così facendo ci condanna, tutti, all'arretramento sociale.

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  31. Un'ottimo post, che si può solo condividere, cos'altro si può aggiungere?

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  32. @ROBY A ALBA KAN

    GRAZIE PER LA CORTESE LETTURA E L'APPREZZAMENTO!

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Sono graditi i commenti educati, anche ironici e che aggiungono informazioni.