sabato 29 ottobre 2011

TABULA RASA




Ringrazio "come un bonobo" per il suggerimento.

Lo rigiro, sperando che altri copino me.

Barnard sembra essere stato "troppo" educato nelle sue spiegazioni. Hartman spiega meglio.

Chi è Hartman?

Guardatevi il video, TUTTO.


Dal 1913 il dollaro, anche se "moneta sovrana" non appartiene agli americani.

Proprio come l'euro.

Le risorse limitate del Pianeta stanno finendo, gli U.S.A. sono stati depredati e hanno depredato.

I banchieri allo Scudo Rosso avevano bisogno di altro sangue. Quello europeo.

Perché tabula rasa?

Perché se ci dominano con un sistema di valori (economici, sociali, istruzione), l'unico modo per liberarsi del giogo è far sì che questi valori non contino più. Se pensate che questa modalità sia troppo costosa riflettete su chi ha più da perdere, se NOI o LORO.

Alla Gandhi, spero.

mercoledì 26 ottobre 2011

CAGATI


L'immagine gira da un po' in rete per rendere l'idea dell'organigramma aziendale.

Tuttavia può essere usato come metafora della vita dei cittadini, gli italiani in particolare, pensando il trespolo magari con più livelli.

Noi "cittadini comuni", quelli di cui si riempono la bocca i politicastri e i giornalistastri, siamo gli Ultimi.

Il bello è che quelli in alto li avremmo dovuti o potuti scegliere noi.
Così si dice in democrazia.

Ultimamente sull'apice di quel trespolo si sono appoggiati in troppi.
Non solo quelli, più o meno scelti da noi italiani, ma anche quelli europei.

E noi sempre senza ombrello.
So che non è edificante, nè il titolo nè l'immagine, ma io, perlomeno io, mi sento così.

Lavoro, mi aggiorno da sola, mi automotivo, mi mantengo, mi gestisco. Io e chi vive con me.
In mezzo a quotidiane rotture di scatole, continue, perverse, e in mezzo a BUGIE.

Se devo ogni giorno affrontare pericoli (andare al lavoro in macchina per svariati chilometri visto che non esiste trasporto pubblico) e poi lavorare al meglio, non ho tempo sempre di badare alle balle che mi ripetono come un mantra.

Eppure sia io e sia molti altri ci siamo resi conti delle bugie e delle fandonie, di essere "governati" da idioti incapaci e incompetenti (quelli sopra) che dovrebbero "dirigere e gestire" al meglio.

Non solo politici, ma i loro nominati. Dirigenti, direttori che si fanno male anche tra di loro. Tanto non paga mai nessuno per gli errori che fa.

Io non so se sono cittadina europea (e di quale categoria, perchè tra me e un tedesco e un francese sono sicurissima che ci sono valori diversi) o italiana.

Non so se ammalandomi avrò una sanità degna di questo nome, se perderò il lavoro, se la banca mi mangerà la casa (per farsene cosa...non è nemmeno nuova, è stata abitata, come faranno a metterla nelle "perdite" e di conseguenza non pagare tasse?).

Non so se e quando andrò in pensione e come riuscirò ad arrivare alla pensione.

Io sono qui e sopporto i maleducati, i supponenti, i presuntuosi e i saccenti. E nel mentre PRODUCO e poi PAGO LE TASSE.

E in tutta questa fatica devo mantenermi lucida e integra.

Piove, adesso. Ovvio è autunno.

Ma secondo i metereologi da strapazzo, quelli che se non ci sono 38° con il sole a candela non è "bel tempo", abbiamo tempo pessimo.

Di sicuro i nubifragi non riscuotono simpatia, ma loro non sono simpatizzanti di nulla: ci sono e basta, e in autunno la loro frequenza è sempre stata alta. Magari adesso più alta, determinata da un eccesso di "bel tempo" (caldo per mancanza di pioggia e gradi sopra la media causati dal global warming) e magari più potenti del previsto.

L'anno scorso abbiamo avuto temporali in pieno inverno, il che è senza senso, come pure una estate con temperature africane.

Piove, e visto il territorio, devastato da espansioni edificate, frammentato da infrastrutture in numero superiore al necessario, da zone produttive messe ovunque, centri commerciali a nastro (anche come modalità di insediamento territoriale), insomma un uso improprio in zone improprie, senza alcuna attenzione ambientale, all'aspetto idrogeologico, all'aspetto morfologico e strutturale, piove e ci scappa il morto.

Diversi morti, e devastazioni.

In Veneto l'anno scorso, prima Roma poi Liguria e Toscana quest'anno. E le piogge sono appena iniziate. E anche lì toccherà arrangiarsi, tanto lo Stato, rappresentato dai suddetti "uccelli superiori", non c'è. Non c'è nemmeno all'Aquila, perchè mai occuparsi di "semplice pioggia"?

Lo Stato dunque che fa?

S'indigna, s'infuria, poi getta la spugna e senza nemmeno un po' di dignità.


lunedì 24 ottobre 2011

Ho ucciso e ucciderò


Foto tratta da questo sito

Me stesso.
Ho cominciato da me, ad uccidere; attraverso comportamenti ed azioni. Ho proseguito.
Ogni giorno, con comportamenti ed azioni, ad uccidere il mio prossimo, per anni, inconsapevolmente, più o meno, ma me stesso sì.
I miei vicini, i miei connazionali, gli extracomunitari, le persone di tutto  il mondo; con il mio singolo comportamento ho ucciso e sto continuando a farlo; senza nessuna scelta etica, contribuendo con il mio enorme apporto, così come altri milioni di miei simili, uccidendo miliardi di persone: pochi milioni che ne uccidono miliardi, compresi loro stessi: Noi stessi.
Penso che proprio sottovalutando il proprio singolo apporto si sia arrivati a far coincidere un disastro planetario: l’apporto di ognuno è enorme e sottovalutarlo è criminale.
Conduco una vita senza soddisfazioni e faccio ben poco per cambiare lo scenario della mia vita, e così come me tantissime persone: ci accontentiamo e ci sentiamo fortunati. Ma abbiamo troppo se lo confrontiamo con altri popoli meno “fortunati”, e non mancano i conflitti, le lotte politiche; la rincorsa ad una Crescita impossibile da sostenere.
Non è solo la violenza che genera la violenza, ma anche la scelta del modo di vivere, che genera violenza a migliaia di chilometri da noi. Ed è pensando a questo che si dovrebbe ragionare sul perché i Governanti sono così distanti dal voler cambiare questo modo di vivere di una piccola parte del mondo; perché incalzano le solite tesi fasulle della finanza e del commercio; del debito;  perché rifinanziano le Banche con i soldi dello Stato facendo finta che non siano proprio le Banche ad aver creato il debito: in somma si occupano di tutt’altro fuorché delle persone di cui uno Stato è fatto.
Ed io uccido, e sto continuando a farlo: attraverso la mia non rinuncia al modo di vivere che conosco e che, tutto sommato, mi piace.
Non sono del tutto certo che io non possa farci nulla:«ma che ci puoi fare tu, da solo, o voi, pochi, rispetto alle moltitudini che se ne infischiano!».
Ma uccido, ogni giorno, è bene ricordarselo, rendersene conto, attraverso il normale agire di ogni giorno; a causa della scelta, di un’etica assente, di un piacere effimero, dell’abitudine al massacro, dell’Amore che si è estinto fuori delle mura domestiche, fuori dalle amicizie, dalle cerchie; e che cozza con il sangue di innocenti ma anche di criminali; Amore che si estinguerà nel sangue nostro, del nostro prossimo, dei nostri vicini, conoscenti, connazionali, extracomunitari, della gente di tutto il mondo. E tanto più tarda sarà la reazione alla miseria umana, tanto più sfocerà in violenza la disperazione. Violenza inaudita, perché non rimarrà testimone, non resterà memoria; solo resti del mondo che conosciamo e che, come la Storia che si ripete, si è dissolto nella polvere, lasciando dietro sé rovine di Civiltà sulle quali forse qualcuno potrà fantasticare.
Il fallimento delle Civiltà antiche nulla ci ha insegnato, e la terra è lì, pronta ad assorbire i nostri resti, ad accogliere le macerie dei nostri palazzi, a restituire l’aria a chi la vuole respirare, disinfestata, finalmente, dalla presenza umana.
Quanto tempo ci vorrà è solo un’illusione: il concetto di Tempo è un’invenzione tutta umana, che non ha significato nell’esistenza dell’universo.
Se immagino la Natura come un’entità, credo che non possa che ridere di noi, e di come ci affanniamo per autodistruggerci; anche se penso sia più appropriato pensarla come un qualcosa che, accortasi dell’errore, ci sta semplicemente scrollando di dosso.

martedì 18 ottobre 2011

IL GIOCATORE DI SCACCHI





La versione attendibile del gioco degli scacchi (noto per le capacità logiche e strategiche che bisogna sviluppare) sostiene che sarebbe nato in India nel VI secolo, da cui si sarebbe subito diffuso in Oriente e Occidente.
Ma a me interessa la versione meno attendibile, quella leggendaria. Secondo questa versione gli scacchi sarebbero stati inventati in Persia, su richiesta di un re. Infatti scacco deriva dal persiano “Shah” che significa appunto re.
C’era una volta un re di Persia, talmente annoiato che chiese al Mago di Corte di inventare un gioco divertente, e appassionante che potesse rendergli piacevoli e vive le giornate. In cambio avrebbe potuto chiedergli in cambio qualsiasi ricompensa, anche metà del regno o la sua stessa figlia in sposa.
Il mago di Corte inventò allora il gioco degli scacchi e lo mostrò al re. Il re era entusiasta e gli chiese allora quale ricompensa poteva desiderare.
Il Mago di Corte prese in mano la scacchiera a 64 caselle e gli rispose che gli sarebbe piaciuto molto ricevere come ricompensa soltanto un chicco di riso sulla prima casella, poi il doppio dei chicchi sulla seconda casella, cioè 2, poi il doppio ancora sulla terza casella, cioè 4, poi il doppio dei chicchi della terza sulla quarta, cioè 8, e così via, fino all’ultima casella, la sessantaquattresima.
Il re rise a crepapelle, pensando che il Mago di Corte fosse pazzo. La richiesta gli sembrò stupida e banale e si accinse a soddisfarla senza pensieri.
Chiamò il Gran Ciambellano e ragioniere di corte, e gli affidò il compito di calcolare la quantità totale di chicchi di riso che avrebbe dovuto procacciarsi per poi in seguito regalare al mago di Corte.
Il Gran Ciambellano, particolarmente teso, impiegò un'intera notte per calcolare i chicchi di riso necessari per accontentare il mago di Corte.
20 +21 +22 + 23 + 24 +…263 = 1.85 x 1019
Dieci alla diciannovesima.
Un numero illeggibile!
Per rendersi conto dell’enormità di questo numero, si deve immaginare di distribuire i chicchi del Mago di Corte su TUTTA LA SUPERFICIE TERRESTRE: ogni centimetro quadrato di superficie terrestre dovrebbe essere ricoperto da circa 3 chicchi e mezzo!!!
Non sarebbe quindi bastato tutto il riso del regno e neanche dell'intero pianeta per accontentare il mago di Corte.
Il re, preso coscienza di ciò, si sentì terribilmente umiliato dal mago e lo fece decapitare dai suoi sudditi.
DOMANDA:
CHI È IL RE?
CHI È IL MAGO DI CORTE?
CHI È IL GRAN CIAMBELLANO?
CHI SONO I SUDDITI?
PERCHÉ HO MESSO IL FOTOVOLTAICO?


Ringrazio http://naturamatematica.blogspot.com per l'ispirazione.

domenica 16 ottobre 2011

WE WILL NOT BE SILENT



Mentre i politici di tutto il mondo "occidentale o quasi" si schierano, più o meno bugiardamente, con quel 99% di INDIGNATI (noi cittadini comuni, giovani, meno giovani, pensionati) rappresentato ieri in 951 città (82 Nazioni) da cortei democratici e pieni di giusta rabbia e giusto livore, in Italia i politici riescono ancora una volta, come dai tempi di Genova, a far rovinare la richiesta di Democrazia e di Futuro innestando i Black Bloc.

Unica Roma ad avere i Black Bloc, chissà perché.

950 città in tutto il Mondo, con cortei e manifestazioni e rivendicazioni APPOGGIATE DA TUTTI (meno quel 1%) e senza alcun problema, invece Roma deve "svegliarsi" in mezzo a macchine bruciate (erano di livello basso quelle macchine, non appartenevano all'1% che ha garage e polizia privata oltre a quella pubblica), vetrine rotte, banche sporcate (che stanno già ripulendo, mentre i soldi per i sanpietrini divelti e altri danni a beni pubblici saranno più difficili da trovare anzi ci marceranno sopra).

La domanda che viene alla bocca è: la polizia italiana non sa prevenire l'apparire di questi "violenti" oppure è una strategia tutta italiana, di quell'accrocchio di NON eletti che riposano in Parlamento agli ordini del viceré di palazzo Grazioli?

Inutile continuare ad affermare che loro sono lì in quanto eletti, perché NON E' VERO.

Uno solo è stato “eletto” e con mezzi di persuasione di massa accecanti, gli altri li ha scelti quell'uno. Questo metodo non è democratico, punto e basta.

E i servitori del Grande servitore (forse anche Medio, direi che è sufficiente, perché sennò non so definire Obama come grandezza o Merkel o Sarkozy) arrivano a punte di inaudita sfacciataggine come Scilipoti che inaugurerà una scuola di comici involontari alla fine del mandato. Uno che si è "scusato" di non aver votato l'assestamento di bilancio perché nessuno gli ha telefonato!!!

D'altro canto non hanno altre possibilità di “fare cassa” persone come queste. O così, mantenendo in vita un cadavere puzzolente come questo PARLAMENTO (non solo Governo sia chiaro) oppure rimestando nei bidoni della spazzatura perché per gente così inutile sarà dura trovare lavoro.

Black Bloc e Scilipoti, ecco la "diversità" italiota. Lo spunto per far fare soddisfatte facce di circostanza e bearsi delle "violenze" e dell'"inferno" (tanto sono sempre queste le parole dei loro amichetti della stampa e dei media) tipo Draghi, Napolitano, Berlusconi, Bersani, Di Pietro, Maroni e, toh, già che c'era al G20 anche Geithner.

Loro che fanno facce di circostanza, loro che non hanno capito che agli occhi degli INDIGNATI non contano nulla di nulla, che per gli indignati IL VERO POTERE ASSASSINO è quello finanziario, delle banche e non certo di questi pagliacci.
Pagliacci che al G20 hanno dato come primarietà assoluta LA RICAPITALIZZAZIONE DELLE BANCHE...dimostrando di essere ciò che sono. Pagliacci.

Eppure anche in Italia siamo il 99%, anche se non potevamo essere tutti a Roma, anche se forse dovremmo andare tutti e non solo a Roma, ma anche a Bruxelles (vedi Trattato di Lisbona), armati di bigliettini come a Roma, armati di cartelloni, armati di colori come a New York dove un signore avanti con l'età ha detto una frase che mi ha raggelato ma convinto:

FUORI I VECCHI DALLE LEVE DEL PAESE!

Perché “vecchi” sono quelli che stanno lì da troppo tempo, non quelli che hanno una certa età.

E quel 99% presto si ridesterà dal silenzio nel quale le strategiche mosse consumistiche e guerresche lo hanno ridotto.

ALLORA IN THE SOUND OF SILENCE si aprirà una breccia che NESSUNO potrà fermare. È la mia speranza perché altrimenti vedo solo un vicolo cieco biologico.

mercoledì 12 ottobre 2011

TURRIS EBURNEA


Prima mi sono chiesta che cosa sia il RENDICONTO.

E cosa succede se non si approva.

Su il sito di TG7 ho trovato una risposta comprensibile e chiara:
il Rendiconto generale dello Stato è il provvedimento attraverso il quale il governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, rende conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Si tratta di un obbligo costituzionale. Il Rendiconto dunque non è altro che la fotografia del bilancio a consuntivo. In altri termini - spiegano esperti della materia - è impossibile respingerlo o modificarlo perchè i dati sono quelli e la non approvazione può essere solo un segnale politico perchè non se ne può fare un altro.

Bene, allora posso dire altro.
Il titolo del post è che ci troviamo di fronte a persone uscite di senno che vivono nel loro Mondo immaginario, dove guadagnano troppi soldi e dal quale usciranno con una solida pensione - mica come noi poveri cittadini "comuni" punto di riferimento per le loro idiozie.

Mentre loro giochicchiano con un Tremonti ritardatario, un Bossi che preferisce dialogare con i leccapiedi dei media, uno Scajola "credibile" e via inanellando "eroi" politici, senza escludere l'opposizione che tiene il sacco, FUORI succede di tutto.

Giovani sempre più disperati dall'incertezza del lavoro, la disoccupazione è alta, le donne italiane si ammalano, la libertà di stampa cala, dell'ambiente a nessuno interessa, soprattutto del depredamento di suolo fertile che ci potrebbe portare presto a problemi di risorse alimentari, assolutamente arretrati come risorse tecnologico/informatiche, la rete lenta lenta, energia sempre più costosa, e altro ancora.

Loro vivono in un mondo ideale, dove un pranzo costosissimo per noi diventa gratis per loro, dove loro non pagano i trasporti e i telefoni.
Dove vengono ossequiati dai media leccapiedi e da magistrati fin troppo attenti.

Noi invece arranchiamo, sudiamo, fatichiamo e non vediamo la fine del tunnel.

Cosa succederà dopo questo ennesimo squallido teatrino?

Credo nulla, purtroppo.

Ma se qualcuno ha ipotesi migliori e non solo sogni, che le espliciti se ha voglia.

domenica 9 ottobre 2011

Melma


Trovo atroce la strada che l'Umanità pare abbia scelto, e che è una strada sempre più distante dalla misura che serve per restare Umani. Un'atrocità auto-inflitta, che colpisce anche, soprattutto, chi ne vorrebbe prendere le distanze. Tradendo l'Ideale di Giustizia che ho nel cuore e nella mente. Ma menzogna e sopraffazione sono doti che da sempre hanno contraddistinto gli esseri umani; una melma che ci sta divorando assieme all'intero ecosistema così come lo conosciamo, così come ci è necessario per vivere. Anche se ciò avviene da relativamente poco.

Si può ipotizzare che da tempi immemori la melma lavora asservendo la politica ai suoi voleri; costringendo a scelte spesso anche illogiche, perché dettate per rimediare a errori dell’imprenditoria; ma siccome gli imprenditori dei secoli scorsi, periodo in cui l’industrializzazione e lo sviluppo tecnologico hanno cominciato a disgregare l’ecosistema, come quelli di oggi, sono sempre stati al centro della vita non solo economica ma anche politica degli Stati, essi sono di fatto i fautori del degrado, della deriva ed, infine, dello sfascio della democrazia, che seppur con tanta fatica da parte di alcuni con al seguito masse popolari più o meno importanti, ha mosso i suoi primi passi; melma imprenditoriale che ha agito solo per far soccombere tutti noi, al giorno d’oggi, sotto i colpi sferzanti d’un neoliberismo sfrenato.

Così andiamo avanti, chi non fa nulla, chi è contento lo stesso, chi protesta; alla fine, però, anche dopo la protesta, quel che rimane sono cartacce, plastiche di bottiglie e mozziconi di sigarette; sporcizia di ogni genere sul terreno, sull’asfalto, attorno alle aiuole; sporcizia che assurge a simbolo del nostro tempo e che è sinonimo del degrado intellettuale e morale al quale siamo arrivati; senza che chi lo denuncia ci possa fare qualcosa. Non senza essere visto come un rompicoglioni che non si fa i cazzacci suoi!

E la melma avanza.



sabato 8 ottobre 2011

E VOI COSA FARESTE?




Una sintesi glaciale proposta da Whitehorsem4n.

Che ringrazio.

Alla sua domanda ne aggiungo una io, retorica:

CHI SONO GLI ASINI?

Cosa possiamo fare ADESSO?

Comportamenti individuali virtuosi?

Continuare in rete e fuori rete a DIRE quello che sta succedendo?

Votare?

Non votare annullando la scheda?

Scappare via (potendo)?

mercoledì 5 ottobre 2011

E QUESTI COME LI CONVINCIAMO??



Veronica Moss, la protagonista del video, è un condensato del senso comune che spesso sta dietro anche i processi decisionali sul trasporto pubblico e sulla mobilità.


Esprime il suo originalissimo punto di vista sulle automobili, sui pedoni e sui ciclisti.


Ha anche una idea precisa dell'ARMA che ha sotto di sé e della sua dimensione.


Infine è molto precisa sulla durata del suo utilizzo. Non dura tanto.
La mia è già "vecchia" secondo gli standard di Veronica.


Gli "eletti o anche unti del signore" sono lo specchio di questi pensieri.


Nulla fanno per il trasporto pubblico, per la ciclomobilità, per i pedoni, per il car pooling o il car sharing.


Appena hanno due soldi via a lustrare strade e asfalti, a fare altre strade per non dover pensare alla gestione di quelle che si hanno.

Poi ancora parcheggi e parcheggi, fino alla impermeabilizzazione totale degli agglomerati urbani, che diventano immensi depositi di ferraglia rombante.

Difficile vedere le bellezze artistiche in mezzo a ferraglia colorata.



Ognuno solo con la propria macchina, un signor Rossi isterico perchè il traffico è troppo, i tempi troppi e il carburante troppo. Poi i vecchietti che rispettano il limite mentre io non posso arrivare in ritardo, le vecchiette che sbandano, le casalinghe che portano i bambini, i camioncini degli imprenditori edili, i furgoni dei trasportatori, i TIR di materiali anche infiammabili e i trattori.


Rabbiosi solitari e singoli verso mete collettive. Un mio collega che abita vicino a me dice che non può venire con me al lavoro perchè "si sente legato".


L'auto ancora "fantasiosamente" segno di libertà, coast to coast nella pianura padana fumosa di ossido di azoto e polveri sottili.


E costa quell'accidenti di macchina.Assicurazione, manutenzione, carburante e poi ODDIO mi hanno graffiato la lucida carrozzeria platinata e metallizzata, oddio mi hanno graffiato i coprimozzi o i preziosi cerchioni in lega.


Costa anche al mio collega ed altri sei o sette che fanno la stessa strada ogni mattina.


Si, tutti noi dovremmo rinunciare a tempi scanditi solo dalla nostra personale voglia di lavorare o scelte di orario, si, dovremmo cominciare magari a dirci più di un buongiorno o buonasera.


Ma nessuno vuole rinunciare, perlomeno finchè il carburante e tutto il resto attorno all'auto è "pseudosostenibile" (200/300 euro di costo mensile sono 2500 a 3500 euro all'anno che diviso sei o sette E' SOSTENIBILE).


Chissà quanti sono nella mia stessa condizione. Cliccate sul titolo, vi porta a un bell'articolo di NUOVA MOBILITA' che si intitola "La maggioranza nei trasporti: perché non sappiamo contare?".

Il clima subisce soprattutto pressioni dall'utilizzo di derivati dagli idrocarburi per i trasporti, non solo industrie e riscaldamento/raffrescamento degli edifici.



Daniela


lunedì 3 ottobre 2011

I DISTRATTORI



Non so se tale termine esiste o se l’ho appena inventato. Se non esiste, ne do una breve definizione:

I distrattori sono professionisti della comunicazione, normalmente lacchè dei politici a loro volta lacchè di poteri economici, il cui fine è quello di FAR PARLARE D’ALTRO in modo che i cittadini (se ne esistono ancora e non si sono tutti trasformati in tele_utenti_intontiti) non si rendano conto dei PROBLEMI VERI.


Il nostro amico Bastian Contrario ha scritto un eccellente post al riguardo. Ne consiglio la lettura.

RIPRENDO UNA FRASE DI BASTIAN:

Dal punto di vista di chi non è convintamente neoliberale o europeista, il fatto che domani si voti con questa legge o con un'altra totalmente diversa, comunque fatta per assicurare l'ingresso in Parlamento di esponenti magari anche nuovi, ma comunque portatori di queste ortodossie economiche e politiche, non sposta di un millimetro il problema, quindi non rappresenta di certo una notizia tale da meritare tutta questa attenzione.

Tutto questo in mezzo all’indifferenza rispetto a PROBLEMI VERI.

Quali IL RISCALDAMENTO GLOBALE, il CONSUMO DI RISORSE (suolo, aria, acqua, biodiversità, petrolio) e L’INQUINAMENTO.

PROBLEMI VERI CHE DIVENTARANNO GLI UNICI PROBLEMI da affrontare in un futuro sempre più prossimo.

Nessuno che si domandi come mai ci sono ondate di calore sempre più frequenti e sempre più durature?

E i danni di queste ondate di calore, danni sulla quantità e qualità di alimenti?

Mangeremo reality show o reality telegiornali prossimamente?

Che vantaggio avremo se tra dieci anni ci saranno super efficienti mezzi di trasporto privato che faranno 100 km con 3.5/4 litri di carburante se il carburante costerà 10 euro o più al litro?

Il trasporto privato provoca inquinamento e morti, inoltre costerà sempre di più (esponenziale).

Oggi 3 ottobre 2001 c’è uno sciopero del trasporto pubblico, e colpirà città come Bologna, Firenze e Roma. È per protestare contro i tagli governativi alle risorse, che, secondo i sindacati del settore, potrebbero causare la distruzione del trasporto pubblico. In una comunicazione della USB si legge che la nuova normativa potrebbe mettere a rischio la vita lavorativa di “ben 150.000 lavoratori”. Il taglio delle risorse, intorno al 70%, sta già provocando tagli di salario, diminuzione del servizio e soprattutto aumento delle tariffe passeggeri.

Intanto io, ogni giorno e in modo poco sostenibile, devo fare 70 km con la mia auto (e intorno a me vedo solo auto con 1 occupante dentro) per andare a lavorare, altri anche di più.

Il trasporto pubblico non c’è, semplicemente.

Non c’è alternativa all’auto privata.

Ma riempiamoci pure la bocca di leggi elettorali.